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15 giugno 2014 - 17 Sivan  5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Dal testo della Torah e dal commento di Rashì sulla parashà di Kòrach non è chiaro se la rivolta sia stata determinata da problemi ideologici (tutto il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). l popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Come molte altre volte nella storia al momento di andare al concreto i gruppi umani si spaccano attraversati da molti dubbi, incertezze, timori. Nella parashà che abbiamo letto ieri il popolo ebraico ascolta gli esploratori scelti da Mosè per vedere in anteprima che cosa li aspetta nella terra promessa. Nelle loro paure legge la sua paura. La terra promessa non è mai come uno se la immagina.
 
 
Ucei-Fondazione Cantoni
Borse di studio per Israele
Anche per l’anno accademico 2014-2015 l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Raffaele Cantoni tornano a offrire borse di studio per ragazzi italiani che intendono sostenere un progetto di formazione nello Stato di Israele.
 
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Studenti israeliani rapiti
Gattegna, "Abbas agisca"
“Le ultime notizie che ci arrivano da Israele, con il rapimento di tre studenti da parte di integralisti islamici, trasmettono profonda inquietudine e il riaffacciarsi di dolori e preoccupazioni che spesso hanno attraversato questi anni difficili per il Medio Oriente”. Ad esprimere il dolore e la preoccupazione dell’ebraismo italiano di fronte alla notizia del rapimento dei tre giovani israeliani, scomparsi giovedì scorso nei pressi di Betlemme, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna. Nella nota il presidente fa poi riferimento al recente incontro in Vaticano tra il presidente di Israele Shimon Peres, il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e papa Bergoglio. “Dopo essere stati convocati dal papa e aver pregato tutti insieme per la pace, dopo aver invocato una benedizione speciale per una regione martoriata e complessa, è il momento di ritrovarci ancora una volta uniti nell’azione pretendendo, dai governi e dalle diplomazie coinvolte nel negoziato, un impegno coerente e realmente fattivo. Lo stesso impegno e le stesse parole di ferma condanna – continua Gattegna – che ci aspettiamo da tutti i protagonisti di quell’incontro. A partire da Abu Mazen, dal quale ci si attendono segni di una effettiva leadership capace di conciliare le dichiarazioni di anelito di pace con i fatti concreti. Per raggiungere la pace non sono infatti sufficienti i buoni propositi – conclude il presidente dell’Unione – ma servono iniziative conformi a quanto verbalmente dichiarato che mettano in condizione di non nuocere chi disprezza il valore della vita e pratica il terrorismo come strumento di lotta politica”. Abu Mazen deve dunque dimostrare che le parole dette in Vaticano non sono state pura propaganda e impegnarsi in prima persona per liberare Eyal Yifrah (19 anni), Gilad Shayer (16), Naftali Yaakov Frenkel (16). Intanto tutta Israele si è mobilitata per i suoi ragazzi: “faremo di tutto per liberarli”, ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando le responsabilità di Abu Mazen di fronte all’accaduto: i tre sono stati rapiti in una zona sotto controllo dell’Anp e, secondo Netanyahu, l’azione terroristica è una “conferma delle conseguenze nefaste del governo di unità nazionale tra l’Anp e Hamas”. Nonostante la situazione fortemente preoccupante, poco lo spazio dedicato oggi dai quotidiani italiani al rapimento e alle ore di grande apprensione che sta vivendo Israele (tra gli altri Corriere della Sera e La Stampa).
