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15 dicembre 2013 - 12 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
La discesa degli angeli sulla scala che Giacobbe sogna non è meno salita della salita. Dio è infatti su Giacobbe stesso, e gli angeli che scendono Lo raggiungono. Tanto per farci capire che alto e basso, su e giù, non sono necessariamente categorie adeguate per parlare di Dio.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Non mi stupisce che Andrea Zunino, portavoce dei forconi, abbia ritirato fuori la solita storia del mondo “in mano a cinque o sei ebrei”. Come nel caso di Beppe Grillo anche in questo caso mi sarei stupito se non lo avesse detto. Nessuno dei due è in grado di stupire o di lasciarci interdetti. Sono scontati: nelle parole che usano, nelle immagini che veicolano nelle ossessioni di cui vivono, nelle liste di proscrizione che compongono.
 
 
Renzo Gattegna: "Futuro, responsabilità e risorse"
"Se è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8 dicembre 2013.
 
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Voci a confronto
Nuova giornata di tensioni in tutta Italia per le iniziative del “Movimento dei Forconi”. A Roma arrestato uno dei leader dell’estrema destra, il vicepresidente di Casa Pound Simone Di Stefano, per aver rimosso la bandiera dell’Unione Europea dalla sede Ue della Capitale e per averla sostituita con quella italiana. Cresce intanto la preoccupazione per il presidio di mercoledì 18 dicembre a Piazza del Popolo (Sul Fatto Quotidiano un quadro complessivo delle varie iniziative). Tra le analisi più interessanti sul fenomeno “Forconi” l’editoriale di Marco Imarisio sul Corriere della sera in cui si parla anche delle recenti uscite antisemite del portavoce Andrea Zunino. Per il giornalista del Corriere si tratterebbe di un fenomeno tutt’altro che “di massa” ma segnato comunque da metodi violenti ed estremamente inquietanti. Visita lampo del premier Enrico Letta al blocco Unifil che presidia il confine tra Libano e Israele. Il primo ministro ha così scherzato con i militari: “Dovete venire anche voi in Parlamento. C’è bisogno di sminare” (Repubblica). Sulla Stampa lunga intervista pre-natalizia a papa Bergoglio. Tra gli argomenti affrontati il prossimo viaggio del pontefice in Israele. Ad Andrea Tornielli Bergoglio ricorda la missione del 1964 di Paolo VI con cui iniziò l’epoca dei viaggi papali e afferma: “Anch’io desidero andarci, ci stiamo preparando”.
 
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  davar
SPORT & MEMORIA
I pugni di Victor "Young" Perez
Nato nel 1911 a Tunisi, cresciuto nelle file del Maccabi e dell'Alliance israelite universelle, Victor Perez è stato uno dei più grandi pugili della sua generazione riuscendo nell'impresa di laurearsi, ad appena 20 anni, campione mondiale nella categoria dei pesi piuma.

Un toccante film in distribuzione nelle sale francesi, Victor "Young" Perez del regista Jacques Ouaniche, ne ricostruisce la vita dai successi più straordinari all'abisso di Auschwitz.
Con un racconto nel racconto: a interpretare Perez è infatti un attore ed ex pugile musulmano medaglia d'oro alle Olimpiadi del 2000.
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QUI TORINO
Religione, i diritti da difendere
Tradizioni religiose, diritti, questioni di bioetica medica, tutela degli animali tra i temi trattati durante il convegno "Milah e Shechitah – due precetti sotto accusa?" che si sta tenendo nel centro sociale della Comunità ebraica di Torino e che è organizzato dall’associazione Anavim.
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ISRAELE
Gerusalemme città bianca,

