David
Sciunnach,
rabbino
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“Ama
il tuo prossimo come te stesso…” (Vaikrà 19, 18). Rabbì Shneur Zalman di
Liadi, conosciuto come Alter Rebbe, scrive nel suo commento al Siddur
Tefillà che ha composto: È bene dire prima della Tefillà “Ricevo su di
me il compimento del precetto positivo: ama il tuo prossimo come te
stesso”. Il precetto di amare gli altri figli d’Israele è considerato
come una porta d’accesso che conduce le nostre preghiere al cospetto
del Signore. Basandosi su questo diceva lo Tzaddìk Rabbì Menachem
Mendel di Worka: Ogni figlio d’Israele ha l’obbligo di prendere su di
sé prima d’iniziare la sua preghiera l’adempimento del precetto “Ama il
tuo prossimo come te stesso”, e di indirizzare la sua preghiera per il
bene di tutti. Ma se costui prega solo per se stesso, tale preghiera va
considerata come un furto.
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David
Assael,
ricercatore
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Le
tanto attese elezioni ungheresi sono andate male per chi si augura una
stabilità europea. Il partito Fidesz dell'autocrate Viktor Orban, con
l'inatteso sostegno di Helmut Khol, si è attestato, in lieve calo, al
47%, ma con la legge elettorale che si era preparato in stile
mussoliniano, è riuscito a garantirsi la maggioranza dei 2/3 con cui
può governare indisturbato. Il tentativo dello Jobbik di diventare il
secondo partito del Paese si è infranto, ma incrementa sensibilmente il
proprio consenso. Il fronte di opposizione democratico, fermo al 25%.
Insomma, in attesa delle elezioni europee, tutto bene, come diceva il
tale mentre cadeva dal grattacielo (“fin qui tutto bene”).
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ROMA
- Si presenta alle 16.30, alla Biblioteca di storia moderna e
contemporanea (Via Michelangelo Caetani 32), l'opera "Sopravvivere al
ghetto. Per una storia sociale della comunità ebraica nella Roma del
Cinquecento" (ed. Viella) di Serena Di Nepi. Con l'autrice
interverranno il rav Riccardo Di Segni, Vincenzo Lavenia, Giuseppe
Marcocci e Marina Caffiero.
MILANO – L’Unione giovani ebrei d’Italia organizza insieme ai giovani
della Coreis (Comunità religiosa islamica) e delle Fuci (Federazione
universitaria cattolica italiana) un incontro sul tema “Mistica, carità
e povertà”, con l’intervento del rabbino capo di Milano Alfonso Arbib,
di Maria Pia Ghielmi della Facoltà teologica dell’Italia
settentrionale, di Shaykh Abd Al-Wahid Pallavicini, maestro di una
confraternita islamica. L’appuntamento è alle 16.30 all’Università
degli Studi (via Festa del Perdono 7).
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Temi e immagini
del pensiero ebraico |
"Temi
e immagini del pensiero ebraico”. Questo il titolo del ciclo di
incontri ospitato presso la nuova sede della Biblioteca Universitaria
di Genova, l’ex Hotel Colombia (luogo storico della città, che ospitò e
fece cantare grandi nomi tra cui anche i Beatles). Protagonista del
primo incontro Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento
Educazione e Cultura UCEI.
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L'ambasciatore Gilon
e lo stallo dei negoziati
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La
situazione dei colloqui di pace, la questione idrica, i rapporti tra
Italia e Israele e uno sguardo alla politica internazionali, con le
preoccupanti notizie ungheresi e la minaccia iraniana. Tocca diversi
punti l’intervista rilasciata dall’ambasciatore di Israele a Roma Naor
Gilon al Fatto quotidiano. Sullo stallo del processo di pace,
l’ambasciatore sottolinea come i palestinesi debbano “capire che
bisogna pagare un prezzo per raggiungere la pace. Che devono essere
disponibili a negoziare, mettendo nero su bianco ciò su cui bisogna
confrontarsi”. “La dirigenza palestinese – afferma Gilon- non è mai
stata in grado di dire alla sua gente che gli accordi sottendono
compromessi, intesi come venirsi incontro”. Sul nuovo premier italiano,
Matteo Renzi, l’ambasciatore rivela la sua impressione positiva, “è
davvero pieno di energia. Penso che aiuterà l’Italia, che è un nostro
importantissimo partner economico, a uscire dalla crisi”. Su
Repubblica Adriano Sofri critica il modo in cui è stata trattata la
vicenda di Eva Braun e le sue presunte origini ebraiche, che sarebbero
state scoperte grazie all’analisi del Dna. Sofri ricorda come
l’esistenza delle “razze” sia stata confutata da studi di illustri
genetisti come Luigi Luca Cavalli Sforza. Se anche la Braun fosse stata
