Memoria – L’ambasciatore De Bernardin
“Italia, lavoriamo guardando al futuro”

“È enorme il valore del viaggio e dell’esperienza che andiamo oggi ad affrontare con questo Viaggio della Memoria 2017, in cui ad accompagnare i ragazzi sono insieme presenti la delegazione del Miur guidata dalla ministra Valeria Fedeli e quella dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con la presidente Noemi Di Segni. Si aggiunge poi per me l’occasione di costruire con la Ministra dell’Istruzione un rapporto basato sulla condivisione di un’esperienza forte come questa, e di continuare nelle prossime settimane il lavoro con lei con ancora fresche negli occhi e nel cuore immagini ed emozioni capaci di cambiare pensieri e comportamenti”. Così commenta alla partenza l’ambasciatore Sandro De Bernardin, guida della delegazione italiana all’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). “Io non parlerò. Non ho preparato discorsi ufficiali né voglio fare dichiarazioni: sono sempre più convinto che la presenza e il silenzio in certe circostanze siano non solo più forti di molte parole, ma anche una scelta che permette di condividere più profondamente l’importanza di un’esperienza come quella di questi due giorni”. Nominato da Stefania Giannini, l’ambasciatore sottolinea come questo viaggio vada a costituire un’ottima base per costruire con colei che da qualche settimana guida il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca un rapporto basato non solo sulla conoscenza reale ma anche sulla condivisione di esperienze e valori. “Stiamo lavorando alla programmazione e alla preparazione delle attività previste per il 2018 quando, a ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziste, l’Italia assumerà nuovamente la presidenza dell’IHRA”. Nel 2018, infatti, come recentemente ufficializzato durante l’ultima plenaria dell’ente, sarà l’Italia a guidare l’IHRA, la rete intergovernamentale nata nel 1998 come Task Force for International Cooperation on Holocaust Education, Remembrance, and Research (ITF) per impulso del governo svedese, raccoglie due volte all’anno tutte le delegazioni nazionali per una settimana di riunione plenaria, che vede riuniti ministri, ambasciatori e rappresentanti del mondo accademico, suddivisi per aree e commissioni. Un lavoro che procede su vari piani: studi e ricerche volte a promuovere azioni concrete di formazione e insegnamento, documenti da presentare alle organizzazioni internazionali e un’azione costante di pressione sui singoli governi per lavorare sull’idea che riporta il tema della Shoah nella politica contemporanea. E come già dichiarato precedentemente, De Bernardin ha ricordato anche come il focus per il 2018 sarà un proseguimento dell’impegno sul fronte dell’educazione, uno dei pilastri del lavoro italiano: “Sicuramente daremo rilievo all’anniversario della promulgazione delle leggi razziste del 1938. Una ricorrenza dal grande valore simbolico che trovo molto importante sia sottolineata anche dalla presidenza italiana dell’IHRA”.

a.t.
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(18 gennaio 2016)