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3 giugno 2014 - 5 Sivan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Un mirabile commento del Talmùd (Shabbàt 88 a) mette in evidenza come la comparsa dell’articolo determinativo davanti al numero ordinale, ha shishì, il sesto ... ( Bereshìt, 1; 31), fa del sesto giorno della creazione un giorno particolare e determinato, che la Tradizione riferisce al 6 di Sivàn, giorno di Shavuòt in cui si celebra il dono della Torah.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Leggo su Moked: ‘A sorpresa intanto sul Giornale Magdi Allam scrive che l’Europa potrà risollevarsi “solo con l’asse Le Pen-Farage”’. A sorpresa? Sorpresa di chi? Non lo si era forse capito da tempo che Magdi Allam nutre questo genere di pensieri elevati? questo genere di sentimenti liberali?
 
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Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
Anche per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di formazione nello Stato di Israele.
 
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Quello jihadista
della porta accanto
Altri quattro arresti in Francia per l’attentato al museo ebraico di Bruxelles. Ad emergere, stando alle prime valutazioni delle forze di sicurezza, è l’esistenza di una vera e propria filiera jihadista che avrebbe cooperato nella pianificazione e nella realizzazione della strage. Nella capitale belga la manifestazione di solidarietà di una delegazione del World Jewish Congress con incontri al vertice finalizzati a mettere pressioni ai governi europei sul tema dell’antisemitismo. A testimoniare l’impegno dell’ebraismo italiano in questa sfida di drammatica attualità il presidente UCEI Renzo Gattegna. “L’arresto del probabile attentatore, le dinamiche che sembrerebbero emergere in modo inquietante sullo sfondo dei drammatici fatti di Bruxelles – ha affermato Gattegna in una dichiarazione riportata tra gli altri dall’Unità – sono la prova di quanto sia imprescindibile, da parte di tutti, prendere coscienza del pericolo che ci troviamo di fronte e investire con forza in iniziative volte a difendere e mettere in sicurezza tutti i cittadini d’Europa”. Suscita intanto notevoli inquietudini l’approfondimento di Pietrangelo Buttafuoco, che per Repubblica ha raccontato la vita del 32enne pugliese Kamal, combattente tra l’Italia, l’Inghilterra e la Siria e che viene definito – con formulazione particolarmente efficace e allo stesso tempo angosciante – “lo jihadista della porta accanto”.
Alla vigilia delle celebrazioni per il 70esimo anniversario della Liberazione di Roma si risolve finalmente il caso relativo alla conservazione delle ceneri dei partigiani Rosario Bentivegna e Carla Capponi. L’intervento del presidente del Museo storico della Liberazione di via Tasso Antonio Parisella ha infatti evitato la dispersione delle stesse nel Tevere (Dino Messina sul Corriere della sera). Con 24 ore di anticipo rispetto all’anniversario, in considerazione della concomitante festività di Shavuot, solenne cerimonia – per il quinto anno consecutivo – al Tempio Maggiore della Capitale. Insieme agli ambasciatori dei paesi che contribuirono alla liberazione della città, la parola andrà anche ad alcuni testimoni oculari dei fatti. Un ricordo sarà dedicato anche a Ughetto Forno, il dodicenne che il 5 giugno del 1944 perse la vita nel tentativo (riuscito) di impedire ai tedeschi la distruzione del ponte ferroviario sull’Aniene (Repubblica, Paolo Brogi nel suo blog). “È da cinque anni che teniamo questa cerimonia, ma i 70 anni sono un momento particolare” sottolinea il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Cosa rappresentarono quelle ore per un perseguitato che vedeva la fine del proprio incubo è il 79enne Giacomo Limentani a raccontarlo in una significativa intervista a firma di Gabriele Isman su Repubblica. “I documenti falsi – spiega l’intervistato – ce li aveva dati un sacerdote, don Barbieri, che aiutò tonnellate di persone. Andai a ritirare io vicino via Goito la carta d’identità di mia madre: la aprii, ed era quella di un amico di famiglia. Cosi sapemmo che era vivo”. Il 4 giugno Limentani avrebbe gioito del ripristino della libertà nel convento-pensionato delle suore di Ravasco affacciato su piazza di Spagna. Nello stesso istituto, sottolinea Isman, un giovanissimo Renzo Gattegna con la madre.
