Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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Il
nome Kippùr deriva dalla radice “kpr”, dai vasti significati: espiare,
compiere riti espiatori o penitenziali, riscattare dal male; ma,
considerando che il “kappòreth” (evidentemente dalla stessa radice) era
il coperchio dall’Arca che conteneva le Tavole del Patto, significa
anche ricoprire.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Barack
Hussein Obama è il 43esimo americano eletto alla presidenza degli Stati
Uniti. Gli americani amano le classifiche e in varie occasioni hanno
graduato i 43 presidenti dal migliore al peggiore. In testa alla
classifica al primo posto Abraham Lincoln, seguito da Franklin D.
Roosevelt, George Washington, Theodore Roosevelt, e Thomas Jefferson.
Interessante anche la graduatoria dei peggiori.
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Un anno per la libertà
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Gli
auguri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo
Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo anno ebraico.popolo ebraico.
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Voci a confronto
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“Questo
pontificato non smette di sorprendere, ma le idee che Francesco esprime
non sono certamente eterodosse. Sono presenti nella tradizione
cristiana osi sono affermate più recentemente sulla scia del Concilio
come dialogo e tolleranza, ma è la forza con cui le esprime e la
capacità di trovare ascolto e risonanza che stupisce” così il rabbino
capo di Roma Riccardo Di Segni ha commentato in un intervento su
Repubblica la lettera di Francesco pubblicata ieri sullo stesso
quotidiano in seguito alle riflessioni di Eugenio Scalfari
sull’enciclica Lumen Fidei. Nel rispondere al papa, anche lo stesso
Scalfari cita il passaggio a proposito del dialogo con il popolo
ebraico: “II tema degli ebrei, del loro esser considerati dai cattolici
come fratelli maggiori, la fine dell’accusa di «deicidio» che i
cristiani hanno sempre lanciato contro di loro, ed infine la comune
discendenza dal Dio mosaico del Sinai e dei dieci comandamenti, era già
stato sollevato da papa Giovanni e da papa Wojtyla, ma non con la
chiarezza definitiva di papa Francesco. È un passo molto importante che
segna finalmente un capovolgimento nell’atteggiamento durato quasi due
millenni” scrive.
Sulla Gazzetta del Mezzogiorno si ricorda l’appuntamento con la
Giornata europea della cultura ebraica del prossimo 29 settembre.
Il Corriere della Sera propone un’intervista al deputato PD di origine
israeliana Yoram Gutgeld incentrata sull’abolizione dell’Imu.
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Risorse e bilanci
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Un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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GERUSALEMME
Tra musica e selichot
Serata
conclusiva del Festival del Piyut (canto liturgico) nei giorni di
tradizionalmente legati alla teshuvà fra Rosh haShanah e Kippur.
Organizzato dalla Fondazione Bet Avi Chai a Gerusalemme nella piazza
del Municipio, fra gli oltre tremila partecipanti il sindaco Nir
Barkat. Ad esibirsi sul palco l’orchestra nuova di Gerusalemme, che ha
suonato musica liturgica accompagnando il canto del Rav Haim Louk e
altri musicisti ospiti fra cui il cantante Barry Saharof, leader di un
complesso di musica etnica tradizionale. Fra gli applausi e il coro del
pubblico che affollava la piazza Rav Louk e Barry Saharov hanno
eseguito poesie tradizionali di Ibn Gavirol e Yehuda haLevi, canti
liturgici marocchini e selichot tipiche di questi giorni. A concludere
la serata Adon haSelihot cantatata dal Rav e dal cantante a strofe
alternate. Il Festival del Piyut si è svolto ha avuto inizio a partire
da domenica 8 settembre con un vastissimo repertorio fra cui Yasmin
Levi,
che ha cantato in ladino, e la musica tradizionale degli ebrei del
Kurdistan.
Lucilla Efrati
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Setirot
La responsabilità di Israele
Comunque
evolva la tragica vicenda siriana, va detto che il portavoce dei
servizi di sicurezza palestinesi, Adnan Dmeiri, ha posto una questione
di non poco conto. Ovvero: in caso di conflitto, comunque di possibili
ritorsioni di Damasco, il governo di Gerusalemme deve far distribuire
maschere antigas ai palestinesi della Cisgiordania come ha fatto per la
popolazione ebraica? «Se Israele entrasse in conflitto con la Siria –
sostiene Dmeiri – sarebbe responsabile della nostra sorte perché
viviamo sotto occupazione».
Stefano Jesurum,
giornalista
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Time
out
Legalità e Stato di diritto
Sembra
ormai assodato che si sia creata un’evidente confusione tra legalità e
stato di diritto. Mentre la prima indica l’obbligo per uno Stato di
agire unicamente secondo le leggi, il secondo impone che il rispetto
delle norme da rispettare sia vincolato alla tutela dei diritti e alla
libertà degli individui. La differenza, non di poco conto, fa sì che il
rispetto di una norma da parte di uno Stato possa essere legittima da
un punto di vista giuridico, ma non invece da un punto di vista
morale.
Daniel Funaro
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