David
Sciunnach,
rabbino
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"E
concedi la pace ..." (Bemidbàr 6, 26). In questi ultimi versi della
Parashà di Nasò viene data da Dio la mitzvà della Birkàt Cohanìm. Ci fa
notare Rabbenù Yakòv ben ‘Ashèr, conosciuto come Bàal ha-Turìm, che la
Ghematrià - il valore numerico, dell’ultima parola della Birkàt Cohanìm
la parola "Shalòm" - pace, ha lo stesso valore della parola Esàv -
Esaù, denominazione questa attribuita a chi non è ebreo.
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David
Assael,
ricercatore
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Certamente,
di rilievo l’offerta di Papa Francesco, che ha messo a disposizione il
proprio appartamento in Santa Marta per un incontro di preghiera fra
lui stesso, il Presidente Peres e il Presidente Abu Mazen. Ogni sforzo
è, a mio giudizio, benvenuto, ma è difficile non chiedersi quanto peso
possa avere la diplomazia vaticana per risolvere le tensioni
israelo-palestinesi. Ricordiamo la vecchia questione: scusate, quante
divisioni ha il Papa? Comunque, si apprezza l’impegno, male non fa.
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TORINO
- Sarà presentato alle 18 al Circolo dei lettori il Rapporto
sull’analfabetismo religioso in Italia, curato da Alberto Melloni e
pubblicato da il Mulino. Oltre al curatore partecipano Maria Chiara
Giorda, storica delle religioni e Paolo Naso, docente di Scienza
politica dell’Università La Sapienza di Roma.
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
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Anche
per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di
studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di
formazione nello Stato di Israele.
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"La Lega eviti l'alleanza
con il Fronte Nazionale"
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Missione
di solidarietà a Bruxelles per una delegazione della Comunità ebraica
di Roma guidata dal suo presidente Riccardo Pacifici. A unirsi in
raccoglimento nei luoghi dell'attacco a matrice antisemita in cui hanno
perso la vita quattro innocenti sono stati anche il primo ministro Elio
Di Rupo, il premier italiano Matteo Renzi e il presidente francese
Francois Hollande (Corriere della Sera, tra gli altri).
Proprio da Bruxelles Pacifici ha lanciato un messaggio alla classe
dirigente leghista, sempre più vicina a una collaborazione con il
Fronte Nazionale di Marine Le Pen. “L'alleanza tra la Lega e il Front
National la giudicherò nel momento in cui sarà conclamata, perché
adesso è stata solo annunciata. Ma tale intenzione – afferma Pacifici –
mette il Carroccio fuori dal contesto democratico”. Secondo Pacifici il
disegno sarebbe quello di affiancare la Lega a partiti come Alba Dorata
o Jobbik e questo, si legge su Repubblica, sarebbe “un passo indietro
che non fa onore a molti leghisti, a cominciare dal presidente della
Lombardia Roberto Maroni, che sappiamo non essere xenofobi”. Immediata
la replica del segretario Matteo Salvini, secondo cui la posizione di
Pacifici sarebbe personale (“fa politica, abbiamo rapporti eccellenti
con tutte le comunità ebraiche d'Italia”).
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informazione - pagine ebraiche di giugno
Dall'Europa a Gerusalemme,
l'attualità si fa rovente
Il
mondo ebraico di fronte agli esiti del voto europeo e all’emergere dei
movimenti nazionalisti, populisti e potenzialmente antisemiti. Le
conseguenze dell’attacco terroristico al Museo ebraico di Bruxelles,
avvenuto alla vigilia della consultazione elettorale proprio nel cuore
della città simbolo dell’unità politica europea. La missione di Jorge
Bergoglio in Israele analizzata dai rabbini italiani, dagli esperti
israeliani di relazioni ebraico cristiane e dai vaticanisti. E ancora,
l’anteprima di un grande avvenimento culturale estivo alla Galleria
d’arte moderna di Roma, la mostra Artiste del Novecento, fra visione e
identità ebraica, realizzata grazie al contributo della Fondazione Beni
Culturali in Italia e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Un’analisi a più voci del discusso pamphlet di Giulio Meotti “Ebrei
contro Israele” che porta a sorprendenti conclusioni, il riassetto
interno alle istituzioni ebraiche italiane e le ragioni delle
dimissioni dal Consiglio UCEI del presidente della Comunità ebraica di
Roma Riccardo Pacifici.
Questi, e molti altri temi caratterizzano il numero di giugno del
giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche, in distribuzione nelle
prossime ore. Un numero realizzato prestando attenzione alle
drammatiche tematiche d’attualità delle scorse ore, ma che presta molta
attenzione anche ai temi dell’economia e del mercato del lavoro, con il
ritorno del dossier Mercati e valori, la presenza della redazione al
Festival dell’Economia di Trento, una grande intervista a tutto campo
all’economista italiano Luigi Zingales (MIT Boston e Chicago
University) consigliere strategico del primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu.
