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6 febbraio 2014 - 6 Adar I 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Leggiamo in questa Parashah l’ordine divino di avviare Aharòn e i suoi figli al sacerdozio. Il Misràsh narra brevemente che quest’ordine fu causa di dispiacere per Moshè, ma che Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ lo placò ricordandogli che la Torah era stata affidata proprio a Moshè. Questo brevissimo midràsh necessita di qualche spiegazione. La destinazione di Aharòn al sacerdozio era causa di dispiacere per Moshè perché sperava di essere lui il Sommo Sacerdote. Ma qual è il compito del sacerdote?
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Fra i documenti dell'archivio personale di Heinrich Himmler ora ritrovati in Israele e pubblicati non c'è solamente la lettera inviata alla moglie Margaret: "Vado a Auschwitz. Baci, il tuo Heini". Ce n'è anche una della figlia Gudrun che scrive: "Ieri siamo stati a Dachau. Abbiamo mangiato benissimo". Ho l'impressione che questo esiga una rimessa in discussione del famoso, pateticamente imperfetto, e tutto sommato comodissimo mantra della banalità del male. Perché con Himmler non si tratta più di un grigio esecutore di ordini come si è cercato di dipingere Eichmann (che invece Claude Lanzmann nel suo film su Murmelstein definisce personaggio intelligente e satanico). Si tratta invece di valutare chi stava al vertice della più critica e strategica stanza dei bottoni. La tesi della banalità del male implica che il male può accadere a tutti, anche a noi stessi, e quindi non c'è molto da fare esami di coscienza. Succede, è inerente. Ma quando il male arriva al vertice non può più essere banale, vi è stato portato da un gigantesco consenso, e dunque il coinvolgimento è di tutti. Non più inerente, bensì del tutto consapevole. E oltretutto il male si vede benissimo fin dall'inizio. Ed è all'inizio che va stroncato con tutti i mezzi. E per chi non avesse capito, gira molto anche sulle nostre pedane.
 
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ROMA - Sarà presentato questo pomeriggio alle 17.30, nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei deputati) il volume “Luigi Luzzatti Presidente del Consiglio” a cura di Pier Luigi Ballini e Paolo Pecorari (Biblioteca luzzattiana. Fonti e studi, vol.18 Venezia 2013). L'incontro, organizzato dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, si aprirà con i saluti di Gerardo Bianco, presidente dell'Associazione ex parlamentari della Repubblica Italiana, e di Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Interverranno a seguire Ester Capuzzo (Università Sapienza), Antonio Patuelli (presidente dell'Associazione Bancaria Italiana), Giovanni Sabbatucci (Università Sapienza) e Pier Luigi Ballini (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti).

MILANO - Presso Palazzo Sormani, appuntamento con l'inaugurazione della mostra fotografica "Essere Ebrei. Un progetto sull'identità ebraica" del fotografo austriaco Peter Rigaud. Tra gli organizzatori il Forum austriaco di Cultura di Milano con il supporto della Biblioteca comunale centrale.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 20 febbraio 2014.
 
Un ciclo di incontri sull'etica medica
Un ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
 
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"Gaza, i bambini
a scuola di guerra"
“Sussidiari e fucili. I bambini di Gaza a scuola di guerra”. Così su Repubblica il corrispondente a Gerusalemme Fabio Scuto racconta l’introduzione dell’addestramento militare nei programmi scolastici della Striscia controllata da Hamas, ma anche l’indottrinamento cui sono sottoposte le nuove generazioni fin dalle primissime classi, attraverso libri che raccontano una storia e una geografia profondamente manipolate. “Hamas ha fabbricato una sua ‘verità’ e ora l’impone ai ragazzi nelle scuole” nota Scuto, che prosegue ricordando come il cappio delle restrizioni fondamentaliste imposte agli abitanti della Striscia si stringa sempre di più. “Hamas ha già vietato l’alcol, alle donne di fumare in pubblico il narghilè, di andare in moto anche se con il marito (è sconveniente per una donna stare a cavalcioni di qualcosa), i tagli a caschetto dal parrucchiere, la passeggiata in strada se non accompagnata da un parente maschio; l’ hijab è obbligatorio negli uffici pubblici, scuole e università, abolite le classi miste nelle scuole sopra i 9 anni. Per i ragazzi niente tagli di capelli strani, niente gel o pantaloni a vita bassa” scrive. A controllare il tutto un’apposita sezione della Polizia, il “Comitato per la promozione della Virtù e la repressione del Vizio”.
L’Osservatore romano intanto annuncia l’arrivo di aiuti umanitari a Gaza dalla Pontificia missione per la Palestina.
Prosegue il dibattito circa i colloqui di pace tra israeliani e palestinesi guidati dal segretario di Stato americano John Kerry. Sull’Unità un’intervista a Riad Al-Maliki, titolare degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, che commenta alcune delle dichiarazioni del presidente Abu Mazen e accusa Israele di non volere davvero il dialogo.
 
