Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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"Un uomo può sembrare persona cauta: in
apparenza procede con moderazione e invece è il vero frettoloso. La
fretta è infatti nel pensiero: è la costante distrazione spirituale"
(Rabbi Simha Zissel Ziv, il Saba di Kelm).
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Ci sono delle parole che non usiamo più: per
alcune il sentimento che esprimevano è diventato “straniero” in questo
nostro tempo; per altre usiamo altri nomi, senza che quel sentimento
che esprimevano, sia venuto meno. Perseveranza, appartiene al primo
tipo. Parola che oggi indica più un vizio che una virtù. Il sentimento
che le corrisponde è non cedere alla sconfitta, non adeguarsi. In altri
tempi si sarebbe detto “non mollare”. Il contrario di perseveranza è
accidia. Anche questa parola è desueta. Ma il sentimento che esprime
non è scomparso. Anzi va fortissimo. Se scrivo indifferenza si capisce
di più?
Si persevera perché qualcosa ci è caro e non vogliamo rinunciarvi. Ci
si adegua perché niente ha valore. Si è indifferenti perché a tutto si
può rinunciare, fuorché a rimetterci… Non è perché non abbiamo
passioni. Al contrario: perché le abbiamo per oggetti, simboli, persone
a cui non diamo peso e dunque sostituibili, senza rimpianto.
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MILANO – In corso fino a giovedì 27 febbraio
la rassegna del Nuovo Cinema israeliano organizzata dalla Fondazione
Centro di documentazione ebraica contemporanea e Fondazione Cineteca
Italiana in collaborazione con il Centro culturale Pitigliani di Roma.
Appuntamento allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2).
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Progetti Otto per Mille
Presentazione domande |
Scadrà il 28 febbraio il termine per la
presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per
Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare
l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS
all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille
valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del
contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane.
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La photopportunity
di Fabio Ulissi |
“In questa vicenda io non c’entro nulla. Mi
sono limitato a dare un numero di telefono a chi me lo chiedeva”. Così
il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici
interviene, intervistato da Repubblica, rispetto alla questione dei
presunti finanziamenti illeciti che vede indagati tra gli altri l’ex
sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’ex presidente della Regione Lazio
Renata Polverini, in relazione alla quale è stato citato sulla stampa
anche il nome dello stesso Pacifici (Corriere della Sera).
Il presidente parla dei rapporti con la multinazionale Accenture, nati
tramite uno dei manager nonché iscritta della Comunità, Sharon Di Nepi
(“La multinazionale Accenture voleva avere rapporti con la comunità e
lì nacque l’idea di sponsorizzare, al pari di altre aziende, la visita
del Papa ma quando, il 17 gennaio 2010, Benedetto XVI è venuto in
Sinagoga loro non avevano fatto in tempo ad avere la delibera. Così
sponsorizzarono per un importo tra i 10 e i 15 mila euro la serata per
i 95 anni di rav Toaff all’Hilton” spiega). Specifica inoltre la
fotografia che lo ritrae, insieme ad Alemanno, con Fabio Ulissi, figura
chiave dell’indagine “Un podologo che opera nella zona di viale
Marconi, area ad alta densità comunitaria. Una persona affabile, ma
anche molto attento alla ricerca della photopportunity o di incontri
con personaggi noti” sottolinea, aggiungendo che la foto “fu scattata
durante una cena al ristorante Bá Ghetto, dove è stata in bella vista
per lungo tempo. Report poi la mostrò in trasmissione dopo averla presa
dal profilo Facebook di Ulissi. Come presidente della comunità ebraica
in tanti mi scattano foto, e con questo ruolo mi è capitato di
incontrare anche persone che poi hanno avuto traversie giudiziarie. Per
fortuna ne ho conosciute poche che poi hanno avuto guai e molte invece
che in seguito hanno avuto successo. In 20 anni di impegno comunitario
però non mi sono mai prestato a giochetti: sfido chiunque a dimostrare
il contrario”.