“Chiederei a Beppe Grillo se, per sua igiene, volesse gentilmente cancellare dal blog i soliti commenti antisemiti”. Usa i social network il giornalista Gad Lerner per chiedere l’intervento del comico Beppe Grillo di fronte all’ennesimo caso di commenti antisemiti pubblicati sul blog del leader del Movimento Cinque Stelle. Dopo la critica di Lerner a Grillo per aver scelto l’alleanza al Parlamento europeo con il britannico Nigel Farage (“La propaganda di Nigel Farage contro gli immigrati e i musulmani, le sue uscite volgari contro i gay e contro la parità femminile, vengono minimizzate da Grillo quando sul blog deve rintuzzare le critiche – scrive Lerner – Ma in realtà egli spera di giovarsene), il comico genovese ha pubblicato una risposta – nell’inquietante rubrica “il giornalista del giorno” – a cui sono seguiti una serie di commenti e insulti antisemiti contro Lerner (tra gli altri Fatto Quotidiano).
Fra le carte rav David Prato, rabbino capo di Roma dal 1936 al 1938 e dal 1945 al 1951, il resoconto di un incontro svoltosi nel 1936 con il papa Pio XI, volto a chiedere il sostegno vaticano per difendere la comunità ebraica polacca dal crescente azioni antisemite del governo polacco. Ne scrive sull’Avvenire la storica Anna Foa, facendo riferimento al ritrovamento da parte del rabbino Angelo Piattelli dei diari di rav Prato nel 2003 (oltre 1000 pagine, accuratamente trascritte da rav Piattelli, il quale, sulla Rassegna Mensile di Israel ha recentemente pubblicato in merito uno studio). Della questione del diario di Prato ne aveva dato notizia su La Stampa Maurizio Molinari lo scorso 13 giugno, facendo riferimento al lavoro di Piattelli e “a un saggio di Mario Toscano uscito recentemente su Mondo contemporaneo sulla vicenda dei contatti tra Prato e Pio XI”, come ricorda la Foa. “Il rabbino Prato chiese un incontro a papa Ratti – scrive Foa – per spingerlo a intervenire sul divieto della macellazione di carne kasher appena varato in Polonia sull’onda della crescente diffusione dell’antisemitismo in quel Paese, divieto che impediva ai tre milioni di ebrei polacchi di mangiare la carne. L’udienza fu subito concessa dal papa , e Prato ottenne la promessa di un intervento della Chiesa cattolica polacca a favore della libertà religiosa degli ebrei”.
Ancora strascichi per la messa in onda da parte del programma televisivo Le Iene – e la successiva ripresa del popolare programma radiofonico di Radio 24 La Zanzara – di un servizio in cui si lasciava libero un neofascista di esprimere la più bieca retorica antisemita e razzista. In merito ne scrive Corrado Augias su Repubblica. “Altri lettori l’hanno notato – scrive Augias – La signora Marina Ambrosi (Roma) ha addirittura scritto al direttore del Sole 24 ore, il cui editore è la Confindustria, lamentando la volgarità del programma”. Augias riporta anche parte della risposta di Roberto Napoletano alla signora Ambrosi. “Vedrà – afferma Napoletano – che le punte violente si attenueranno e prevarrà l’ironia anche nella zanzara che pure è seguitissima”. “Il fatto che sia seguitissima – sottolinea Augias – non è una scusante, semmai il contrario”.
 
