Il nodo di Gaza – La nota del Congresso Mondiale Ebraico

Il Congresso Mondiale Ebraico esprime sincero rammarico per la violenza e la perdita di vite umane durante il tentativo delle forse israeliane, il 31 maggio 2010, di assumere il controllo di una nave che aveva violato il blocco navale giuridicamente legittimo dirigendosi verso la Striscia di Gaza controllata da Hamas. Israele aveva più volte inviato avvertimenti nel tentativo di prevenire un conflitto. Non ha voluto né provocato un tale esito. Il Congresso Mondiale Ebraico simultaneamente deplora la corsa alla condanna di Israele nei media ed in larga parte della comunità internazionale prima ancora che tutti i fatti siano noti. E’ noto, comunque, che gli organizzatori della cosiddetta “Freedom Flotilla” hanno deliberatamente cercato lo scontro con Israele. “Attivisti della pace” hanno attaccato soldati israeliani con sbarre di ferro ed altri strumenti potenzialmente letali incluse asce, coltelli e pistole, dando in tal modo avvio alla violenza.
E’ anche deplorevole, pertanto, che molti media internazionali continuino a dipingere attivisti violenti come portatori di messaggi umanitari. Questa è stata una squadraccia di linciaggio ed è compito degli osservatori responsabili di dirlo con chiarezza. Uno dei principali gruppi sponsorizzanti che erano a bordo della nave era l’IHH (Fondo Internazionale di Aiuto) turco – un gruppo estremista i cui legami col terrorismo internazionale dell’islamismo radicale sono noti a molte agenzie di intelligence occidentali inclusa la CIA.
Il CME deplora anche che il più vasto contesto nel quale questa operazione è avvenuta è stato ampiamente ignorato da molti dei media che se ne occupano. Gaza è governata da Hamas – una organizzazione terroristica armata, finanziata e diretta dall’Iran, che ha per scopo la distruzione di Israele. La flottiglia aveva lo scopo di rafforzare il controllo di Hamas su Gaza con il pretesto di portare aiuti umanitari alla popolazione. Lo stato d’Israele ha agito entro i limiti del suo diritto internazionalmente sancito e della sua responsabilità morale mantenendo un blocco navale il cui scopo è di impedire che armi ed altri materiali illeciti arrivino a Hamas.
Malgrado i 12 mila razzi e colpi di mortaio che sono stati sparati su Israele dopo il ritiro unilaterale da Gaza nel 2005, Israele ha fatto arrivare a Gaza migliaia di tonnellate di aiuti umanitari. Fra i beni consegnati alla popolazione di Gaza solo nella settimana del 23 maggio erano inclusi 810.209 litri di gasolio per autotrasporti; 21 autocarri di latte in polvere ed alimenti per bambini; 897 tonnellate di gas per cucinare; 66 autocarri di frutta e verdura; 51 autocarri di frumento; 27 autocarri di carne, polli e prodotti ittici; 40 autocarri di latticini; 117 autocarri di cibo per animali; 36 autocarri di prodotti per l’igiene; 38 autocarri di vestiario; 22 autocarri di zucchero e 4 autocarri di medicinali. E questa è stata una settimana standard.
In aggiunta a ciò 781 pazienti e persone di accompagnamento della Striscia di Gaza sono entrati in Israele per ricevere cure adeguate in vari ospedali. Il CME deplora l’uso opportunistico di questa situazione da parte dell’Autorità Palestinese e dai suoi sostenitori per mettere in piedi un rinnovato attacco alla legittimità di Israele. Israele sta attualmente indagando su quanto è avvenuto. Osservatori responsabili dovrebbero evitare di fare dichiarazioni aggressive ed attendere fino a quando queste indagini saranno completate.