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  davar
qui milano - la gioia di fare ebraismo
Chabad, 55 anni di impegno
Sono passati oltre 55 anni da quando i primi shlichim (“emissari”) del movimento chassidico Chabad-Lubavitch, rav Gershon Mendel Garelik e sua moglie Bessie, sono arrivati a Milano. Nell’ebraismo del capoluogo lombardo quella di Chabad è una presenza forte, con la scuola, il seminario post liceale per ragazze (nell’immagine la visita al seminario del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Comunità Walker Meghnagi), diversi Batei Knesset (sinagoghe) che a Lubavitch fanno riferimento, attività per bambini e per giovani. E verso Expo 2015, si lavora per l’apertura di un Jewish Center affidato niente meno che all’archistar Daniel Libeskind. A raccontare questi spunti, un approfondimento pubblicato su Italia ebraica di febbraio.
Essenziale la filosofia di fondo di Chabad, tipica del chassidismo: la grande gioia del fare ebraismo.
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Israele
Haredim tra sussidi e leva
Sospendere i fondi destinati agli studenti delle yeshivot che non hanno risposto all'obbligo di leva. Martedì scorso l'Alta Corte di Giustizia israeliana ha intimato alle autorità statali di fermare il versamento dei sussidi destinati a circa 3mila ragazzi ultraortodossi (classe '94, '95 e in parte '96) perché manca una copertura legale che giustifichi questi finanziamenti. Cancellata la legge Tal, che fino all'estate 2012 garantiva agli studenti delle yeshivot (scuole religiose) di evitare il servizio militare per motivi di studio, il parlamento israeliano in questi due anni avrebbe dovuto trovare una soluzione alla questione della leva obbligatoria e alle esenzioni concesse al mondo ultraortodosso. Esenzioni considerate dalla maggior parte della società israeliana come dei privilegi intollerabili e per questo l'opinione pubblica ha salutato con un certo favore la decisione dell'Alta Corte che ha imposto alla Knesset di approvare entro marzo una legge che regolamenti la questione in modo definitivo.
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UNIVERSITà DELLA CALABRIA
La lezione di Primo
Attualità del messaggio di Primo Levi, importanza di una sua diffusione, apertura di un fronte di collaborazione sul piano della ricerca e della divulgazione. Sono alcune delle tematiche affrontate nel corso della visita del direttivo del Centro Internazionale Primo Levi presso l'Università della Calabria. L'iniziativa, organizzata dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria nella figura del suo coordinatore Paolo Coen, ha stimolato molte riflessioni e rafforzato la possibilità che in futuro si dia adito a iniziative congiunte: un impegno rilanciato in prima persona e con parole estremamente significative dal prorettore dell'ateneo Guerino D'Ignazio. A intervenire, tra gli altri, anche il vicepresidente della Comunità ebraica di Napoli e consigliere UCEI Sandro Temin, Fabio Levi (direttore) e Roberta Mori (responsabile del settore didattico) del Centro Primo Levi e, per l'Unical, il docente Giuseppe Passarino.
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Qui Livorno
Identità e Memoria
Identità ebraica al centro del secondo appuntamento sulla Memoria organizzato da dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Livorno e Comune presso il museo Giovanni Fattori. Dedicato al tema “Ebrei tra immagini e leggenda: storia e realtà”, l’incontro ha visto la partecipazione del direttore del Dec Roberto Della Rocca, della professoressa di storia ebraica medievale Alessandra Veronese e del semiologo Ugo Volli. A moderare gli interventi, il consigliere UCEI Daniele Bedarida..
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qui padova
Un giardino contro l’oblio
Un giardino per riappropriarsi di un capitolo della storia cittadina. Alberi, prati e altalene in memoria di Alberto Goldbacher nel piccolo centro di Salboro alle porte di Padova.
Goldabacher era nato a Verona nel 1883, ma visse a Padova da quando aveva 19 anni, dove fu una figura fondamentale nella vita della città. Arrestato, morì ad Auschwitz nel 1944. Oggi Padova ne onora il ricordo, grazie all’impegno del nipote Franco Sacerdoti, e del sindaco Ivo Rossi. Alla cerimonia è intervenuto tra gli altri anche il presidente della Comunità ebraica di Padova e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Davide Romanin Jacur.
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qui brindisi
Il senso della Memoria
“Il senso e il dovere della memoria”. Questo il titolo di un incontro svoltosi presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale Giorgi di Brindisi con ospite il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Moderato dal giornalista Raffaele Romano, l’incontro ha visto anche gli interventi del prefetto di Brindisi Nicola Prete e della dirigente scolastica Maria Luisa Sardelli.
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pilpul
Setirot - In viaggio
“Ieri sera sono tornato a Londra dopo un viaggio in autostop... Sono partito di mattina per Oxford, è facile trovare un passaggio con una bandiera israeliana, veramente incredibile...” (da una lettera di Amos Gitai ai genitori Efratia e Munio, 25 agosto 1967). Sembrava incredibile allora, figuriamoci oggi..

Stefano Jesurum, giornalista

Time out - Secondo convenienza
È comparso su un noto giornale nazionale un articolo davvero pericoloso sulla questione Mastrapasqua. Lascia intendere il giornalista l'esistenza di una sorta di lobby giudaico massonica che legherebbe una certa dirigenza comunitaria romana, Gianni Letta e Luigi Bisignani, noto alle cronache per la sua presunta appartenenza alla P4. Un articolo che non si limita quindi a criticare la condotta dell'ex presidente dell'Inps, ma che ha come scopo quello di informare il lettore su questo potere segreto che vedrebbe gli ebrei legati nientemeno con il faccendiere più noto d'Italia. Se l'articolo fosse comparso su Il Giornale o Libero in molti avrebbero gridato allo scandalo, e se lo avesse scritto per esempio una Fiamma Nirenstein un articolo di questo tipo per le sue idee avrebbe avuto anche il diritto di subire vignette satiriche con il naso adunco. Però l'articolo è uscito su Repubblica, a firma di Gad Lerner e quindi non c'è da preoccuparsi, nessuno si lamenterà. Neanche certi intellettuali ebrei che passano la vita a parlare di antisemitismo, ma che tacciono, secondo convenienza, di fronte a casi che meriterebbero quantomeno una maggiore attenzione.

Daniel Funaro




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