Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

20 agosto 2014 - 24 Av 5774
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
"... non farete in questo modo all’Eterno vostro Signore ...” (Devarìm 12, 4). Ha detto riguardo a questo verso il Grande Rabbi Menachem Mendel di Kotzk: “all'Eterno vostro Signore ... non farete in questo modo”, cioè  non farete un’azione o una mitzvà così sotto forma di abitudine o routine, solo per uscirne d’obbligo.
 
 
David
Assael,
ricercatore
Veramente scandalosa la posizione del M5S, che accampa argomenti del tutto generici (del tipo, “La violenza non si cura con altra violenza”, o cose del genere) ad unico scopo di mantenere un’opposizione ad oltranza su tutto e tutti. Al peggio non c’è mai fine e, per biechi e strampalati fini politici casalinghi, si può speculare sulla pelle di migliaia di persone.
 
Leggi

 
Hamas viola la tregua,
fine delle trattative al Cairo
Alle tre di pomeriggio di ieri i missili partiti da Gaza hanno messo fine alle trattative per arrivare a una tregua con Israele. La violazione del cessate il fuoco e la rottura dei colloqui del Cairo a causa degli attacchi di Hamas e degli altri gruppi estremisti è una delle notizie d’apertura dei giornali di oggi. Di fronte ai missili di Gaza, sparati prima contro il Sud di Israele poi contro Tel Aviv (nell’area dell’aeroporto Ben Gurion) e Gerusalemme, il primo ministro Benjamin Netanyahu “ha richiamato la delegazione dal Cairo: niente negoziati sotto il fuoco”, riporta Davide Frattini sul Corriere della Sera. Poi il via libera dello stesso Netanyahu all’esercito di rispondere al fuoco di Hamas, con raid israeliani sul nord della Striscia. Secondo Frattini, “l’organizzazione fondamentalista sembra prepararsi a una guerra d’attrito: bersagliare le zone a sud del Paese per costringere gli israeliani ‘ad accettare le nostre condizioni’, come proclama un portavoce”. “La violazione del cessate-il-fuoco non ha alcun senso politico-diplomatico – spiega Alberto Flores D’Arcais su Repubblica – potrebbe essere il tentativo disperato dell’organizzazione terrorista di uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciata, incapace di raggiungere un vantaggioso risultato dai negoziati del Cairo e quindi spinta a rilanciare un conflitto che la renda di nuovo protagonista (non importa a che prezzi di sangue per la popolazione di Gaza)”. “Conviene tutto ciò a un’organizzazione che ha già subito danni giganteschi? La risposta razionale è no, ma Hamas è irrazionale e religiosa e non farà mai un accordo laico”, afferma Fiamma Nirenstein sul Giornale.
 
Leggi

#IsraeleDifendeLaPace Domande e risposte
Domande chiare e risposte chiare e autorevoli, punto per punto, ai complessi problemi della crisi mediorientale. Aggiornamenti costanti ora per ora. L'impegno di fare chiarezza sui diversi nodi del conflitto in corso tra lo Stato di Israele e i terroristi di Hamas.
Sul portale dell'ebraismo italiano www.moked.it il lancio di una nuova area informativa dedicata dalla redazione a notizie, schede, dichiarazioni  sugli ultimi sviluppi relativi all'operazione delle forze di sicurezza israeliane nella Striscia di Gaza. Tutti i cittadini che ritengono di poter aggiungere un contributo positivo per arricchire il notiziario possono mettersi in contatto scrivendo a desk@ucei.it.
 
Leggi

 
  davar
i progetti delle organizzazioni ebraiche 
Impegnarsi per l'Africa  
Le organizzazioni ebraiche che operano nei paesi in via di sviluppo sono da tempo ben consapevoli del rischio ebola, e hanno iniziato un monitoraggio della situazione già da mesi. Le febbre emorragica, che dalla primavera ha contagiato più di duemila persone uccidendone almeno la metà sta mettendo sotto pressione soprattutto le associazioni che inviano regolarmente giovani ebrei americani e israeliani a fare periodi di volontariato in Africa. Ruth Messinger, presidente dell’American Jewish World Service, “Siamo ben lontani dalla normalità, purtroppo”. "Le organizzazioni locali con cui lavoriamo sono molto serie, e le notizie che ci stanno facendo avere sono utili anche per combattere le dicerie che stanno creando il panico nella popolazione - continua Messinger - Abbiamo lanciato una campagna di emergenza per raccogliere fondi da destinare proprio a loro, in modo da poter sviluppare un programma di formazione in loco, per diffondere buone pratiche contro il contagio”. E la paura del contagio è arrivata anche in Senegal, che confina con una delle aree maggiormente colpite dall’epidemia, la Guinea, ma Sivan Borowich-Ya’ari fondatore e presidente di Innovation Africa, ha già programmato il suo prossimo viaggio, in settembre. La sua organizzazione utilizza la tecnologia israeliana per portare acqua pulita, cibo e cure mediche a più di 80 villaggi fra Etiopia, Tanzania, Malawi, Uganda e Congo.
Leggi

