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22 gennaio 2014 - 21 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Dalla menzogna tieniti lontano…” (Shemòt 23, 7) Lo Tzaddik Rabbì Menachem di Kotzk disse una volta ai suoi chassidìm: È detto nei Tehillìm (85, 12): “... la verità germoglierà dalla terra”. Ma dovete sapere che non vi è cosa al mondo che possa crescere, se prima non si seppellisce il seme nel terreno. Così perché germogli la verità è necessario prima seppellire la falsità.
 
David
Assael,
ricercatore
La settimana scorsa, in un dibattito televisivo, ho sentito il parlamentare del PD Khalid Chaouki chiedere conto al segretario della Lega Nord Matteo Salvini delle affermazioni antisemite del suo compagno di partito Buonanno (“L’Italia ha il dovere di risolvere prima i problemi della sua gente. E poi guardi, non prendo certo lezioni da gente come Lerner…quell’ebreo…”). Chaouki, musulmano, difendeva gli ebrei italiani a pochi giorni, come ricordava lui, dalla Giornata della Memoria. Mi chiedo se noi avremmo, con analogo piglio, difeso i musulmani nostri concittadini dalle tendenze islamofobe che circolano in Europa e che fanno la fortuna di Le Pen, Wilders, Salvini e quant’altro.
 
Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
Scadrà il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
 
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L'Italia che non dimentica
<Dalla mostra in Trastevere sulle opere degli studenti in memoria della Shoah al concerto dei violini sopravvissuti alla tragedia. Su Repubblica presentati gli eventi della Capitale legati alla celebrazione del Giorno della Memoria. Primo appuntamento, l'inaugurazione oggi alle 12 al Museo di Roma in Trastevere della mostra “I giovani ricordano la Shoah. Dieci anni di memoria attraverso le opere degli alunni delle scuole italiane”. Presenti per l'occasione, ricorda il quotidiano, “il ministro dell'Istruzione Carrozza, il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Gattegna e l'assessore comunale alla Cultura Barca”. Spazio poi al concerto del 27 gennaio diretto dal maestro Yoel Levi, organizzato dall'UCEI, con l'Università di Gerusalemme e l'associazione BrainCircleItalia, dove “per la prima volta in Italia suoneranno insieme 12 violini e un violoncello sopravvissuti all'orrore della Shoah. In scena tra gli altri, un violino di un'orchestra che ad Auschwitz accompagnava i deportati al lavoro o alla morte, i violini dei musicisti ebrei che nel 1936 lasciarono la Germania per andare a suonare nell'Orchestra filarmonica della Palestina (che poi diventerà di Israele) che li salvò dalla deportazione” .
Riconoscenza, affetto, tenerezza per quella famiglia che salvò lei, la sorella Paola e la madre Adele, dalla persecuzione nazifascista. Nelle lettere inedite di Rita Levi Montalcini, pubblicate nel numero di febbraio di Pagine Ebraiche, un volto poco conosciuto della grande scienziata e premio Nobel, tra le protagoniste del Novecento italiano e internazionale. Missive destinate alla famiglia Leoncini, presso cui Montalcini trovò rifugio nel 1943; scritti in cui Rita dimostra la sua accorata riconoscenza e ricorda i tempi bui in cui fu costretta a nascondersi nell'appartamento fiorentino di via Cavour 84 di proprietà di Ferruccio Galducci. A lui è dedicata la prima lettera delle Montalcini e sarà una sua discendete, come racconta Leonardo Coen oggi sul Fatto, a trovarla, insieme alle altre. “Laura Leoncini, discendente di Ferruccio, le ha scovate poche settimane fa mentre rovistava dentro un vecchio cassettone – scrive Coen - Ne ha parlato con l'amico Adam Smulevich che lavora per il mensile Pagine Ebraiche e quei fogli ingialliti per l'usura del tempo hanno assunto la dimensione di una testimonianza”.
 
