Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

23 luglio 2013 - 16 Av 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
  Roberto Della Rocca,
rabbino
 
 
  Tra le varie indicazioni che vengono date a Moshè sulla costituzione delle città dove possono rifugiarsi coloro che si sono macchiati di un omicidio involontario vi è quella del diritto al sole. Commentando Il testo di Devarìm, 4; 41, che menziona come le città rifugio dovessero essere localizzate a oriente dove sorge il sole, il Talmùd (Makkòt, 10 a) commenta che l'Eterno avrebbe detto a Moshè: "...lascia che il sole splenda anche per coloro che hanno commesso un omicidio...". Per coloro che tendono spesso a occultare e a non voler affrontare questioni scomode, aggiungendo in questo modo solo altra polvere sotto al tappeto, è stato detto: "il modo più efficace per disinfettarsi è la luce del sole...".
 
 
 
 
 
  Dario Calimani, anglista
 
 
  È davvero confortante che in occasione dell’attacco al ministro Kyenge l’intero ebraismo italiano, istituzionale e non, abbia preso posizione contro la plateale e volgare manifestazione di razzismo ‘politico’ di cui ella è stata oggetto. La reazione ebraica, generalizzata e spontanea, è stata la migliore espressione di un pensiero che si batte sì contro l’antisemitismo, ma anche contro ogni forma di discriminazione. E ciò che più conta, indipendentemente dal fatto che la ministro Kyenge ci stia o meno simpatica o che se ne condivida il pensiero politico. L’antirazzismo è per noi una professione di fede, e in questo caso lo si è testimoniato a dovere.

 
 
  Rassegna stampa
 
  Voto all’unanimità per la scelta di inserire l’ala armata (non quella politica) del gruppo libanese Hezbollah nella lista delle organizzazione terroristiche dell’Unione Europea (Luigi Offeddu sul Corriere). Alcuni paesi hanno espresso qualche riserva (anche l’Italia), ma attacchi terroristici come quello di Burglas in Bulgaria “non possono passare sotto silenzio” ha precisato il ministro degli Esteri Emma Bonino. Su Repubblica Vincenzo Nigro ricorda i contatti della politica italiana con Hezbollah e in particolare la visita di Massimo D’Alema in Libano nel 2006 al termine della guerra. Sulla Stampa il commento di Maurizio Molinari.A proposito del dibattito circa la figura di Giovanni Palatucci, Avvenire pubblica un lungo intervento di Ennio Di Francesco, ex commissario di Polizia che si è molto interessato nel corso della sua carriera alle vicende dell’ex questore di Fiume.
Sulla Stampa Alberto Mattioli riferisce della campagna lanciata dal Centro Wiesenthal per rintracciare e catturare i gerarchi nazisti che ancora vivono indisturbati in Germania. “Hitler uccise pochi Rom – E’ shock in Francia” così Repubblica riporta invece le affermazioni del deputato centrista Gilles Bourdouleix durante una visita a un campo non autorizzato.
Proseguono le polemiche politiche a proposito dell’introduzione della legge contro l’omofobia (Repubblica).
Su Repubblica si racconta della mostra su Amy Winehouse al Museo ebraico di Londra, a due anni dalla scomparsa della cantante.
 
 
  Israele - Rabbinato
 
  Previste per i prossimi giorni le elezioni per il rinnovo degli incarichi di rabbino capo ashkenazita e sefardita di Israele, attualmente ricoperti da rav Yona Metzger e rav Shlomo Amar. Particolarmente intenso il dibattito sulla questione, che non riguarda solo i nomi dei candidati, ma l’intero ruolo dell’istituzione nella politica e nella società israeliana.  
 
 
Davar
 
Qui Trieste - Informazione, valori e diritti
nel confronto sindacale con Franco Siddi
 
