Benedetto Carucci Viterbi,
rabbino
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E
ora - dopo l'invito di Vita est Militia a boicottare i negozi degli
ebrei - ci toccherà naturalmente ascoltare i raffinati distinguo degli
"illuminati" accademici pro boicotta Israele.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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La
guerra tra Israele e Gaza ha riportato in vetta alla classifica Carl
Schmitt, il filosofo per cui la politica si tiene sulla coppia
“amico-nemico”. “Noi”, “loro”, “voi” sono le categorie più frequenti
nel linguaggio pubblico e sono la spia indiziaria di un doppio
processo: da una parte indicano la supremazia dello slogan; dall’altra
indicano il tramonto del ruolo pubblico degli intellettuali. Insomma
l’eclissi del dubbio e il trionfo delle certezze ferree.
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Liste dell'odio a Roma, minaccia da non ignorare
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Con
la pubblicazione delle liste di proscrizione dei commercianti ebrei,
azione verosimilmente attribuibile al gruppo di estrema destra Militia,
i muri di Roma tornano a parlare la lingua della vergogna. Mentre sono
in corso le indagini per risalire ai responsabili, forte si leva la
voce di istituzioni e società civile. A partire dal sindaco Ignazio
Marino, che ha fermamente condannato l’accaduto. Sul Corriere della
sera (articolo a firma Rinaldo Frignani) si riportano alcune
valutazioni del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, che invita a “non ignorare il campanello d’allarme” e
si dice preoccupato “per la saldature di sigle del sottobosco
estremista nel nome di un comune odio anti-ebraico e anti-israeliano”.
Secondo il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici
esistono gli anticorpi “per arginare fenomeni di intolleranza”.
Una riflessione sui fatti arriva anche dalla penna di Pierluigi
Battista (Corriere della sera). “Chi ha scritto quegli slogan –
sottolinea l’editorialista – purtroppo sa, oggi, di godere di una
considerazione insperata nei decenni passati. Sa che l’antisionismo ha
sdoganato l’antisemitismo sotto altre forme e ha rotto un tabù sinora
intangibile nel ricordo della Shoah. Sa che la rituale disapprovazione
pubblica per questi gesti eviterà di guardare in faccia la realtà, di
avvolgerla in una nebbia indistinta, di capire chi sono oggi i veri
nemici degli ebrei e qual è il linguaggio ambiguo e velenoso di cui
fanno uso. In tutta Europa. E, come sempre, a Roma”.
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#IsraeleDifendeLaPace Domande e Risposte
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Domande
chiare e risposte chiare e autorevoli, punto per punto, ai complessi
problemi della crisi mediorientale. Aggiornamenti costanti ora per ora.
L'impegno di fare chiarezza sui diversi nodi del conflitto in corso tra
lo Stato di Israele e i terroristi di Hamas.
Sul portale dell'ebraismo italiano www.moked.it il lancio di una nuova
area informativa dedicata dalla redazione a notizie, schede,
dichiarazioni sugli ultimi sviluppi relativi all'operazione delle
forze di sicurezza israeliane nella Striscia di Gaza. Tutti i cittadini
che ritengono di poter aggiungere un contributo positivo per arricchire
il notiziario possono mettersi in contatto scrivendo a desk@ucei.it.
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IL DRAMMA DEI CRISTIANI PERSEGUITATI
"Preghiamo il Signore affinché infonda intelligenza di cuore"
"Dobbiamo
pregare per la pace, ricordandoci che essa è una realtà dinamica e non
statica, che richiede impegno e coraggio per conseguirla. Dobbiamo
chiedere a Dio di infondere un’intelligenza di cuore nei governanti e
nei loro consiglieri. La pace, in particolare, non va assolutamente
intesa come tacita tolleranza di soprusi o come non decisa opposizione
nei confronti di chi opera in spregio dell’altrui vita, dignità e
libertà. Al contrario, è un dovere religioso contrastare, con fermezza,
determinazione, responsabilità e coraggio, ogni forma di tirannia e
persecuzione". È quanto afferma il presidente emerito dell'Assemblea
rabbinica italiana rav Giuseppe Laras in un messaggio di solidarietà ai
cristiani perseguitati in Medio Oriente inviato alla vigilia dello
Shabbat.
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lotta all'antisemitismo
Liste dell'odio sui muri di Roma,
minaccia da non sottovalutare
Vicinanza
e solidarietà alla comunità ebraica, massimo impegno per individuare i
responsabili e vanificare ogni loro insidia. È la ferma reazione di
istituzioni e società civile alle liste di commercianti ebrei appese
sui muri di alcune strade di Roma da gruppi dell’estrema destra. A
partire dal sindaco della Capitale Ignazio Marino, che ha parlato di
“inaccettabile schiaffo alla dignità e ai valori di tutte le romane e i
romani”. In un messaggio diffuso all’uscita dello Shabbat il presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha
commentato: “Le liste di proscrizione apparse sui muri di Roma per
invitare la cittadinanza a boicottare i negozi gestiti da commercianti
ebrei sono un nuovo campanello d’allarme che non può essere ignorato.
