Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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La
parola iniziale, che dà il nome alla Parashà, si presta a più di una
traduzione. In base al contesto è evidente che essa significa “si
stabilì”: “Ya‘aqòv si stabilì nella terra di residenza di suo padre, in
terra di Kenà‘an”. Ma il commento di Rashì indica un’altra accezione
del verbo: “Ya‘aqòv avrebbe voluto sedersene in tranquillità, ma gli
saltò addosso la travagliata vicenda di Yosèf”.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Il
rapporto pubblicato la scorsa settimana dall'Agenzia per i Diritti
Fondamentali (FRA) dell'UE sulle percezioni dell'antisemitismo da parte
degli ebrei europei ha suscitato molto interesse. Nelle sue conclusioni
la FRA raccomanda di prendere molto sul serio le sensibilità della
popolazione ebraica e suggerisce anche un maggior coinvolgimento delle
comunità organizzate nell'elaborazione di strumenti legali ed educativi
preventivi di pregiudizio, molestie e aggresioni. Un'elaborazione più
approfondita dei dati dell'indagine mette in luce altri aspetti degni
di nota. Uno di questi riguarda la frequente colpevolizzazione delle
comunità ebraiche europee in relazione agli avvenimenti in Medio
Oriente e alle scelte politiche del governo israeliano in carica. Gli
ebrei della diaspora – e ovviamente in Italia – non possiedono alcun
potere di influenza sul governo d'Israele, ma i dati dell'indagine
confermano che tale sovrapposizione e confusione esiste di fatto nella
mente della maggioranza degli europei, benevoli o più spesso malevoli,
come dimostrano tanti clamorosi recenti esempi.
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"Intollerabili i pregiudizi diffusi a Colorado Cafè"
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“Nella
società della comunicazione le parole hanno un valore e una centralità
imprescindibile. Possono emozionare, avvicinare, unire. Ma possono
anche contribuire, nei modi più diversi, a diffondere ostilità e
pregiudizio. La performance del comico Alessandro Bianchi, protagonista
della prima serata di un canale che si rivolge prevalentemente a un
pubblico giovane come Italia1, è in questo senso emblematica". Lo
afferma il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna commentando l’espressione “non fate i rabbini” e altre
espressioni discriminatorie e omofobiche utilizzate nel corso del
programma Colorado Cafè.
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Voci a confronto
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Il
rabbino capo Riccardo Di Segni si era portato dietro alcuni libri in
cui è ricordato suo padre Mosè, partigiano combattente, per donarli
alla ricca biblioteca dell’Anppia. L’occasione una visita alla sede
nazionale dell’associazione dei perseguitati politici antifascisti
fondata nel 1946 da Umberto Terracini e Sandro Pertini, che sta
rischiando di essere sbattuta fuori dall’appartamento di Corsia Agonale
(proprietà oggi della Regione) in cui l’Anppia è istallata da oltre
trent’anni. Con Di Segni è intervenuta una folta delegazione della
Comunità ebraica guidata dal vicepresidente Giacomo Moscati e da Leone
Paserman, presidente del Museo della Shoah di Roma”. Così sul Corriere
della Sera Roma si riporta la forte vicinanza espressa dalla Comunità
ebraica della Capitale all’associazione dei perseguitati politici
antifascisti.
Il deputato italo-israeliano Yoram Gutgeld interviene con il collega
Giampaolo Galli sulla prima pagina del Sole 24 Ore “Abbandonare l’Euro?
L’illusione che non può sedurre” il titolo dell’editorale.
Il Fatto quotidiano racconta il caso delle cause intentate dal nazista
Erich Priebke contro Garzanti e altri editori, giornalisti, cittadini
che esprimevano giudizi sulla sua persona attribuendogli le sue
responsabilità. Pur sempre sconfitto per via giudiziaria, essendo
Priebke nullatenente le spese legali sono spesso ricadute sulle vittime
delle sue denunce, come ora nel caso di Garzanti.
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci
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Il
dossier raccolto dalla redazione circa il denso dibattito a proposito
dei provvedimenti antinegazionismo che vede protagonisti storici,
intellettuali e giuristi.
