David
Sciunnach,
rabbino
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“Vedi,
oggi io ho posto davanti a te la vita e il bene …” (Devarìm 30, 15) Si
domanda Rabbì Shelomò Efraim di Lunzitz nel suo commento chiamato
“Keli Yakkàr” perché la Toràh non anticipi in questo verso il bene alla
vita, quando ci viene insegnato che le buone azioni di un uomo gli
danno meriti e di conseguenza gli allungano la vita. Pertanto in base
ad un ragionamento logico il verso sarebbe dovuto essere: “Vedi, oggi
io ho posto davanti a te il bene e la vita ecc.” Egli risponde nel suo
commento, che la Toràh viene ad insegnarci di non agire solo per
l’effetto benefico del nostro comportamento, e cioè l’allungamento
della vita, bensì, l’uomo viva la sua vita al fine di fare del bene.
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David
Assael,
ricercatore
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Dunque,
l’Arabia Saudita sunnita appoggia i ribelli (sempre sunniti) contro
l’alawita Assad. Il quale è visto con ostilità perché troppo vicino
agli sciiti di Theran. I Fratelli Musulmani, sunniti, hanno come base
programmatica l’unità dell’Islam, per cui guardano un po’ ovunque,
dall’Arabia Saudita all’Iran (pecunia non olet). Quest’ultima, sciita,
dà da anni ed anni aiuto agli arabi palestinesi e ad altri gruppi
teoricamente appartenenti all’area sunnita. E poi, il problema
palestinese, i logici interessi delle potenze straniere, l’avanzamento
della cosiddetta generazione facebook…
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"Nuove sfide per la leadership ebraica" |
Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è
pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in
occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
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Voci a confronto |
Le vicende siriane in primo piano sui giornali di oggi.
“L’Occidente salvi l’onore in Siria. Le minacce di Putin sono un bluff”
si intitola l’editoriale del filosofo francese Bernard-Henri Lévy sul
Corriere.
Sono in molti a dedicare spazio alle possibili ripercussioni su Israele
dell’intervento contro Bashar Al Assad. Lo stesso Corriere propone
un’intervista allo scrittore Etgar Keret che racconta con la sua ironia
la paura di un attacco a Tel Aviv, mentre Maurizio Molinari sulla
Stampa scrive come grande sia il timore nello Stato ebraico che, con la
caduta del dittatore, il paese finisca nelle mani di Al Qaeda. E il
rischio che qualsiasi risultato in Siria possa rappresentare un
pericolo per Israele è la posizione espressa da Nahum Barnea, columnist
di Yediot Achronoth in un editoriale sull’International Herald Tribune.
“Non siamo parte della guerra civile in Siria, ma siamo pronti ad ogni
scenario. Se intercetteremo un’aggressione, reagiremo” le dichiarazioni
del premier israeliano Benjamin Netanyahu riportate da
Giorno-Carlino-Nazione.
“Quel mosaico di religioni al confine con Israele” è invece il titolo
scelto dal Mattino per un articolo in cui si offre al lettore una
panoramica della situazione della Siria e il suo ruolo geopolitico. Il
quotidiano napoletano propone anche un’intervista al ministro degli
Esteri Emma Bonino in cui viene ulteriormente specificata la posizione
italiana di non prendere parte a un’operazione militare senza l’avallo
delle Nazioni Unite.
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Risorse e bilanci
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Sul
numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un
approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche.
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rosh hashanah 5774
Qui Livorno - Un anno
per riavvicinarsi
L'anno
ebraico che va concludendosi ha registrato molteplici motivi di
soddisfazione per la nostra Comunità: i festeggiamenti per il
cinquantesimo anniversario della Sinagoga, l'ingresso di due Sifrei
Torah, l'apposizione delle prime pietre d'inciampo. Tutte iniziative
molto belle e partecipate. A fronte di questi successi persiste però,
in alcuni, un approccio profondamente sbagliato su cosa sia davvero una
Comunità.
Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica di Livorno
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rosh hashanah 5774
Qui Mantova - Un anno di gioia Un
S'avvicina
capodanno// e gli auguri ch'altri fanno//sono sempre tutti uguali//e
per nulla originali.// Ecco dunque che qui provo// ad usare un modo
nuovo// per mandar gli auguri miei //a voi tutti, amici ebrei.// Cos'è
mai la mia trovata? //Una rima sol baciata:// 'sto shanà sia a voi
sereno// e di gioie sempre pieno!
(Versi tratti dalle "Odi molto barbare" di Emanuele Colorni)
Emanuele Colorni,
presidente della Comunità ebraica di Mantova
rosh hashanah 5774
Qui Merano - Un anno di pace
Augurare
a tutti noi e a tutto Israele un anno senza stragi, guerre e catastrofi
sembra un'utopia ma voglio farlo, con convinzione, ugualmente. Che
l'imminente 5774 ci riservi solo salute, pace e prosperità e la venuta
del Messia.
Elisabetta Innerhofer,
presidente della Comunità ebraica di Merano
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Ticketless
- Fuori servizio
Il
sistema non eroga biglietti. Sono in vacanza. Niente Ticketless questa
settimana. Chiuso per ferie. Torno subito. Da mercoledì prossimo
ritorneremo alle cose serie. Il cartello che scelgo di mettere fuori
della porta, per informare della mia assenza, è preso da Rabelais.
Pantagruel, ingresso di Thélème. Nel Novecento, molti ebrei (anche
rabbini, francesi e svizzeri), trovarono asilo intellettuale in questo
edificio del libero pensiero. La targa fu tradotta (con fatica) in
tutte le lingue. Immagino esista una traduzione ebraica.. Non invidio
il traduttore.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- L'islam e noi
Non
c’è dubbio che, tra le più significative iniziative promosse
nell’ambito della rassegna pugliese di arte, cultura e letteratura
ebraica “Lech Lechà” (la cui importanza è stata ampiamente illustrata
su queste pagine, e per la cui realizzazione si deve rinnovare un
sincero plauso a tutti gli organizzatori – a partire dal Direttore
artistico Francesco Lotoro e dal Rabbino capo dell’Italia meridionale,
Scialom Bahbout – e a tutte le Istituzioni che hanno assicurato il loro
appoggio) ci sia stato il dibattito (il “Lechà…peritivo”) avvenuto
proprio oggi alla libreria La Maria del Porto di Trani, tra Tullio Levi
e l’Imam Yahya Pallavicini, coordinato dal sottoscritto, intitolato
“Alcune proposte di cammino dell’uomo e della società”.
Francesco Lucrezi, storico
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