Nei verbali dell’inchiesta, precisa l’articolo, Pacifici è citato solo
in una postilla, dove è specificato che Ulissi gli chiese il contatto
per un sondaggio elettorale.
“Aveva fatto campagna per Alemanno, ma non mi disse per chi fosse quel
sondaggio. Io gli diedi il numero di Sharon, perché l’avevo incontrata
in Accenture poche settimane prima. È l’unico ruolo che ho avuto in
questa vicenda che mi auguro la magistratura chiarirà nella sua
interezza e dove mi auguro che tutti potranno dimostrare la propria
innocenza” la conclusione di Pacifici.
Si aprirà domani nello Stato ebraico il vertice intergovernativo tra
Germania e Israele (Osservatore romano). A guidare la delegazione
tedesca il cancelliere Angela Merkel.
Ci sarebbe anche il deputato PD Emanuele Fiano, tra i nomi per un
sottosegretariato agli Interni nel nuovo governo guidato da Matteo
Renzi secondo il Giornale, che ricorda l’impegno di Fiano nella
comunità ebraica e in Sinistra per Israele.
Sulla Stampa viene ricostruita la storia dei Giardini dei Giusti
dell’Associazione Gariwo e della Giornata dedicata ai Giusti che si
celebrerà il 6 marzo.
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nuovo
governo, gli auguri del presidente ucei
"Unità
motore per il futuro"
Il presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“A nome di tutti gli ebrei italiani voglio augurare al primo ministro
Matteo Renzi e alla sua squadra di governo i migliori successi. Sono
molte e diverse le sfide che si presentano davanti al nuovo esecutivo
in un momento, come quello che stiamo vivendo, fortemente segnato da
difficoltà di natura economico-finanziaria, tensioni sociali e bisogno
di risposte, nella classe politica, che possano ovviare a un disagio
largamente diffuso in ampi strati della popolazione.
L’unità e la consapevolezza devono essere il motore per il futuro: in
chi governa, in chi è governato, in chi ogni giorno agisce, nel proprio
ambito, per la diffusione di concordia e collaborazione. Si tratta di
una sfida peculiare e imprescindibile per il bene dell’intera
collettività nazionale e in questo senso gli ebrei italiani sapranno
dare, come sempre, il proprio contributo”.
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SCUOLA
E INFORMAZIONE
Cento
settimane di lavoro
con la rassegna Melamed
Cento
settimane di lavoro, cento volte Melamed. Questa mattina la collega Ada
Treves ha lanciato la centesima edizione della rassegna stampa
settimanale dedicata ai temi della scuola, dell’educazione e della
formazione. Un apporto prezioso e affidabile che settimana dopo
settimana non è mai mancato in questi ultimi due anni di lavoro a tutti
coloro che nel mondo ebraico operano sul fronte strategico della scuola
e dell’educazione.
L’impegno mantenuto della redazione di portare un contributo tangibile
e regolare per la costruzione, in collaborazione con il dipartimento
Educazione e Cultura UCEI di una grande rete di servizi per
l’educazione e la formazione.
“Abbiamo lanciato un piccolo seme – ha commentato il Consigliere
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Raffaele Turiel che nella Giunta ha
la responsabilità della Scuola - e i semi che germogliano poi sono
difficili da sradicare. Ora che abbiamo questo bel prodotto
giornalistico realizzato dal Desk UCEI, la sfida che abbiamo davanti è
quella di distribuirne contenuti a una platea di fruitori sempre più
ampia, in primo luogo a coloro con cui collaboriamo al Ministero
dell’Istruzione”.
“Scuola e informazione – afferma il coordinatore dei dipartimenti
Informazione e Cultura Guido Vitale in un messaggio di congratulazioni
alla redazione - costituiscono i campi su cui si gioca il futuro e il
benessere dell’ebraismo italiano. La redazione giornalistica UCEI, che
realizza puntualmente con impegno e con successo il giornale ebraico
per bambini DafDaf, i dossier ‘Leggere per crescere’, ‘Comics and
Jews’, ‘Progetti di futuro’ e ‘Melamed’, la rassegna stampa settimanale
Melamed e offre ai lettori numerosi spunti di conoscenza, riflessione e
aggiornamento, ha segnato, grazie alla solidità professionale e alla
dedizione di tutti i colleghi, un salto di qualità e un motivo di
speranza per chi crede nel futuro dell’ebraismo italiano”.
