OTTO GIORNI, OTTO LUMI – 1 gennaio 2025, l’ottavo lume

Nelle Massime dei padri (Pirqè Avot 3:6) è riportato un insegnamento di Rabbì Chalaftà che afferma che, anche dove uno solo studia Torah, la Shekhinah è presente con lui. Questa massima insegna che laddove si studia con costanza Torah, si riceve il merito di avere la presenza della Shekhinah.
Non è forse così/koh/כ״ה, la Mia parola è come fuoco, detto dell’Eterno. Nel Talmud (Shabbat 138b) questo verso del profeta Geremia (23:29) è interpretato dai maestri come un riferimento alla Torah che è parola di Dio, che porta alla discesa della Shekhinah (così/koh/כ״ה).
Il Midrash sottolinea che nel pettorale del Sommo Sacerdote le pietre erano incastonate secondo l’ordine delle 12 tribù e la pietra di zaffiro (even sapir) corrispondeva a Issakhar. Lo Zohar insegna che il “ma‘aseh livnat hasapir/un lavorato in trasparente zaffiro” (Esodo 24:10) che Mosè vede ai piedi del Trono della Gloria è un’allusione alla Shekhinah. Siccome la tribù di Issakhar era il pilastro per lo studio della Torah, lo zaffiro è la pietra che la rappresentava nel pettorale del Sommo Sacerdote.
I giorni di Chanukkah sono per questo i più propizi per fare quelle azioni, ad esempio studiare di più i testi della Torah orale, che facciano posare la Shekhinah su Israele.
Rav Adolfo Locci