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1 novembre 2013 - 28 Cheshwan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Alfonso
Arbib, rabbino capo
di Milano
Nella parashah di Toledòt abbiamo la descrizione di un parto, quello di Ya'akòv e di Esàv. È molto raro che nella Torah si descriva un parto, solo un'altra volta viene descritto un parto, quello di Tamàr, nella parashah di Vayeshev. Il primo parto segna l'inizio di una divisione e di un conflitto, dal secondo nascerà Peretz da cui discende il Mashiach e rappresenta quindi la prospettiva di un'epoca di armonia e pace. Non ci viene però detto quando finirà il primo periodo e inizierà il secondo.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Nel bel libro di Frida Bertolini “Contrabbandieri di verità” (Clueb 2010) si discute con dovizia di informazioni sulle incredibili storie di falsi testimoni che hanno scritto libri di successo anche internazionale narrando vicende personali legate al periodo della Shoah, storie che si sono poi rivelate del tutto o in parte frutto di fantasia. Si parla in particolare dei noti casi di Binjamin Wilkomirski, Misha Defonseca e Bernard Holstein. In un’epoca in cui il dibattito sul negazionismo si fa acceso vale sicuramente la pena di fermarsi e ragionare su questa dinamica malata, anche perché purtroppo pure in Italia circolano oggi personaggi che raccontano storie sulla Shoah non sempre suffragate da riscontri credibili e alcune volte addirittura scopertamente fantasiose. Naturalmente l’esistenza stessa di questi personaggi offre il fianco a uno dei più frequenti cavalli di battaglia dell’arcipelago negazionista.
 
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Cultura e istruzione
per difendere la Memoria
“L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore privilegiando le armi della cultura e dell'istruzione, impegni perenni e prioritari che nessuno potrà mai porre in secondo piano anche perché le leggi stesse devono sempre trovare una solida base nella coscienza collettiva”. Lo scrive il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un editoriale che apparso sul quotidiano La Stampa. Per questo Gattegna annuncia l'intenzione di coinvolgere le strutture dell'UCEI “nel rivolgere un pressante appello e invitare a un confronto e a una collaborazione diverse categorie che in un modo o nell'altro si trovano in prima linea nella diffusione di cultura e di informazione nella nostra società”. Educatori, docenti, intellettuali, giornalisti. Ma anche coloro, come i bibliotecari e gli addetti alla vendita di libri e di giornali, “che a contatto con la popolazione svolgono attività di diffusione e che inconsapevolmente si trovano spesso a essere strumento di chi pubblica appelli all'odio e all'ignoranza”. L'intervento del presidente UCEI arriva a seguito dell'articolo in cui il quotidiano torinese annunciava, in esclusiva, il ritiro del disegno di legge sul negazionismo e la sua trasformazione in aggravante di reati già esistenti.
 
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Voci a confronto
“Secondo la tradizione dell’ebraismo moderno, pianteremo a Gerusalemme tre alberi in memoria di Simone” ribadisce il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici al funerale del giovane che si è tolto la vita, caduto vittima dell’omofobia (il Messaggero).
Su Avvenire, il direttore Marco Tarquinio risponde con fermezza al matematico Piergiorgio Odifreddi che si lamenta per essere stato ingiustamente (a suo dire) tacciato di negazionismo su quelle colonne dopo le vergognose affermazioni che suggerivano l’idea che le camere a gas fossero il frutto di propaganda alleata (autrice dell’intervento era la storica Anna Foa).
Sul Messaggero vengono rivelati gli sviluppi circa la sepoltura della salma di Erich Priebke, che dovrebbe essere stata trasportata in una località segreta.
Torino rafforza i legami con l’estero e tra gli altri forte l’impegno verso Israele (Sole 24 Ore).
A Milano si è svolta tra Monumentale e cimitero ebraico una commemorazione in ricordo dei deportati nei campi nazisti dal capoluogo lombardo (Corriere della Sera).
Su diversi giornali spazio alla notizia rivelata dal tabloid tedesco Bild che il capo della Gestapo Heinrich Mueller sarebbe sepolto in un cimitero ebraico di Berlino (tra gli altri la Stampa).
Sulla Stampa, Elena Loewenthal racconta delle iniziative culinarie in cantiere per la settimana polacca a Tel Aviv.
Davide Frattini sul Corriere fa il punto sulla situazione in Siria: la notizia è che il regime di Assad starebbe procedendo alla distruzione dell’arsenale chimico e rispettando gli accordi stipulati con la Comunità internazionale, ma la guerra civile prosegue, così come l’emergenza umanitaria. Intanto si segnalerebbero anche due raid aerei israeliani contro due basi aeree siriane per distruggere forniture di missili.
 
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Provvedimenti antinegazionismo
Un dibattito a molte voci
Il dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
 
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  davar
festival - lucca comics
Laboratorio Comics & Jews
Nuovi progetti per la cultura

Oggi a Lucca, in occasione della presentazione del dossier Comics & Jews, dedicato al rapporto fra il fumetto e la cultura ebraica parte del numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, gli ospiti Emilio Varrà e Giovanni Russo hanno ragionato con la redazione sul senso e sul futuro dei festival culturali italiani.
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festival - lucca comics
Fiato sospeso e forte attesa
Israele punta al gran finale

