Paolo Sciunnach, insegnante
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I
Maestri sottolineano che il Digiuno di Ester deve essere inteso solo
come preparazione alle Mitzvoth di Purim, in special modo quella dei
Matanoth LaEvionim, donare ai poveri.
Il Digiuno di Ester sottolinea il dovere di non gioire per la caduta del nemico; il dovere di considerarlo ad immagine Divina.
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Anna
Foa,
storica
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Nel
giorno del referendum sulla Crimea, che poi è anche Purim, mi cade
l'occhio su un trafiletto del Corriere sui due grandi scacchisti Karpov
e Kasparov, ambedue mobilitati su fronti diversi. L'uno, Karpov, sceso
in difesa di Putin da vero campione del Cremlino, colui che paragonava
lo scacco matto all'omicidio perfetto, l'altro, l'ebreo Kasparov, che
attacca Putin ed avvisa il mondo che "più tardi s'affronta un
dittatore, più alto è il prezzo da pagare". Parlano come giocatori di
scacchi, il gioco più profondo che esista, vera e propria metafora
della vita. Non l'ho mai imparato, e me ne sono sempre sentita
diminuita.
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Un ciclo di incontri sull'etica medica
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Un
ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento
Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani
sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì
alle 20. Tra i rabbinim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca,
Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto
Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto
Piperno.
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La storia del Moretto
raccontata in un film
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Come
anticipato su Pagine Ebraiche (dicembre 2013), l’incredibile vicenda
del pugile e antifascista Pacifico Di Consiglio (conosciuto dagli ebrei
romani con il soprannome di Moretto) potrebbe presto essere
interpretata in una grande produzione. Ne scrive Stefania Miccolis in
un articolo richiamato sulla prima pagina dell’Unità sottolineando come
a dare la notizia siano il giornale dell’ebraismo italiano e il figlio
del Moretto, Alberto Di Consiglio (coautore assieme a Maurizio Molinari
di un libro sul padre).
Nell’articolo, tra le varie testimonianze significative per la Memoria
della Shoah e dei crimini del fascismo, si sottolinea l’importante
contributo dato dal recente volume “Di pura razza italiana” di Mario
Avagliano e Marco Palmieri.
Migliaia di persone ieri al Portico d’Ottavia per celebrare la
festività ebraica del Purim. Una fotonotizia dell’evento sulle pagine
romane del Corriere della sera e del Messaggero.
“Addio a Cesare Segre genio timido della filologia”. Sono le parole con
cui il Corriere omaggia l’intellettuale e filologo piemontese Cesare
Segre, scomparso ieri all’età di 85 anni. Firma storica del quotidiano,
Segre è ricordato in una doppia pagina in cui ci si sofferma suoi
numerosi saggi, sull’attività culturale, sull’amicizia con Primo Levi.
Un impulso irrefrenabile per la conoscenza ma anche un animo inquieto e
una personalità fortemente segnata dalle persecuzioni antiebraiche
vissute, in tutto il suo dramma, nella giovinezza. “Era stato adulto
fin da piccolo, Cesare Segre, nato a Verzuolo, in Piemonte, nel 1928,
passato attraverso le tragedie del Novecento che gli avevano plasmato
la vita e che non aveva mai dimenticato, tra passato e presente”,
scrive Corrado Stajano.
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TANTE VOCI PER RICORDARE IL GRANDE FILOLOGO
Cesare Segre (1928-2014)
Un
uomo dalla straordinaria genialità. Risoluto nelle convinzioni ma mai
arrogante o prevaricatore. Premuroso con gli amici e attento a
intervenire con delicatezza nei rapporti umani. Per molti difficilmente
avvicinabile, grazie a quel manto di autorevolezza che in pochi oggi
possono vantare. L'Italia saluta il grande filologo e critico
letterario piemontese Cesare Segre, scomparso ieri a Milano (alla cui
Comunità ebraica era da tempo iscritto), e ne celebra il suo
significativo contributo al panorama letterario e intellettuale del
nostro paese. Chi lo ha conosciuto, come Ernesto Ferrero, direttore del
Salone del libro di Torino, ne ricorda la gentilezza nei modi, la
sensibilità e delicatezza del suo modo di mostrarsi un amico. Chi ne fu
allievo, come Alessandro Vitale Brovarone, docente di Filologia e
Linguistica romanza all'Università di Torino, ricorda di come tutti
avessero paura del suo giudizio sottile e profondo ma mai maligno. “Non
era mai un atteggiamento da 'adesso ti insegno io la vita'. Preferiva
provocare le idee”, sottolinea Brovarone. “Uno studioso per cui provavo
molta ammirazione che dava l'impressione di essere un uomo molto
distaccato, con cui era difficile entrare in contatto”, afferma lo
storico Alberto Cavaglion che ricorda il fondamentale contributo di
Segre al mondo letterario grazie alla creazione, insieme a Maria Corti,
del Centro manoscritti di Pavia (istituzione dedicata proprio alla
Corti).
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Oltremare
- "L'Herzelone" |
Si
esce da Tel Aviv a metà pomeriggio con addosso la sensazione di aver
saltato le ultime due ore di scuola. E appena fuori, a vedere la massa
di automobili sguinzagliate per le autostrade si capisce subito che
siamo stati proprio pochi oggi a entrarci, in ufficio, in tutta
Israele.
È il giorno di Purim, le scuole sono chiuse e molti genitori han preso
ferie e dato inizio d una delle classiche transumanze festive. Da
ovunque ad ovunque, purchè altrove, passando per il reticolato di
autostrade che a noi paiono strade statali a dirne bene. Dunque meglio
armarsi di santa pazienza, noi ultimi a partire per un banchetto di
Purim fuori porta dopo un giorno breve di lavovo, muniti di guidatore
non bevitore di turno; prima o poi si arriverà.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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In
cornice - |
Dal
testo della Torah e dal commento di Rashì sulla parashà di Kòrach non è
chiaro se la rivolta sia stata determinata da problemi ideologici
(tutto il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader)...
dfdf e non ha bisogno di leader)...
dfdf e
non ha bisogno di leader)...
dfdfe
non ha bisogno di leader)...
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non ha bisogno di leader)...
Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea
for two - Stanca e piena |
Sono
stanca. Stanca e piena. Stanca ma con un cuginetto in più. Stanca e con
una sorella che compie tredici anni, sempre più bella. Per la prima
volta in vita mia ho lavorato di domenica. Sono uscita affranta e
barcollante: ho trovato una collega che mi ha trascinata a fare
l'aperitivo in un posto molto Milano da bere. 22 gradi e un venticello
che ritempra. Birretta e chiacchiera. Mi meraviglio. E respiro.
Rachel Silvera, studentessa
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