David
Sciunnach,
rabbino
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“Dalla
menzogna tieniti lontano…” (Shemòt 23, 7) Lo Tzaddik Rabbì Menachem di
Kotzk disse una volta ai suoi chassidìm: È detto nei Tehillìm (85, 12):
“... la verità germoglierà dalla terra”. Ma dovete sapere che non vi è
cosa al mondo che possa crescere, se prima non si seppellisce il seme
nel terreno. Così perché germogli la verità è necessario prima
seppellire la falsità.
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David
Assael,
ricercatore
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La
settimana scorsa, in un dibattito televisivo, ho sentito il
parlamentare del PD Khalid Chaouki chiedere conto al segretario della
Lega Nord Matteo Salvini delle affermazioni antisemite del suo compagno
di partito Buonanno (“L’Italia ha il dovere di risolvere prima i
problemi della sua gente. E poi guardi, non prendo certo lezioni da
gente come Lerner…quell’ebreo…”). Chaouki, musulmano, difendeva gli
ebrei italiani a pochi giorni, come ricordava lui, dalla Giornata della
Memoria. Mi chiedo se noi avremmo, con analogo piglio, difeso i
musulmani nostri concittadini dalle tendenze islamofobe che circolano
in Europa e che fanno la fortuna di Le Pen, Wilders, Salvini e
quant’altro.
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Progetti Otto per Mille
Presentazione domande
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Scadrà
il 28 febbraio il termine per la presentazione dei progetti da
realizzare con il contributo Otto per Mille. Gli Enti o associazioni
interessati dovranno compilare l'apposita scheda dimostrando di aver
presentato il modello EAS all'Agenzia delle Entrate. La Commissione
Bilancio e Otto per Mille valuterà l'ammissibilità dei progetti e
proporrà l'assegnazione del contributo previa approvazione del
Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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L'Italia che non dimentica
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<Dalla
mostra in Trastevere sulle opere degli studenti in memoria della Shoah
al concerto dei violini sopravvissuti alla tragedia. Su Repubblica
presentati gli eventi della Capitale legati alla celebrazione del
Giorno della Memoria. Primo appuntamento, l'inaugurazione oggi alle 12
al Museo di Roma in Trastevere della mostra “I giovani ricordano la
Shoah. Dieci anni di memoria attraverso le opere degli alunni delle
scuole italiane”. Presenti per l'occasione, ricorda il quotidiano, “il
ministro dell'Istruzione Carrozza, il presidente dell'Unione delle
comunità ebraiche italiane Gattegna e l'assessore comunale alla Cultura
Barca”. Spazio poi al concerto del 27 gennaio diretto dal maestro Yoel
Levi, organizzato dall'UCEI, con l'Università di Gerusalemme e
l'associazione BrainCircleItalia, dove “per la prima volta in Italia
suoneranno insieme 12 violini e un violoncello sopravvissuti all'orrore
della Shoah. In scena tra gli altri, un violino di un'orchestra che ad
Auschwitz accompagnava i deportati al lavoro o alla morte, i violini
dei musicisti ebrei che nel 1936 lasciarono la Germania per andare a
suonare nell'Orchestra filarmonica della Palestina (che poi diventerà
di Israele) che li salvò dalla deportazione” .
Riconoscenza, affetto, tenerezza per quella famiglia che salvò lei, la
sorella Paola e la madre Adele, dalla persecuzione nazifascista. Nelle
lettere inedite di Rita Levi Montalcini, pubblicate nel numero di
febbraio di Pagine Ebraiche, un volto poco conosciuto della grande
scienziata e premio Nobel, tra le protagoniste del Novecento italiano e
internazionale. Missive destinate alla famiglia Leoncini, presso cui
Montalcini trovò rifugio nel 1943; scritti in cui Rita dimostra la sua
accorata riconoscenza e ricorda i tempi bui in cui fu costretta a
nascondersi nell'appartamento fiorentino di via Cavour 84 di proprietà
di Ferruccio Galducci. A lui è dedicata la prima lettera delle
Montalcini e sarà una sua discendete, come racconta Leonardo Coen oggi
sul Fatto, a trovarla, insieme alle altre. “Laura Leoncini, discendente
di Ferruccio, le ha scovate poche settimane fa mentre rovistava dentro
un vecchio cassettone – scrive Coen - Ne ha parlato con l'amico Adam
Smulevich che lavora per il mensile Pagine Ebraiche e quei fogli
ingialliti per l'usura del tempo hanno assunto la dimensione di una
testimonianza”.
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Memoria
Shoah, la parola ai ragazzi
In
occasione della 12esima edizione del concorso nazionale "I giovani
ricordano la Shoah" è stata inaugurata questa mattina al Museo di Roma
in Trastevere l'omonima mostra che mette in rassegna alcuni dei lavori
più significativi presentati in questi anni dalle scolaresche italiane.
Visitabile fino al 16 febbraio, la mostra è organizzata dal ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca con il supporto
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Sovrintendenza ai
Beni Culturali di Roma Capitale. Nell'immagine il presidente UCEI Renzo
Gattegna si intrattiene con il ministro Maria Chiara Carrozza nel corso
della cerimonia di inaugurazione. Presenti all'evento, tra gli altri,
l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Flavia Barca, il
sovrintendente capitolino ai Beni Culturali ad interim Claudio Parisi
Presicce e l'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon.