è stata la tempesta del secolo 
È tornato il sole a Gerusalemme, dopo i tre giorni di quella che è stata definita la “tempesta del secolo”, con la neve che ha raggiunto i 40/60 centimetri. Mentre riaprono le strade e inizia nuovamente a funzionare il trasporto pubblico, si contano gli ingenti danni che l’eccezionale evento atmosferico ha portato con sé, insieme ai paesaggi da cartolina finiti sui giornali di tutto il mondo. Il presidente Shimon Peres ha ringraziato tutti i cittadini per la pazienza e la disciplina dimostrata durante la tempesta, e in particolar modo i volontari che si sono attivati per aiutare a sgomberare la neve e prestare soccorso a chi si trovava in difficoltà.
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QUI GENOVA
Il Museo che aggrega
Lasciata la sede sociale di via Frugoni, è il museo ebraico a diventare il luogo d’incontro e teatro delle attività socio culturali della Comunità ebraica di Genova, pochi piani sopra gli uffici e la nuova cucina. Sono state già svolte diverse attività, come un incontro sui diritti del lavoratore nella tradizione ebraica (promosso dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI), la festa Chanukkah e il primo appuntamento dell’attesa rassegna di cinema israeliano, a cura dell’Adei Wizo di Genova, il Dec UCEI e ovviamente il Pitigliani. La rassegna, oltre a proporre un percorso variegato all’interno del grande panorama del cinema israeliano contemporaneo, è anche l’occasione per aderire alla campagna “Adotta un ragazzo” attraverso piccoli contributi dei partecipanti alla cena sociale prima delle proiezioni. Mille e cinquecento ragazzi infatti, provenienti da famiglie meno abbienti o da situazioni difficili, entreranno quest’anno nei Centri della Gioventù della Wizo, che si prenderanno cura di loro secondo i bisogni di ognuno: vitto e alloggio, assistenza medica e psicologica, materiale didattico e vestiario, ma soprattutto attenzione personale, corsi di leadership, attività sportive, gite scolastiche e la celebrazione dello Shabbat e delle festività. Nonostante il dispiacere di non potersi più incontrare nel luogo che per anni ha rappresentato la casa di tutti gli iscritti, è bello vedere che un museo ebraico, non è solo un museo.


Ilana Bahbout
iL COMUNICATO DELL'AMERICAN JEWISH COmmittee
"Azioni concrete contro l'odio"
“Additare gli ebrei come capro espiatorio dei mali della società, inventandosi teorie di cospirazione in tempi di crisi economica e politica ha spesso caratterizzato il deterioramento della democrazia e ricorda, tristemente, la propaganda nazista”. È quanto scrive in una nota Lisa Palmieri-Billig, rappresentante per l'American Jewish Committee in Italia e presso la Santa Sede, a seguito delle affermazioni antisemite del portavoce del Movimento dei Forconi Andrea Zunino a Repubblica.
“L'American Jewish Committee – si legge ancora – invita le autorità italiane ad adottare azioni concrete contro tali calunnie e contro l'incitamento all'odio, soprattutto alla luce di un recente sondaggio condotto dall'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali, che segnale un allarmante aumento dell'antisemitismo in Europa”.
  pilpul
Lucidi deliri
Puntuali, dopo una settimana di travagli, dove in più città lo “sciopero” (in realtà una serrata di alcune categorie del commercio e degli autotrasportatori) del cosiddetto «movimento dei forconi» si è tradotto in una serie pressoché infinita di disagi per la collettività, sono arrivati i deliri antisemitici. Tale Andrea Zunino, coltivatore piemontese, classe 1953, convertitosi all’Islam sufista, uno dei leader dell’eterogeneo movimento, ha dichiarato, a latere delle piccole ribellioni che si sono trasformate in violenze di piazza, quello che, a suo dire, i rivoltosi vanno cercando, ossia: «la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri come i Rotschild: è curioso che cinque o sei tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire. Penso che Hitler, che probabilmente era pazzo, si sia vendicato con l’antisemitismo del voltafaccia dei suoi iniziali finanziatori». In poche righe è raccolto un universo di significati, tipici del complottismo, quell’insieme di concezioni e di interpretazioni che leggono nel presente, e nei processi di globalizzazione, il dispiegarsi di un progetto unitario, quello del cosiddetto «New World Order».

Claudio Vercelli
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Nugae - Retrò kitsch
Una giovane, vecchia dentro. Va bene, ennesima conferma per mio fratello che la sua tipica descrizione acidamente ossimorica è fondata. Ma lo spettacolo della musicista Tali Tadmor che ha debuttato ieri sera a Los Angeles dev'essere carinissimo. Si tratta di un musical che riporta in scena il cosiddetto Yiddish swing, fiorito negli anni '30 e '40 mescolando lo shtetl con le danze di tutta l'America dell'epoca. Il titolo è “Ella Fitzgeraldberg”, perché Ella Fitzgerald aveva cantato una cover di “Bei Mir Bistu Shein”, la canzone simbolo dello swing in yiddish resa famosissima dalle Andrews Sisters. Raccontando questa cultura parallela sotto forma di flashback, un'attrice ne impersona una protagonista di fama internazionale ormai anziana, che ripensa alle luccicanti glorie del passato. Intanto sul palco si balla e si canta, e rigorosamente in yiddish, perché Tali è un'irriducibile.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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