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10 dicembre 2013 -  7 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Dopo molti e lunghi anni di distacco e di incertezza sui destini del proprio figlio, grazie a un messaggio in codice che Yoséf gli manda - che fa capire a suo padre che è rimasto fedele al suo ebraismo - Yaakòv può finalmente affermare: "mio figlio Yoséf è ancora vivo". (Bereshìt, 45;28).
Siamo testimoni del fenomeno di molti ragazzi che frequentano per i primi quattordici anni di vita le istituzioni educative ebraiche e poi repentinamente si allontanano perdendo progressivamente gli insegnamenti ebraici che hanno appreso. La preoccupazione principale delle famiglie, nella valutazione della vita di un figlio a distanza di anni, ruota principalmente attorno a questa domanda: si è creato una famiglia e una condizione socio-economica rispettabile? La dialettica tra il nostro Patriarca Yaakòv e il figlio Yoséf ci ripropone un ulteriore e inquietante interrogativo: un ebreo che non studia Torah è vivo?
 
Dario
Calimani,
anglista
In questi tempi difficili per il paese, si ha la netta sensazione che se non ci fosse stato il Presidente Napolitano a garantire una minima stabilità alle istituzioni non si sa dove sarebbe finita la fragile democrazia italiana. Ora ne viene chiesto l’impeachment e, in questa azione di sconquassamento, la demagogia di un Berlusconi agli sgoccioli si unisce alle strilla del qualunquismo grillino. Non è troppo strano che forze fino a ieri ideologicamente e programmaticamente contrapposte si associno nel disperato tentativo di far saltare il banco. Quel che conta è garantirsi le luci della ribalta, anche a costo di rivelare certe impreviste identità.
 
FERRARA - Si presenta domani alle 16, presso il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, il sito web “I nomi della Shoah Italiana”. Ad intervenire Liliana Picciotto, consigliere UCEI e storica della Fondazione Cdec di Milano; Alberta Bezzan, collaboratrice del Cdec e membro dell'associazione Il Fiume; Gabriele Maisto, assessore comunale alla cultura e consigliere della Fondazione Meis; Anna Quarzi dell'Istituto di Storia Contemporanea.
 
Renzo Gattegna: “Futuro, responsabilità e risorse”
"Se è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8 dicembre 2013.
 
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Voci a confronto
“A lezione di ebraico” sull’Osservatore Romano rav David Sciunnach racconta la storia dell’amicizia fra il rabbino Alessandro Da Fano e Achille Ratti, futuro, Pio XI, ai primi del ‘900.
Dopo la vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Partito democratico, Tobia Zevi, presidente dell’Associazione Hans Jonas, già consigliere della Comunità ebraica di Roma, potrebbe diventare vicesegretario del Pd del Lazio (Messaggero Roma), mentre non è il deputato italo-israeliano Yoram Gutgeld, ma il professore della John Hopkins di Bologna Filippo Taddei il membro della nuova segreteria di Renzi in materia economica (La Stampa).
Sul Corriere la notizia che il premier israeliano Benjamin Netanyahu non parteciperà ai funerali di Nelson Mandela per ragioni di costo.
L’Osservatore Romano riporta che sono iniziate le visite degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) al sito di Arak in Iran.
Presentato su Libero il libro “La società udinese e gli ebrei fra la Restaurazione e l’età unitaria” (Emanuele D’Antonio, Istituto Pio Paschini).
 
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  davar
melamed
I cent'anni di Emma Castelnuovo
Omaggio alla signora dei numeri

