Elia Richetti,
presidente
dell'Assemblea
rabbinica
italiana
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La
Torah narra che, giunti in Egitto in settanta persone, gli ebrei si
moltiplicarono velocemente fino a diventare seicentomila senza contare
le donne e i bambini. Rashì, basandosi sul fatto che in questo contesto
la Torah usa sei espressioni che indicano moltiplicazione, spiega la
cosa dicendo che ogni donna partoriva sei gemelli alla volta. C’è però
un’altra spiegazione, che viene riportata nella Haggadah di Pesach: gli
ebrei in Egitto erano “segnalati” come popolo grande e potente. Secondo
questa spiegazione, dunque, l’importante non era il numero reale, ma il
fatto che davano l’impressione di essere tanti (è un’impressione che
spesso si riscontra ancora, al di là della reale consistenza numerica).
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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L’American
Studies Association (ASA) che riunisce migliaia di storici e altri
accademici, ha votato a larga maggioranza di boicottare le università
israeliane. Non è la prima volta che un’organizzazione accademica
occidentale prende un’iniziativa di questo genere. Ma è la prima volta
che questo avviene negli Stati Uniti da parte di un grande e importante
gruppo di studiosi. La prima osservazione in proposito è che proprio le
università israeliane sono palestra di confronto multiculturale dove
esiste assoluta libertà intellettuale, inclusa quella della critica
alle istituzioni in carica in Israele. Boicottare Israele vuol dire
punire un’accademia dove si esercita pienamente, e molto più rispetto
ad altri paesi, il libero arbitrio. In secondo luogo la presenza sempre
molto significativa di Israele sulla scena accademica si risolve in un
bilancio in cui Israele è più paese donatore che paese ricettore di
benefici. Dunque nel boicottaggio scientifico di Israele chi ci perde è
soprattutto il boicottatore. È poi infinita l’ipocrisia di chi, fra
tutti i paesi del mondo, prende di mira proprio Israele per le sue
presunte violazioni dei diritti civili in Cisgiordania, ma mai si
perita di boicottare paesi come la Cina o l’Iran o la Russia o la
Siria, dove l’offesa ai diritti civili e in particoare a quelli delle
minoranze nazionali, è drammatica e quotidiana.
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MILANO
– Appuntamento domani alla Fondazione Centro di documentazione ebraica
contemporanea per l’incontro “Fare storia degli Ebrei dai Paesi arabi e
mediorientali. I progetti Edoth e Mapping Living Memories” (ore 10.30
in via Eupili 8). Al seminario interverranno Frédéric Abécassis
(docente di Storia contemporanea all’Ecole Normale Supérieure di Lione)
e le ricercatrici del progetto Mapping Living Memories Barbara Spadaro
e Piera Rossetto; a introdurre e moderare i lavori del seminario sarà
la storica del Cdec e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Liliana Picciotto.
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Renzo Gattegna: "Futuro, responsabilità e risorse"
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"Se
è vero che l’immobilità è una pura illusione perché in verità chi non
avanza sicuramente retrocede, che la semplice conservazione senza
prospettive di sviluppo maschera la decadenza, che l’isolamento è la
peggiore minaccia per la nostra sopravvivenza, non possiamo e non
dobbiamo perdere l’occasione storica che le nostre generazioni stanno
vivendo di poter uscire coraggiosamente e definitivamente dal ruolo di
vittime in un mondo come l’attuale nel quale chi si sente vittima, e si
presenta come tale, prima o dopo lo diventa veramente". Lo ha
dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna nella relazione introduttiva al Consiglio UCEI dell'8
dicembre 2013.
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Voci a confronto
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Per
l’onorevole Brunetta la destinazione di un finanziamento di 900mila
euro da parte dello Stato al Memoriale della Shoah di Milano
rappresenta “una marchetta”. Ferma la reazione del presidente UCEI
Renzo Gattegna, della Comunità ebraica di Milano e del parlamentare Pd
Emanuele Fiano. “Si tratta di un termine infelice, che sottintende come
la memoria e la dignità degli ebrei italiani siano un qualcosa che
possa essere svenduto”, scrive in una nota il presidente dell’Unione.
