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marzo 2014 - 10 Adar II 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav David Sciunnach e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion e Francesco Lucrezi.
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PresidentPeres
@PresidentPeres
11 mar
#PHOTO: President Peres started off Good Deeds Day painting fences
together with his staff pic.twitter.com/9L1qbDICVT
Daniel
Reichel @dreichelmoked
11 mar
#Israele è polemica sulla nuova legge elettorale. #Netanyahu "il nuovo
sistema rafforza la stabilità del governo" http://moked.it/
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Il
"ma" di Andrea Agnelli
“Quando,
domenica, sono tornato a casa dallo stadio mi hanno detto che c'era un
comunicato che denunciava il coro della curva: non l'ho sentito e,
così, penso il resto del pubblico. Poi è arrivato il giudizio del
giudice e le parole del coro sono diventate comprensibili grazie a un
file-video”. Così il presidente della Juventus Andrea Agnelli parla dei
cori antisemiti innalzati
dalla curva durante la partita contro la Fiorentina la scorsa domenica
(la Stampa). Parla di condivisione del sentimento di Mariella Scirea,
al cui marito, storica bandiera della Juve, è dedicata la curva, ma
tiene anche a minimizzare il numero di persone coinvolte: “stiamo
parlando di pochi, pochissimi ragazzi di 25, 30 anni che non sanno
nemmeno cosa siano stati l'Heysel, Superga o la Shoah”. Intanto si
lavora per individuare i colpevoli che sarebbero “circa un centinaio”
secondo gli investigatori, come riporta il Corriere dello Sport, che
però aggiunge “a sentire certi stralci sul web (lo abbiamo fatto), si
ha la sgradevole sensazione che quella voce, quel coro, si diffonda ben
oltre”. Una la certezza, per combattere il razzismo e la violenza
verbale negli stadi serve la collaborazione di tutti (Repubblica,
riportando anche le parole del presidente del Maccabi Vittorio
Pavoncello, che si appella ad Agnelli perché denunci i colpevoli).
“Con prudenza, ma fatelo!”. Con questo titolo l’Osservatore romano
pubblica un intervento dedicato a rivendicare il ruolo di Pio XII nel salvare gli ebrei di
Roma durante la Shoah. Il ricercatore diacono che firma l’articolo
Dominiek Oversteyns dimostra di amare i numeri e si lancia addirittura
in percentuali: “degli 8.112 ebrei che rimasero vivi a Roma invece,
4.169 avevano trovato rifugio in almeno 234 monasteri, 344 nei collegi
pontifici e nelle parrocchie romane, e 161 nel Vaticano, mentre 1.670
ebrei sopravvissero sotto la protezione di Delasem in case private a
Roma – scrive, proponendo la tesi secondo cui tutti gli aiuti forniti
da religiosi cattolici fossero causati da un intervento del papa -
Significa che dei 9.926 ebrei, il 64 per cento fu in qualche modo
aiutato da Pio XII”. C’è da chiedersi cosa dovrebbe voler rappresentare
questo 64 per cento di fronte alla tragedia di chi in quella stessa
Roma fu inghiottito senza che nessuno facesse nulla.
“Eni, Scaroni e quei 5 milioni all'amico degli 007 d'Israele”.
Ebraismo, lobby, Israele, servizi segreti, denaro. Contiene un
concentrato di stereotipi
velenosi la lunga inchiesta pubblicata dal Fatto Quotidiano su una
consulenza milionaria voluta, secondo il giornale di Antonio Padellaro,
dal numero uno di Eni Paolo Scaroni per un esperto di affari in area
mediorientale.
A Roma, religioni monoteiste a
confronto sul tema dell’intolleranza. Al convegno organizzato dal Cnr
previsto l’intervento del rabbino capo Riccardo Di Segni (Repubblica).
La Provincia di Milano assegna
il Premio Isimbardi all’Associazione Figli della Shoah (Corriere).
“Teheran, record di esecuzioni sotto il riformista Rouhani”. Il
Corriere della Sera racconta il dramma della pena di morte in Iran, mentre il suo nuovo presidente
cerca di vendere una nuova rispettabilità al mondo.
Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked
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