La crisi si fa sentire, l’autunno sarà difficile, l’autonomia dei giornalisti italiani è minacciata, le loro istituzioni, presidio della libertà d’informare e di esprimersi nel nostro paese, potrebbero non reggere all’impatto. Franco Siddi, leader della Federazione Nazionale della Stampa Italiana il sindacato unico dei giornalisti italiani, arriva a Trieste al termine di una giornata di fuoco. Dopo un breve saluto ai colleghi che lo attendono nella sede del Circolo della stampa, assieme al presidente dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia Carlo Muscatello, comincia la sua analisi inquietante. Non solo le retribuzioni, ma anche e soprattutto i diritti, le garanzie, il quadro normativo pazientemente messo assieme in decenni di sacrifici, sono sotto attacco. Gli editori, tradizionale controparte della categoria, come molti altri imprenditori italiani fanno sempre più fatica a far quadrare i conti. Ma soprattutto mancano all’appello imprenditori veri, enti e aziende capaci di volare alto, di combattere il precariato e di investire sulla qualità.
Siddi anticipa nel corso della riunione le possibili strategie in vista delle trattative del Contratto nazionale di lavoro, che dovrebbero vedere Fnsi e Federazione italiana editori giornali presto a confronto. Ma anche le linee guida per la riforma dell’Ordine dei giornalisti, per la difesa dell’autonomia dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (l’unico ente previdenziale di categoria a non essere ancora finito nel calderone Inps), della Cassa autonoma dei giornalisti e degli altri cardini attorno ai quali si esercita la professione giornalistica nel nostro paese.
Una situazione difficile, spiega Siddi ai colleghi, cui la categoria dei giornalisti italiani dovrà far fronte con determinazione non per difendere diritti o privilegi propri, ma per continuare ad essere la tutela degli ideali di libertà e di progresso che sono fondamentali per la crescita di tutta la società civile.
C’è tensione, una volta conclusa la relazione di Siddi e l’analisi di Muscatello. Ma c’è anche aria di festa, nel corso dell’assemblea, quando Rossella Tercatin, ospite con gli altri colleghi che partecipano al laboratorio Redazione aperta, viene accolta e invitata a raccontare l’esperienza di lavoro nel quadro dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Interventi, saluti e proposte vengono da molti colleghi, sulla scia di una tradizione di confronto franco e aperto, ma sempre attento ai valori dell’unità della categoria. Il sindacato, fondato nel 1877 dal letterato Francesco De Sanctis, quindi condotto dal giornalista ebreo triestino Salvatore Barzilai al primo contratto collettivo di lavoro nella storia italiana, continua ad essere un importante punto di riferimento per tutta la società. In sala anche Luciano Ceschia, per oltre dieci anni leader del sindacato unico dei giornalisti, direttore dei telegiornali e dei giornali radio, oltre che di numerosi quotidiani, negli anni della prima Repubblica.
Mentre il dibattito volge al termine, ancora una sorpresa: le agenzie di stampa lanciano alcune indiscrezioni secondo le quali il fronte progressista starebbe per lanciare la candidatura di Siddi nella corsa alla presidenza della Regione Sardegna. Un suo impegno politico, che è troppo presto per confermare e per ora non ha conferme, ma solo istanze dalla Sardegna, comporterebbe ovviamente un cambio al vertice del sindacato dei giornalisti e una nuova sfida, ma la leadeship del sindacato in questa stagione difficile sembra per il momento la reale priorità di Franco Siddi.
Prima della partenza da Trieste per rientrare, Siddi, che non è mai mancato alle diverse edizioni di Redazione aperta, si è fermato con i colleghi e i collaboratori per analizzare il lavoro, i progressi compiuti dalla redazione, la qualità del lavoro svolto. I temi così presenti nel lavoro della redazione della democrazia, della cultura, della pace e del lavoro per i giovani, ha commentato, sono il presidio di una società civile che ha bisogno dell’apporto delle minoranze. E sono i medesimi che devono trovare uniti tutti i giornalisti italiani per affrontare questa difficile stagione.
(nell’immagine il segretario della Federazione nazionale della Stampa italiana, Luciano Ceschia, già leader della FNSI e direttore di importanti testate cartacee e televisive con alcuni giornalisti della redazione di Pagine Ebraiche)
 
 
Qui Trieste – Redazione Aperta
Fare il giornalista: esperienze a confronto
 
Giornata intensa quella di ieri, per la nostra Redazione Aperta: è stato possibile conoscere molti professionisti della carta stampata, ognuno con un esempio diverso da proporre ai presenti. La mattina è stata dedicata all’incontro con Alessandro Marzo Magno, cronista e scrittore veneziano, mentre il pomeriggio si è svolta una riunione dell’Assostampa
Leggi
 
 
Roma – Al Festival con Jerusalmy e Gavron
 
La musica come ancora di salvataggio nei momenti difficili, l'intricato incastro geopolitico tra popoli e nazioni in un futuro con scorte d'acqua ridotte. Tracciati che verrano delineati dai due grandi ospiti della terza giornata di incontri del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica di Roma: Raphaël Jerusalmy, autore di Salvare Mozart (edizioni e/o), e Assaf Gavron, autore di Hydromania (ed. Giuntina).
Leggi
 
 
Polonia – Messa al bando della shechitah
I leader ebraici lanciano un appello
 
Il World Jewish Congress e lo European Jewish Congress lanciano un appello firmato dai presidenti Ronald Lauder e Moshe Kantor contro la legge polacca che mette al bando la macellazione rituale per ottenere carne kasher o halal.
Leggi
 
Pilpul
  Geografie
 
  In Nigeria vivono un miliardo di persone. In Africa più di quattro, quasi quanto nel Sudest asiatico. In Europa circa 650 milioni, in Italia più o meno 45. Totale nel mondo: undici miliardi.
Leggi tutto...
 
  Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
 
  Storie – I 100 anni di Priebke
e le falsità su via Rasella
 
  C’è un filo nero che lega gli annunciati imminenti festeggiamenti per i 100 anni di Erich Priebke, uno dei boia delle Fosse Ardeatine, e le polemiche su via Rasella sollevate da Pippo Baudo in una trasmissione Rai di prima serata.
Leggi tutto...
 
  Mario Avagliano
 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK TWITTER
 
Pagine Ebraiche 24 e l'Unione Informa sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale