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30 maggio 2014 - 1 Sivan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
"Nostra prima cura fu quella di studiare bene la città, assai facile da osservarsi superficialmente ma difficile da conoscere; facile perché una strada lunga alcune miglia l’attraversa dalla porta inferiore a quella superiore, ossia dalla marina sino al monte, ed è a sua volta incrociata da un’altra pressappoco a metà, dimodoché ciò che si trova su queste due linee è comodamente visibile; la città interna, al contrario, disorienta lo straniero, che può dirigersi in tale labirinto solo con l’aiuto d’una guida".
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
Vorrei ricordare quel che recita l’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’ONU il 10 dicembre 1948:  “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.” Purtroppo non farei qui fatica a elencare i numerosi luoghi in cui questo articolo viene normalmente disatteso.
 
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
Anche per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di formazione nello Stato di Israele.
 
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Incontro  Peres - Mazen 
l'8 giugno in Vaticano
Non vuole essere un vertice politico ma un “momento comune di preghiera per la pace”. L’appuntamento è per il prossimo 8 giugno quando il presidente di Israele Shimon Peres incontrerà in Vaticano papa Bergoglio e con lui il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. Dopo l’annuncio durante il viaggio del papa in Medio Oriente della volontà di organizzare questo incontro, è arrivata dunque la conferma della presenza di Peres e Mazen sul soglio pontificio. “Sarà un incontro di preghiera – aveva voluto precisare durante il volo di ritorno Bergoglio, come riportano tra gli altri Corriere della Sera e Repubblica – non sarà per fare una mediazione o cercare soluzioni, no. Ci riuniremo a pregare, soltanto”. “Prima alla Messa a Betlemme poi all’arrivo a Tel Aviv – scrive l’Avvenire in riferimento al papa – ha invitato Abu Mazen e Peres offrendo ‘la sua casa’ in Vaticano per pregare insieme per la pace, alla presenza anche di un rabbino e di un religioso musulmano”.
Su iniziativa di Gabriele Nissim, presidente dell’Associazione Gariwo, anche la Polonia inaugurerà un Giardino dei Giusti per ricordare le vittime del totalitarismo. Marek Edelman, Jan Karski, Magdalena Grodzka-Guzkowska, uomini e donne a cui Varsavia renderà omaggio con la piantumazione di un albero. Come riporta il Corriere, infatti, il prossimo 5 giugno “ il Giardino comincerà a esistere nel quartiere di Wola, vicino al luogo in cui sorgeva il Ghetto, e sarà frutto della collaborazione tra l’associazione Gariwo e il Comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia”. “Un monito all’Europa – spiega Nissim – affinché combatta ogni forma di razzismo, ogni ideologia totalitaria”.
“Un’azione legale nei confronti dell’estremista di destra Roberto Jonghi Lavarini e della trasmissione televisiva di Mediaset”. L’Unità riporta la decisione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna di prendere duri provvedimenti contro le vergognose affermazioni del militante di estrema destra, andate in onda nella puntata conclusiva de Le Iene su Italia 1, e contro il programma stesso perché “di fronte a milioni di spettatori si è fatto cassa di risonanza di deliranti farneticazioni neonaziste”, ha affermato Gattegna.
I cori ebraici d’Europa. Al via ieri sera al Teatro Argentina di Roma la manifestazione internazionale dedicata ai cori ebraici con presenze, oltre ai padroni di casa del coro HaKol di Roma (cui associazione festeggia il ventennale dalla nascita), di ensemble da Londra, Berlino, Vienna, San Pietroburgo e Leopoli. La partecipazione del coro ucraino, vista la difficile situazione in patria, è stata a lungo a rischio ma “è scattata la solidarietà del ‘popolo del festival’ e alla fine grazie anche ai social network e all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane i problemi sono stati risolta” (Unità).
“I graffiti sul muro di Betlemme erano un messaggio al papa”. Maurizio Molinari su La Stampa intervista uno degli autori delle scritte comparse a Betlemme e di fronte a cui papa Bergoglio si è fermato in raccoglimento. L’uomo si chiama Mohammed Lofti, detto Habashi, militante di Al Fatah che ha come modello l’ex leader palestinese Yasser Arafat. Solita la retorica adottata da Habashi per spiegare la situazione tra israeliani e palestinesi, con il vergognoso accostamento dei primi ai nazisti e con la distorsione della storia che vedrebbe i secondi come i combattenti del ghetto di Varsavia.
Ampio spazio nelle pagine romane del Corriere e del Messaggero alla personale del noto artista israeliano Tsibi Geva, protagonista fino al 14 settembre al Macro di Testaccio. “Gestualità, segni di grandi dimensioni, a volte ripetuti e aggressivi quasi a voler aggredire le tele – scrive il giornalista Edoardo Sassi del Corriere – ma questi «lampi» non sono mai del tutto disgiunti da una sua riflessione su cultura, politica, filosofia e mistica, ponendo al centro del suo lavoro l’esplorazione della propria identità e quella del suo paese”. La mostra è sostenuta dall’Ambasciata d’Israele in Italia e dalla Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti.
“La Memoria – lo sappiamo bene tutti – è un esercizio necessario per una democrazia compiuta e per una buona convivenza civile. Coltivare il ricordo e i valori di chi ha messo in gioco la propria vita per battersi contro una dittatura e un’occupazione è, aggiungerei, un obbligo. Ma fin qui siamo alle parole e alle buone intenzioni. Il vero punto è quando si passa ai fatti”. La riflessione di Paolo Conti sul Corriere della Sera che, rispondendo a una lettrice indignata per l’ennesimo sfregio alla targa del Parco della Resistenza di Porta San Paolo dedicata alle donne cadute l’8 settembre, sottolinea il silenzio delle autorità e associazioni di fronte all’episodio.
 
