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29 dicembre 2013 - 26 Tevet 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Rabbi Israel Spira, rebbe di Bluzhov, sopravvissuto ad Auschwitz, diceva ai suoi chassidim: “Ci sono avvenimenti di tale straordinaria grandezza che non li si dovrebbe ricordare in ogni momento, ma non li si dovrebbe nemmeno dimenticare. La Shoah è uno di questi avvenimenti”.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Chi vuol sterminare qualcuno deve costruire il suo nemico come potente, come minaccia, per questo meritevole di persecuzione.
Così fa il faraone (Es. 1, 8-11). Il primo passo di qualsiasi movimento politico il cui fine sia l’edificazione di un regime totalitario, ieri come oggi, in Egitto come in qualsiasi altro luogo, consiste nell'inventarsi un nemico potente, perfido, e annichilente, nominarlo, e proporsi di distruggerlo per poter finalmente avere diritto alla felicità.
 
 
Il presidente UCEI: "2014
per la dignità umana"
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Desidero rivolgere a tutti gli italiani i più fervidi e calorosi auguri per le festività che si andranno a celebrare.
Auspico che il nuovo anno porti in dote un futuro migliore per le nostre famiglie e per le persone che abbiamo più care.
Ciascuno di noi è chiamato a contribuire al bene comune mettendo al servizio della collettività le migliori energie fisiche e intellettuali con la consapevolezza che ogni individualità è parte di un tutto e che quel tutto rappresenta un sistema di valori irrinunciabile per chi crede nell’Italia democratica e plurale. Il mio auspicio, anche alla luce del crescente disagio sociale, è che sia soprattutto un 2014 all’insegna dell’Altro: l’Altro come valore, l’Altro come essere umano da rispettare nella sua dignità così da rendere le diversità fonti di ricchezza e non di conflitto”.
 
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Voci a confronto
Le parole usate dal presidente del Congresso Ebraico Europeo Moshe Kantor nel commentare l’esultanza dell’attaccante francese Nicolas Anelka, ieri a segno in Premier League sono state chiarissime: “Nient’altro che un saluto nazista, soltanto meno noto al grande pubblico. Per questo ci auguriamo che vengano presi provvedimenti della stessa durezza”. E la notizia compare oggi su numerose testate (Corriere della sera, Stampa, Gazzetta e Corriere dello sport ed altri) accompagnata da immagini inequivocabili, chiaramente collegate al fenomeno già segnalato anche sul portale dell’ebraismo italiano moked.it a metà dicembre. Lo sdegno della Francia trova corrispondenza nella decisione di vietare gli spettacoli del discusso comico di origine camerounense Dieudonné Mbala Mbala, antisemita di estrema destra che nei suoi show è solito inneggiare alla Shoah (Nazione – Carlino – Giorno) e che sarebbe l’ispiratore del gesto di Anelka. Su Il manifesto Anna Maria Merlo spiega che il ministro francese degli Interni Manuel Vals avrebbe deciso di inviare ai prefetti una circolare che mermetterà di valutare, caso per caso, se gli spettacli di Dieudonné sono “una turbativa dell’ordine pubblico” e se dovranno venire proibiti. L’antisemitismo in Francia è un reato, non un’opinione. A Bologna un artigiano ha messo in atto una clamorosa protesta (raccontata su Il resto del Carlino – Bologna) esponendo in vetrina una stella di David e un cartello in cui paragona gli artigiani a partita Iva ai negozianti ebrei durante il nazifascismo. E la banalizzazione della Shoah e dei suoi simboli, utilizzati “come sintesi potentissime di significati condivisi” ma con leggerezza e con “il difetto di essere così universali con una tale leggerezza e universalità da diventare superficiali” (Corriere della Sera – La Lettura) ritorna anche con l’utilizzo dell’immagine di Anne Frank, che nell’ultima edizione di X Factor campeggiava tatuata sul braccio di una concorrente. Molte testate, fra cui Sole 24 ore, Corriere, e Giornale raccontano come in Egitto sia riesplosa la rabbia: per protesta contro la messa al bando dei Fratelli Musulmani ieri militanti islamisti hanno bloccato gli esami e messo a fuoco due facoltà a al-Azhar, che è diventata l’epicentro di scontri molto violenti con le forze di sicurezza. E secondo l’Osservatore Romano la situazione rischia di diventare instabile anche in Libano, dove sono sempre più pesanti le ricadute del conflitto siriano sui fragili equilibri del paese. Mentre la Repubblica riporta come a papa Francesco sia arrivato da Assad un messaggio di ringraziamenti e di rassicurazioni sulla difesa delle comunità cristiane, a confermare la speranza di Damasco in un intervento del Vaticano come possibile mediatore sulla questione siriana.
 
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  davar
america - POlemiche
Le università americane:
no al boicottaggio di Israele