Sul versante politico proseguono le trattative tra i vertici del Movimento Cinquestelle e la destra populista ed euroscettica dell’inglese Nigel Farage in vista di un accordo in sede europea. “Beppe Grillo è un intrattenitore, una persona divertente, un uomo appassionato e abbiamo punti in comune molto forti. Perché ciò che l’Europa e i governi nazionali stanno facendo – ha affermato Farage, più volte accusato di comportamenti razzisti – è togliere alla gente il potere di determinare il loro futuro. È contro questo approccio che c’è un accordo molto forte” (Il Fatto Quotidiano, tra gli altri).
Per quanto riguarda il Medio Oriente continua a far discutere il governo di unità nazionale proclamato ieri a Ramallah con la collaborazione di Fatah e Hamas mentre, nelle stesse ore, nuovi colpi di mortaio venivano sparati dalla Striscia di Gaza verso Israele. Scrive Davide Frattini sul Corriere: “I palestinesi hanno un nuovo governo che per metà è come quello vecchio, cambia nel nome e negli intenti: rappresenta la ritrovata unità tra il Fatah del presidente e Hamas che dal 2007 ha dominato la Striscia di Gaza. La concordia è ancora fragile, hanno litigato fino all’ultimo, rischiano di non smettere”. Di “inquietante compromesso” parla Fiamma Nirenstein sul Giornale.
 
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  davar
israele
A giorni il nuovo Presidente
A una settimana dalla data fissata per le elezioni del nuovo presidente dello Stato d’Israele (il 10 giugno, per mano dei 120 deputati della Knesset a scrutinio segreto) si delinea il quadro in cui l’appuntamento si svolgerà. Alto il numero di candidati (per presentarsi era necessario aver raccolto le firme di almeno dieci parlamentari): il successore di Shimon Peres verrà scelto tra l’ex speaker della Knesset Reuven Rivlin (Likud), Binyamin Ben-Eliezer, laburista già titolare di diversi ministeri, Dalia Yitzik, prima donna a presiedere il Parlamento israeliano (2006-2009) da esponente del partito centrista Kadima dove era approdata dal Labor, Meir Sheetrit, parlamentare del centrista Hatnua già membro di vari governi, l’ex giudice della Corte suprema Dalia Dorner, lo scienziato e Premio Nobel per la Chimica Dan Shechtman.
Analisti e stampa indicano in Rivlin il più probabile vincitore, a maggior ragione dopo il sofferto endorsement del primo ministro Benjamin Netanyahu.
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qui  firenze
Guida al Limmud Italia Day
“La Comunità che desideriamo, la leadership e i rabbini che vorremmo. Riflettere sul nostro sogno può aiutarci a cambiare noi stessi e le nostre realtà?”. “Cinque donne raccontano che cosa ha significato per loro poter ascoltare e far ascoltare la propria voce in sinagoga, a contatto con il testo biblico e liturgico. Quali lunghe strade le hanno condotte fin qua?”. “La storia degli ebrei di San Nicandro Garganico attraverso i ricordi personali di Carmela, l’incontro con gli ebrei di Milano, lo studio, il percorso verso la dignità. Un’intervista”.
“In uno dei primi grandi capolavori letterari di questo secolo, tutti i seimila italiani scomparsi nella Shoah si riaccendono. Daša Drndić firma un grande romanzo e riapre la strada della Memoria viva”. Piccoli assaggi provenienti direttamente dalla guida al “Limmud Italia Day” che si è svolto a Firenze negli scorsi giorni.
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qui roma - 4 giugno 1944
Quando a Roma riaprì il Tempio 
Libertà. Una conquista dopo la brutalità del nazifascismo. Un valore fondante della nostra democrazia. Un principio da difendere contro chi, nonostante le tragedie del passato, cerca di minacciarlo. Raccolti davanti al Tempio Maggiore della Capitale, gli ebrei romani, i loro concittadini, le autorità hanno ricordato questa mattina la liberazione di Roma da parte degli alleati e la riapertura, quello stesso 4 giugno 1944, del Tempio Maggiore della città. Un momento simbolo per l'Italia intera, celebrato dalla più antica Comunità della Diaspora, rendendo onore a coloro che a spese della propria vita si batterono per Roma, per la sua liberazione dal nazifascismo. “Gli ebrei celebrano da oltre 30 secoli Shavuot (che cade domani), la festa che ricorda il dono della Torah. Ancora oggi, non dimentichiamo quell'evento. E così non deve accadere per le feste civili come questa. La memoria di ciò che accadde settant'anni fa non deve essere corta”, il monito di rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, nel corso della cerimonia, aperta dalle parole del presidente della Comunità ebraica della Capitale Riccardo Pacifici e a cui sono intervenuti il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. A richiamare alla mente quei giorni di settant'anni fa, i ricordi dei testimoni Cesare Anticoli e Franco Forno. Le celebrazioni, introdotte da Ruben Della Rocca, assessore ai rapporti istituzionali della Comunità di Roma, hanno visto rendere onore alle bandiere di Canada, Francia, Israele, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, con la presenza dei rispettivi ambasciatori e le note degli inni nazionali suonate dalla banda dell'esercito italiano.