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QUI MILANO Cultura protagonista a Bookcity "Keep calm and keep jewish"
Il
desiderio nascosto di ogni bibliofilo, appurata l'impossibilità di
diventare un libro, è quello di adottarne uno. Proprio questa è
l'iniziativa proposta dalla Comunità ebraica di Milano insieme alla
casa editrice Giuntina, per il secondo anno di Bookcity, la serie di
eventi culturali che animerà Milano da oggi fino al 24 novembre
(nell’immagine un momento di Bookcity 2012). Questa domenica infatti,
dentro la suggestiva cornice della Sinagoga centrale della città,
ospiti d'eccezione presenteranno il proprio 'piccolo': il libro, edito
da Giuntina, che hanno deciso di adottare. A intervenire saranno David
Bidussa, rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione
e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la guida
Daniela Di Veroli, il giornalista Stefano Jesurum, Gheula Canarutto,
autrice dell’ebook “(Non) si può avere tutto” e il giornalista Gad
Lerner. Il direttore di Giuntina Shulim Vogelmann racconta cosa bolle
in pentola.
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qui trieste
La locomotiva della Memoria
Conservare
e valorizzare la locomotiva a vapore che fu utilizzata per il trasporto
di deportati, in gran parte ebrei triestini, nei campi di
concentramento e sterminio nazisti. Questo l'obiettivo di una
convenzione stipulata oggi a Trieste pressso il museo ferroviario
cittadino (attuale sede della locomotiva) con il coinvolgimento delle
massime rappresentanze locali, della Comunità ebraica e di varie sigle
e associazioni riunite in un'operazione che ha l'egida della direzione
regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia
Giulia.
L'iniziativa nasce su impulso del ministero, che intende promuovere
l'azione intrapresa dal Rotary Club di Trieste attraverso il
finanziamento dello Stato sul prossimo piano triennale di spesa. Gli
interventi, a quanto si apprende, saranno rivolti sia all'aspetto
esteriore della macchina che al funzionamento della stessa.
Nel suo intervento il presidente della Comunità ebraica Alessandro
Salonichio ha ricordato quale significato sia racchiuso dietro a
quell'oggetto metallico e come questo sia un monito “affinché tragedie
e orrori non si ripetano”.
Una volta conclusi i lavori di ripristino, l'idea – sponsorizzata dallo
stesso Salonichio – è che il museo ferroviario possa diventare una meta
fissa degli itininerari ebraici che interessano la città giuliana.
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qui trieste
Shabbat con il presidente Ari
Shabbat
con il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti
per gli iscritti della Comunità ebraica di Trieste. Rav Richetti, si
legge in una comunicazione diffusa dalla segreteria, sarà accompagnato
dalla moglie Enrica e interverrà in sinagoga con una breve lezione
sulla parashah settimanale. Nel pomeriggio la famiglia Richetti
parteciperà alla consueta lezione di rav Ariel Haddad e alla tefillah
di Minchà con i giovani della Comunità. Domenica sera, presso la sede
sociale di piazza Benco, il presidente dell’Ari terrà inoltre il primo
di un ciclo di interventi di Torah dal titolo “L’altro”.
La
visita di rav Richetti, già rabbino capo di Trieste, arriva a pochi
giorni dalla rimozione dall'incarico - decretata all'unanimità dal
Consiglio comunitario - del rav David Itzhak Margalit.
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EDUCAZIONE
Ufficio Giovani, al via le attività
Torino,
Genova, Padova, Bologna, Napoli. Al via in molte città le attività
organizzate per l'anno 2013/2014 dall'Ufficio Giovani Nazionale
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ai colleghi l'augurio di un anno di soddisfazioni.
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Setirot
- Sotto silenzio |
Settantacinque
anni fa, il 17 novembre 1938, il regime fascista varava le Leggi
razziste – quel famigerato Regio Decreto Legge n. 1728 intitolato
Provvedimenti per la difesa della razza italiana. Mi pare che
l'anniversario sia passato sostanzialmente sotto silenzio, un grande
silenzio. Pochi giorni prima, i tifosi del Bayern Monaco, in occasione
del 75esimo anniversario della Notte dei Cristalli, hanno portato nella
curva bavarese un immenso striscione su cui era scritto «75 anni dopo i
pogrom di novembre, niente e nessuno è stato dimenticato».
Stefano Jesurum, giornalista
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