Alfonso
Arbib, rabbino capo
di Milano
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La parashah di Vayiggàsh comincia con lo
straordinario discorso di Yehudà in risposta alla decisione di Yosèf
viceré d’Egitto di punire Binyamìn condannandolo alla schiavitù per il
presunto furto del suo calice. Il discorso di Yehudà è un misto di
diplomazia e aggressività ma soprattutto Yehudà afferma più volte che è
disposto a tutto pur di salvare Binyamìn. Questa drammatica storia
comincia con i figli di Ya’akòv che vendono un fratello e si conclude
con Yehudà che è disposto a mettere in gioco la propria vita per
salvare un fratello. Yehudà aveva detto al padre, per convincerlo a
mandare Binyamìn con loro, che se ne sarebbe fatto garante e qui
mantiene il suo impegno. Secondo la tradizione ebraica “kol Israel
arevìm ze bazè” – tutti gli ebrei sono garanti uno per l’altro.
Quest’idea fondamentale è la base dell’esistenza stessa del popolo
ebraico. Lo affermiamo spesso ma dobbiamo anche ricordarci di metterlo
in pratica
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
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David Duke è un noto alfiere del
negazionismo, antisemita convinto. Nella sua brillante carriera di
scrittore e uomo pubblico ha avuto anche la capacità di affermarsi come
leader dei Tea Party, è un attivista del Partito Repubblicano (eletto
per un mandato alla Camera dei Rappresentanti della Louisiana),
promuove con decisione oltre alla sua fortuna personale anche una rete
di organizzazioni estremiste, xenofobe e antisemite a dimensione
globale. Nel 2009 è stato arrestato polizia della Repubblica Ceca ed
espulso da tutti gli stati aderenti al trattato di Schengen a causa
della “perdurante pericolosità sociale” perché “in base a fonti
ufficiali attendibili, è stato indicato come soggetto intenzionato a
costituire in Europa un’organizzazione con l’obiettivo dello sterminio
della razza nera ed ebrea”. Evidentemente l’Italia – o per lo meno il
Veneto – non rientrano nel trattato di Schengen poiché si viene a
scoprire che David Duke risiede a Belluno dal febbraio 2011, avendo
ottenuto regolare permesso di soggiorno dai nostri organi di polizia. I
quali si sono accorti dell’errore solo qualche giorno fa, procedendo
all’immediata espulsione. Rimane un certo senso di insicurezza nel
sapere della presenza fra noi di simili personaggi. Cosa cercava Duke
sulle Dolomiti? Le radici della cultura celtica, della bianca razza
padrona? Strano luogo, quello scelto: un territorio attraversato e
popolato da gruppi differenti, ladini, tedeschi, cimbri, anche qualche
ebreo qua e là nella storia, e oggi pure non pochi cinesi, marocchini,
albanesi. Insomma, lui là non doveva starci (per legge), ma bisogna
alzare le antenne perché sicuramente in molti sapevano della sua
presenza, e magari lavorano per dare corpo all’organizzazione di cui
vagheggia il biondo razzista che ha sporcato la neve delle nostre Alpi.
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Fondazione Cantoni,
le nuove Borse di studio |
Come ormai consuetudine, la Fondazione
Raffaele Cantoni ha distribuito 15 borse di studio a studenti italiani
o di origine italiana che studiano in Israele. La consegna, resa
possibile grazie al contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, è avvenuta nella palazzina del Centro Italia di Gerusalemme.
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Voci a confronto
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“Il museo di via Tasso è un patrimonio di
tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori della libertà, della
democrazia e dell’antifascismo. Un luogo e una realtà che siamo tutti
chiamati a tutelare”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha accolto la notizia dell’impegno del
Comune di Roma e della Regione Lazio per il salvataggio del Museo della
Liberazione (Corriere della Sera). Due donne fiorentine, Vittoria
Valacchi ed Elena Cecchini, hanno ricevuto il riconoscimento di Giuste
tra le Nazioni (Nazione): il giornale di Firenze ne racconta le storie
già anticipate su Pagine Ebraiche di dicembre. Sdegno nella Capitale
per la comparsa di adesivi raffiguranti Anna Frank con indosso una
maglia giallorossa (tra gli altri Repubblica). L’Osservatore Romano
pubblica i dati relativi al grande aumento delle aliyot verso Israele
da parte degli ebrei di Francia. Sul Mattino di Napoli la storia
dell’imprenditore Giorgio Ascarelli, fondatore del club partenopeo nel
1926 e uno dei protagonisti del volume “Napoletani” (Edizioni Cento
Autori). Sul Venerdì di Repubblica una presentazione del dramma in due
atti “Camminano forse due uomini insieme?” dello scrittore israeliano
Abraham Yehoshua (Einaudi, traduzione di Alessandra Shomroni).
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Provvedimenti antinegazionismo
Un coro a molte voci |
Il dossier raccolto dalla redazione circa il
denso dibattito a proposito dei provvedimenti antinegazionismo che vede
protagonisti storici, intellettuali e giuristi.