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  davar
 pagine ebraiche presente con mercati e valori
Trento, crescita e bene comune
Il Festival attende Matteo Renzi  

Il dibattito sul futuro economico dell'Italia, dell'Europa, e non solo, passa per le pendici del monte Bondone. Il Festival Economia di Trento è infatti oramai uno snodo indispensabile per chi vuole confrontarsi con il domani della nostra società. Ne è una dimostrazione la presenza del primo ministro italiano Matteo Renzi, che domenica salirà sul palco per confrontarsi con il tema di quest'anno della rassegna trentina: “Classi dirigenti, crescita e bene comune” (intervistato dal giornalista Enrico Mentana). Il premier non ha voluto dunque mancare alla nona edizione del Festival, inaugurato poche ore fa e a cui, per la seconda edizione consecutiva, partecipa anche Pagine Ebraiche. Il giornale dell'ebraismo italiano è infatti in distribuzione nei principali luoghi dove si svolge la rassegna, offrendo una prospettiva ebraica sui grandi temi di attualità politica ed economica, con un dossier dedicato dal titolo “Mercati e valori” (scaricabile qui). Uno spazio in cui dare voce anche ad alcuni dei grandi protagonisti del Festival di Trento, come Alan Krueger, consigliere economico del presidente americano Barack Obama, intervistato da Pagine Ebraiche e ospite oggi della rassegna. O ancora per dare risalto alla visione ebraica di leadership attraverso le parole di alcuni rabbanim. Oppure alle preoccupazioni per un Europa che Tito Boeri, curatore scientifico del Festival, ha definito questa mattina - nell'arco della conferenza di presentazione dell'iniziativa - “acefala e popolata da euroscettici”, situazione su cui nel dossier riflette il politologo Marc Lazar, ospite in questi giorni a Trento. La retorica populista attecchisce, favorita da una crisi economica da cui l'Italia sta cercando di uscire – come racconteranno il premier Renzi, il suo ministro per l'Economia Pier Carlo Padoan e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio – una crisi a cui nel nostro Paese risponde c'è chi risponde con la solidarietà e con l'assistenza come accade a Roma grazie all'impegno della Deputazione Ebraica. “Dare” è il motto che guida il presidente dell'ultracentenaria organizzazione romana Piero Bonfiglioli, che invita a superare gli egoismi personali. E l'ottica è quella ebraica, un agire per l'altro dettato dalla tzedakah, intesa come giustizia sociale. “La tzedakah è una presa di responsabilità come individuo – spiega su Pagine Ebraiche il professore Moses Pava - Non è solo il gesto di lasciare a qualcuno dei soldi. Non è il semplice dare ma indica il costruire”. Costruire è anche la filosofia del Festival di Trento, nato come spazio di dibattito da cui far nascere idee concrete per il futuro. E anche questa nona edizione si propone, con un contributo ebraico, di farlo.

