
Elia Richetti,
rabbino
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Leggiamo in questa Parashah l’ordine divino
di avviare Aharòn e i suoi figli al sacerdozio. Il Misràsh narra
brevemente che quest’ordine fu causa di dispiacere per Moshè, ma che
Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ lo placò ricordandogli che la Torah era stata
affidata proprio a Moshè. Questo brevissimo midràsh necessita di
qualche spiegazione. La destinazione di Aharòn al sacerdozio era causa
di dispiacere per Moshè perché sperava di essere lui il Sommo
Sacerdote. Ma qual è il compito del sacerdote?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Fra i documenti dell'archivio personale di
Heinrich Himmler ora ritrovati in Israele e pubblicati non c'è
solamente la lettera inviata alla moglie Margaret: "Vado a Auschwitz.
Baci, il tuo Heini". Ce n'è anche una della figlia Gudrun che scrive:
"Ieri siamo stati a Dachau. Abbiamo mangiato benissimo". Ho
l'impressione che questo esiga una rimessa in discussione del famoso,
pateticamente imperfetto, e tutto sommato comodissimo mantra della
banalità del male. Perché con Himmler non si tratta più di un grigio
esecutore di ordini come si è cercato di dipingere Eichmann (che invece
Claude Lanzmann nel suo film su Murmelstein definisce personaggio
intelligente e satanico). Si tratta invece di valutare chi stava al
vertice della più critica e strategica stanza dei bottoni. La tesi
della banalità del male implica che il male può accadere a tutti, anche
a noi stessi, e quindi non c'è molto da fare esami di coscienza.
Succede, è inerente. Ma quando il male arriva al vertice non può più
essere banale, vi è stato portato da un gigantesco consenso, e dunque
il coinvolgimento è di tutti. Non più inerente, bensì del tutto
consapevole. E oltretutto il male si vede benissimo fin dall'inizio. Ed
è all'inizio che va stroncato con tutti i mezzi. E per chi non avesse
capito, gira molto anche sulle nostre pedane.
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ROMA - Sarà presentato questo pomeriggio
alle 17.30, nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei
deputati) il volume “Luigi Luzzatti Presidente del Consiglio” a cura di
Pier Luigi Ballini e Paolo Pecorari (Biblioteca luzzattiana. Fonti e
studi, vol.18 Venezia 2013). L'incontro, organizzato dall'Istituto
Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, si aprirà con i saluti di Gerardo
Bianco, presidente dell'Associazione ex parlamentari della Repubblica
Italiana, e di Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane. Interverranno a seguire Ester Capuzzo (Università
Sapienza), Antonio Patuelli (presidente dell'Associazione Bancaria
Italiana), Giovanni Sabbatucci (Università Sapienza) e Pier Luigi
Ballini (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti).
MILANO - Presso Palazzo Sormani, appuntamento con l'inaugurazione della
mostra fotografica "Essere Ebrei. Un progetto sull'identità ebraica"
del fotografo austriaco Peter Rigaud. Tra gli organizzatori il Forum
austriaco di Cultura di Milano con il supporto della Biblioteca
comunale centrale.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 20 febbraio 2014.
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Un ciclo di incontri sull'etica medica |
Un ciclo di incontri sull’etica medica
patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei
locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza
settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbinim coinvolti
Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati,
Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo
Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
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"Gaza, i bambini
a scuola di guerra"
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“Sussidiari e fucili. I bambini di Gaza a
scuola di guerra”. Così su Repubblica il corrispondente a Gerusalemme
Fabio Scuto racconta l’introduzione dell’addestramento militare nei
programmi scolastici della Striscia controllata da Hamas, ma anche
l’indottrinamento cui sono sottoposte le nuove generazioni fin dalle
primissime classi, attraverso libri che raccontano una storia e una
geografia profondamente manipolate. “Hamas ha fabbricato una sua
‘verità’ e ora l’impone ai ragazzi nelle scuole” nota Scuto, che
prosegue ricordando come il cappio delle restrizioni fondamentaliste
imposte agli abitanti della Striscia si stringa sempre di più. “Hamas
ha già vietato l’alcol, alle donne di fumare in pubblico il narghilè,
di andare in moto anche se con il marito (è sconveniente per una donna
stare a cavalcioni di qualcosa), i tagli a caschetto dal parrucchiere,
la passeggiata in strada se non accompagnata da un parente maschio; l’
hijab è obbligatorio negli uffici pubblici, scuole e università,
abolite le classi miste nelle scuole sopra i 9 anni. Per i ragazzi
niente tagli di capelli strani, niente gel o pantaloni a vita bassa”
scrive. A controllare il tutto un’apposita sezione della Polizia, il
“Comitato per la promozione della Virtù e la repressione del Vizio”.