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qui roma - 4 giugno 1944
Gli ebrei romani ricordano
4 giugno 1944-4 giugno 2014. Sul sito www.memoriebraiche.it, nato come progetto per la conservazione della memoria storica dell’ebraismo romano, le testimonianze dalla viva voce di chi ha vissuto in prima persona quella giornata storica che segnò la fine della dittatura fascista e dell’occupazione nazista che tanti lutti aveva procurato agli ebrei della Capitale. “La memoria e le emozioni di un giorno indimenticabile, che vanno oltre la storia e si fondono con essa. Questo l’obiettivo di memoriebraiche, un lavoro unico nel panorama culturale ebraico italiano”, afferma la direttrice del Centro di Cultura Ebraica Miriam Haiun. L’iniziativa ha il supporto dell’Otto per Mille UCEI.
bruxelles - world jewish Congress
Insieme al governo, contro l'odio
Lavoreranno fianco a fianco, World Jewish Congress e governo belga, per aumentare la consapevolezza storica e per contrastare con efficacia il razzismo, l’antisemitismo, il terrorismo. Lo si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione ebraica internazionale al termine della missione di solidarietà nella capitale belga cui hanno partecipato, sotto la guida del presidente Ronald Lauder, numerosi leader delle diverse comunità europee e internazionali (tra cui il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna). Interlocutori della folta delegazione il primo ministro Elio Di Rupo, il ministro degli Esteri Didier Reynders, il ministro degli Interni Joëlle Milquet e il ministro della Giustizia Annemie Turtelboom.
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qui trieste
Risiera, inediti della Memoria
Nuove testimonianze, nuovi tasselli inediti di Memoria a comporre il catalogo, con annessa versione multimediale, che completa la mostra (presentata a Trieste in gennaio) “Scritte, lettere e voci – Tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”. Nel corso della presentazione svoltasi ieri in città è stato annunciato che la presidenza del Consiglio dei Ministri ha scelto, tra i tanti proposti, il progetto che permetterà alla Museo della Risiera di rinnovarsi, migliorando soprattutto il livello di comunicazione all’interno della struttura.
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qui roma
L'Europa che studia la Shoah
Atto conclusivo a Roma, presso la Camera dei Deputati, del progetto European Cosmopolitanism and Sites of Memory through Generations (Ecosmeg). Sostenuto dalla Commissione Europea per la Memoria Attiva Europea (EACEA), il progetto ha visto unirsi nel nome della ricerca cinque atenei tra cui Università di Bologna-Forlì, Università della Calabria e Università di Teramo.
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pilpul
Il dilemma degli ebrei laici
Gli ebrei “laici” si trovano oggi di fronte a tre sfide di grande portata: come garantire la continuità della vita ebraica senza il forte traino delle mizvoth, o comunque facendo meno affidamento sui precetti religiosi? Su che basi definire il loro canone culturale se non si considera sufficiente la tradizione biblica? Come porsi di fronte al nuovo antisemitismo? A un livello profondo, il rapporto con Israele non costituisce, secondo me, una grande questione culturale. Si litiga, ci si divide, ma in fondo ognuno di noi è preoccupato, a modo suo, per il destino di Israele, e cerca di supportarlo come può.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Tre appunti sul libro di Meotti
Da quell'insegnante pensionato che sono, ho l'abitudine di leggere i libri che voglio commentare. Ho così ritardato la recensione del libro di Giulio Meotti, "Ebrei contro Israele" (Belforte, 2014) che ha suscitato forti reazioni di intellettuali ebrei in Italia. Il ritardo ha avuto il vantaggio di permettermi di vedere la meditazione di Papa Francesco sulla lapide che ricorda i nomi degli israeliani - sono circa 2500 - vittime del terrorismo arabo. La frase "Martiri Israeliani del Terrorismo" è anche il titolo di un precedente libro di Meotti. Che io sappia è l'unico scritto da un giornalista non ebreo che abbia ricevuto un premio in Israele, tradotto in tre lingue e che non sembra aver suscitato particolare interesse in Italia, confermando che i silenzi sono alle volte più significativi delle critiche strillate sulle pagine dei giornali.

Vittorio Dan Segre, Il Foglio
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