#israeledifendelapace
Razzi da Gaza, si torna nei rifugi
Tornano a suonare le sirene in Israele. A rompere la tregua, ieri pomeriggio, i missili sparati dalla Striscia di Gaza. E in meno di 24 ore Hamas – assieme agli altri gruppo estremisti della Striscia – hanno lanciato oltre 140 razzi contro il territorio israeliano. Diversi sono stati intercettati dal sistema antimissile Iron Dome, quattro nella sola area di Ashdod. Una abitazione nella zona di Hof Ashkelon, colpita da un razzo, è stata seriamente danneggiata (nell'immagine la polizia analizza i resti del missile). Hamas, dunque, ha riacceso le ostilità, facendo saltare il tavolo dei colloqui del Cairo nonostante quanto affermato da Saeb Erkat, leader dell'Autorità nazionale palestinese e capo del dipartimento che si occupa dei negoziati con Israele.
Leggi

israele - la campagna per la ricerca sulla sla
La sfida gelata della solidarietà
Si chiama Ice Bucket Challenge – la sfida della secchiata gelata – ed è l’ultima moda su internet. Ma il fatto che da circa un mese le persone più svariate, dal comune cittadino ai personaggi più noti, pubblichino sul web dei video in cui si rovesciano addosso un secchio di acqua e ghiaccio non è solo un’idea contagiosa: si tratta infatti di un’iniziativa ispirata da Peter Frates, un ex atleta affetto dalla Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, malattia degenerativa nota anche come morbo di Lou Gehrig. L’idea alla base della catena di sensibilizzazione è che chi si cimenta deve anche lanciare la sfida ad almeno un’altra persona. Il meccanismo perfetto per una campagna virale che ha superato anche le più rosee aspettative: le donazioni alla ALS Association (l’associazione americana che finanzia la ricerca sulla Sla e che sostiene varie iniziative di sensibilizzazione e impulso allo studio della malattia) sono cresciute tantissimo dall’inizio della campagna.
Leggi

pilpul

Ticketless - Una gita a Livorno
L’editoriale di Giovanni Belardelli sul “Corriere” del 14 agosto scorso (Sguardi assenti memorie labili) punta il dito contro la ritualità della nostra memoria. L’attenzione che teniamo viva per i genocidi del ‘900 “cala bruscamente di fronte a quelli che oggi si stanno verificando sotto i nostri occhi”. La crisi internazionale degli ultimi mesi ha riproposto la questione del doppio trattamento riservato alle vittime del presente e quelle del passato, adoperate come metro di paragone. Ricordo quando fu istituita dal governo Prodi un’apposita commissione dentro la quale furono coinvolti storici della seconda guerra mondiale insieme con superstiti della campagna di Russia, ex  perseguitati razziali per giudicare crimini commessi oggi. In tempo di pace nessuno vede l’anomalia. Sotto il fragore delle bombe le contraddizioni vengono a galla.

Alberto Cavaglion
Leggi

Periscopio - Goldstone 2
La novità, a partire dalla Seconda Guerra mondiale - il cui esito ha portato l'illusione che avessero vinto, dovunque, "i buoni" -, è che l'umanità, pur divisa in centinaia di diversi popoli e Paesi, seguaci delle più disparate regole morali, ha creduto di riunirsi in un'unica organizzazione internazionale, volta a preservare la pace del mondo e a evitare nuovi devastanti conflitti, nel rispetto degli interessi e degli equilibri delle grandi potenze vincitrici. Fin qui, niente di male, anzi bene. Fino a quando, però, non si è pensato che tale organizzazione, le Nazioni Unite, non dovesse occuparsi soltanto di Realpolitik, ma anche di "human rights". È possibile trovare un 'linguaggio comune' in tema di diritti umani tra Paesi come, per esempio, la Nigeria e la Svezia, la Svizzera e la Corea del Nord, la Finlandia e la Siria? Sì, è meno difficile di quanto si pensi. Basta trovare un Paese piccolo, isolato, un po' 'strano', che stia antipatico un po' a tutti, a Sud e a Nord, a Est e a Ovest, a democrazie e dittature, e giocare, tutti insieme, al gioco dell'"human rights watch". Un gioco semplice e divertente: si disegna su una sagoma la figura del "piccolo antipatico", e tutti gli altri, tutti insieme, si mettono a scagliargli contro le freccette.

Francesco Lucrezi, storico
Leggi





moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.