Daniel Reichel
(Foto di Giovanni Cavulli)

informazione - dopo i deliri neonazisti
Mediaset rimuove il video
È stato immediatamente rimosso dall’archivio della trasmissione di Mediaset Le Iene e non è più a visionabile nemmeno via web il video dell’intervista all’attivista neofascista Roberto Jonghi Lavarini andata in onda nella puntata conclusiva del programma di intrattenimento. La decisione della produzione è stata adottata a seguito dell’iniziativa del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna che ieri aveva annunciato l’intenzione di intraprendere una azione legale chiamando in causa le responsabilità dell’intervistato per aver diffuso odio antisemita e aver fatto aperta apologia del fascismo e del nazismo, ma anche della popolare trasmissione televisiva che, per incrementare la propria visibilità e destare sensazione, avrebbe approfittato ad arte dei deliri e delle farneticazioni dell’estremista “diffondendone irresponsabilmente le parole”.
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solidarietà dei musei ebraici dopo bruxelles
In Italia la Cultura non si ferma
È il messaggio lanciato simultaneamente da sette musei ebraici italiani nel portare solidarietà alle vittime dell'attacco antisemita di Bruxelles e nel veicolare la cultura come forma più efficace di lotta all'odio e al pregiudizio. Una sfida che ha animato anche i social network con hashtag #LaCulturaNonSiFerma e che arriva in risposta all'appello per una giornata "a musei aperti" lanciata negli scorsi giorni dal presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni.
Firenze, Siena, Bologna, Livorno, Milano, Ferrara e Venezia. Queste le città coinvolte nell'iniziativa, segnata da una significativa partecipazione di pubblico e dalla presenza delle più alte rappresentanze istituzionali a testimoniare l'importanza di questo impegno comune.
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israele
Peres, Abu Mazen e il Vaticano
un incontro per sperare nella pace