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  davar
israele
Liberare Eyal, Naftali e Gil-ad
i tre studenti rapiti da Hamas
“I responsabili del rapimento dei nostri ragazzi sono membri di Hamas”, lo ha dichiarato il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu questa mattina, indicando l'organizzazione terroristica che controlla la Striscia di Gaza come responsabile del rapimento giovedì scorso, nei pressi di Betlemme, di tre ragazzi israeliani. Esercito e intelligence israeliani hanno avviato un'ampia operazione nell'area della Cisgiordania per riuscire a localizzare e liberare Eyal Yifrach, 19 anni, Naftali Frenkel, 16, and Gilad Shaar, 16. Le autorità sarebbero sulle tracce di due sospetti, entrambi miliziani di Hamas, al momento irrintracciabili mentre altri ottanta palestinesi sono stati arrestati, incluso uno dei leader del gruppo terroristico che governa Gaza, Hassan Youssef. Il cuore dell'operazione si sta svolgendo nella città di Hebron, nella West Bank, considerato il luogo cabina di regia del rapimento. “Riporteremo i nostri ragazzi a casa” ha affermato Netanyahu mentre Israele si stringe attorno alle famiglie dei tre giovani. “Siamo ottimisti – ha dichiarato con grande forza d'animo Racheli, la madre di Naftali Frenkel – con l'aiuto di Dio riabbracceremo Naftali, Eyal e Gil-ad”.
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israele
Il pensiero dell'Italia ebraica
"Vicini ai tre ragazzi rapiti"
"Le ultime notizie che ci arrivano da Israele, con il rapimento di tre studenti da parte di integralisti islamici, trasmettono profonda inquietudine e il riaffacciarsi di dolori e preoccupazioni che spesso hanno attraversato questi anni difficili per il Medio Oriente. Dopo essere stati convocati dal papa e aver pregato tutti insieme per la pace, dopo aver invocato una benedizione speciale per una regione martoriata e complessa, è il momento di ritrovarci ancora una volta uniti nell'azione pretendendo, dai governi e dalle diplomazie coinvolte nel negoziato, un impegno coerente e realmente fattivo. Lo stesso impegno e le stesse parole di ferma condanna che ci aspettiamo da tutti i protagonisti di quell'incontro. A partire da Abu Mazen, dal quale ci si attendono segni di una effettiva leadership capace di conciliare le dichiarazioni di anelito di pace con i fatti concreti”. Ad affermarlo è il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, tra gli ospiti della solenne cerimonia svoltasi la scorsa settimana nei giardini del Vaticano con la partecipazione, invitati da Bergoglio, del presidente dello Stato di Israele Shimon Peres e dal leader palestinese Abu Mazen. “Per raggiungere la pace – prosegue il presidente UCEI – non sono infatti sufficienti i buoni propositi ma servono iniziative conformi a quanto verbalmente dichiarato che mettano in condizione di non nuocere chi disprezza il valore della vita e pratica il terrorismo come strumento di lotta politica".
Cerimonie di veglia e vicinanza ai familiari dei tre studenti rapiti sono in programma in numerose comunità ebraiche. Da Torino a Firenze, da Milano a Trieste, è il momento della preghiera e del raccoglimento. Nell'annunciare una veglia al Tempio Maggiore (la cerimonia avrà inizio alle 20.45) il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici afferma: “Facciamo appello al presidente del Consiglio dei Ministro, Matteo Renzi, affinché la voce dell’Italia possa pesare nello sforzo internazionale e i tre giovani ragazzi vengano liberati. Al sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiediamo di sensibilizzare l’opinione pubblica della Capitale mettendo la foto dei tre giovani in piazza del Campidoglio, così come fece il suo predecessore quando con un voto unanime in Consiglio comunale conferì al soldato Gilad Shalit la cittadinanza onoraria di Roma Capitale. Ad Abu Mazen chiediamo coerenza con lo spirito dell’iniziativa di preghiera sancita dall’abbraccio con Shimon Peres domenica scorsa. A Papa Francesco chiediamo che si pronunci con la stessa determinazione con cui si è adoperato per ogni violenza e per i rapimenti di cui ancora oggi sono protagonisti uomini di fede come, ad esempio, padre Dall’Oglio”.
Nel pomeriggio una delegazione della Comunità ebraica incontrerà papa Bergoglio, atteso da una visita ufficiale alla Comunità di Sant'Egidio. Nell'occasione, a nome del rabbino capo Riccardo Di Segni, Pacifici consegnerà al papa un invito ufficiale in sinagoga.

