
Paolo Sciunnach,
insegnante
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D-o
ha creato l'ordine naturale. Da dove provengono queste leggi così
rilevanti per la scienza? Solitamente si pensa che per spiegare i
fenomeni naturali di cui non si conoscono le cause si ricorra alla
fede. A mio modesto parere, nulla di più assurdo. È vero piuttosto il
contrario: più si studiano i fenomeni naturali e se ne ricercano le
cause, più si scoprono le leggi naturali (nel campo della matematica,
della fisica, della chimica, dell'astronomia, della meccanica
quantistica), più ci si avvicina alla "mente di D-o": l'ordine nel caos
della natura. Questo porta alla fede. "Quanto sono numerose le tue
opere, D-o, tutte le hai fatte con sapienza, la terra è piena delle tue
creature" (Salmo 104). "Egli nella sua bontà ogni giorno rinnova
l'opera della Creazione".
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Anna
Foa,
storica
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Settant'anni
fa: " Echeggiano grida di gioia per il corridoio...si grida nelle
strade...Roma è libera i tedeschi se ne sono andati. ..La radio
tace. La città echeggia di grida. Siamo tutti eccitati, siamo dei
ragazzi scatenati e ci abbandoniamo alla nostra gioia, alla nostra
emozione. ...Tutti sono come me: corrono, scherzano, si agitano,
giocano, fanno progetti per il domani, che ci aprirà le porte della
nostra prigione. Il nuovo sole ci saluterà uomini liberi". Da Mario
Tagliacozzo, Metà della vita. Ricordi della campagna razziale
(1938-1944)
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
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Anche
per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di
studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di
formazione nello Stato di Israele.
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L'attentato di Bruxelles
e il nuovo antisemitismo
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La
notizia dell’arresto in Francia del probabile attentatore al museo
ebraico di Bruxelles è oggi rilanciata da tutti i quotidiani. Il 29enne
jihadista Mehdi Nemmouche non avrebbe fatto molto per rendersi
introvabile, scrive Stefano Montefiori sul Corriere della sera: “Quando
i poliziotti francesi gli hanno chiesto di scendere dall’autobus e di
aprire la sua borsa nera – si legge nell’articolo – dentro hanno
trovato la pistola, il kalashnikov, altre munizioni, la videocamera
Go-Pro, il giubbotto, il cappellino, e una bandiera dell’Isis (Stato
islamico di Iraq e Siria)”. In più, in una scheda di memoria, un video
dove appaiono le immagini delle armi della strage che, a detta del
procuratore di Parigi Fançois Molins, sarebbero accompagnate da una
voce “che sembra quella del sospetto”. Sempre relativamente ai fatti di
Bruxelles, e sempre sul Corriere, da leggere l’editoriale di Pierluigi
Battista dal titolo ‘Incapaci di vedere il nuovo antisemitismo’. Un
duro atto d’accusa nei confronti delle negligenze dell’opinione
pubblica europea e delle sue difficoltà ad abbracciare un fenomeno che
si fa sempre più inquietante e violento. “Ancora una volta – scrive
Battista – si confermerebbe la testarda incapacità di capire in che
cosa consiste il nuovo feroce antisemitismo che sta insanguinando
l’Europa. O la voglia di raffigurare gli assassini antisemiti come
spettri di un orrendo passato e non come portabandiera di un nuovo odio
fondamentalista in cui l’ebreo rappresenta un’incarnazione satanica,
l’oppressore più crudele e dunque degno di essere sterminato”. Le
difficoltà insite nel prendere pienamente coscienza di questa minaccia
deriverebbero dalla messa in discussione delle certezze e dallo
sconvolgimento dei paradigmi causato dal nuovo antisemitismo perché,
sostiene Battista, “ci costringerebbe a riconoscere che la guerra santa
contro Israele è il vero esplosivo che arma nel mondo gli assassini
degli ebrei”.