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i valori da difendere L'Europa che vogliamo Sale,
all’indomani dell’esito elettorale che ha definito la composizione del
nuovo Parlamento Europeo, il termometro del populismo, del
nazionalismo, della xenofobia e di conseguenza la minaccia
dell’antisemitismo. L’affermazione di movimenti politici disposti a
cavalcare l’ondata di malcontento e di insicurezza che esprimono le
fasce più fragili della pubblica opinione (guardando oltrefrontiera fra
i tanti preoccupano in particolare Francia, Ungheria, Grecia e
Austria), al di là delle peculiarità dei singoli casi nazionali è
indubbia e inquietante. Ma il gravissimo attentato al Museo ebraico di
Bruxelles che proprio alla vigilia del voto e proprio a Bruxelles ha
dimostrato, con le sue quattro vittime, come l’odio antisemita continui
ad essere non certo il risultato di una coincidenza, quanto piuttosto
l’essenza di ogni male che minaccia la società europea. Assistiamo a un
copione già scritto e già altre volte rappresentato. Per scaldare la
piazza si rispolverano gli stereotipi, si diffonde il sospetto, si
suscitano manie complottistiche, si semina l’odio, si incita la folla.
Infine si calpesta la Memoria con un linguaggio studiato nelle sue
scurrilità e nelle sue mancanze di rispetto per le sofferenze e per la
dignità di tutti gli esseri umani. E chi promette il nuovo solletica e
manovra le fantasie dei deboli e degli sprovveduti utilizzando le esche
di sempre: il potere delle banche e più in generale il denaro,
ipotetici privilegi che i poteri occulti si spartirebbero fra di loro.
Infine si profilano le tragedie che hanno a bersaglio le vittime
predestinate, quelle su cui tanto odio deve essere convogliato.
Non
solo la Storia, ma anche l’esperienza quotidiana insegnano che gli
ebrei del Vecchio Continente sono i garanti dell’Europa libera.
L’Europa che vogliamo dovrà essere certo più attenta alle esigenze e
alle aspettative dei cittadini e meno centralista nelle scelte di
politica economica e sociale. Ma dovrà anche debellare questa malattia
dell’odio che la minaccia e rischia di ricacciarla indietro nella scala
del progresso tanto faticosamente risalita dopo la Seconda guerra
mondiale. Per questa nuova Europa, ora che i profeti dell’odio gettano
la maschera e parlano chiaro, serviranno reazioni altrettanto chiare.
Azioni che dovranno vedere il mondo ebraico e la società civile
concordi nel difendere senza incertezze i valori comuni di pace e di
progresso.
Pagine Ebraiche giugno 2014
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DOPO L'ATTACCO AL MUSEO EBRAICO DI BRUXELLES
In missione per la solidarietà Missione
di solidarietà a Bruxelles per una delegazione della Comunità ebraica
di Roma guidata dal suo presidente Riccardo Pacifici. A unirsi in
raccoglimento nei luoghi dell'attacco a matrice antisemita in cui hanno
perso la vita quattro innocenti sono stati anche il primo ministro Elio
Di Rupo, il premier italiano Matteo Renzi e il presidente francese
Francois Hollande. "A volte un piccolo gesto ne porta altri positivi.
Mi sento di dire che, come ebrei romani - spiega Pacifici - possiamo essere orgogliosi nel nostro piccolo di ciò
che abbiamo messo in piedi sin dalla sera di lunedì al museo ebraico".
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DOPO L'ATTACCO AL MUSEO EBRAICO DI BRUXELLES
Musei a porte aperte
"La
Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, impegnata nella
conservazione e nella valorizzazione del patrimonio ebraico, rivolge un
pressante appello ai Musei ebraici italiani affinché, in un giorno di
questa settimana (che prelude alla celebrazione della festa della
Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo e alla solennità di
Shavuoth, che ricorda la concessione della Torah al popolo ebraico),
essi aprano le loro porte, accogliendo gratuitamente tutta la
cittadinanza". Questo l'appello formulato dal presidente della
Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni
all'indomani dei sanguinosi fatti di Bruxelles. Un appello che ha
raccolto un forte consenso e che porterà all'apertura gratuita nella
giornata di domani, in diversi orari, dei musei di sette città: Milano,
Venezia, Ferrara, Bologna, Firenze, Siena e Livorno. Momenti di
preghiera e raccoglimento sono inoltre in programma, tra le varie
città, anche a Casale Monferrato e Soragna (Comunità di Parma).
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qui torino - melamed
A spasso tra i libri
Per
riuscire a combinare le mille attività previste oggi pomeriggio alla
scuola ebraica di Torino non sono bastati due appunti messi giù durante
una riunione. Lo schema della preside, Sonia Brunetti, si è man mano
trasformato in una tabella complicatissima, in cui sono andati a
incastrarsi spettacoli, letture ad alta voce e mille giochi. “A spasso
tra i libri” è un pomeriggio di festa dedicato alla lettura, ai giochi
di parole, ai libri per l’estate, ed è organizzato come una vera e
propria maratona, in un percorso che coinvolge tutta la scuola. Tutti
gli spazi, tutte le classi, e anche tutti gli insegnanti. Dalla
palestra alle mensa, dalla materna alle medie, la scuola diventerà un
incrocio fra un festival letterario, una fiera e una libreria, con un
solo tema: i libri.
