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16 agosto 2013 - 10 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
Le lettere della parola Elul אלול formano le iniziali del verso: אני לדודי ודודי לי: “Io (Israel) sono per il mio Amato (HaShem) e il mio Amato (HaShem) è per me (Israel)” (Cantico dei Cantici 6:3). “Fai la Sua volontà, come se fosse la tua stessa, in modo che Lui faccia la tua volontà, come se fosse la Sua” (Pirkei Avoth 2:4).
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Nell’autunno del 1829 due distinti viaggiatori intraprendono un normale viaggio d’affari da Trieste, destinazione Padova. Oggi il percorso si compie in macchina in circa un’ora e mezza, oppure in treno, ma ci si lamenta perché la linea con Trieste è notoriamente eterna. All’epoca il percorso era differente e disegnava una diversa geografia umana che andrebbe riscoperta e valorizzata. Il percorso in carrozza prevedeva l’itinerario Trieste, Gorizia, Udine, Conegliano, Treviso, Riviera del Brenta e infine Padova. Tempo di percorrenza due giorni abbondanti. Samuel David Luzzatto – che andava a prendere possesso della sua cattedra al neonato collegio rabbinico di Padova – si accompagnava all’amico commerciante David Levi.
 
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"Nuove sfide per la
leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
Continua l’orrore in Egitto. Paese nel caos, più di 700 morti. Militari autorizzati a sparare sulla folla. A Roma il ministro degli Esteri Emma Bonino ha convocato l’ambasciatore egiziano a Roma Amr Mostafa Kamal Helmy. “Lo stato di emergenza in Egitto – ha affermato Bonino – deve cessare al più presto e ci vuole il massimo autocontrollo da parte delle forze di sicurezza”. Dura anche la condanna delle violenze: “L’uso della forza da parte delle forze di polizia è stato brutale, sproporzionato e non è giustificabile”. Un nuovo attentato colpisce Beirut. Il bilancio è di almeno venti morti e centinaia di feriti. L’esplosione si è verificata tra i quartieri Bir el-Abeid e Roueiss, circa un mese dopo un attentato kamikaze che aveva provocato una cinquantina di feriti nella stessa area.
A oltre due anni dal blitz che portò all’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan, l’ex assistente del presidente degli Stati Uniti, Reggie Love, svela durante un’intervista, i retroscena della notte del 2 maggio 2011. Secondo Love il presidente Obama non guardò l’intera operazione. Temi dell’immigrazione ancora caldi nell’estate politica italiana. Dal ministro degli Interni Alfano un appello all’Unione Europa: “Non si può considerare la questione dell’immigrazione a Lampedusa come una questione nazionale. La gestione di quella frontiera – ha affermato – deve essere comune all’Europa, Lampedusa è la via d’accesso all’intera Europa. Su questo punto l’Italia vuole fare una battaglia”.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar
CALCIO
Arpad Weisz,                               il suo mito ritorna in campo        


Qualcuno lo ha definito il “Josè Mourinho degli anni ‘30”, per la sua capacità di innovare, di creare un rapporto con i suoi calciatori, di essere davvero uno di loro. Certo, al di là dei decenni e dell’abisso che separano il mondo del calcio dell’epoca da quello in cui oggi si muove l’uomo di Setubal, Arpad Weisz un allenatore speciale lo è stato davvero. Se la sua storia personale si è conclusa con la più terribile delle tragedie, sono la sua vita e la sua opera a farne una figura unica, che precorse i tempi nel formulare nuovi principi per il suo “giuoco del calcio” che andrebbero tuttora tenuti ben presenti da tutti i suoi protagonisti: tecnici, calciatori, spettatori. Alcune biblioteche in giro per l’Italia ancora contengono una copia di quel libricino, copertina sbiadita e carta ingiallita, in cui Weisz mise quelle idee nero su bianco: “Il giuoco del calcio” scritto nel 1930 a quattro mani con Aldo Molinari che guidava insieme a lui l’A. S. Ambrosiana, “la più tecnica delle squadre italiane di calcio” come scrisse l’editore Alberto Corticelli.


Rossella Tercatin
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trieste
La lezione di Kubrick

In una città rinfrescata dal caldo afoso dopo qualche giornata di Bora forte, al Museo Revoltella viene proiettato Fear and Desire, opera prima di Stanley Kubrick, da poco restaurato dalla Library of Congress di Washington, presto disponibile in dvd anche in Italia. Film in bianco e nero del 1953, sembra che il regista volesse distruggerlo, considerandolo un’opera scolastica. Girata in quattordici giorni è un’opera imperfetta forse, ma non scontata, anzi. Racconta di una guerra astratta, fuori dalla Storia e contemporaneamente contestualizzata nel tempo in cui è stata prodotta, non analizzata in chiave politica, in cui il monologo interiore prevale sui dialoghi e si rinuncia a quasi tutti i cliché tipici dei film di guerra. Due eserciti si combattono lungo la terra di nessuno, ma in realtà lo spazio in cui si svolge la vicenda è soprattutto esistenziale. C’è molta attenzione per le inquadrature, da fotografo qual era stato fino ad allora ed è un film lento, nel quale l’azione è quasi esclusivamente pensata. Colpisce il fatto che in questo primo lungometraggio Kubrick abbia saputo riassumere ad un livello di astrazione altissimo il suo pensiero, che appare qui già perfettamente maturo, una specie di nocciolo denso e concentrato. Da esso prenderà spunto per i suoi film successivi, nei quali declinerà tutto questo osservandolo da prospettive sempre diverse. 


Paola Pini

Qui Firenze - Rav Levi:             "In cammino verso la libertà"

Il contributo ebraico al Risorgimento e all'unificazione nazionale, l'infamia delle Leggi Razziste, l'orrore della deportazione, il coraggio dei Giusti, i diritti individuali come caposaldo imprescindibile delle moderne democrazie, l'importanza di aprirsi al mondo e al dialogo. Concetti che rav Joseph Levi, rabbino capo di Firenze, ha voluto affermare in qualità di oratore ufficiale della cerimonia svoltasi a Palazzo Vecchio per celebrare il 69esimo anniversario della Liberazione.
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pilpul

Democrazia e mediazione
"Ci sono altre domande?” chiede la guida al termine della visita al Bundestag, dopo aver illustrato come funziona il Parlamento tedesco e i suoi rapporti con gli altri poteri dello Stato. “Possiamo chiedere asilo politico?” mormora qualcuno sottovoce. Chi avrebbe immaginato nel 1945 che dopo pochi decenni avrebbe potuto venir fuori una battuta del genere, sia pure per scherzo, da un gruppo di italiani, tra cui alcuni ebrei? Che la Germania non solo avrebbe cessato di far paura, ma avrebbe finito addirittura per suscitare la nostra invidia?

Anna Segre, insegnante
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Serenità
Uno dei traguardi psicologici più difficili dell’esistenza umana è accettare la priorità della serenità sulla “felicità”. Quando s’invecchia pare sempre più chiaro in cosa consista la differenza e quanto vantaggioso sia comprenderlo, ma spiegarlo resta comunque difficile. C’è una frase di Liana Millu che, pur in parole semplici, mi pare una buona sintesi: “Perché esiste una sola serenità mentre vi possono essere numerose felicità. E anche infelici felicità. Perché la serenità è qualità propria delle cose e dello spirito, cioè dipendente direttamente da noi, mentre la felicità è in dipendenza quasi sempre dagli altri (da Tagebuch)”.


Laura Salmon, slavista


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