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Elia Richetti, presidente dell'Assemblea rabbinica italiana |
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L’episodio della scelta dei
settanta anziani che dovranno affiancare Moshè nella gestione del
popolo contiene elementi tali da suscitare più di qualche
interrogativo. Due dei settanta prescelti, Eldàd e Medàd, non si
presentano alla chiamata presso la tenda del convegno, preferendo
rimanere nell’accampamento (il Talmùd, nel trattato di Sanhedrìn,
spiega che non hanno voluto mettersi in mostra), ma ciò nonostante sono
investiti dallo spirito profetico e si mettono a profetizzare
nell’accampamento.
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Sergio Della Pergola, Università ebraica di Gerusalemme |
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Se manca il ricambio
generazionale creato dalla natalità, una società invecchia e poi
inevitabilmente la popolazione diminuisce. L’immigrazione da altri
paesi può sopperire al calo demografico, ma inevitabilmente genera
eterogenità culturale. Un paese non può illudersi di sopravvivere se,
da un lato, non sostiene lo sforzo delle famiglie con bambini piccoli
attraverso un pubblico sussidio degli asili nido e delle scuole materne
ed elementari; e dall’altro, non concede agli immigrati per lo meno la
speranza di potersi un giorno inserire nella società civile come
cittadini a pieno titolo. È strano quanto numerosi siano i politici che
non hanno ancora capito nulla di tutto ciò.
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Rassegna
stampa |
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Torna il terrore per le
strade di Londra. L’incredibile agguato jihadista svoltosi ieri in
pieno giorno è tema dominante su molti giornali. A suscitare sconcerto
sono anche alcune istantanee che ritraggono uno degli assalitori con le
mani impregnate del sangue della vittima. “La macellazione di un
soldato britannico nelle strade di Londra – scrive Maurizio Molinari
sulla Stampa – segna il debutto in Occidente della Jihad come arma
personale”.
Prosegue intanto il dibattito attorno ai temi dello ius soli,
dell’integrazione e del razzismo. Repubblica in particolare, con
l’intervento di Michele Serra, racconta la deriva delle curve
calcistiche sempre più impregnate di odio e di violenza verbale (e non
solo). Borghezio intanto, come, si è autosospeso dal seggio detenuto al
Parlamento europeo dopo le vergognose offese a sfondo razziale al
ministro Kyenge.
Sulla Stampa una densa panoramica relativamente alle destinazioni
dell’Otto per Mille da parte dei contribuenti italiani. Sostanzialmente
stabile, si rileva, la quota di pertinenza UCEI nell’ultimo triennio. |
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Giovani
e identità |
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Si moltiplicano gli
interventi a proposito della decisione approvata dal Congresso
dell’Unione giovani ebrei d’Italia che con una mozione ha deciso di
aprire le proprie attività a giovani non iscritti a una Comunità
ebraica e in particolare ai figli di unioni interreligiose con un
profondo interessamento nei confronti dell’ebraismo e precedenti
esperienze nell’ambito di organizzazioni ebraiche e a coloro che si
trovano in percorso di conversione (con parere del rav di riferimento). |
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Qui
Roma - Il Museo della Shoah al via |
Un nuovo importatissimo passaggio nel percorso che
porterà all’apertura del Museo della Shoah di Roma (nell'immagine il
presidente della Fondazione Leone Paserman). Con la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando di appalto per la
progettazione esecutiva e la costruzione del futuro comprensorio
museale che avrà sede a Villa Torlonia si aprono infatti le porte a
quanti intendono partecipare alla concreta realizzazione dello stesso.
Scadenza ultima per la presentazione delle proposte martedì 16 luglio.
Una volta chiuso il bando si passerà a stretto giro alla valutazione
dei diversi progetti e all’accettazione di quello che sarà ritenuto più
idoneo. Seguirà, idealmente in tempi brevi, la posa della prima pietra.
