18 aprile 2014 - 18 Nissan 5774 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas
Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una
riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano, Ilana Bahbout e
Laura Salmon.
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Jonathan Sacks @rabbisacks 18 apr
“Season of Love”: Lessons about the concept of love from Shir HaShirim, Ruth & Kohelet. #moadimlesimcha #shirhashirim http://bit.ly/1h63fuJ
Haaretz @haaretz com
18 apr
Flier calling on Donetsk Jews to register now widely seen as fake http://htz.li/1eYQr9O #Ukraine pic.twitter.com/KkQuUjYrcG
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Il vicesindaco di Roma interviene per Barghouti
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Incontro
in Campidoglio tra il vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri e Fadwa
Barghouti, moglie del terrorista palestinese Marwan Barghouti. Nieri ha
annunciato di aderire alla campagna internazionale 'Dichiarazione di
Robben Island' per la liberazione dell'uomo, responsabile di plurimi
omicidi e condannato dalla giustizia israeliana all'ergastolo. Negli scorsi giorni Barghouti ha ottenuto la cittadinanza onoraria dall'amministrazione comunale di Palermo. Un'iniziativa che l'ambasciatore d'Israele a Roma Naor Gilon aveva definito "vergognosa".
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Le foto che raccontano
l'estrema destra italiana
"Nell’imminenza della Pasqua desidero ringraziarla per i suoi auguri e
ricambiarli. L’antica festa della primavera, cui le nostre tradizioni
hanno aggiunto grandi significati storici e religiosi, è stimolo al
rinnovamento e alla riflessione sul nostro compito in questo mondo". Lo
scrive il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni
in un messaggio inviato a papa Bergoglio alla vigilia delle
celebrazioni pasquali. Il messaggio è oggi riportato da Avvenire. "La
frequente coincidenza delle nostre feste in questi giorni è, nella
nostra generazione – si legge – un richiamo ai valori comuni e
condivisi, in primo luogo la fede nella presenza divina nella storia
che promuove la liberazione dell’uomo dall’oppressione e impegna gli
uomini a questo compito. Tra pochi giorni onorerete solennemente la
memoria di due grandi papi che hanno cambiato positivamente la storia
delle relazioni della Chiesa con l’ebraismo, e questo è per tutti un
segno di speranza. Il suo messaggio ricorda la sua imminente visita
nello Stato d’Israele; la nostra preghiera è che possa contribuire
significativamente a una pace politica e religiosa".
Al termine delle prime due solenni giornate di Pesach la Comunità ebraica di Milano interviene sul 'caso Grillo'.
“II Consiglio della Comunità ebraica di Milano e il suo presidente
Walker Meghnagi esprimono ferma e sentita solidarietà al presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna,
vergognosamente insultato da Beppe Grillo” si legge nella nota,
riportata dal quotidiano l'Unità. La Comunità milanese si dichiara
inoltre in piena sintonia con quanto affermato alla Camera dei deputati
dal parlamentare Emanuele Fiano, figlio del Testimone della Shoah Nedo,
che ha ricordato come Auschwitz e la poesia di Primo Levi “siano una
fondamentale, profonda, tremenda lezione che il popolo europeo ha nella
stragrande maggioranza fatto sua”. Coloro che hanno tratto questa
lezione, ha quindi sottolineato Fiano, “non abbasseranno mai la testa
di fronte a chi crede di poter disporre della storia come meglio crede”.
Sempre a proposito delle offese rivolte da Grillo al presidente UCEI Renzo Gattegna,
da segnalare l'intervento di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano. “Che
cosa avrà provocato – si chiede il giornalista – questo precipitare di
un importante leader politico portatore, per molti, di inedite speranze
e grandi attese, al modesto livello di insulti da terza elementare? Non
so spiegarmelo. Constato che, in due giorni, il delicato discorso
sull'ordine pubblico e il rispetto dei diritti umani ha usato, come
chiave per aprire e chiarire il discorso, la parola 'cretino'. E subito
dopo un grave errore di assenza dalla realtà e di normale, umana
sensibilità verso un delitto immenso, è stato risolto dando dello
'stupido' a chi ha detto, avendone titolo e diritto, la sua (la nostra)
offesa”. Da cittadino, conclude Colombo, “posso solo constatare un
triste spostarsi in basso di un livello di vita pubblica che sta
crollando da vent'anni”.
