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29 aprile 2014 - 29 Nissan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Perché, nonostante la grande quantità di precetti tutti protesi a santificare la nostra esistenza, è necessario uno specifico comandamento che ci esorta a essere "kedoshìm" , "santi" ?  Maimonide commenta che se anche ci fosse qualcuno che rispetta tutti i precetti potrebbe ugualmente trovare il modo di comportarsi con meschinità e trasformarsi in un "navàl birshùt ha Torah", "una persona abietta con la patente  della Torah". Questa mitzwah specifica di essere kedoshìm, santi, viene ad aggiungere che, anche nell'ambito della Legge, dobbiamo sforzarci di conseguire la santità.
 
Dario
Calimani,
anglista
Registro con piacere i contributi di un esponente Chabad-Lubavitch in Italia. Apre il dialogo proprio in riferimento alla mia recente nota sull’inserimento di un libriccino Chabad nelle matzoth di Pesach destinate al mercato italiano. In particolare, lamenta che non sia stato evidenziato l’editore del libriccino. Io in effetti avevo concentrato la mia lamentela su un altro punto - la manomissione dei pacchi delle matzoth (questione halakhica) e l’inserimento di una pubblicazione che inneggia al Messia vivo con foto di rav Schneerson in bella mostra - ed era su questo che mi sarebbe piaciuto dialogare, non sulla reclame al libriccino.
 
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ROMA - Alle 18.30, nei locali dell'Associazione Leusso (Viale Regina Margherita 1), si presenta il volume "Daniel il Matto" (ed. Opposto) di Mario Pacifici. Con l'autore intervengono Benedetto Coccia, M. Consiglia Santilio e Cinzia Giorgio.
 
"Berlusconi si scusi
con i sopravvissuti"
“Frasi talmente assurde che il governo ha deciso di non commentarle”. È quanto afferma la portavoce di Angela Merkel in risposta alle ultime provocazioni di Silvio Berlusconi sulla Shoah e sulla consapevolezza dello sterminio da parte della Germania. “Berlusconi nauseante, si scusi con i sopravvissuti della Shoah e con i cittadini tedeschi”, commenta invece il candidato del Ppe in Europa Jean-Claude Juncker. Il leader di Forza Italia ha replicato rivendicando il ruolo di “amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente”. Il tema è oggi affrontato nelle prime pagine di tutti i quotidiani. Tra gli altri ne scrivono Paolo Lepri (Corriere della sera) e Andrea Tarquini (Repubblica). Intervistato dall'Unità, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici parla di “errore gravissimo” e si dice fiducioso sul fatto che l'ex presidente del Consiglio “chiarisca a cosa esattamente volesse arrivare con quel ragionamento”. A proposito di banalizzazione dello sterminio Pacifici cita tra gli altri il comportamento di Beppe Grillo, “che ha utilizzato simbologie della Shoah o alti pensieri di Primo Levi per attaccare l'attuale presidente del Consiglio trovando una risposta puntuale e molto forte dal presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna”.
“Gad Lerner è ossessionato da Riccardo Pacifici e crede di essere il depositario della Verità sull'ebraismo italiano. Non sta bene. Vi prego aiutiamolo”. Così il portavoce della Comunità ebraica romana sul proprio profilo Facebook a proposito di un articolo apparso sul blog del giornalista in cui Lerner scrive che Pacifici utilizza “un tono più adatto a un bullo di periferia che a un rappresentante istituzionale”. La notizia appare in breve sulle pagine del Giornale.
"Basta seminare odio e violenza. Dobbiamo essere uniti contro tutti gli imbecilli". È l'appello lanciato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia dopo le ripetute manifestazioni di intolleranza degli ultimi giorni, compresa quella contro gli esponenti della Brigata ebraica e della Comunità ebraica milanese al corteo del 25 aprile. In Consiglio comunale Pisapia ha spiegato di essersi scusato, a nome di tutta la città, per le offese alla memoria dei combattenti della Brigata (Corriere Milano).
 