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  davar
Memoria
Shoah, la parola ai ragazzi
In occasione della 12esima edizione del concorso nazionale "I giovani ricordano la Shoah" è stata inaugurata questa mattina al Museo di Roma in Trastevere l'omonima mostra che mette in rassegna alcuni dei lavori più significativi presentati in questi anni dalle scolaresche italiane. Visitabile fino al 16 febbraio, la mostra è organizzata dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con il supporto dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. Nell'immagine il presidente UCEI Renzo Gattegna si intrattiene con il ministro Maria Chiara Carrozza nel corso della cerimonia di inaugurazione. Presenti all'evento, tra gli altri, l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Flavia Barca, il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali ad interim Claudio Parisi Presicce e l'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon.
I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH
Dodici anni di impegno comune
L’idea di bandire un concorso aperto a tutti gli studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado (primaria, secondarie di primo e di secondo grado) è nata dodici anni fa per stimolare docenti e alunni a conoscere la Shoah e a riflettere sul tema. Fu un’idea pensata e immediatamente realizzata nel 2001 dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Amos Luzzatto.

Anna Piperno
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I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH
Una gara per il ricordo
Tutto era iniziato un po’ in sordina: sembra trascorso un secolo ma stiamo parlando del 2002, i computer non erano ancora entrati nella maggior parte delle case degli italiani e internet era un privilegio di pochi. In quel periodo la parola “Shoah” non era ancora inflazionata: nemmeno si sapeva bene come scrivere e pronunciare questo termine straniero. Non solo non si parlava di abuso di Memoria, ma neanche di uso. In pochi erano coscienti che la radice del termine “ricordare” possedeva al suo interno un segreto: l’etimologia latina del “cor-cordis”, il cuore, per gli antichi la sede della Memoria.

Sira Fatucci
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QUI MODENA
Documenti per una storia
“In qualche modo, si può affermare che la provincia di Modena abbia dentro di sé la complessità di ciò che accadde durante la Shoah: da un lato il campo di Fossoli, dall’altro la storia di salvataggio di Villa Emma a Nonantola”. Così il direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea Michele Sarfatti racconta la valenza di aver portato la mostra itinerante del Cdec “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia” nella città emiliana. A partecipare all’inaugurazione, anche il presidente del Cdec e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Sacerdoti, il leader comunitario Rino Rovatti, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione e il prefetto Michele Di Bari. La mostra sarà visitabile fino al 4 febbraio.
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ISRAELE
Le opportunità di Davos
Tutte le strade portano in Svizzera. Quanto meno in questi giorni, quando tra Ginevra e Davos i leader del mondo si ritroveranno per parlare di politica internazionale ed economia. Oggi, infatti, ha inizio la Conferenza internazionale di pace sulla Siria per trovare una soluzione a un conflitto che conta decine di migliaia di vittime. Improbabile, secondo molti, che da Ginevra arrivino risposte positive. A qualche centinaio di chilometri intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu assieme al presidente Shimon Peres e il ministro della Giustizia Tzipi Livni parteciperanno domani al tradizionale appuntamento del World economic forum. Un'opportunità per stringere nuove intese economiche ma anche per confrontarsi con una parte del mondo arabo, in particolare con quei paesi che con l'Iran non coltivano ottimi rapporti. Teheran, in ogni caso ci sarà; non solo il presidente Hassan Rouhani parlerà, ma il suo intervento precederà di qualche ora quello di Netanyahu. Orari diversi e nessuna volontà di incrociarsi. “Voi vi incontrereste con chi chiede la vostra eliminazione?”, domandava il premier israeliano a giornalisti che ipotizzavano un incontro.
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UGEI
"No agli antisemiti in Facoltà"
“Un’iniziativa non voluta, richiesta e autorizzata dall’università. I manifesti non corrispondono ai principi che ispirano la Cattolica e saranno valutati a breve tutti i provvedimenti da intraprendere”. Lo afferma il rettore dell’Università Cattolica di Milano, Franco Anelli, dopo la richiesta di chiarimento formulata dal presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia Simone Disegni dopo l’apparizione, sui muri dell’ateneo, di alcuni deliranti locandine – apposte dal gruppo studentesco della “Comunità antagonista padana – in cui si parlava di “Razzismo rabbinico”, “Shoah Business” e “fondamentalismo religioso ebraico” dando appuntamento a un incontro di chiaro stampo antisemita e negazionista in programma per la fine del mese.
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QUI TRIESTE
I bambini della Risiera
“I bambini della Risiera”, scritto e diretto da Noemi Calzolari, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Associazione StarTs Lab e il sostegno dell’Area Educazione, Università e Ricerca del Comune di Trieste, non è soltanto denso e rispettoso della storia e delle vittime, è molto di più.
Oggi, in una matinée riservata alle scuole e alle 20.30 in una recita aperta a tutto il pubblico, si potrà assistere ad una messa in scena in cui Sara Alzetta e venti, tra bambini e ragazzi diretti da Luciano Pasini con la collaborazione di Daniela Ferletta per la preparazione canora, impersoneranno la tragica esperienza di loro coetanei vissuti in quei tragici anni, recitando un testo che ripercorre gli eventi dal 18 settembre 1938, giorno in cui proprio a Trieste furono annunciate le “leggi razziali”, in verità razziste come definite oggi dagli storici.
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qui livorno
Oltre le testimonianze
A 75 anni dalla proclamazione delle Leggi Razziste, a 70 anni dai rastrellamenti nazifascisti, a 69 anni dalla apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’esercito russo: cosa resta oggi della Shoah? Quali strategie per la “Memoria” dopo l’epoca delle testimonianze? Perché si continua a negare che la tragedia sia avvenuta? Queste domande sono state al centro del dibattito “Oltre le testimonianze: storia, memoria, conoscenza”, promosso dalla Comunità ebraica e il Comune di Livorno, il Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Pisa, al Museo Civico Giovanni Fattori. Sono intervenuti Elisa Guida (storica e socia fondatrice dell’Associazione Arte e Memoria), Bruno Di Porto (storico dell’Università di Pisa) e Aldo Minghelli (avvocato penalista e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma), moderati da Guido Servi, vice presidente della Comunità ebraica di Livorno.
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pilpul

