Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Quello stesso oro che gli ebrei hanno
portato via dall’Egitto, a titolo di risarcimento per il lavoro svolto
come schiavi, costituisce l’ingrediente fondamentale sia per il vitello
d’oro che per il Tabernacolo e per i suoi arredi, come la lampada a
sette braccia e le vesti sacerdotali. Un oro a doppio taglio, usato in
un caso come trasgressione e nell'altro come prescrizione. Un oro,
quindi, metafora di un’energia che può costituire la medesima fonte
della nostra elevazione come della nostra degradazione. Nella
costruzione del Tabernacolo gli ebrei assimilano a sé l'oro egiziano,
nel vitello d'oro vengono viceversa assimilati dall'oro in un
irretimento idolatrico paradigma di una regressione verso l’Egitto. Due
esperienze contigue quindi, che indicano come quelle nostre stesse
risorse e opportunità possano essere utilizzate per le più alte forme
di creatività ma anche, purtroppo, per le più basse forme di
degradazione.
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Dario
Calimani,
anglista
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Una takkanah di Rabbi Gershom (ca. 960-1028)
figlio di Jehudah di Magonza proibisce di tagliare i margini bianchi
dei manoscritti. Il decreto rabbinico appare motivato dal fatto che
l’assenza di margini avrebbe spinto i commentatori a sovrascrivere il
testo corrompendolo, alterandone ambiguamente il contenuto originale,
producendo discordanze sugli usi e sulle tradizioni locali. La
conservazione del margine è invece un invito a sporcare la pagina con
note e commenti, a proseguire lo studio, a produrre varianti, a
verificare in proprio le verità altrui. E se poi il margine rimane
bianco, allora è uno spazio dedicato al silenzio, al pensiero. Alla
fine, è bello osservare come lo sviluppo della cultura, del dialogo,
della riflessione, corrisponda con il rispetto anche estetico per
l’integrità del testo.
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MILANO – In corso fino a giovedì 27 febbraio
la rassegna del Nuovo Cinema israeliano organizzata dalla Fondazione
Centro di documentazione ebraica contemporanea e Fondazione Cineteca
Italiana in collaborazione con il Centro culturale Pitigliani di Roma.
Appuntamento allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2).
Oggi alle 21 in programma il documentario The Gatekeepers.
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Progetti Otto per Mille Presentazione
domande |
Scadrà il 28 febbraio il termine per la
presentazione dei progetti da realizzare con il contributo Otto per
Mille. Gli Enti o associazioni interessati dovranno compilare
l'apposita scheda dimostrando di aver presentato il modello EAS
all'Agenzia delle Entrate. La Commissione Bilancio e Otto per Mille
valuterà l'ammissibilità dei progetti e proporrà l'assegnazione del
contributo previa approvazione del Consiglio dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane.
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Ucraina, dubbi e speranze
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Il popolo di Maidan festeggia in Ucraina la
cacciata del presidente Viktor Yanukovich. Ma tra coloro che erano in
piazza a manifestare contro il governo c’erano anche i rappresentanti
del partito di estrema destra Svoboda, che vanta il 10 per cento del
parlamento ucraino e una popolarità nel paese forse ancora più vasta. E
se le accuse di antisemitismo e terrorismo “che l’Europa finge di non
vedere” rivolte ai protagonisti della rivoluzione di Maidan dalla
Russia di Putin (la Stampa) appaiono strumentali, una certa
preoccupazione rimane. Israele e l’Agenzia ebraica inviano aiuti e
supporto, anche per la sicurezza, alle comunità ebraiche ucraine
(Maurizio Molinari sulla Stampa). Anche nella manifestazione a sostegno
dell’Ucraina a Roma, tra i manifestanti si segnalavano parecchi
rappresentanti di estrema destra secondo il Manifesto.
Si lavora per completare la squadra del nuovo governo di Matteo Renzi:
tra i nomi che circolano per un posto di sottosegretario, quello di
Emanuele Fiano agli Interni e di Tobia Zevi alle Politiche giovanili
(Libero).
Al Museo ebraico di Roma in programma oggi la presentazione del
documentario “I campioni raccontano” sulla visita della nazionale
azzurra ad Auschwitz, con, tra gli altri, il presidente della Figc
Giancarlo Abete (Gazzetta dello Sport), mentre il sindaco di Fiumicino
ha conferito la cittadinanza onoraria a un sopravvissuto Alberto Sed
(Tempo).
Sul Messaggero il coreografo Mario Piazza racconta il suo spettacolo
“Ghetto” in scena da stasera al Teatro Nazionale.
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qui
firenze - il cardinale tra i giusti
"Dalla
Costa, messaggio vivo"
Arcivescovo
di Firenze negli anni più difficili, Elia Dalla Costa (1872-1961) fu
tra i coordinatori della rete di assistenza clandestina che al fianco
della Delasem contribuì a mettere in salvo centinaia di perseguitati
ebrei braccati dal regime. A un anno e mezzo dall’ingresso tra i Giusti
tra le Nazioni, il pastore di origine vicentina sarà tributato domani
del massimo riconoscimento dello Yad Vashem con la consegna, alla Curia
fiorentina, della medaglia fatta emettere dal Memoriale della Shoah di
Gerusalemme.
Ad intervenire, tra gli altri, l'arcivescovo Giuseppe Betori,
l'ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon, il presidente della
Comunità ebraica Sara Cividalli e il rabbino capo Joseph Levi.
Sul numero di marzo di Pagine Ebraiche in distribuzione, in
un'intervista, Betori si sofferma sul significato simbolico di questo
riconoscimento e sull'attualità del messaggio lanciato dal suo illustre
predecessore.
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L'ombra
di Putin |
Per
la terza volta in poche settimane torno sull'evoluzione dello
scacchiere mediorientale. Oggi lo faccio alla luce della visita recente
di Abdel Fattah Al-Sisi, uomo forte dell'esercito egiziano e presidente
in pectore, a Vladimir Putin. La settimana scorsa i due si sono
incontrati in Russia, ampie delegazioni al seguito, e hanno siglato
accordi commerciali e di cooperazione militare. Al termine dei
negoziati Al-Sisi ha incassato la benedizione di Putin in vista delle
prossime elezioni egiziane, sancendo in questo modo la sua autonomia
potenziale dagli Stati Uniti.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Far conoscere Auschwitz |
Nel
primo dopoguerra Auschwitz non era ancora assurta a simbolo della Shoah
italiana (ed europea) ed era quasi del tutto sconosciuta agli occhi
dell’opinione pubblica. Tutt’al più era un nome tra i tanti della
galassia concentrazionaria nazista.
Uno dei primi in Italia a condurre ricerche per far conoscere cosa
fosse accaduto agli ebrei nel cuore dell’Europa durante la seconda
guerra mondiale e che fine avevano fatto gli ebrei deportati dal nostro
Paese, fu Massimo Adolfo Vitale, un personaggio che meriterebbe
maggiore notorietà a livello nazionale e che, fra l’altro, fu tra i
fondatori del Cdec a Milano.
Mario Avagliano
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