Decine di persone in piedi e sala piena ieri pomeriggio al ministero della Pubblica Istruzione dove si è tenuta la cerimonia di premiazione della professoressa Emma Castelnuovo, che ha ricevuto il premio Nesi 2013. Oltre a Marco Rossi-Doria, sottosegretario all’Istruzione e Rocco Pompeo, Presidente della Fondazione Nesi, sono intervenuti numerosi esperti di didattica della matematica e poi, per la parte conclusiva, tanti suoi ex-allievi che hanno raccontato evidente affetto gli anni trascorsi nelle classi della professoressa Castelnuovo. E particolarmente commossi ed emozionanti sono stati i ricordi di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia e della scrittrice Giacometta Limentani e il discorso trascinante del maestro Franco Lorenzoni, che nel suo centro di ricerca e sperimentazione educativa e artistica ha avuto occasione di ospitare più volte la professoressa, che compirà cento anni questo giovedì.
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Kasherut, la ricetta di rav Riccardo Di Segni
"La priorità al mercato italiano"
La necessità di affrontare e mettere ordine nel settore della kasherut in Italia si fa sentire sempre di più. Una questione economica in primo luogo, con tante famiglie che, nelle grandi come nelle piccole Comunità, lamentano la difficoltà di trovare prodotti kasher a prezzi sostenibili. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, attraverso il lavoro dell’assessore al Culto Semi Pavoncello e della Commissione Kasherut guidata dal Consigliere Jacqueline Fellus, nonché il costante contatto con figure di riferimento del settore come il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, sta lavorando per istituire un Ufficio di kasherut nazionale che possa realizzare diversi obiettivi. Spazio all’argomento nel dossier Sapori curato da Rossella Tercatin e Francesca Matalon per il numero di Pagine Ebraiche di dicembre attualmente in distribuzione. “Secondo la mia visione, quando si parla di kasherut, la priorità su cui lavorare è quella del mercato italiano e bisogna avere le idee chiare su obiettivi e strategie” spiega rav Di Segni.
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memoria - nuove ricerche a firenze
Il coraggio di San Frediano
Hanno scavato nelle memorie del convento trovando nuovi atti, nuove testimonianze per ricomporre una grande storia di coraggio che vede il coinvolgimento di numerosi esponenti del clero fiorentino nel salvataggio di perseguitati ebrei durante il nazifascismo. Se oggi il quadro è più fluido e denso di particolari lo si deve all'impegno delle suore del convento di piazza del Carmine, protagoniste di un lavoro di ricerca – nel nome del cardinale Elia Dalla Costa – che sarà presentato nel pomeriggio assieme alla Comunità ebraica di Firenze e alla presenza di alcuni sopravvissuti e loro discendenti.
Un nuovo impegno di Memoria che arriva a pochi giorni dall'attribuzione del titolo di Giusto tra le Nazioni a due donne fiorentine: Vittoria Valacchi (98 anni, ancora in vita) e sua zia Elena Cecchini.
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fra europa e medio oriente
Energia per costruire il futuro
Sul numero di Pagine Ebraiche di dicembre attualmente in distribuzione spazio alle potenzialità insite nello sfruttamento dei giacimenti di gas scoperti al largo delle coste israeliane, come esposte da Valeria Termini dell’Autorità nazionale per l’energia. Ripubblichiamo di seguito il testo in una versione aggiornata.

Il gas come strumento di pace per il Medio Oriente. Il gas come elemento di coesione europea. Il gas per rilanciare le economie del sud Europa, tra cui quella italiana. Il biblico Levietano, il giacimento più grande mai scoperto nel Mediterraneo (150 km dalla costa di Haifa), e i suoi fratelli minori Tamar e Dalit hanno aperto scenari nuovi e rivoluzionari nel panorama energetico internazionale e il loro influsso potrebbe farsi sentire anche in campo politico. Tra le tappe di questa rivoluzione c'è Roma: il vertice intergovernativo del 2 dicembre tra Israele e Italia, con la stipula di diversi accordi bilaterali tra cui uno in ambito energetico, è uno snodo importante non solo per la collaborazione tra i due paesi ma anche per i progetti futuri che coinvolgono l'Europa intera. Il perché è presto detto: il 21 ottobre scorso l'Alta Corte di Giustizia d'Israele ha dato il nulla osta all'esportazione del 40 per cento del gas estratto dai giacimenti israeliani. Un via libera necessario dopo che il fronte politico interno si era diviso, con l'opinione pubblica a premere perché il gas fosse utilizzato solo per il fabbisogno interno. La luce verde della Corte fa invece entrare Israele nel novero dei paesi esportatori e l'Italia si candida a diventare una zona di transito strategico del gas verso l'Europa. La costruzione di infrastrutture, l'impiego di aziende del settore e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico ridarebbero impulso alla depressa economia italiana. Le strette di mano tra il premier Enrico Letta e il premier Benjamin Netanyahu potrebbero quindi avere un valore molto più significativo dello scambio di cortesie. Per dare un'idea delle dimensioni e del valore del triangolo energetico delle coste israeliane, la Banca centrale di Israele ha affermato che la nuova fornitura di gas farà crescere dell'1per cento il Pil nazionale. I circa 540 miliardi di metri cubi di gas potranno soddisfare per almeno 25 anni il fabbisogno interno. Per una nazione che fino all'altro ieri era in perenne ricerca di fonti energetiche e con vicini, per così dire, poco propensi al dialogo, Levietano, Tamar e Dalit sono una vera rivoluzione. Ad aver investito nel progetto, diverse compagnie israeliane e internazionali, in primis Noble Energy, Delek Drilling, Avner Oil Exploration, e Isramco che aspettavano con una certa urgenza la risposta dell'Alta Corte in merito alle esportazioni. Non mancano le polemiche - oltre alle richieste dell'opinione pubblica – con voci come quella del Ceo della Eilat Ashkelon Pipeline Co., Yossi Peled, che criticano il comportamento dell'amministrazione israeliana, giudicata lenta e imbrigliata nella burocrazia. “Il tempo non è dalla nostra parte aveva dichiarato”, ha dichiarato Peled al quotidiano Jerusalem Post, preoccupato che le compagnie internazionali rivolgano la loro attenzione alle coste libanesi. Secondo Peled, “è abbastanza probabile che ci sia del gas anche a largo delle coste del Libano”, quindi ogni ritardo spazientirebbe gli investitori che già guardano con interesse oltre la zona di competenza israeliana. Polemiche a parte, sul fronte Israele- Europa si sta lavorando a un progetto che vede coinvolte Cipro, Grecia e Italia con il possibile trasporto via mare del gas trasformato in forma liquida o compressa, grazie alle nuove tecnologie. “In ottica europea – spiega a Pagine Ebraiche Valeria Termini, membro dell'Autorità nazionale per l'energia e il gas nonché docente della Facoltà di Economia all'Università Roma Tre – la sicurezza dell’approvvigionamento e la diversificazione delle fonti energetiche costituiscono un potenziale elemento di coesione, un forte aggregatore di interessi dei Paesi membri. L’Unione europea dipende per oltre l’80 per cento dalle importazioni di petrolio e il 60 di gas da un piccolo nucleo di Paesi produttori extra-europei. La diversificazione delle fonti aumenta la sicurezza e, in un orizzonte temporale più lungo, permetterà di abbassare i costi dell'energia, rendendo le nostre industrie più competitive”. C'è poi un altro punto su cui la professoressa Termini pone l'accento, “l’aspetto ancor più importante, guardando ai giacimenti israeliani, è che le nuove scoperte potranno essere utilizzate come significativo strumento di pace, portando la voce di Israele in un’ Europa interessata alle nuove riserve di gas e quella dell’Europa nella regione del Mediterraneo, generando benefici anche alle popolazioni e ai paesi confinanti, come la Giordania e forse i Palestinesi. In tutto ciò all’Italia spetta un ruolo significativo, di ponte verso l’Europa”. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha infatti dato il via libera all'immediata esportazione di gas alla confinante Giordania. Ma si guarda anche alla Turchia e come dimostra uno dei punti della Conferenza su Business ed Energia (tenutasi ai primi di novembre a Ramat Gan), ci si chiede inoltre se sarà possibile stipulare accordi con l'Autorità palestinese e l'Egitto. Esportazioni commerciali per la fornitura del fabbisogno energetico potrebbero dunque essere una chiave per la normalizzazione dei rapporti nella regione. Fare previsioni in una realtà come quella mediorientale è quasi impossibile. Una via però potrebbe essere stata tracciata. E intanto l'Italia cerca di non perdere il treno delle possibilità che arriva da Israele.