Non accennano a placarsi le polemiche sollevate dalla decisione dell'American Studies Association di aderire al boicottaggio di Israele, e continuano ad arrivare risposte pesanti, e molto chiare. Sono bastate tre righe, pubblicate dall'ufficio del Presidente della Harvard University sul proprio sito il venti dicembre, per eliminare qualsiasi dubbio sulla posizione della prestigiosa università, e di tutti coloro che credono nella libertà e nel valore dell'ingegno umano. “I boicottaggi accademici sono contrari alle libertà accademiche e ai valori necessari alla libera circolazione delle idee, che è la linfa vitale della comunità mondiale degli studiosi. La recente presa di posizione dell'American Studies Association, che si propone di boicottare le università israeliane è una minaccia diretta a questi ideali, ideali che le università e le associazioni di studiosi dovrebbero difendere con tutte le proprie forze.
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pagine ebraiche
Dossier Progetti di futuro
“Le due parole centrali della Torah - ha scritto rav Benedetto Carucci Viterbi sul Portale dell’ebraismo italiano, moked.it - sono darosh darash: ripetizione rafforzata di cercare; ma anche di studiare e di interpretare. Il cuore della Torah è dunque nello studio e nel tentativo di comprendere. E nessuno si può sottrarre a questo compito fondante: neanche Mosé il nostro maestro, colui che cerca al centro della Torah”. Per l’ebraismo, come spiega il rav, lo studio è uno dei pilastri della vita ebraica e nessuno può sottrarvisi. Progetti di futuro è il titolo del dossier curato da Daniel Reichel sul numero di Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione, dedicato alle prospettive che si aprono ai giovani, dopo la scuola superiore.
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Gerusalemme
Il ritorno della Scola Tempio
A 109 anni dalla chiusura e a più di duemila dalla sua istituzione rinasce Scola Tempio, la più antica delle cinque "Scole" romane smantellate con l'inaugurazione del Tempio Maggiore nel 1904. Lo storico evento si è concretizzato a Gerusalemme, nella biblioteca della scuola elementare Evelina de Rotschild, grazie all'impegno di un gruppo di Italkim originari di Roma.
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musica come terapia
Quando il ritmo è una medicina
Conquista le pagine culturali del giornale israeliano Yedioth Ahronoth l’articolo “Quando il ritmo è una medicina” scritto dal nostro collaboratore Simone Somekh e pubblicato sul numero di novembre di Pagine Ebraiche. L’articolo, interamente riprodotto in inglese, racconta la sfida di Music is Medicine, organizzazione no profit statunitense che si propone di portare un contributo in campo medico attraverso il potere terapeutico della musica. Anima di questa iniziativa Leora Friedman, 21 anni, studentessa universitaria a Princeton e già al lavoro sul progetto dai tempi del liceo.
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lotta all'antisemitismo
La folle esultanza di Anelka
Sdegno internazionale per l'esultanza del centravanti francese Nicolas Anelka, ex di Real Madrid, Chelsea e Juventus ieri a segno in Premier League con la maglia del West Bromwich Albion. Dopo la marcatura braccio teso verso il braccio a ricalcare una ‘moda’ lanciata dal suo connazionale Dieudonnè, comico più volte assurto ai disonori della cronaca per episodi di antisemitismo.
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sorgente di vita
Gli accordi e l'arte
Cade in questi giorni l’anniversario dello storico accordo tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede: venti anni fa, nel 1993 avevano inizio i rapporti diplomatici tra i due stati, dopo anni di trattative. L’accordo nasceva sulla scia del Concilio Ecumenico Vaticano II che aveva cambiato radicalmente il rapporto tra ebrei e cristiani. La Dichiarazione Nostra Aetate, il viaggio in Israele di Paolo VI, la visita di Giovanni Paolo II alla sinagoga di Roma, il suo viaggio e quello di Benedetto XVI in Israele: nella puntata di Sorgente di vita di questa sera ripercorriamo le tappe di un lungo e complesso percorso che prevede ulteriori sviluppi nel 2014.
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pilpul
Ricordare il «secolo totale»
Prosegue con l’anno entrante un periodo di ricorrenze, in parte già inaugurato con il settantesimo dell’inizio della lotta di Liberazione. Il 2014 rinvia infatti al centenario delle Grande guerra che, tra il 1914 e il 1918, coinvolse l’intera Europa e non solo essa. Dei suoi effetti di lungo periodo, del suo costituire una cesura periodizzante, ossia un complesso di eventi che stabiliscono una rottura tra il prima e il poi, molti hanno già detto ed altri ancora avranno modo di dire. Anche su queste pagine, ci viene da pensare e sperare. Ritornare a quel conflitto implica infatti il ragionare su cosa sia una guerra contemporanea, dai caratteri mondiali, letteralmente «totali». Una totalità che deriva soprattutto dal fatto che le linee di divisione tra civili e militari furono allora varcate una volta per sempre. Non solo la pietà residua veniva a mancare. È piuttosto il quadro di riferimento, su un piano politico, che subì uno stravolgimento e una radicalizzazione senza precedenti.

Claudio Vercelli
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Nugae - The Parisianer
L'ideale per darsi un tono e far finta di essere una raffinata cosmopolita un po' intellettuale, ma senza annoiarsi o impelagarsi in letture troppo impegnate (tipo pretendere di portare come libro da vacanza Danubio di Claudio Magris, illusa), è leggere il New Yorker. Ha il fascino chic della genialità sottile abbinata all'attualità più d'élite e deliziosa, alimentato da scritti giovanili di futuri autori classici. E poi ci sono le copertine, un amore nato tempo addietro grazie a un utilissimo regalo di compleanno consistente in un cofanetto che ne contiene cento sotto forma di cartoline. Per di più il tasso di ebraicità è praticamente pari a quello di ogni altra testata contenente la parola jewish.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità: Alexander Altmann
Nel 1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa significa essere ebreo?” - scaricabile dai siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it - ha messo in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte. Oggi Alexander Altmann (1906-1987), rabbino ed erudito, figlio di un rabbino ungherese che nel 1938 emigra in Olanda e muore ad Auschwitz, è stato rabbino a Berlino, per poi trasferirsi prima nel Regno Unito poi negli Stati Uniti, dove è stato professore di Filosofia ebraica alla Brandeis, dove è stato anche direttore del Lown Institute for Advanced Judaic Studies.
 
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