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  davar
QUI FERRARA
Tra Marrani e memorie familiari
Il marranesimo e il ruolo della donna, la nascita della Comunità ebraica di Livorno, l'integrazione degli ebrei spagnoli nella Roma ebraica, Ferrara e gli ebrei di Spagna, l'impronta portoghese sulla realtà ebraica londinese. Sono alcuni dei percorsi tracciati lungo i secoli dai marrani, ebrei della penisola iberica costretti alla conversione al cristianesimo dalle persecuzioni esplose sul finire del XIV secolo. Dalla Spagna all'Italia, dal Portogallo all'Inghilterra, la complessa storia dei conversos apre oggi la quarta giornata della Festa del Libro ebraico di Ferrara. Una due giorni di convegno, apertosi ieri, che attraverso storie famigliari e dei singoli dà un quadro della significativa esperienza marrana nella storia europea. Questa mattina è stato inoltre ricordato Aron di Leone Leoni, studioso e autore di opere fondamentali sulla storia della diaspora sefardita. In sua memoria sono stati conferiti tre riconoscimenti, su disposizione della sorella di Leoni, Bruna Leoni Herzfeld, agli studiosi Laura Graziani Secchieri, Myriam Silvera e Pier Cesare Ioli Zorattini. Tra i protagonisti della serata di ieri l'attore Gioele Dix, che assieme al presidente della Fondazione Meis Riccardo Calimani ha presentato il suo libro "Quando tutto sarà finito. Storia della mia famiglia perseguitata dalle leggi razziali", e lo spettacolo La farfalla risorta del Pavel Zalud Quartet.
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I 99 ANNI DI ELIO TOAFF
Il messaggio del presidente UCEI

"Ancora oggi il nostro orgoglio"
Novantanove candeline in arrivo per il rabbino emerito di Roma Elio Toaff, che festeggerà domani circondato dall'affetto dei suoi cari e di tutta la Comunità. Guida spirituale, intellettuale, partigiano: nella lunga vita del rabbino emerito la sintesi di storie e pulsioni straordinarie che hanno attraversato il Novecento. In un messaggio inviato ai familiari il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane trasmette al rav "l'affetto e il calore di tutti gli ebrei italiani" sottolineando l'esempio di una vita ricca di successi "che ha ispirato e continua ancora oggi a ispirare le diverse generazioni". Gattegna ringrazia quindi il rav per l'impegno da sempre profuso nell'insegnare "l'orgoglio di essere ebrei e l'importanza di vivere questa identità in un dialogo costruttivo e positivo con tutta la società".
ISRAELE
Il passo indietro di Kerry
Il segretario di Stato americano John Kerry rettifica e in un raro comunicato personale diffuso dal Dipartimento di Stato spiega: “Non credo, né ho mai dichiarato, né in pubblico, né in privato, che Israele sia uno Stato di apartheid, o che abbia intenzione di diventarlo”, precisando ancora: “Se potessi riavvolgere il nastro, sceglierei parole diverse per riaffermare la mia ferma convinzione che l’unica via, nel lungo periodo, per avere uno Stato ebraico, due nazioni e due popoli che vivano uno a fianco all’altro in pace  e sicurezza, sia rappresentata dalla soluzione a due Stati”. Oggetto del contendere e al centro di roventi polemichse, le parole pronunciate da Kerry negli scorsi giorni nel corso di un vertice non pubblico con rappresentanti di Stati Uniti, Europa, Russia e Giappone.
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ISRAELE
Le contraddizioni di Vendola
Non è lui l’autore del paragone tra Che Guevara e Marwan Barghouti, leader palestinese condannato in Israele a cinque ergastoli per omicidio e terrorismo, ma anche personalità carismatica a cui molti guardano come possibile guida del popolo palestinese, spesso facendo in fretta a chiudere un occhio sul suo passato. Il leader di Sinistra ecologia e libertà e governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, in visita in Israele e Territori palestinesi con una delegazione del partito, di Barghouti ha però comunque intessuto le lodi, né ha contraddetto l’europarlamentare di Sel Luisa Morgantini, che lo ha accompagnato nell’incontro con i familiari, quando si è lanciata nel discutibile accostamento.
Nel programma di Vendola anche il mausoleo dedicato a Yasser Arafat e l’incontro con l’attuale presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, la cerimonia per Yom HaShoah allo Yad Vashem e la visita Tempio italiano di Gerusalemme.
Sono in molti a notare che, nonostante le contraddizioni di un leader politico autore di dichiarazioni come "Totale vicinanza con il popolo palestinese e con Marwan Barghouti", Vendola abbia anche voluto ascoltare e capire la realtà d’Israele, come testimonia tra gli altri Edna Angelica Calò Livne, animatrice dell’Associazione per il dialogo interculturale Beresheet LaShalom.
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ANTISEMITISMO
Kantor lancia l'allarme
Attacchi antisemiti in crescita in tutto il mondo per intensità ed efferatezza. È la fotografia dell’Antisemitism Worldwide 2013, il rapporto annuale elaborato dal Kantor Center dell’Università di Tel Aviv con il supporto, tra gli altri, del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. Secondo il dossier, illustrato ieri a Tel Aviv dal presidente dello European Jewish Congress Moshe Kantor, sarebbero 554 gli episodi violenti registrati lo scorso anno. In testa a questa inquietante classifica c’è la Francia, con all’incirca un quinto di attacchi che sarebbe avvenuto sul suolo transalpino. Tra i paesi dove maggiore è risultata la crescita di intolleranza figurano inoltre Gran Bretagna, Canada, Germania, Ucraina, Russia e Ungheria.
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qui milano - libri
I linguaggi di Lizzie
Gadi, Hezi e Amalia. Parigi, New York, Tel Aviv. Ebraico, italiano, inglese che si incrociano sul palco del Teatro Franco Parenti di Milano per raccontare il nuovo libro dell’israeliana Lizzie Doron “L’inizio di qualcosa di bello”. Insieme all’autrice, la direttrice del Parenti, Andrée Ruth Shammah, e Shulim Vogelmann di Giuntina, la casa editrice che pubblica il volume in Italia.
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pilpul
L'importanza delle parole
Negli ultimi giorni - segnati per l'Italia ebraica dalle consuete (inaccettabili) contestazioni ai simboli della Brigata ebraica - sono accaduti due fatti eclatanti, o forse no. Nel primo caso Recep Tayip Erdogan, potente Primo Ministro turco, ha ricordato le sofferenze dei discendenti degli armeni morti all'inizio del secolo, pur senza riconoscere alcuna responsabilità delle autorità turche dell'epoca; successivamente Abu Mazen, presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha affermato che la Shoah è il più grande crimine contro l'umanità perpetrato nella storia.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - I combattenti in Spagna
Pochi conoscono il contributo degli ebrei alla Guerra di Spagna del 1936-1938. Nelle Brigate Internazionali, che contarono un totale di 35-40 mila volontari, gli ebrei furono 7.760 (388 italiani, tra i quali Carlo Rosselli, Leo Valiani, Sergio Ali, Aldo Jacchia), più di ogni altro contingente nazionale, ad eccezione dei francesi, che erano 8.500 (di cui però 1.043 ebrei). Proprio nel corso di quel conflitto si costituì, nel 1937, il primo nucleo organizzato di soli combattenti ebraici della storia del Novecento, la compagnia “Botwin” (forse anche sulla base di quel modello, qualche anno più tardi si sarebbe formata la Brigata ebraica, che si fece onore nella campagna d’Italia del 1944-1945).