In serata le scuse del gruppo Forza Italia (La Stampa, tra gli altri).
Flop dell’attesa manifestazione dei “Forconi” in una piazza del Popolo
semivuota. “È finita, abbiamo perso”, affermano alcuni leader (da
leggere la cronaca di Aldo Cazzullo sul Corriere).
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dopo le dichiarazioni dell'on. brunetta
Gattegna: "Offese alla Memoria. La nostra dignità non si svende"
Il
finanziamento da parte dello Stato di 900mila euro alla Fondazione
Memoriale della Shoah di Milano? Per l'onorevole Renato Brunetta,
capogruppo di Forza Italia alla Camera, si tratterebbe di una
“marchetta”.
Una considerazione che ha suscitato l'immediata reazione del presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che in una
nota ha commentato: “Si tratta di un termine infelice, che sottintende
come la memoria e la dignità degli ebrei italiani siano un qualcosa che
possa essere svenduto”. In particolare, prosegue Gattegna, dispiace che
queste affermazioni vengano da un noto e stimato docente universitario
ed ex ministro della Repubblica, che certo non ha bisogno delle nostre
spiegazioni sul significato che il Memoriale ha da un punto di vista
sia civile che morale”.
Preoccupazione anche dalla Comunità ebraica di Milano, che parla di
dichiarazioni “populiste” e “pericolose”. “La Fondazione è un presidio
per la Memoria e le sue attività culturali – si legge in una nota –
sono degli anticorpi che servono alla nostra società per frenare le
derive populistiche, purtroppo sempre più presenti nella società
italiana, anche a causa di una triste e pericolosissima
strumentalizzazione della crisi economica”.
Ad intervenire anche il parlamentare del Partito Democratico Emanuele
Fiano. “È possibile che Brunetta non conosca quest’opera ma ciò –
afferma – non diminuisce le sue responsabile per una affermazione tanto
indegna quanto profondamente sbagliata. Quel memoriale è stato infatti
realizzato con prevalenza di contributi privati, ed è unico nel mondo
perché è ricostruito esattamente nel luogo da cui sono partiti migliaia
di deportati ebrei e non verso i campi di sterminio nazisti. Quel luogo
dunque non è di qualcuno ma di tutti”.
Ieri, in tarda serata, le scuse ufficiali dei deputati di Forza Italia
alla Camera: “A proposito dell’inserimento dei 900 mila euro di
finanziamento alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano tra le
spese inopportune della legge di stabilità, riconosciamo lealmente
l’errore e ce ne scusiamo”.
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Setirot
- Destra e sinistra |
Il
cosiddetto Movimento dei forconi è infiltrato da neofascisti, razzisti
e antisemiti. La Lega ha in sé, da sempre, pericolose pulsioni
razziste. Grillo & C. sappiamo bene quante bestialità dicano su
ebrei, Israele e dintorni. La rinata Forza Italia fa adesso
l'occhiolino a forconi, grillini e leghisti, nel nome di quel loro
Silvio che su Auschwitz, Mussolini e confino per gli antifascisti ne ha
dette da vergognarsi. Sorge spontanea una domanda: ma perché moltissimi
correligionari, quando devono metaforicamente sputare sulla politica e
sui politici si girano così spesso verso sinistra?
Stefano Jesurum, giornalista
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Time
out - A Tel Aviv |
Spesso
Tel Aviv viene descritta come l'opposto di Gerusalemme. La città del
divertimento la prima, la città santa la seconda. Sicuramente è così,
Tel Aviv rimane a ragione una delle mete preferite del divertimento di
persone da tutto il mondo. Eppure qualcosa sta cambiando. Il venerdì
sera i Batei Hakneset sono pieni di ragazzi e capita, non di rado, che
i giovani che affollano i locali su Dizengoff e Ben Yehuda siano gli
stessi che frequentano affollatissime lezioni di Torah.
Daniel Funaro
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