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israel
university day 2014
Progetti
di futuro in campo
Lauree,
master, progetti di formazione, un denominatore comune: l’eccellenza
targata Israele. Torna l’Israel University Day quest’anno in quattro
diverse città d’Italia. Dopo l’apertura a Milano infatti, l’evento si
sposterà stasera a Torino, poi a Roma domani e a Firenze martedì 25,
promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme a Masa,
organizzazione pubblica israeliana che offre ai giovani borse di studio
per trascorrere un periodo nello Stato ebraico. Analoga la formula
della giornata nelle varie città: alla presentazione dei più
prestigiosi atenei israeliani (Università ebraica di Gerusalemme, Idc
di Herzliyah, Università di Ben Gurion nel Negev, Università di Haifa,
Bar Ilan, Tel Aviv University e Technion) e dei programmi di
formazione, segue una sessione dedicata ai colloqui personalizzati dei
ragazzi con i responsabili per rivolgere loro ogni tipo di domande.
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DAFDAF
Da
una generazione all'altra
È
in distribuzione in questi giorni con Pagine Ebraiche il numero 42 di
DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, che propone fra giochi,
musica, ricette e suggerimenti per visitare un museo anche le
tradizionali pagine dedicate alla scienza. L’argomento di questo mese è
la genealogia, che Michele Luzzatto “un biologo che da molti anni
lavora con i libri” affronta in maniera ironica, e rigorosa, partendo
proprio da quel «Prù urvù umilù et haàretz», cioè "fiorite, diventate
molti e riempite la terra» che si legge nella Genesi. Dall’ossessione
ebraica per gli alberi genealogici alla scoperta dell’America, da
Iseppo al giornalaio sotto casa, DafDaf porta i suoi giovani lettori a
scoprire perché ci sono volte in cui sapere bene la matematica non
basta.
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Il
racconto difficile |
La
necessità di qualche riflessione sulla letteratura della e sulla Shoah
(come della deportazione) mi deriva dall’essermi impegnato in
particolare modo nello studio di essa in questi ultimi anni. Le
premesse riguardo alla sua fisionomia sono meno scontate di quanto
possa sembrare a un primo impatto se si pensa, come sostiene Grete
Weil, che “più il tempo passa più Auschwitz si avvicina”. Non di meno
Primo Levi, interrogandosi sulla sua esperienza, ha avuto più volte
modo di osservare che “ci siamo accorti che la nostra lingua manca di
parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo” così
come rammenta quel carceriere che gli ricordava che qualunque fosse
stata detta dai sopravvissuti, non sarebbero comunque creduti dinanzi
all’enormità del crimine.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Canzoni poliglotte |
Probabilmente
non andrebbe urlato ai quattro venti ma tenuto nascosto come guilty
pleasure. Ma lasciando definitivamente ogni speranza di sembrare seria
o anche solo maggiorenne, tanto vale abbandonarsi a futili discorsi su
una meraviglia di youtube, i video delle canzoni Disney in tutte le
lingue. Ogni frase cambia idioma e nel giro di tre minuti scarsi si
conoscono tutte le varianti possibili e immaginabili. È senza alcun
dubbio un'abitudine fra il secchione irrimediabile e la sindrome di
Peter Pan, ma insieme a una torta di mele dà molto sollievo per
dimenticare gli affanni.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità:
Felix Frankfurter |
Nel
1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion
si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità
ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che
avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di
Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del
professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa
significa essere ebreo?” – scaricabile dai siti www.proedieditore.it e
www.hansjonas.it – ha messo in luce per la prima volta in Italia quella
discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul
nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le
loro risposte. Oggi Felix Frankfurter (1882-1965), già membro della
Corte suprema degli Stati Uniti.
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