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DOPO L'ATTACCO AL MUSEO EBRAICO
Bruxelles, al via la missione Wjc Gattegna: Solidarietà e vigilanza
Sono
i nervi saldi e la ricerca dell’equilibrio nell’azione e nel giudizio,
è la solidarietà interna al mondo ebraico, è la stretta intesa con le
autorità dei governi nazionali e con l’esecutivo europeo, il cardine
del paziente lavoro che attende le istituzioni ebraiche nella difficile
stagione che stiamo attraversando. E l’ebraismo italiano, piccolo nei
numeri, ma grande nei valori e nelle esperienze che testimonia, è
pronto a fare la sua parte. Sono queste le prime valutazioni del
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche, Renzo Gattegna,
impegnato in queste ore a rappresentare l’ebraismo italiano nel quadro
della missione di solidarietà del Congresso Mondiale Ebraico guidata
dal presidente WJC Ronald S. Lauder.
“L'arresto
del probabile attentatore, le dinamiche che sembrerebbero emergere in
modo inquietante sullo sfondo dei drammatici fatti di Bruxelles –
afferma Gattegna – sono la prova di quanto sia imprescindibile, da
parte di tutti, prendere coscienza del pericolo che ci troviamo di
fronte e investire con forza in iniziative volte a difendere e mettere
in sicurezza tutti i cittadini d'Europa”.
Numerose
le comunità nazionali rappresentate. A fianco del presidente Lauder e
dei suoi collaboratori, oltre a Gattegna, sono infatti presenti i
leader ebraici di Stati Uniti, Canada, Russia, Ucraina, Lituania, Gran
Bretagna, Francia, Belgio, Svizzera e Olanda. Presenti inoltre una
delegazione da Israele e della Conferenza Europea dei rabbini.
Obiettivo
dell'iniziativa sensibilizzare e fare pressione sui governi sul tema
dell'antisemitismo. La fitta agenda di incontri vede in queste ore i
partecipanti accanto al presidente del Museo ebraico del Belgio colpito
dal vile attentato antisemita che è costato la vita a quattro persone,
Philippe Blondine. Nelle ore seguenti la delegazione sarà impegnata a
fare il punto della situazione politica europea con l’ambasciatore di
Israele presso l’Unione europea David Walzer. Prenderà quindi avvio un
serrato giro di incontri con i massimi esponenti dell’esecutivo belga e
della Casa reale del Belgio. Il primo a ricevere la delegazione ebraica
internazionale sarà il ministro degli Esteri e vicepremier Didier
Reynders, che si trovava a pochi passi dal museo al momento
dell’attacco terroristico ed è stato fra i primi a dare l’allarme e a
prestare soccorso. Ma la delegazione sarà anche a confronto con il
Primo ministro belga Elio Di Rupo e con le altre massime autorità
nazionali del paese europeo che è sede dell’esecutivo europeo, fra cui
il capo di gabinetto e il consigliere diplomatico del Re del Belgio,
Franz Val Dael e Pierre Cartuyvels. Molto atteso anche l’incontro con
il presidente del Comitato di coordinamento delle organizzazioni
ebraiche che operano in Belgio Maurice Snowsnowski, il quale si trova
in queste settimane ad affrontare una situazione di estrema gravità e
delicatezza.
(Nell'immagine in alto i leader ebraici si raccolgono davanti al Museo
ebraico, nell'immagine in basso il presidente UCEI Renzo Gattegna
assieme al presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder)
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qui firenze Nuovi amici per Limmud
Un'atmosfera
speciale, nuovi amici e nuove conoscenze da tante città d'Italia e
dall'estero, l'occasione di imparare qualcosa di inaspettato. Grande
entusiasmo tra i partecipanti al primo evento di Limmud Italia, a
Firenze l'1 e 2 giugno, che hanno potuto sperimentare il modello della
grande conferenza nata trent'anni fa nel Regno Unito e diffusa in
decine di paesi nel mondo.
Sessioni multiple offerte ogni ora dai presentatori, rabbini e
professori, giornalisti e appassionati pronti a condividere le proprie
esperienze, artisti e ospiti internazionali.
A rallegrare la serata è stato lo spettacolo "Un grembo, due nazioni,
molte anime" di Miriam Camerini e Manuel Buda, che hanno condotto il
pubblico attraverso le sfumature e la storia dell'identità ebraica
italiana dai secoli dei ghetti e della persecuzione all'emancipazione,
l'epopea del Risorgimento e ancora l'oggi, le domande, le speranze, tra
musiche e letture. E ancora, sfruttando la splendida cornice
fiorentina, nella mattinata una speciale sessione itinerante con un
tuffo nella storia ebraica della città ha coinvolto molti limmudisti,
prima del momento di saluto finale. Appuntamento al prossimo evento
Limmud, in Italia o nel mondo, i commenti più frequenti.