Il mio viaggio ad Auschwitz
Sono reduce da un viaggio della memoria breve ed intenso. Due giorni dedicati alla visita del ghetto di Cracovia e dei campi di Birkenau e Auschwitz sotto la guida di Marcello Pezzetti. Nell’accettare l’invito di Renzo Gattegna a unirmi al gruppo delle scuole e dei testimoni sopravvissuti, accompagnato quest’anno del Ministro Carrozza, dal Presidente del Senato Grasso e da esponenti della comunità Sinti, più che considerazioni legate alle public relations (l’opportunità per chi si occupa di scuole ebraiche e giovani nell’UCEI di poter conoscere la nuova referente del MIUR) hanno prevalso motivazioni personali.

Raffaele Turiel, assessore alle scuole UCEI
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Ticketless - Trimalcione
Continua la cavalcata verso l’Oscar de “La grande bellezza” di Sorrentino. Il film non mi aveva molto convinto, quando lo vidi alcuni mesi fa. Servillo di certo è il Mastroianni della nostra epoca e ammetto che vi sono scene di grande effetto, ma la nostalgia di Fellini, uscendo dalla sala, non mi ha più abbandonato. “La grande bellezza” è una attualizzazione non pienamente riuscita de “La dolce vita”, per questo attrae gli americani, con l’aggiunta di elementi non trascurabili di “Satyricon”. Nessuno ricorda mai che i ridicoli festini romani immortalati da Petronio, caricature dei simposi greci, erano e sono dominati da un signore che oggi ha la faccia di Servillo ieri era Trimalcione, il cui nome ha una radice semita grande come una casa. Melech, il re. Trimalcione il “triplo” re.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - L'identità dei saggi
Davvero di estremo interesse l’iniziativa di Pagine Ebraiche di ripubblicare, a distanza di 56 anni, le risposte che i “50 saggi” resero alla domanda di Ben Gurion (formulata in occasione di una ridefinizione della Legge del Ritorno) relativa alla questione dei figli dei matrimoni misti e della possibilità di considerarli ebrei e di estendere quindi loro, automaticamente, la cittadinanza israeliana. Una domanda e delle risposte che, pur non esaurendo la complessiva questione dell’identità ebraica, di “chi” possa dirsi ebreo e di “cosa” sia quindi l’ebraismo, a tale questione risultano strettamente connesse, tanto da conferire a tale dibattito un’importanza davvero decisiva.

Francesco Lucrezi, storico
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