L'8 giugno il presidente di Israele Shimon Peres e il leader dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si incontreranno in Vaticano. Entrambi hanno infatti accettato l'invito di papa Jorge Bergoglio (nell'immagine con il presidente Peres durante la recente visita del pontefice in Israele) a partecipare a una preghiera per la pace in Medio Oriente. Una pace che sembra ancora lontana, a giudicare da quanto accaduto a poche ore dalla conferma dei due presidenti della loro presenza vaticana. Nelle prime ore di venerdì infatti la polizia israeliana è riuscita a sventare un attentato terroristico, fermando nel nord della Cisgiordania (presso il collegamento Tapuach) un uomo con il busto coperto di esplosivi. La cintura dell'attentatore, residente a Nablus, è stata fatta detonare dagli artificieri e la zona è stata messa in sicurezza. Ad attirare immediatamente l'attenzione degli uomini del battaglione Alon, il fatto che il sospetto vestisse un cappotto in una giornata molto calda. L'uomo ha confessato le sue intenzioni ma, stando a quanto riportano i media israeliani, non è chiaro quale fosse il suo piano. Era da un anno, ha dichiarato il colonnello dell'Idf Peter Lerner, che non veniva arrestato un attentatore suicida.
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qui napoli
Il Comune premia rav Bahbout
Consegnato al rabbino Scialom Bahbout il prestigioso attestato di benemerito del Comune di Napoli. Nel corso dell'incontro è stato sottolineato come il rav, nel suo triennale periodo in qualità di rabbino capo a Napoli e nel Sud Italia, sia riuscito a far trasmettere alla cittadinanza i valori dell’ebraismo con eventi organizzati dentro e fuori le mura della Comunità.
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qui milano
Il Dna e la bioetica ebraica
Esiste un Dna ebraico? Si può definire l’esistenza di un popolo in termini genetici? O ancora accertarne, in termini genetici, l’appartenenza di un individuo? Domande alla base dell’incontro organizzato a Milano da Progetto Kesher che ha visto la partecipazione di rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio rabbinico italiano e primo ricercatore presso l’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del CNR, e di Daniela Ovadia, giornalista scientifica ed esperta di neuropsicologia cognitiva, con l’introduzione del direttore del dipartimento Educazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’associazione milanese rav Roberto Della Rocca.
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qui roma
Il Macro apre all'arte israeliana 
È uno dei grandi nomi dell’arte israeliana. Pittore, scultore, designer, un talento poliedrico: Tsibi Geva è adesso protagonista anche in Italia grazie a una mostra – Tsibi Geva: Recent and Early Works, curata da Barry Schwabsky e Giorgia Calò – che si apre in queste ore al Macro di Roma e che sarà visitabile fino al prossimo 14 settembre. Sostenuta dall’Ambasciata d’Israele in Italia – Ufficio Culturale e dalla Fondazione Italia-Israele per la Cultura e le Arti, l’esposizione ricalca la personale che l’artista ha presentato all’American University Museum di Washington nel 2013 e che sarà successivamente riproposta al Mönchehaus Museum di Goslar nel 2015 (Tsibi Geva. Paintings 2011-2013).
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qui roma
Aldo Efrati, il ricordo dei rabbini
Un Maestro, un modello di vita, un punto di riferimento. È il commosso omaggio che la Comunità ebraica di Roma ha voluto rendere, a 20 anni dalla scomparsa, al parnas Aldo Efrati. Chiamati a testimoniarne la centralità nella vita comunitaria sono stati otto rabbini, intervenuti ciascuno con una breve lezione dedicata a diversi aspetti di vita ebraica con riferimento alle norme del Beth Hakenesseth, il Tempio che è centro propulsivo di tradizioni, cultura, condivisione di valori.
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QUI ROMa - Memoria
"Edith, una mente sempre fresca"
“Una mente non devastata dall’orrore che ha saputo mantenere una sua freschezza, uno sguardo adolescente sul mondo”. Sarebbe questo il punto di forza della scrittrice ungherese (e italiana d’adozione) Edith Bruck nella riflessione che ha voluto dedicarle David Meghnagi, direttore del Master internazionale di secondo livello in Didattica della Shoah, in occasione della giornata organizzata in suo onore nell’aula del Consiglio del rettore dell’Università Roma Tre. Un’iniziativa a più voci che è propedeutica a una doppia proposta formulata dallo stesso Meghnagi e appoggiata dai presenti: il conferimento di una laurea honoris causa da parte dell’ateneo e il compito di inaugurare con una prolusione il prossimo anno accademico.
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pilpul
Una speranza da cui ripartire
Il dolore per la strage di Bruxelles ci ha costretti a mettere in secondo piano i risultati del voto europeo, e in particolare di quello italiano. Ma nella cultura ebraica non c’è mai il dolore senza la ricerca di una consolazione, di uno spiraglio verso il futuro. Echà, il libro delle Lamentazioni, si conclude con parole di speranza; Geremia, proprio quando gli ebrei stanno per andare esuli in Babilonia, acquista un campo, perché “in questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne”.

Anna Segre, insegnante
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L'Yiddishkeit di Malmud
Non ho neanche io ben chiaro il perché, di fronte ai vari scrittori conosciuti nell'arco di ventisei anni, Bernard Malamud abbia lasciato nella mia formazione letteraria un'impronta talmente durevole, forse superiore rispetto ad altri.

Francesco Moises Bassano, studente
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La cerniera
"Femminile e plurale" è stato il tema proposto quest'anno dall'associazione Sounds good per il suo 4° convegno "Donne e Religioni". Tante voci a confronto hanno tessuto così un percorso sul femminile che, nelle sue varie forme nella storia delle diverse culture, fa da cerniera, in fondo, in modo consapevole o inconsapevole, tra tanta diversità.

Ilana Bahbout






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