Soddisfazione e orgoglio per il presidente della Fondazione Museo della
Shoah Leone Paserman. “Dopo cinque anni di notevole impegno – afferma –
si avvicina finalmente l’apertura del cantiere di quello che sarà uno
dei principali musei della Shoah d’Europa”.
Un nuovo passaggio di grande significato che viene salutato con favore
a distanza di pochi mesi dall’approvazione dell’ultima variante
urbanistica con cui si era concluso un lungo e stressante iter
burocratico. Nella recente intervista concessa al mensile di cronache
comunitarie Italia Ebraiche (aprile 2013), Paserman traccia per i
nostri lettori un calendario di massima sulle prossime sfide che
interessano la Fondazione. Dall’apertura del cantiere, si legge
nell’intervista, serviranno all’incirca due anni per completare
architettonicamente l’intera struttura e un anno ulteriore per
procedere con l’allestimento degli spazi espositivi. E mentre è ancora
vivo il nodo delle risorse che si prevede di reperire con una raccolta
fondi internazionale, procede con grande intensità il lavoro
scientifico con ricerche, mostre e iniziative di vario genere grazie al
“formidabile contributo” di Marcello Pezzetti e di tutti collaboratori
interni ed esterni. |
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I malumori dello storico provocatore e l'arguto artista del copiaincolla | |
In
mancanza di meglio da copiaincollare, in difetto di veleni più
intelligenti da mettere in circolazione, così, tanto per non perdere
l'allenamento nell'esercizio di sporcare il lavoro altrui, esistono
anche notiziari ebraici online che cercano la sintonia con i malumori
dello storico Sergio Luzzatto, quello che inventò il caso giornalistico
di “Pasque di sangue” e oggi enfatizza nell'operazione di “Partigia” le
contraddizioni di Primo Levi. Il copiaincolla, corredato con
immancabile arguzia da una spruzzatina di malevolenza, con la squallida
tecnica di alterare a piacimento la titolazione di testi non propri, in
questo caso serve a dare diffusione agli scritti che certo Paolo
Bernardini (docente fra l'altro a Como, all'università Nazarbayev di
Astana, in Kazakhstan e collaboratore di molti siti della destra
culturale italiana) dedica a Luzzatto sul sito allestito da un ex
direttore del quotidiano La Padania. “Il segreto brutto di Primo Levi e
le pieghe della storia italiana”, titola la versione originale. “Il
libro su Primo Levi stroncato senza averlo letto”, fa il verso da sotto
la kippà il salace copiaincollista. Puerilità di cui sarebbe meglio
tacere, ma in questo caso non si può, perché lo stesso Luzzatto, al
Salone del Libro di Torino, ha accusato il giornale dell'ebraismo
italiano Pagine Ebraiche di aver osato avanzare alcune perplessità nei
confronti del suo libro, che come è noto, oltre a essere un testo di
grande interesse, rappresenta anche una delle maggiori operazioni
culturalcommerciali della stagione, prima ancora di averlo potuto
leggere. Si tranquillizzi lo storico e si tranquillizzino i suoi
compagni di strada. La redazione era in possesso del libro ben prima
della sua uscita, chi ne ha parlato lo ha fatto con cognizione di
causa.
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Setirot
- Esserci o non esserci |
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Leggere che, a Firenze, una conferenza organizzata
dall’Istituto universitario europeo di Fiesole in collaborazione con il
Financial Times e Le Monde è stata boicottata da due ministri francesi
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Stefano Jesurum |
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Time
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La scelta di presentare in tutta sorpresa una
mozione che permette ai non ebrei di partecipare alle attività Ugei e
la volontà di imporla a maggioranza, senza cercare un ulteriore e più
ampio confronto sul tema (...)
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Daniel Funaro |
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Jan
Karski. Una missione per l'umanità |
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Nella prestigiosa cornice della Sala Napoleonica
del Rettorato dell’Università degli Studi di Milano, il Consolato
generale della Repubblica di Polonia a Milano, i dipartimenti di Lingue
e Letterature (...)
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Aurelio Ascoli |
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