Sul tema scrive anche Donatella Di Cesare in un editoriale intitolato 'Grillo o la banalità dell'antisemitismo'
che appare su Avvenire. Con il suo gesto – scrive Di Cesare – Grillo
non ha dissacrato né profanato quel che appunto sacro non è. Piuttosto
ha banalizzato la Shoah. Ed è ben più grave. Perché ha reso usuale,
scontato, ovvio, usuale quel crimine che, non avendo precedenti nel
passato, non deve in nessun modo diventare un precedente nel futuro. Il
cinismo osceno che ha guidato il gesto dell'ex comico è sotto gli occhi
di tutti. Ma l'abuso della memoria, in una comunicazione che non sa
nulla né di etica né di rispetto per gli altri, non si ferma
all'oltraggio delle vittime”. Con quella trovata, definita dall'autrice
“spettacolare”, gli ebrei finiscono infatti sotto accusa. Non solo
perché sarebbero 'stupidi' o 'ignoranti' ma perché si farebbero 'scudo'
della Shoah per i loro affari. “Qualcuno ha parlato di patetica gaffe,
di indifferenza e ignoranza. Ma è tempo di dire a chiare lettere –
prosegue Di Cesare – che questo è antisemitismo della peggior specie”.
Inquietante, e corredato di fotografie di grande effetto, l'approfondimento dell'Espresso (autore Gianluca Di Feo) sull'estrema destra italiana.
“Fascisti della porta accanto. Quelli che incontrate in ascensore o che
siedono vicino a voi nella metropolitana, senza nulla che testimoni le
loro idee. Al massimo le si possono decifrare nel codice dei dettagli,
dal modo di tagliare le basette alla minuscola spilletta tricolore al
bavero. O, agli antipodi, gli skins che fanno del loro look
un'identità, un manifesto di diversità ostentata con orgoglio nei
capelli rasati e nei tatuaggi. Li vediamo nelle marce, compatti in
atteggiamento marciale e saluto romano. Ne conosciamogli slogan
nostalgici o populisti, tracciati con lo spray sui muri delle
metropoli. È il loro volto ufficiale, spesso costruito per esibire
forza: una posa teatrale, minacciosa. Invece in queste foto c'è
qualcosa che in Italia non s'era mai visto,o forse nemmeno immaginato:
la vita quotidiana di chi crede nella destra più estrema. Feste,
famiglie, concerti, amicizia, sport”. Un mondo a parte, osserva Di Feo,
che viene difeso “con l'ostinazione di chi si sente sempre sotto
attacco”.
“Gli
ebrei di età superiore ai 16 anni devono presentarsi al commissario per
le nazionalità e registrarsi". Questo il minaccioso messaggio
distribuito all'uscita di una sinagoga di Donetsk
da miliziani filo-russi. Nel testo si faceva inoltre riferimento alla
consegna di un elenco di beni di proprietà e si ammoniva che, in caso
di mancata osservanza, i trasgressori sarebbero stati passibili di
“revoca della cittadinanza, confisca del patrimonio ed espulsione” (La
Stampa). Per molte ore la notizia è circolata come emanazione diretta
dei governanti della città. In tarda serata l'intervento del rabbino
capo Pinkhas Vychedski che ha parlato di “una provocazione” creata ad
arte da alcuni attivisti per strumentalizzare gli ebrei ucraini nel
conflitto interno al paese. “Il caso è chiuso”, ha commentato il rav.
Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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