qui roma - appello per i tre ragazzi rapiti 
#BringBackOur Boys
“Aiutaci a liberare i tre ragazzi rapiti in Israele. #BringBackOur Boys”. Questo il testo dello striscione esposto stamane in piazza San Pietro in occasione dell'Angelus domenicale. A dare vita all'iniziativa un gruppo di ebrei romani costituitosi in modo spontaneo nelle scorse ore. Tra i partecipanti i consiglieri UCEI Noemi Di Segni e Silvia Mosseri.

Museo ebraico di bologna
Ottolenghi nuovo presidente
Dopo aver lasciato circa un anno fa la presidenza della Comunità ebraica cittadina, Guido Ottolenghi è stato nominato presidente del Museo Ebraico di Bologna. Ottolenghi succede infatti alla direzione del museo bolognese a Emilio Campos, che ha ricoperto l'incarico per dodici anni. Amministratore delegato di una società di logistica portuale, presidente della Confindustria Ravenna nonché membro del Consiglio Direttivo di Unione Petrolifera, Ottolenghi è stato consigliere del MEB a partire dal 1999 ed ha ricoperto vari incarichi nel Consiglio della comunità ebraica sin dal 1995, per diventarne presidente nel 2005.
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Qui Firenze
Mitica Fgei, cresce l’attesa
Cresce la febbre per l'evento che si preannuncia straordinario organizzato sul web per domenica 22 giugno a Firenze per partecipare alla grande Kermesse MITICA FGEI 1948/1995
Centinaia di ebrei italiani provenienti da tutte le Comunità sono previsti per un evento unico che si preannuncia di  grande interesse; generazioni a confronto tutte accomunate dall'esser state o anche solo passate una volta a un Raduno un Congresso o un Campeggio della mitica FGEI la Federazione Giovanile Ebraica d'Italia l'organizzazione che più di tutte ha radunato nei quasi 50 anni in cui è vissuta centinaia e centinaia di giovani ebrei italiani, laici e religiosi, vicini al l'ebraismo o lontanissimi, di destra e di sinistra, tutti accomunati dalla voglia di star insieme e dall'interesse per le "cose ebraiche" o per Israele.
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qui trieste - state of the net
Il presente e il futuro del web
Oltre mille partecipanti, 45 presentatori, tre giorni ad alto tasso di confronto sul presente e sul futuro del web. Questo il bilancio della quarta edizione della conferenza State of the Net che si è svolta negli scorsi giorni nella cornice del Molo 4 di Trieste.
Spiegare la complessità dei temi della rete, secondo un approccio culturale, esplorare le opportunità che le tecnologie offrono, la mission della rassegna.
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qui trieste
L'arte di Annamaria Ducaton
Sull’onda di Ibsen, tre donne appartenenti a generazioni diverse s’incontrano. Annamaria Ducaton ha saputo unire non idealmente, ma in modo concreto attraverso la sua arte in un “dialogo profondo e leggero” se stessa, presente in fotografie in bianco e nero, Ellida, la protagonista de “La donna del mare” scritta da Ibsen nel 1888 e sua madre Giannina artista, attrice di teatro e di cinema muto, cantante lirica che si era preparata per quella parte negli anni Venti del ‘900 e che appare in immagini color seppia. E proprio all'artista triestina è dedicata la mostra La Donna del mare al Magazzino delle Idee di Corso Cavour.
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sorgente di vita
Musiche ebraiche d'Europa
Il Festival Internazionale dei Cori Ebraici a Roma, duecento cantanti provenienti da diversi paesi d’Europa, da Parigi, da Londra, da Vienna, da Berlino e perfino da Leopoli, nonostante la crisi ucraina, nel servizio di apertura della puntata di Sorgente di vita di domenica 15 giugno. Segue un servizio sull’incontro di papa Francesco con  il presidente israeliano Shimon Peres e il Presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen nei giardini del  Vaticano.
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pilpul
Bergoglio il comunicatore
Ignoro quale sia il contributo di Papa Francesco alla dottrina cattolica, ma so di sicuro che egli passerà alla storia come un gran comunicatore.
Ci saranno stati papi più dotti o più discussi di papa Francesco. È certo però che egli è uno dei papi più innovatori che sa trattare con i giornalisti, anche ebrei, ed è un vero prodotto del XXI secolo. Certo non tutto è perfetto ma è encomiabile che abbia preso in mano il telefono per rispondere al rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, che stava parlando in una conferenza stampa.


Sergio Minerbi
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Il lupo e gli agnelli
Come un vero e proprio virus, che allarga il suo campo d'azione e moltiplica i suoi effetti dinanzi all'inettitudine di chi avrebbe invece dovuto debellarlo, “scopriamo” adesso che per le milizie fondamentaliste il tempo non è trascorso invano. 

Claudio Vercelli
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Nugae - Elogio alla superficialità
Può darsi che sia il caso di rivedere le mie priorità nella vita. L'epifania di un momento: a quanto pare sono una persona che giudica i libri della copertina. E di questo fenomeno sospeso tra i tormenti di una giovane antichista a cui piace darsi un'allure pseudo intellettuale ci sono vari sintomi. Tanto per cominciare in senso letterale: un volumetto dalla copertina a delicati fiorellini rosa con una tazza di caffè e un biscotto sbocconcellato disegnati in un angolino è già nella borsa ancora prima di rendermi conto che si tratta di un arguto libro di Wodehouse.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Identità: Yehuda Leib Maimon
Nel 1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa significa essere ebreo?” - scaricabile dai siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it - ha messo in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte. Oggi Yehuda Leib Maimon.  
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