Assistiamo infatti con preoccupazione alla saldatura di sigle del
sottobosco estremista nel nome di un comune odio anti-ebraico e
anti-israeliano le cui modalità di espressione più violente, ancora
parzialmente latenti, rischiano di costituire un pericolo per l’intera
collettività nazionale”. Per questo, ha proseguito Gattegna, intendo
esprimere apprezzamento per la fermezza con cui istituzioni, forze
dell’ordine e società civile hanno non solo levato la propria voce di
sdegno ma immediatamente agito per rendere vana questa minaccia”.
Arriva da una nota congiunta del presidente Riccardo Pacifici e del
rabbino capo Riccardo Di Segni la valutazione dell’accaduto della
comunità ebraica romana. “All’uscita dello Shabbat – si legge – abbiamo
preso atto dei manifesti che incitano al boicottaggio delle attività
commerciali gestite dagli ebrei a Roma. Ma soprattutto abbiamo visto
una città che ha reagito senza esitazione di fronte ai rigurgiti
antisemiti. Il sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, ha da subito
predisposto la rimozione dei manifesti abusivi con il contributo di Ama
e del Pics, ma si è soprattutto indignato per l’offesa che la Capitale
ha dovuto subire. Siamo certi, inoltre, che le forze dell’ordine sono
all’opera per consegnare alla giustizia i responsabili di questo atto.
Un pensiero, infine, va a chi si è indignato come il Presidente della
Regione Lazio, Nicola Zingaretti”. Dopo aver visitato la sinagoga di
Gorizia, le cui mura sono state colpite da scritte di odio
anti-ebraico, il consigliere nazionale di Forza Italia Alessandro
Bertoldi è stato intanto tra i promotori di un'iniziativa di sostegno
alle comunità ebraiche e allo Stato di Israele svoltosi presso il
municipio di Bolzano. L'evento ha avuto il sostegno del presidente
della Federazione delle Associazioni Italia-Israele Stefano Benigni e
della presidente della Comunità ebraica di Merano e consigliere UCEI
Elisabetta Rossi Innerhofer.
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Il declino dello Stato |
C’è
un fenomeno in atto e fatichiamo a prenderne consapevolezza. Un po’ in
tutto il Medio Oriente e nell’Africa mediterranea e subsahariana è in
corso un processo di vera e proprio decomposizione dello
Stato-nazionale. Strutture amministrative, politiche e sociali nate
faticosamente nel Novecento, durante e dopo i processi di
decolonizzazione, si stanno ora disintegrando. In realtà, i loro
caratteri fittizi, ossia tirati per i capelli, non erano mai venuti
meno, anche in anni migliori di quelli attuali. Il modello importato
durante e dopo lo sfaldamento del sistema imperiale, soprattutto
l’ottomano, ovvero quello dell’esperienza storica europea e in parte
americana, fondata su una commistione di fragile liberaldemocrazia, di
irrisolta economia mista e intervento pubblico clientelare
nell’evoluzione delle dinamiche sociali, male si attagliava a società
molto frammentate, laddove le fedeltà claniche e tribali non sono mai
venute meno. Per inciso: quando si ricorre alla definizione di
clanicità e tribalità non si evoca qualcosa di necessariamente arcaico
e regressivo, rimandando piuttosto ad un vincolo di reciprocità
preesistente a quello costituto dalla Stato, e che gli è
sopravvissuto,. anche nel momento in cui quest’ultimo sembrava essersi
affermato, con confini stabili, amministrazioni centralizzate e
apparente monopolio della forza.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Esopo relitto
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E
io che pensavo che fosse solo Esopo. Le storie con una morale saggia ma
un po’ melensa esistono anche nella realtà. Non saranno in una
fascinosa lingua antica, ma sono anche più carine. Il protagonista non
viene dal mondo animale ma è dotato lo stessodella parola, non mangia
uva acerba ma bagel al salmone e non vive nella foresta ma in uno
sfavillante panorama newyorkese. Ah e si chiama Ari Goldman, affermato
giornalista del New York Times, professore alla scintillante scuola di
gioralismo della Columbia e autore di diversi libri di successo. Tutto
è iniziato nell’ormai lontano 2008, quando Ari accompagnava il figlio
tredicenne violoncellista alle prove con l’orchestra.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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