Per ritrovarsi insieme, nel nome dell'educazione ebraica per tutti.
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festival economia di trento
L'Euro, l'Europa e le banche
La
situazione del sistema bancario, il futuro dell'Europa e della sua
moneta unica, uno sguardo verso oriente, alla Russia di Vladimir Putin.
Tanti i temi al centro della terza giornata del Festival Economia di
Trento che si è aperta ieri con un ospite d'eccezione, il primo
ministro italiano Matteo Renzi. A seguire, tra i grandi nomi presenti
in questa nona edizione della rassegna, il vice ministro dell'Economia
e delle Finanze Enrico Morando, il presidente di Banca Monte dei Paschi
di Siena Alessandro Profumo e l'economista Luigi Zingales. Proprio
Zingales, che Foreign Policy inserisce tra i cento pensatori più
influenti del mondo, è il protagonista della grande intervista, a firma
di Rossella Tercatin, del numero di giugno di Pagine Ebraiche, in
distribuzione al Festival con il dossier Mercati e Valori. L'economista
- il cui pensiero economico è molto apprezzato dal premier israeliano
Benjamin Netanyahu - oltre a discutere sul ruolo delle banche e delle
fondazioni bancarie in Italia e in Europa con il viceministro Morando e
con Profumo, ha presentato a Trento il suo ultimo libro Europa o No
(Rizzoli).
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qui torino Il sogno del Mediterraneo
Quello
che colpisce, anzitutto, è il colore dell’acqua, o meglio i colori
dell’acqua, l’acqua del mare di Tel Aviv e in particolare del litorale
di Jaffa, dove sono ritratte tutte le opere di Philippe Boulakia, in
mostra alla Ermanno Tedeschi Gallery di Torino, Via Pomba 14. Una
retrospettiva di sicuro successo, visitabile sino al 30 luglio. Hamsin
il titolo della mostra e anche l’unico titolo presente, perché tutte le
opere (una sessantina circa) recano la dicitura Untitled, quasi a
significare che non c’è bisogno di intitolare un dipinto, quando basta
guardare per capire che cos’è.
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qui roma
Genny e Angelo, Mazal Tov!
Un
affettuoso mazal tov a Genny Di Consiglio e Angelo Di Nepi, che si sono
uniti in matrimonio, da parte della redazione del Portale dell'ebraismo
italiano e di Pagine Ebraiche.
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Oltremare
- Mikveh Israel |
Mikveh
Israel non è una destinazione turistica di pirmo piano. È a Holon, che
fra le cittadine aggregate a Tel Aviv fino a formare il monoblocco
abitato noto come il Gush Dan è fra le meno fortunate: Holon non ha
sbocco al mare, e non è sulla direttrice che arriva a Gerusalemme, Un
cul-de-sac insomma, fra Bat Yam sulla costa e Rishon Le-Zion a sud.
Meriterebbe più attenzione, specie per quanti in Israele hanno già visto tutta l’archeologia possibile.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Tea
for two - Un amore druso |
Nelle
ultime settimane il chiacchiericcio è stato tutto per loro: George e
& Amal, when Clooney meets Alamuddin, l’avvocatessa e lo scapolone
d’oro, la regina di una certa Londra, il regnante del lago di Como. In
altre parole George-ciuffoargenteo-Clooney si è lasciato stregare e ha
intenzione di impalmare la bella Amal Alamuddin, prima che il suddetto
ciuffo lasci il posto a una bella piazza pulita. Amal, nota per essere
una degli avvocati del famigerato Assange, è dovuta correre ai ripari
dalla pioggia di lustrini e champagne che le sta cadendo addosso. Nel
frattempo la stampa si sta sollazzando a scavare a fondo per dare nuovi
succosi particolari della sua vita. Uno ha solleticato il mio
interesse: Amal è drusa libanese, una corrente religiosa da mille e una
notte che ha la sua imponente comunità anche in Israele
Rachel Silvera, studentessa/stagista
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