ebrea, sottolinea Sofri, questo non è scritto nel suo Dna. D’altra
parte ci sono studi di genetica che aiutano a capire la storia delle
popolazioni, come quella ashkenazita, citata dall’editorialista di
Repubblica ma diverso è dire che “a definire l’essere ebrei è
un’analisi del Dna”. “La mia è una modesta proposta – conclude Sofri –
piantiamola di dire ‘ce l’ho nel mio Dna’. Se ce l’ho, ce l’ho
altrove”. “Non possiamo neanche immaginare cosa volesse dire
lavorare in condizioni inumane in un ghetto dell’epoca nazista”. Ad
affermarlo il ministro del Lavoro tedesco Adrea Nahles, commentando la
decisione del governo di Berlino di corrispondere a migliaia di ebrei,
sfruttati come forza lavoro dai nazisti nella Seconda Guerra Mondiale,
una pensione integrale. “Il governo tedesco è consapevole delle sue
responsabilità storiche”, ha detto Steffen Seibert, portavoce di Angela
Merkel. “Nel 2002, il governo tedesco aveva concesso il pagamento degli
arretrati della pensione fino al 1997 agli ebrei che avevano lavorato
nei ghetti nazisti – riporta Avvenire – Per le pensioni concesse negli
anni successivi erano previsti solo quattro anni di arretrati. La nuova
disposizione sana questa disparità”.
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QUI FERRARA
Il magico mondo di Luzzati
Il
genio, la sensibilità, l’estro creativo di Emanuele Luzzati a
catalizzare l’attenzione in occasione della prossima Festa del Libro
Ebraico in programma a Ferrara dal 26 aprile al primo maggio. Al grande
artista genovese è infatti dedicata una mostra dalle molteplici
suggestioni: Vita, colore, fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati.
Curatori dell’iniziativa il direttore del Museo Luzzati di Genova
Sergio Noberini e la direttrice del Museo ebraico di Venezia e membro
del comitato scientifico del Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
Michela Zanon. In esposizione nelle sale del Meis, tra i punti di
incontro privilegiati del Festival, varie opere tra cui illustrazioni
originali, bozzetti, tavole, teatrini dipinti a mano, fotografie e
ceramiche realizzate dall’artista.
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Ticketless
- La promessa |
Mi
piacerebbe sapere se la fortuna israeliana di Gilles Clément,
architetto di giardini, è pari a quella italiana (“Il terzo paesaggio”,
Quodlibet ed.). Nelle discussioni su natura e paesaggio, le idee di
questo studioso parigino si combinano con le teorie ecologiste sullo
sviluppo sostenibile. Il giardino “in movimento”, concepito per
ripristinare negli angoli delle nostre metropoli, il genio naturale
dell’Eden perduto, si diffonde ovunque in Europa, ma in Italia trova
consenso più che altrove. Per chi si occupa di storie di storia
dell’ebraismo, l’idea che il “terzo paesaggio” (le aree abbandonate,
residuali, i bordi delle strade di periferia, le aiuole incolte, gli
orti lungo i binari ferroviari) possa diventare il regno della
diversità, in breve della libertà è senza dubbio affascinante. Il
giardiniere non è più lo scenografo di Versailles o di Boboli, che
traccia linee e labirinti, ma è un osservatore distaccato della forza
della natura. Guarda senza intervenire, se interviene è per favorire la
potenza degli esseri viventi (umani, animali, vegetali)
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- L'appello sbagliato |
Ho
letto e apprezzato diversi dei libri di Stefano Rodotà e Gustavo
Zagrebelsky e ne ho sempre ammirato la lucidità di analisi,
l’indipendenza di giudizio, il radicato attaccamento ai valori di
libertà e democrazia. Ho letto con la dovuta attenzione, perciò,
l’appello, da loro firmato, insieme ad altri intellettuali, contro la
proposta di riforma della Costituzione – con la modifica del titolo V,
la trasformazione del Senato in organo non elettivo e il superamento
del bicameralismo perfetto – portata avanti dall’attuale maggioranza di
governo, col consenso di altre forze politiche parlamentari. Un
progetto che, secondo i sottoscrittori dell’appello menzionato,
rappresenterebbe addirittura una “svolta autoritaria”, che darebbe al
Presidente del Consiglio “poteri padronali” e andrebbe perciò,
assolutamente contrastata, mentre “la stampa, i partiti e i cittadini
stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare”. “Bisogna fermare
subito questo progetto”, si legge ancora nell’appello, perché “una
democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non
è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica
e civile può desiderare”.
Francesco Lucrezi, storico
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