LiveU, così Israele vince le Olimpiadi
Una tecnologia modernissima, un innovativo sistema che sfrutta la rete cellulare per le dirette televisive, per quello che si può davvero considerare l’evento sportivo più antico al mondo. I primi giochi olimpici della storia infatti si svolsero nel 776 a.e.v. Per più di un millennio ininterrottamente, ogni quattro anni si fermavano addirittura le guerre per permettere ad atleti e migliaia di spettatori di partecipare e assistere alle gare. Una vera e propria migrazione da ogni città dell’Ellade verso Olimpia. E ancora oggi si può dire che i giochi olimpici mantengano l’importanza che avevano nell’antichità, e su scala di gran lunga maggiore, considerato il numero di Paesi che partecipano. Però ormai è sufficiente migrare in salotto davanti al televisore per vivere in diretta le emozioni delle gare, senza troppa fatica. Questo è possibile anche grazie a una tecnologia brevettata in Israele, che già dall’edizione di Pechino 2008 permette a moltissime reti televisive di tutto il mondo di trasmettere in diretta le competizioni in modo ancora più semplice, economico e sicuro che nel passato. Si tratta di LiveU, un sistema che sfrutta la rete di trasmissioni cellulari per inviare le immagini ai centri delle emittenti televisive. La soluzione funziona con qualsiasi tipo di telecamera, e si serve di modem 3G e 4G che aggregano tutte le connessioni dati contemporaneamente per ottenere un’elevata larghezza di banda e una trasmissione senza intoppi. E anche i livelli di larghezza di banda e il segnale cambiano attraverso i diversi collegamenti. E per fare questo è sufficiente un dispositivo delle dimensioni all’incirca di un computer portatile.
Nata nel 2006, LiveU è l’unica azienda finora a fornire questo tipo di servizio. Ha il suo quartier generale in Israele e una succursale negli Stati Uniti, nel New Jersey. Fra i suoi clienti si contano reti televisive di tutto il mondo. Per le Olimpiadi di Londra se ne servono la statunitense NBC, molte reti che trasmettono in tutta l’America latina, come le brasiliane Globosat e TV Record e la messicana Televisa, e soprattutto la BBC. La rete inglese si avvale di questa tecnologia da anni per trasmettere grandi eventi televisivi, per esempio tutte le dirette delle elezioni di metà mandato degli Stati Uniti nel 2010 e la visita in Irlanda della regina Elisabetta nel 2011. Ma in questo modo sono già stati mandati in onda anche grossi eventi sportivi fra cui diversi Super Bowls, i celebri All Star Games dell’ NBA e i mondiali di calcio in Sudafrica di due anni fa. E poi Grammy Awards, serate degli Oscar, persino il Carnevale brasiliano è andato in diretta con questo sistema.
Prima che LiveU sviluppasse questa soluzione le reti televisive si affidavano al satellite per inviare i video ai centri di trasmissione. Ma le trasmissioni satellitari richiedono una linea di connessione al satellite, perciò questo sistema risulta poco pratico per dirette da luoghi chiusi, sotto ponti, o dentro grotte, e persino quando il cielo è molto nuvoloso. Situazione quest’ultima che a Londra non è del tutto improbabile, a pensarci bene. Ariel Galinski, Vicepresidente di LiveU, ha spiegato: “Usando la rete cellulare non solo il nostro dispositivo può trasmettere da luoghi dove il satellite sarebbe fuori discussione, ma è anche molto più economico rispetto all’affitto di un furgone satellitare o dell’utilizzo di un telefono satellitare, il cui costo al minuto è elevatissimo”.
Per le Olimpiadi di quest’anno LiveU ha distribuito in totale un centinaio di dispositivi, un risultato davvero importante per una startup israeliana. E migliorare la qualità della trasmissione di questi grandi eventi è un risultato davvero importante anche per gli spettatori di tutto il mondo: perché è vero che oggi ci sono gli aerei, ma naturalmente Pechino o Londra sono molto più lontane per chi vive dall’altra parte del globo terrestre di quanto Olimpia lo fosse per un abitante di una qualsiasi polis greca. E forse anche stare seduti davanti a un televisore, con una bibita ghiacciata o una cioccolata calda a seconda dell’emisfero in cui ci si trova, a guardare atleti che parlano tutte le lingue e hanno la pelle di tutti i colori gareggiare sotto i cinque cerchi, può essere un modo per dimenticarsi per un momento delle guerre.
Francesca Matalon – twitter @MatalonF