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ISRAELE
Le opportunità di Davos
Tutte
le strade portano in Svizzera. Quanto meno in questi giorni, quando tra
Ginevra e Davos i leader del mondo si ritroveranno per parlare di
politica internazionale ed economia. Oggi, infatti, ha inizio la
Conferenza internazionale di pace sulla Siria per trovare una soluzione
a un conflitto che conta decine di migliaia di vittime. Improbabile,
secondo molti, che da Ginevra arrivino risposte positive. A qualche
centinaio di chilometri intanto, il premier israeliano Benjamin
Netanyahu assieme al presidente Shimon Peres e il ministro della
Giustizia Tzipi Livni parteciperanno domani al tradizionale
appuntamento del World economic forum. Un'opportunità per stringere
nuove intese economiche ma anche per confrontarsi con una parte del
mondo arabo, in particolare con quei paesi che con l'Iran non coltivano
ottimi rapporti. Teheran, in ogni caso ci sarà; non solo il presidente
Hassan Rouhani parlerà, ma il suo intervento precederà di qualche ora
quello di Netanyahu. Orari diversi e nessuna volontà di incrociarsi.
“Voi vi incontrereste con chi chiede la vostra eliminazione?”,
domandava il premier israeliano a giornalisti che ipotizzavano un
incontro.
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QUI TRIESTE
I bambini della Risiera
“I
bambini della Risiera”, scritto e diretto da Noemi Calzolari, prodotto
dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con
l’Associazione StarTs Lab e il sostegno dell’Area Educazione,
Università e Ricerca del Comune di Trieste, non è soltanto denso e
rispettoso della storia e delle vittime, è molto di più.
Oggi, in una matinée riservata alle scuole e alle 20.30 in una recita
aperta a tutto il pubblico, si potrà assistere ad una messa in scena in
cui Sara Alzetta e venti, tra bambini e ragazzi diretti da Luciano
Pasini con la collaborazione di Daniela Ferletta per la preparazione
canora, impersoneranno la tragica esperienza di loro coetanei vissuti
in quei tragici anni, recitando un testo che ripercorre gli eventi dal
18 settembre 1938, giorno in cui proprio a Trieste furono annunciate le
“leggi razziali”, in verità razziste come definite oggi dagli storici.
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qui livorno
Oltre le testimonianze
A
75 anni dalla proclamazione delle Leggi Razziste, a 70 anni dai
rastrellamenti nazifascisti, a 69 anni dalla apertura dei cancelli di
Auschwitz da parte dell’esercito russo: cosa resta oggi della Shoah?
Quali strategie per la “Memoria” dopo l’epoca delle testimonianze?
Perché si continua a negare che la tragedia sia avvenuta? Queste
domande sono state al centro del dibattito “Oltre le testimonianze:
storia, memoria, conoscenza”, promosso dalla Comunità ebraica e il
Comune di Livorno, il Dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Pisa, al
Museo Civico Giovanni Fattori. Sono intervenuti Elisa Guida (storica e
socia fondatrice dell’Associazione Arte e Memoria), Bruno Di Porto
(storico dell’Università di Pisa) e Aldo Minghelli (avvocato penalista
e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Roma), moderati da Guido
Servi, vice presidente della Comunità ebraica di Livorno.
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Il mio viaggio ad Auschwitz |
Sono
reduce da un viaggio della memoria breve ed intenso. Due giorni
dedicati alla visita del ghetto di Cracovia e dei campi di Birkenau e
Auschwitz sotto la guida di Marcello Pezzetti. Nell’accettare l’invito
di Renzo Gattegna a unirmi al gruppo delle scuole e dei testimoni
sopravvissuti, accompagnato quest’anno del Ministro Carrozza, dal
Presidente del Senato Grasso e da esponenti della comunità Sinti, più
che considerazioni legate alle public relations (l’opportunità per chi
si occupa di scuole ebraiche e giovani nell’UCEI di poter conoscere la
nuova referente del MIUR) hanno prevalso motivazioni personali.
Raffaele Turiel, assessore alle scuole UCEI
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Ticketless
- Trimalcione |
Continua
la cavalcata verso l’Oscar de “La grande bellezza” di Sorrentino. Il
film non mi aveva molto convinto, quando lo vidi alcuni mesi fa.
Servillo di certo è il Mastroianni della nostra epoca e ammetto che vi
sono scene di grande effetto, ma la nostalgia di Fellini, uscendo dalla
sala, non mi ha più abbandonato. “La grande bellezza” è una
attualizzazione non pienamente riuscita de “La dolce vita”, per questo
attrae gli americani, con l’aggiunta di elementi non trascurabili di
“Satyricon”. Nessuno ricorda mai che i ridicoli festini romani
immortalati da Petronio, caricature dei simposi greci, erano e sono
dominati da un signore che oggi ha la faccia di Servillo ieri era
Trimalcione, il cui nome ha una radice semita grande come una casa.
Melech, il re. Trimalcione il “triplo” re.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- L'identità dei saggi |
Davvero
di estremo interesse l’iniziativa di Pagine Ebraiche di ripubblicare, a
distanza di 56 anni, le risposte che i “50 saggi” resero alla domanda
di Ben Gurion (formulata in occasione di una ridefinizione della Legge
del Ritorno) relativa alla questione dei figli dei matrimoni misti e
della possibilità di considerarli ebrei e di estendere quindi loro,
automaticamente, la cittadinanza israeliana. Una domanda e delle
risposte che, pur non esaurendo la complessiva questione dell’identità
ebraica, di “chi” possa dirsi ebreo e di “cosa” sia quindi l’ebraismo,
a tale questione risultano strettamente connesse, tanto da conferire a
tale dibattito un’importanza davvero decisiva.
Francesco Lucrezi, storico
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