Israele – Le contraddizioni di Vendola

vendolaNon è lui l’autore del paragone tra Che Guevara e Marwan Barghouti, leader palestinese condannato in Israele a cinque ergastoli per omicidio e terrorismo, ma anche personalità carismatica a cui molti guardano come possibile guida del popolo palestinese, spesso facendo in fretta a chiudere un occhio sul suo passato. Il leader di Sinistra ecologia e libertà e governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, in visita in Israele e Territori palestinesi con una delegazione del partito, di Barghouti ha però comunque intessuto le lodi, né ha contraddetto l’europarlamentare di Sel Luisa Morgantini, che lo ha accompagnato nell’incontro con i familiari, quando si è lanciata nel discutibile accostamento.
Nel programma di Vendola anche il mausoleo dedicato a Yasser Arafat e l’incontro con l’attuale presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, la cerimonia per Yom HaShoah allo Yad Vashem, e la visita Tempio italiano di Gerusalemme.
Sono in molti a notare che, nonostante le contraddizioni di un leader politico autore di dichiarazioni come “Totale vicinanza con il popolo palestinese e con Marwan Barghouti”, Vendola abbia anche voluto ascoltare e capire la realtà d’Israele. Racconta Edna Angelica Calò Livne animatrice dell’Associazione per il dialogo interculturale Beresheet LaShalom: “Dopo il diluvio di reazioni, commenti e perplessità sulla visita di Nichi Vendola a Ramallah, mi sono chiesta più volte se ci fosse un motivo valido per accogliere l’invito dell’Ambasciatore d’Italia in Israele, Francesco Talò, nella sua residenza di Tel Aviv, per incontrare l’onorevole pugliese. La mattina avevo un appuntamento a Gerusalemme, al Ministero degli Esteri per un’attività di Beresheet LaShalom. Allon Rothsnir, da bravo diplomatico ha risposto ai miei dubbi: ‘Al contrario! E’ importantissimo andare, ascoltare, chiarire e soprattutto raccontare qual è la nostra posizione. Dimostrare che il nostro lavoro per la pace e per il dialogo scaturisce da un ideale puro di collaborazione. Anche io ho tre figli che già hanno finito Tzahal, e che sanno che il miglior soldato è quello che odia la guerra ed è importantissimo raccontare delle iniziative con la Giordania, con i palestinesi, degli aiuti di Israele ai profughi siriani, di come educhiamo i nostri figli fin da bambini! Di queste cose non si parla perché all’Italia non interessa e oltretutto potrebbe essere pericoloso per chi, al di là del confine ha rapporti con noi ‘. Così siamo andati: abbiamo ascoltato Vendola che asseriva: ‘Sono qui perché non cerco voti, cerco volti, perché sono affezionato a questa terra…’. Un bel discorso, ma non ero proprio convinta. Accanto al buffet, dopo esserci scambiati i biglietti da visita e averlo invitato a un week end in Galilea in un kibbutz ancora comunitario gli ho chiesto: ‘Ma come ha potuto paragonare Barghouti a Che Guevara?’. Come se se lo aspettasse, ha risposto: ‘Non l’ho detto infatti! Luisa Morgantini era seduta con noi e ha detto questa frase, quando hanno dato il titolo all’articolo l’hanno attribuita a me!’. Per il resto della serata Vendola si è rivelato un amico d’Israele, contro il boicottaggio, a favore di un legame commerciale e culturale con la Puglia”.
“Come ogni anno al Beth Haknesset italiano di Jerushalaim i ragazzi hanno letto i nomi dei bambini deportati e i nomi che ognuno ha voluto ricordare – spiega Shimon Fargion, un altro esponente della Comunità degli italkim raccontando la cerimonia per Yom Hashoah al Tempio italiano di Gerusalemme – In questa occasione c’è stata la visita di Nichi Vendola. L’attesa per questo incontro sia in considerazione della giornata particolare sia per le voci e le presunte dichiarazioni su Barghouti a Ramallah, avevano destato molto malessere.
Dopo la cerimonia e dopo le parole di benvenuto di Angelo Piattelli (presidente della Hevrat Yehudei Italia, associazione che rappresenta la comunità italiana in Israele ndr), che ha ricordato a Vendola il legame tra il popolo ebraico e la Puglia, l’ospite ha fatto un lungo intervento. Devo affermare che sin dalle prime parole mi sono sentito molto sollevato. L’onorevole Vendola ha affermato la sua amicizia per lo Stato di Israele e ha smentito categoricamente di aver pronunciato le frasi a lui attribuite. Ha sottolineato quanto la Regione fa per valorizzare il legame con l’ebraismo e come le aziende siano alla ricerca in Israele di partner nella ricerca. Ha infine voluto evidenziare come abbia tenuto a condividere il momento di Memoria in occasione di Yom Hashoah”.
Se dunque un certo sollievo per l’approccio di Vendola è stato espresso dagli italkim, nei giorni precedenti agli impegni ufficiali, c’è anche chi rivela di aver incontrato il leader di Sel a rilassarsi sulla spiaggia di Tel Aviv.
In fondo, scoprire il vero volto d’Israele consiste anche in questo.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(29 aprile 2014)