Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
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Se
leggiamo senza la vocalizzazione la parola "Ayekà", che rappresenta la
domanda retorica divina (dove sei?) fatta al primo individuo dopo aver
peccato, notiamo che che è scritta con le stesse lettere della parola
"Ekhà" (Come mai - la prima parola della libro delle Lamentazioni di
Geremia). Essere consapevoli del proprio posto, vuol dire esserlo anche
delle proprie responsabilità. In ogni campo questo può considerarsi un
"buon inizio"...
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Anna
Foa,
storica
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Chi
va ad Auschwitz non dovrebbe dimenticare, nel suo pellegrinaggio nella
morte, di fare spazio anche alle memorie di vita, sia pur di una vita
spezzata, andando a visitare la cittadina di Oswiecim, accanto a cui
sorse il campo di Auschwitz. Era una città con settemila ebrei, il 60
per cento degli abitanti, alcuni liberali o sionisti, altri ortodossi e
chassidim. Ne tornarono 186, rimasti poi dopo il 1946 in 40. Moltissimo
di loro emigrarono in Israele. Nel 2000 è morto anche l'ultimo
sopravvissuto degli ebrei rimasti a vivere in citta. Ma un centro
culturale ebraico, con un piccolo straordinario museo,ne narra la vita
e ne descrive il mondo prima che nel 1939 fosse completamente
rovesciato e distrutto.
Vale la pena di andare a vederlo. Il sito è
www.oshpitzin.
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Un anno per la libertà
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Gli auguri del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna in occasione dell'inizio del nuovo anno ebraico.
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Voci a confronto
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Le
celebrazioni della Giornata europea della Cultura ebraica tra gli
appuntamenti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella
sua giornata nella città partenopea, capofila per il 2013 (Il Mattino).
Sempre sul Mattino le parole del presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che ha ricordato anche le Quattro
Giornate di Napoli “I napoletani seppero esprimere le loro migliori
qualità nel creare rapidamente una fusione e una unità di intenti tra
civili e militari e nel far emergere le figure di alcuni capi
carismatici che presero il controllo e il comando di singoli quartieri
realizzando una strategia comune con una geniale capacità di
improvvisazione che riuscì a costringere alla fuga il più potente
esercito d’Europa. E una felice coincidenza che questa stessa città di
Napoli sia stata nominata capofila in Italia della Giornata Europea
della Cultura Ebraica”.
Grande successo di pubblico anche a Milano per la prima edizione di
Jewish and the City, che prosegue ancora oggi e domani (Corriere della
Sera).
“Ricordo il suo aspetto apparentemente duro e roccioso. Conoscendolo
emergeva invece un’altra persona: affabile, gentile, sempre disponibile
con i tanti giovani che gli si rivolgevano. Shlomo è stato un uomo di
grande apertura. Soffriva molto a ricordare, ma non si è mai tirato
indietro. Sentiva di essere stato investito di una vera e propria
missione”. Sul Corriere della Sera il ricordo di Shlomo Venezia,
scomparso un anno fa, con le parole pronunciate da Gattegna in
occasione di una cerimonia di commemorazione.
Su Gente, intervista al presidente UCEI in merito alla nomina di Gino Bartali a Giusto tra le Nazioni da parte di Yad Vashem.
Fiamma Nirenstein commenta sul Giornale il discorso del primo ministro
Benjamin Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Le elezioni parlamentari in Austria hanno visto una preoccupante
affermazione dell’estrema destra, che ha raccolto oltre il 21 per cento
dei consensi (La Stampa).
Sempre sul quotidiano torinese anche l’aggiornamento sul contrasto in
Grecia agli atti eversivi e violenti del partito neo-nazista Alba
Dorata.
Il Fatto quotidiano propone un approfondimento sull’Ungheria dove si rafforza un governo sempre più populista e autoritario.
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Risorse e bilanci
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Un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA
Insieme per il bene comune
Un comune impegno di cultura, valori, memoria al centro
dell'incontro tra i vertice dell'ebraismo italiano e il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, ospite d'onore a Napoli per la 14esima edizione della Giornata Europea della Cultura
Ebraica.
Per il 2013 sessantasei le località italiane accomunate dalla
sfida di declinare, nei modi più disparati, il tema "Ebraismo e
Natura". (Nell'immagine
il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo
Gattegna dona al capo dello Stato una serigrafia di Emanuele Luzzati).
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FESTIVAL
Qui Milano - Jewish and the City, città in festa con lo Shabbat Milano
in festa per Jewish and the City. Altissima partecipazione,
approfondimento culturale con un tocco di glamour milanese, respiro
internazionale e attenzione alle peculiarità, ai luoghi, alle
tradizioni locali, eventi variegati e con spunti molto diversi. La
prima edizione del festival di cultura ebraica organizzata dalla
Comunità ebraica e dal Comune di Milano, con la partecipazione
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Rai, sembra aver
conquistato i cittadini, che hanno affollato incontri, spettacoli e
laboratori per scoprire il significato e le suggestioni dello Shabbat,
filo conduttore della rassegna.
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FESTIVAL
Qui Milano - Jewish and the City, bambini protagonisti con DafDaf
Tamara
ha scelto di fare una rivista di cucina e l’ha chiamata Toctoc. Giulia
apre il suo Giulioide con le ultime notizie sul gruppo musicale
preferito. Sharon invece parla molto della festa di Hanukkah. Sono solo
alcuni dei lavori realizzati nel corso del laboratorio giornalistico a
cura della redazione di DafDaf durante la prima giornata del festival
milanese di cultura ebraica Jewish and the City. Colori, forbici e
colla alla mano, ma soprattutto un gran numero di giornali da cui
attingere, da Pagine Ebraiche al Corriere della Sera, i bambini hanno
assemblato il proprio personalissimo quotidiano. Nel frattempo, insieme
alla redazione si è parlato dell’importanza della scansione temporale
tanto nella preparazione dei giornali quanto nel calendario ebraico e
del significato di Shabbat, filo conduttore della prima edizione di
Jewish and the City. Piccoli giornalisti crescono, insieme a DafDaf.
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EDUCAZIONE
"Scarso senso di responsabilità, Smemoranda ritiri il suo diario"
In
un messaggio inviato al direttore responsabile di Smemoranda, Nico
Colonna, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna afferma:
"È inquietante e infelice l'uscita che appare nella rubrica
Prof&Stud del Diario Smemoranda 16 mesi, là dove si legge 'L’alunno
M, durante l’interrogazione di storia, insiste che Shimon Peres, nel
1994, ha vinto il Premio Nobel per la Pace solo perché aveva ucciso
tutti gli altri candidati'.
Riportare e diffondere fra i giovani simili stupidaggini senza valutare
l'effetto che possono comportare, non è solo una prova di cattivo
gusto, ma denota anche uno scarso senso di responsabilità sociale e una
insufficiente capacità di valutazione degli effetti di quanto viene
pubblicato.
Sono quindi costretto a chiedervi il ritiro di tale pubblicazione dal
commercio, la diffusione sulle vostre pagine di un testo esplicativo
atto a prevenire ogni forma di pregiudizio e di intolleranza e per il
futuro una maggiore attenzione a tutela di quei valori di tolleranza e
rispetto che sono propri delle società plurali".
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