Campagna per la ricerca sulla Sla
La sfida gelata della solidarietà

ice bucket fermoimmagineSi chiama Ice Bucket Challenge – la sfida della secchiata gelata – ed è l’ultima moda su internet. Ma il fatto che da circa un mese le persone più svariate, dal comune cittadino ai personaggi più noti, pubblichino sul web dei video in cui si rovesciano addosso un secchio di acqua e ghiaccio non è solo un’idea contagiosa: si tratta infatti di un’iniziativa ispirata da Peter Frates, un ex atleta affetto dalla Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, malattia degenerativa nota anche come morbo di Lou Gehrig. L’idea alla base della catena di sensibilizzazione è che chi si cimenta deve anche lanciare la sfida ad almeno un’altra persona. Il meccanismo perfetto per una campagna virale che ha superato anche le più rosee aspettative: le donazioni alla ALS Association (l’associazione americana che finanzia la ricerca sulla Sla e che sostiene varie iniziative di sensibilizzazione e impulso allo studio della malattia) sono cresciute tantissimo dall’inizio della campagna. Nelle prime settimane si sono aggiunti decine di migliaia di nuovi finanziatori, e la cifra raccolta è praticamente decuplicata, arrivando a quasi quattordici milioni di dollari. Da Boston l’iniziativa si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, coinvolgendo prima sportivi, poi attori, cantanti, politici da Mark Zuckerberg a Justin Bieber, da Jon Bon Jovi a Bill Gates, passando per Jennifer Lopez, Steven Spielberg e … prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo, fino ad arrivare in Israele, addirittura alla Knesset. Al momento sono due i membri del Parlamento che hanno accettato la sfida, ma visto che uno di loro – Dov Lipman – ne ha nominati altri non c’è dubbio che la cosa si diffonderà. Ma prima di loro era arrivato l’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Ron Prosor, che ha sfidato tra gli altri anche Ban Ki-Moon. Per gelare l’Onu?

a.t. twitter @atrevesmoked

(20 agosto 2014)