Sale l’attesa per l’assegnazione del prestigioso Premio Gran Guinigi, che prende il nome dalla torre più famosa della città toscana dove è ospitata in questi giorni la rassegna Lucca Comics and Games 2013. Tra i finalisti Per il riconoscimento Maestro del Fumetto, è anche Israele con la sua grande firma Rutu Modan, con la sua ultima opera “La proprietà” (Rizzoli-Lizard), intervistata sul numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione e protagonista, insieme all’autore canadese Guy Delisle, di un incontro curato dalla redazione nelle prime ore della manifestazione (nell’immagine). Modan e Delisle sono inoltre tra i protagonisti del dossier Comics & Jews curato dalla giornalista Ada Treves.
A Lucca Pagine Ebraiche fa capolino in sala stampa, allo stand della casa editrice Rizzoli-Lizard, in giro per il festival, distribuito in tiratura speciale. In passato, il premio Gran Guinigi è stato assegnato ad altre grandi firme del fumetto che la redazione di Pagine Ebraiche ha avuto occasione di conoscere da vicino, da Walter Chendi, vincitore nel 2010 con “La porta di Sion” presentato in anteprima dal giornale dell’ebraismo italiano, a Vittorio Giardino e Paolo Bacilieri. Sperando che l’incontro con Pagine Ebraiche possa portare nuovamente fortuna anche a Rutu.

festival - lucca comics
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memoria
Ricordare i nomi del 16 ottobre
Si è svolta nei giorni scorsi la cerimonia di consegna da parte del Centro di documentazione ebraica contemporanea dei nomi dei 1021 deportati con il treno partito dalla Stazione Tiburtina di Roma il 18 ottobre 1943 e giunto sulla rampa di arrivo della stazione secondaria di Auschwitz, a circa due chilometri, dall’ingresso del campo di Birkenau. Era presente alla cerimonia il direttore del museo di Auschwitz, Piotr Cywinki, il capo archivista, la direttrice delle pubblicazioni Jadwiga Pinderska, una delegazione di discendenti delle vittime guidata dal direttore della Fondazione Museo della Shoah di Roma, Marcello Pezzetti, il presidente della Fondazione stessa, Leone Paserman, il sopravvissuto Sami Modiano e una delegazione del Cdec, tra cui la storica Liliana Picciotto.
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memoria
Un canto per le 613 Mitzvot
Un canto serbato per settant’anni che torna a sgorgare, e la certezza che non verrà più dimenticato. Protagonista di questa storia è il grande regista americano Jack Garfein, sopravvissuto alla Shoah ancora bambino, che ha incontrato nella città di Barletta il maestro Francesco Lotoro, per condividere con lui la melodia ideata da un coetaneo polacco tanti decenni prima, un ragazzo che fu ucciso insieme ad altri 611 (Garfein, che si salvò per miracolo, avrebbe dovuto essere la 613a vittima  in una strage che voleva anche essere per i nazisti un’ulteriore crudeltà verso gli ebrei, legare un numero sacro come quello delle mitzvot allo sterminio). Il canto in lingua yiddish Zi is mein herz entrerà nei 10 volumi del Thesaurus Musicae Concentrationariae che verrà pubblicato nel 2015.
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qui milano
Medio Oriente e nuovi equilibri
La situazione mediorientale al centro della serata di ieri "Siria, Egitto, Israele e la deriva delle primavere arabe", organizzata da Kesher nell'aula magna della scuola della Comunità ebraica di Milano. Protagonisti del dibattito Antonio Ferrari, giornalista del Corriere della Sera, e Maurizio Molinari, corrispondente dagli Stati Uniti per la Stampa.
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qui roma
Gli ottant'anni del Morè
A inviargli gli auguri più affettuosi il compleanno è stato il Consiglio della Comunità ebraica di Roma. Compie infatti ottant’anni il rav Vittorio Haim Della Rocca, storico membro del rabbinato romano, conosciuto come il Morè (Maestro) da tante generazioni di studenti. Nato il 1° novembre 1933, rav Della Rocca conseguì il titolo rabbinico di maskil nel 1959, e poi quello di chakham nel 1982. A rav Vittorio anche un caro mazal tov dalla redazione.

qui trieste
Il coro Kol Ha-Tikvà trova casa
Grande festa a Trieste per l'inaugurazione della sede che ospiterà le attività del coro ebraico Kol Ha-Tikvà, nato nel 2009 su iniziativa di Antonio Tirri e Marco Podda.
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pilpul

Triste storia
Se si considera quanto la storia sia svalutata nella cultura e nella scuola italiana di oggi appare sorprendente che Piergiorgio Odifreddi abbia sentito la necessità di spiegare sul suo blog “che la verità storica è diversa dalla verità matematica” (cito dal dialogo radiofonico con il finto papa Francesco che Alberto Cavaglion ci ha gentilmente segnalato e che la redazione di Moked ha prontamente messo a nostra disposizione). Non so dove si possa incontrare qualcuno che paragoni la verità storica a quella matematica.

Anna Segre, insegnante
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Paradossi
Parodie paradossali dalla saggezza yiddish: un rabbino era impazzito ed era stato rinchiuso in un manicomio. Non dava fastidio a nessuno e stava sempre a pregare, ma un giorno pretese di colpo che per lo Shabbat gli facessero mangiare del cibo kasher. Il rabbino venne accompagnato in una trattoria ebraica da un inserviente dell’ospedale e poi rientrò soddisfatto in manicomio. Poco dopo, il primario vide che il rabbino girava nel parco del manicomio fumandosi una sigaretta. Lo raggiunse e gli chiese seccato: “Ma com’è possibile, rabbino, insistere tanto per mangiare kasher, se poi vi fumate una sigaretta di sabato!”
Il rabbino rispose sorridente: “Ma voi, dottore, dimenticate che sono matto…”.

Laura Salmon, slavista

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