Daniel Reichel, Pagine Ebraiche, dicembre 2013

congresso ebraico europeo
In Grecia, contro le intolleranze
Supportare il governo greco per le azioni intraprese contro i neonazisti di Alba Dorata, discutere sull'antisemitismo, confrontarsi sui rapporti tra Israele e Unione Europea e sulla questione iraniana. Sono tre dei punti cruciali toccati nell'arco dell'incontro, tenutosi ieri ad Atene, tra il primo ministro greco Antonis Samaras e l'esecutivo del Congresso ebraico europeo (Ejc). Ad aprire la giornata dei lavori dell'esecutivo dell'Ejc, il saluto di Samaras (nella foto di Edwin Shuker la consegna del premio al primo ministro greco). All'incontro, presieduto da Viavien Wineman, era presente tra gli altri il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti, membro eletto dell'esecutivo del Congresso ebraico europeo. Nel pomeriggio, inoltre, è stato attribuito al consigliere UCEI Cobi Benatoff l'incarico di presidente del comitato di direzione dell'Ejc.
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qui livorno
Un ricordo di Guido Menasci,
le più belle pagine di Mascagni

Nei giorni in cui Livorno celebra il 150esimo anniversario dalla nascita di Pietro Mascagni torna d'attualità la figura di uno dei suoi più stretti collaboratori: l'ebreo livornese Guido Menasci, autore della celeberrima “Cavalleria Rusticana” e protagonista di un'indimenticabile stagione di successi musicali.
(Nell'immagine, da destra verso sinistra: Guido Menasci, Pietro Mascagni, Giovanni Targioni Tozzetti)
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pilpul
Roma-Bruxelles
Tra poco più di sei mesi l’Italia assumerà la guida dell’Unione europea, e il Governo dichiara di voler dare una forte accelerazione alle politiche della crescita, dell’occupazione, della coesione. Più coordinamento e più attenzione alla vita dei cittadini europei. Nel frattempo tutta l’Europa è percorsa da pulsioni antieuro e anti-comunitarie, spesso catalizzate da movimenti populisti e di estrema destra.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - L’arte di Bruno Canova
Si può denunciare l’orrore della Shoah, delle leggi razziste del 1938, dei fascismi e della guerra anche attraverso l’arte. Ne è uno straordinario esempio il grande incisore e pittore Bruno Canova, scomparso lo scorso anno, uno dei più importanti esponenti della Scuola romana e pioniere della riflessione autocritica degli italiani su quel periodo storico.

Mario Avagliano
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