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QUI NAPOLI
La donna nella società di oggi
A
Napoli, una giornata per riflettere sul ruolo della donna nella
società, partendo dal contesto religioso fino a quello lavorativo ed
economico. È terminata così la due giorni dell’Associazione donne ebree
d’Italia nella città partenopea, in cui si è svolta anche l’assemblea
nazionale che ha ricordato la figura di Fiammetta Falco, recentemente
scomparsa dopo una vita di impegno nell’Adei e nelle istituzioni
ebraiche.In apertura ai lavori dell’assemblea, un pensiero rivolto alle
vittime dell’attentato di Bruxelles, in un messaggio della presidente
Ester Silvana Israel.
Al convegno che si è svolto nella sinagoga, da segnalare la presenza
del cardinale Crescenzio Sepe, un segno, sottolinea Valentina Della
Corte, presidente dell’Adei di Napoli “della crescente attenzione delle
istituzioni e della cittadinanza verso la presenza e la cultura
ebraica, che è frutto del lavoro di grande spessore portato avanti in
questi anni da parte di tutte le istituzioni ebraiche”.
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ISRAELE
Maccabi, rinnovate le cariche
Conferma
alla presidenza del Maccabi World Union per il finlandese Leo Dan
Bensky. Nell'esecutivo, che ha nella figura di Yair Hamburger il
proprio chairman, anche due rappresentanti del mondo ebraico italiano:
il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello e l'educational
director della Conferenza Europea Maccabi Claudia De Benedetti, che è
anche consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nel
corso dei lavori del 27esimo congresso mondiale tenutosi in Israele da
segnalare il seminario di formazione per giovani leader cui hanno
partecipato, per il Maccabi Italia, Angelo Della Rocca e Miriam Sofia.
Tra gli ospiti della serata di gala l'ambasciatore d'Italia in Israele
Francesco Maria Talò.
(Nell'immagine la delegazione italiana)
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la testimonianza DI GIORGIO ISRAEL l Luciano Tas, il mio ricordo In
un periodo difficile per l'ebraismo europeo è ancor più dolorosa la
scomparsa di un suo esponente storico come Luciano Tas. La sua vita
avventurosa iniziò quando sedicenne sfuggì per le montagne in Svizzera
dalle persecuzioni razziali. Dopo la guerra tornò alla città natale di
Genova e poi si trasferì a Roma dal 1953 dove sviluppò un'intensa
attività politica e giornalistica, anche come principale redattore del
mensile Shalom diretto dalla moglie Lia Levi. Fu memorabile il suo
impegno ventennale nella lotta per i diritti degli ebrei sovietici,
iniziato con un grande convegno proprio in quella Bruxelles in cui è
avvenuto il recente attentato antisemita. Il suo percorso politico era
iniziato a sinistra ma egli era approdato a una posizione sempre più
critica del diffondersi in quell'area politica dell'incomprensione nei
confronti dei diritti dello Stato d'Israele fino a inquietanti
manifestazioni di antisionismo. Nel condurre per tutta la vita la lotta
contro l'antisemitismo Luciano Tas non aveva mai assunto un
atteggiamento difensivo e chiuso: egli era profondamente consapevole
del fatto che, per rivendicare il carattere insostituibile della
presenza dell'ebraismo nella realtà europea, occorreva rifuggirne da
ogni visione unilaterale. Era profondamente legato alle tradizioni del
popolo ebraico e sensibile all'istanza religiosa, ma era animato da una
visione laica che lo spinse, e sempre più energicamente, a rigettare
ogni forma di chiusura troppo ortodossa capace di emarginare aspetti
cruciali dell'apporto culturale ebraico. Poiché valorizzare la
ricchezza di questo apporto è l'unica risposta possibile al drammatico
tentativo di sradicare la presenza ebraica dalla realtà europea, la
scomparsa di una figura come la sua apre un vuoto doloroso,
particolarmente per chi ha collaborato per più di trent'anni con lui
nel contesto di un'amicizia che soltanto una profonda umanità come la
sua poteva rendere tanto insostituibile.
Giorgio Israel
(Il Messaggero 28 maggio 2014)
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Ticketless
- Misautia |
Avrei
preferito tenermi fuori dalla disputa, ma il pizzico di vanità che i
Maestri concedono a chi studia ha avuto la meglio. In un mio libro di
più di venti anni fa, riedito nel 2003, studiando la incredibile
fortuna dell’opera del viennese Otto Weininger, mi sono occupato dello
jüdische Selbsthass.
Alberto Cavaglion
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Periscopio
- Delusione Bergoglio |
Pur
sapendo di essere in minoranza, e ben consapevole di quanto possa
risultare sgradevole turbare un condiviso clima di letizia e
compiacimento, devo purtroppo dire, con amarezza, che il significato
complessivo di questo viaggio del papa in Terra Santa mi pare
prevalentemente negativo, e che credo che esso abbia sostanzialmente
nociuto alla tanto sbandierata causa della pace.
Francesco Lucrezi, storico
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