L’Osservatore romano intanto annuncia l’arrivo di aiuti umanitari a
Gaza dalla Pontificia missione per la Palestina.
Prosegue il dibattito circa i colloqui di pace tra israeliani e
palestinesi guidati dal segretario di Stato americano John Kerry.
Sull’Unità un’intervista a Riad Al-Maliki, titolare degli Esteri
dell’Autorità nazionale palestinese, che commenta alcune delle
dichiarazioni del presidente Abu Mazen e accusa Israele di non volere
davvero il dialogo.
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qui
milano - la gioia di fare ebraismo
Chabad,
55 anni di impegno
Sono
passati oltre 55 anni da quando i primi shlichim (“emissari”) del
movimento chassidico Chabad-Lubavitch, rav Gershon Mendel Garelik e sua
moglie Bessie, sono arrivati a Milano. Nell’ebraismo del capoluogo
lombardo quella di Chabad è una presenza forte, con la scuola, il
seminario post liceale per ragazze (nell’immagine la visita al
seminario del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, con la partecipazione,
tra gli altri, del presidente della Comunità Walker Meghnagi), diversi
Batei Knesset (sinagoghe) che a Lubavitch fanno riferimento, attività
per bambini e per giovani. E verso Expo 2015, si lavora per l’apertura
di un Jewish Center affidato niente meno che all’archistar Daniel
Libeskind. A raccontare questi spunti, un approfondimento pubblicato su
Italia ebraica di febbraio.
Essenziale la filosofia di fondo di Chabad, tipica del chassidismo: la
grande
gioia del fare ebraismo.
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Setirot
- In viaggio |
“Ieri
sera sono tornato a Londra dopo un viaggio in autostop... Sono partito
di mattina per Oxford, è facile trovare un passaggio con una bandiera
israeliana, veramente incredibile...” (da una lettera di Amos Gitai ai
genitori Efratia e Munio, 25 agosto 1967). Sembrava incredibile allora,
figuriamoci oggi..
Stefano Jesurum, giornalista
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Time
out - Secondo convenienza |
È
comparso su un noto giornale nazionale un articolo
davvero pericoloso sulla questione Mastrapasqua. Lascia intendere il
giornalista l'esistenza di una sorta di lobby giudaico massonica che
legherebbe una certa dirigenza comunitaria romana, Gianni Letta e Luigi
Bisignani, noto alle cronache per la sua presunta appartenenza alla P4.
Un articolo che non si limita quindi a criticare la condotta dell'ex
presidente dell'Inps, ma che ha come scopo quello di informare il
lettore su questo potere segreto che vedrebbe gli ebrei legati
nientemeno con il faccendiere più noto d'Italia. Se l'articolo fosse
comparso su Il Giornale o Libero in molti avrebbero gridato allo
scandalo, e se lo avesse scritto per esempio una Fiamma Nirenstein un
articolo di questo tipo per le sue idee avrebbe avuto anche il diritto
di subire vignette satiriche con il naso adunco. Però l'articolo è
uscito su Repubblica, a firma di Gad Lerner e quindi non c'è da
preoccuparsi, nessuno si lamenterà. Neanche certi intellettuali ebrei
che passano la vita a parlare di antisemitismo, ma che tacciono,
secondo convenienza, di fronte a casi che meriterebbero quantomeno una
maggiore attenzione.
Daniel Funaro
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