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qui
Roma
Il
Museo di via Tasso è in salvo
'Decisivo l'intervento dell'Unione'
“A
nome di tutti gli ebrei italiani, esprimo la più grande gioia e
soddisfazione per il contributo, decisivo ai fini della salvaguardia
del museo, erogato in queste stesse ore sia da Roma Capitale che dalla
Regione Lazio. Un'iniziativa che è stata possibile grazie all'impegno
profuso personalmente sia dal sindaco Ignazio Marino che dal
governatore Nicola Zingaretti”.
È quanto afferma in una nota il presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commentando la doppia delibera di Roma
Capitale e Regione Lazio che ha permesso di risolvere la difficile
situazione finanziaria attraversata dal Museo storico della Liberazione
di via Tasso. Una realtà, sottolinea il presidente UCEI, “che è
patrimonio di tutti quei cittadini che si riconoscono nei valori della
libertà, della democrazia e dell'antifascismo” e che tutti sono
chiamati a tutelare per far sì che, attraverso le generazioni, “viva il
ricordo dei crimini del regime” ma soprattutto “il coraggio e l'eroismo
di chi, a rischio della propria vita, strenuamente vi si oppose”.
Negli scorsi giorni Gattegna aveva incontrato il presidente del Museo
Antonio Parisella e il segretario generale Giuseppe Mogavero per
mettere a punto una strategia di tutela e valorizzazione degli spazi di
via Tasso impegnandosi allo stesso tempo in un'opera di
sensibilizzazione istituzionale sul futuro della struttura.
Un'azione che ha dato i suoi frutti e che Parisella, in un messaggio
inviato al presidente dell'Unione, commenta con gratitudine definendola
“rilevante” e “decisiva”.
(Nell'immagine il
presidente UCEI Gattegna firma il libro degli ospiti del Museo di via
Tasso)
a.s twitter
@asmulevichmoked
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università
Test
psicometrico in italiano,
grande boom di iscrizioni
Domenica
8 dicembre sarà l'ultimo giorno disponibile per rientrare nelle
agevolazioni per l'iscrizione all'esame psicometrico, l'esame che
permette di accedere alle università israeliane e quest'anno, novità
assoluta, tradotto anche in italiano. Un'opportunità, frutto degli
sforzi dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e in particolare
della Commissione UCEI ai rapporti con Israele e l’Aliyah, coordinata
da Alessandro Luzon, che si apre per gli studenti italiani che potranno
così affrontare nella propria lingua il temuto test universitario che
si terrà a Milano e Roma il prossimo 10 aprile. Le agevolazioni, con
alcune peculiarità, sono previste sia per chi ha frequentato o
frequenta le scuole ebraiche di Milano e Roma, sia per iscritti alle
Comunità ebraiche e non solo. Perché la traduzione dell'esame, curata
dal Nite ( l’Istituto Israeliano per la Verifica e la Valutazione con
cui l'UCEI ha firmato l'accordo), era necessario arrivare la soglia
delle cento iscrizioni, già ampiamente superata (raggiunta quota 170,
con richieste arrivate anche da Israele), dimostrazione
dell'apprezzamento da parte dei giovani di questa iniziativa. Il
termine, si diceva, per usufruire delle agevolazioni è domenica 8
dicembre, entro le ore 12 e con la previsione di un tetto di 180
iscritti come soglia massima. Dopo questa data o raggiunta la quota, le
iscrizioni all'esame di aprile saranno ancora possibili ma versando
l'intero importo. In ogni caso, la grande risposta degli studenti è la
testimonianza dell'interesse e delle molteplici opportunità che le
università israeliane offrono ai giovani. “Un risultato inaspettato e,
allo stesso tempo, molto confortante” afferma in una nota Luzon.
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Qui
Roma - Il convegno Hans Jonas al pitigliani
La
domanda di Ben Gurion
A
quarant’anni dalla scomparsa di David Ben Gurion, primo presidente del
Consiglio dello Stato di Israele, l’Associazione di Cultura ebraica
Hans Jonas ne celebra l’eredità con il convegno “Il sentimento e la
regola. Percorsi dell'identità a quaranta anni dalla morte di Ben
Gurion”, che si terrà a Roma domenica 8 dicembre dalle 10 alle 17 al
Centro Pitigliani (via Arco de’ Tolomei 1).
Chi e cosa è un ebreo? Cosa può accomunare un rabbino ortodosso e un
accademico non religioso, o addirittura antireligioso? Gli ebrei di
tutto il mondo tendono a convergere e a enfatizzare la propria unità
come un “popolo” solidale che possiede una identità collettiva -
nonostante le inevitabili disparità culturali – o tendono a formulare
concetti contrastanti, sotto il comune titolo di “identità ebraica”?