Mario Avagliano
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La Torà sulla cima del mondo
Alcuni giorni fa è stato inaugurato il centro ebraico “più alto” del mondo. Questo centro sorge nel Nepal, a 3500 metri di altitudine, precisamente nella cittadina di Manag, che conta 2863 abitanti. Il fondatore è rav Chezki Lifshitz, responsabile delle attività Chabad nel Nepal. Questo centro ebraico è raggiungibile solo con i muli, che trasportano tutto l’occorrente per il vivere quotidiano, dall’acqua al gas per cucinare.

Menachem Lazar, rabbino
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Nugae - Casa
Non c’è altro posto al mondo come casa. Casa è il solo posto dove ci si fa estrarre denti del giudizio, dove ci si taglia i capelli, e dove non si è mai sconosciuti. Non si può mica ripartire ex novo, inseparabili dalla propria storia e dalle proprie etichette. Ovviamente è il bello ma anche il brutto, oltre a guance doloranti e capelli immancabilmente troppo corti. Per evitare almeno una parte di questi turbamenti della socialità, è stata inventata una app. Scontato. Si chiama Cloak, e idealmente permette di vivere in incognito offrendo a chi la usa la possibilità di evitare chiunque non voglia incontrare per strada.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Tea for Two - Tel Aviv
Ogni volta la stessa storia; arrivo a Tel Aviv e inizio a borbottare: “E questo non mi piace e quello non funziona e questa roba poi?”. Sembro una antiquata mamma che va a trovare il figlio e inizia a lamentarsi della polvere sopra l’armadio, dei calzini sporchi appallottolati, dell’ennesima relazione finita male. Con la stessa ovvietà e puntualità, arriva la fase successiva.

Rachel Silvera, studentessa
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