Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
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Il primo giorno di Rosh HaShanah, nella
Torah si legge il brano della nascita di Isacco, simbolo della futura
discendenza di Abramo. Nel secondo giorno, leggiamo della richiesta
divina del sacrificio di colui che rappresentava il mantenimento della
promessa di una numerosa discendenza per Abramo. Sabato scorso abbiamo
letto che il Signore “è giusto e retto e il Lui non c’è iniquità”
(Deuteronomio 32:4). Rav Ya’akov Arièh Neiman (Sefer Darchè Musar)
splega che il livello più alto di fiducia nel Signore si raggiunge
quando, come Abramo, non ci facciamo domande davanti alla Sua volontà.
La via verso la Teshuvah, si percorre con la “vera” fiducia in D-o,
quella che si mantiene anche quando si è di fronte a cose che
contrastano con la ragione…
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Anna
Foa,
storica
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Settant’anni fa, l’armistizio di Cassibile,
stipulato il 3 settembre, fu annunciato pubblicamente. Che cosa fu l’8
settembre per gli ebrei italiani? Come la storiografia ha concordemente
dimostrato, fu l’inizio della persecuzione delle vite, le retate
naziste e fasciste, le fughe, i nascondimenti, i documenti falsi, la
morte. Ad opera, nella maggior parte dei casi, dei fascisti, a cui i
nazisti delegarono, dal dicembre 1943 in poi, l’arresto degli ebrei,
che non avevano le forze per compiere da soli. Ma come, durante i 45
giorni di Badoglio, ci si preparò a questa prevedibile (e prevista)
situazione? Che Badoglio si sia barcamenato sulle leggi razziste senza
abolirle, adducendo a pretesto la paura della reazione dei nazisti è
noto. Ma non fu nemmeno dato l’ordine di distruggere o nascondere le
liste degli ebrei censiti nel 1938, complete di indirizzo aggiornato.
In pochi casi, furono distrutte da coraggiosi funzionari privi di
direttive, nella maggior parte dei casi restarono a disposizione dei
nazisti. Le pressioni delle organizzazioni mondiali ebraiche per
spostare gli ebrei italiani al Sud, liberato o in via di essere
liberato, ebbero la mediazione del Vaticano, ma morirono nelle secche
della burocrazia del governo Badoglio. Gli ebrei stranieri internati
nei campi furono liberati poche ore prima dell’arrivo dei nazisti,
anche qui tranne coloro per cui le porte dei campi furono spalancate da
funzionari locali. Ma anche i prigionieri politici antifascisti furono
quasi tutti liberati con grande ritardo, dopo il 20 agosto. Qualche
altro giorno e sarebbero caduti direttamente nelle mani dei nazisti.
Così cominciò l’occupazione dell’Italia da parte dei nazisti e la
caccia agli ebrei da parte dei nazisti e della polizia di Salò.
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5774 - Un anno di libertà |
Gli auguri del presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo
anno ebraico.
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Voci a confronto
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Stato e legalità: un tema di grande
attualità che Claudio Magris affronta prendendo ad esempio una vicenda
relativa alla costituzione del moderno Stato di Israele. Nella
riflessione dell’intellettuale triestino, pubblicata sul Corriere della
sera con richiamo in prima pagina, il cannoneggiamento ordinato da Ben
Gurion nei confronti della nave Altalena, arrivata dall’Europa con
molti uomini e armi preposti alla difesa di Israele. Il capitano della
nave voleva infatti consegnare parte del carico alla formazione
estremista dell’Irgun, formalmente sciolta, e a niente erano valse le
ripetute pressioni di Ben Gurion che, a malincuore, aveva infine scelto
la soluzione del fuoco amico pur di difendere il cardine della
legalità. “Questa storia – riflette Magris – parla di te, anche questa
esemplare storia israeliana parla di te e me, del nostro paese, di come
siamo e di come dovremmo essere”. Nell’inferno siriano finalmente una
buona notizia: la liberazione del giornalista Domenico Quirico, inviato
del quotidiano torinese La Stampa. Appelli, trattative e un fiocco
giallo: Repubblica racconta le paure e le speranze di questi cinque
mesi di prigionia. |
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Risorse e bilanci |
Un approfondimento sull’ultimo Bilancio
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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stato
e legalità
Magris:
"L'esempio di Israele
da cui dobbiamo imparare"a
Claudio
Magris, insigne germanista e intellettuale triestino (nell’immagine
ritratto per Pagine Ebraiche da Giorgio Albertini), firma sul Corriere
della Sera un editoriale in cui racconta il valore della legge e del
senso di legalità attraverso un celebre episodio della nascita di
Israele, quello della nave Altalena, arrivata dall’Europa con molti
uomini e armi per difendere il neonato Stato ebraico, e cannoneggiata
da Ben Gurion per evitare che consegnasse parte del carico alla
formazione estremista dell’Irgun, formalmente sciolta. “Questa storia,
dicevano i vecchi apologhi rivolgendosi alla fine al lettore, parla di
te; anche questa esemplare storia israeliana parla di te e di me, del
nostro Paese, di come non siamo e di come dovremmo essere” scrive
Magris.
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qui
roma
Israele
e la sfida dell'energia
I
temi dell'energia come chiave per il progresso e lo sviluppo delle
nazioni, il ruolo di Israele nel bacino mediterraneo, la preoccupazione
per la crisi siriana. Argomenti che sono stati affrontati nel corso
dell'incontro svoltosi ieri a Roma tra i vertici della Comunità ebraica
e il ministro israeliano per l'energia Silvan Shalom (nell'immagine).
Folta la rappresentanza degli esponenti della kehillah romana, a
partire dal presidente Riccardo Pacifici e dal rabbino capo rav
Riccardo Di Segni.
Hanno preso parte all'incontro, tra gli altri, anche alcuni consiglieri
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: i componenti di Giunta
Raffaele Sassun e Settimio Pavoncello e con loro i consiglieri Elvira
Di Cave e Barbara Pontecorvo.
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Oltremare
- Tashlich
Felicemente
dimentica delle guerre in preparazione, nei due giorni di Rosh HaShanah
e poi Shabbat mi trovavo nelle sante altitudini di Gerusalemme. Come
ogni anno, le celebrazioni del nuovo anno ebraico prevedono la
divisione del tempo in tre terzi equivalenti.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - Shofar
Che
lo shofar non sia politically correct? La domanda sorge spontanea
pensando alla produzione artistica ebraica moderna. Nei mosaici delle
sinagoghe bizantine – da Bet Alpha vicino a Tiberiade fino a Maon Nirim
nel Neghev – lo shofar è presente; viene riprodotto a fianco di altri
oggetti tipici delle feste, come il lulav.
Daniele Liberanome,
critico d'arte
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Tea
for two - Opportunità
La
vita è assai strana. Passi il tempo a fare lamentazioni che manco
Geremia e poi ti cade in testa una opportunità. A quel punto entri nel
panico. Sì, perché lamentarsi è confortante, è quasi un rituale contro
il malocchio. Specialmente perché sentiamo sul groppone il peso di anni
ed anni di lamentele e dolori pertinenti. Bisogna ancora riadattarsi e,
credo, riprendere le misure del mondo.
Rachel Silvera, studentessa
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