Questi alcuni dei temi al centro dell’iniziativa, che prende spunto dal
volume del professor Eliezer Ben Rafael “Cosa significa essere ebreo?”,
tradotto da Monica Miniati, grazie all’impegno dalla stessa
associazione e dell’editore Proedi (il libro è scaricabile in ebook dai
siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it). A discutere delle
argomentazioni che emergono dall'opera in cui è riprodotta la
discussione sistematica sull’identità ebraica avviata nel 1958 proprio
da Ben Gurion, saranno tra gli altri lo stesso Ben Rafael, lo storico
David Bidussa, l’editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli
Della Loggia, il rabbino Benedetto Carucci, coordinati dal presidente
di Hans Jonas Tobia Zevi. Porteranno un saluto ai partecipanti il
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna,
il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, l’ambasciatore d’Israele
Naor Gilon, e il presidente del Pitigliani Ugo Limentani. Nel
pomeriggio spazio alla riflessione a proposito dell’indagine sui
giovani ebrei italiani “Italia 2013 - Cittadini del mondo, un po’
preoccupati”, con il rav Roberto Della Rocca, direttore del
dipartimento Educazione e cultura dell’UCEI, il giornalista Gad Lerner,
lo storico Mario Toscano e il senatore Luigi Manconi, che saranno
moderati dal pedagogista Saul Meghnagi.
Sul numero di Pagine Ebraiche di dicembre, attualmente in
distribuzione, un’anticipazione del libro di Ben Rafael, con le
risposte dei tre rabbini italiani interpellati dallo studio di Ben
Gurion, Alfredo Toaff, Elio Toaff e Dante Lattes.
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Qui
Roma
Tradizione
ebraica e Meridione
“Se
lo vorrete non sarà un sogno” titolava il convegno tenutosi ieri al
Centro Bibliografico Tullia Zevi di Roma. Quel sogno da realizzare, e
che sta prendendo forma, è la rinascita della Puglia ebraica, simbolo
di un meridione che sta riscoprendo le sue radici ebraiche. Ad aprire
la serata, la proiezione del film Zefat, San Nicandro. Il viaggio di
Eti del regista Vincenzo Condorelli mentre a raccontare dal vivo la sua
esperienza legata a questa piccola realtà del Gargano, Grazia Gualano,
presidente del Gruppo San Nicandro. Al suo fianco rav Scialom Bahbout,
rabbino capo di Napoli, e Cosimo Yehuda Pagliara, avvocato e delegato
della Comunità ebraica di Napoli per la Puglia. A moderare la serata,
Sira Fatucci, curatrice assieme a Ilana Bahbout dell'iniziativa “Quale
identità ebraica”, ciclo di incontri inaugurato quest'anno proprio
dall'appuntamento sulla Puglia ebraica. Tra gli altri, ad intervenire
anche la giornalista Maria Pia Scaltrito.
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Realtà
e finzione |
Tra
gli eventi torinesi dell’ultima settimana vale la pena ricordare la
proiezione di domenica scorsa al Museo Diffuso della Resistenza del
film “Il Mundial dimenticato - la vera incredibile storia dei Mondiali
di Patagonia 1942”, di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni. Tullio
Levi, organizzatore dell’iniziativa sotto l’egida del Gruppo di Studi
Ebraici, ha scoperto questo film del 2011 solo l’estate scorsa al
festival di Ashkelon. Che fosse necessario andare in Israele per avere
l’occasione di vedere un bel film italiano (che forse in patria non ha
avuto la diffusione che merita) è un curioso paradosso da aggiungere ai
molti altri paradossi di cui il film è ricco.
Anna Segre, insegnante
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In
viaggio |
Quando
viaggio mi capita spesso di andare a ricercare nei luoghi che visito
tracce di una scomparsa o attuale presenza ebraica. Chi non lo fa, del
resto? Le ragioni possono essere innumerevoli da persona a persona,
kasherut, semplice curiosità, memoria familiare e ancestrale, o in
generale per sentirsi un po' più a casa.
A riguardo, può essere interessante la lettura di un libro di Giulio
Busi del 2003 "Lontano da Gerusalemme. Cronache ebraiche
contemporanee", ma c'è anche da dire che, come accade spesso nelle
descrizioni e racconti di viaggio, niente è oggettivo.
Francesco Moises Bassano, studente
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Il
Bene che vince |
Dopo
una lunghissima attesa di decenni, ieri, a Firenze, è stata finalmente
consegnata alla signora Vittoria Valacchi e alla memoria della signora
Elena Cecchini l'onorificenza dello Yad Vashem di “Giusto tra le
Nazioni”. È stato, infatti, grazie al coraggio di queste due donne e di
molte altre persone "qualunque" che la famiglia dei miei nonni, con mio
papà, le mie due zie e il mio bisnonno, è interamente sopravvissuta
alle persecuzioni naziste, trovando asilo in un nascondiglio della
campagna toscana predisposto per loro; questa famiglia ebraica con tre
bambini, braccata, umiliata, affamata e spaventata, veniva
costantemente rifornita non solo di cibo, ma di quelle premure che, in
quelle circostanze, equivalevano a un vitale balsamo morale. Inoltre,
il beneficio immenso di quel "banale eroismo", protrattosi per mesi,
dal novembre 1943 all'agosto 1944, non si è mai esaurito, poiché ha
continuato ad agire anche nei decenni a venire.
Laura Salmon, slavista
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