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3 settembre 2014 - 8 Elul 5774
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“... per una luna intera piangerà suo padre e sua madre …”(Devarìm 21, 13) Si è domandato il commentatore Divrè Shaul per quale motivo la Torà dice “per una luna intera” e non dica per un mese intero? I Maestri ci insegnano che quando si parla di “suo padre e sua madre” si intende il culto idolatrico verso le stelle. E quindi il verso intende: Quando vi allontanerete dall’avodà zarà - l’idolatria, allora potrete unirvi al popolo d’Israele. Per questo è detto una luna, perché essa “la luna” rappresenta Israele.
 
 
David
Assael,
ricercatore
La minaccia della guerra in Ucraina segna il fallimento definitivo della politica estera di Obama. Troppa fiducia in un'inesistente società civile nel mondo islamico, troppa illusione nel credere che i cittadini avrebbero liberamente scelto leader democratici (cosa già difficile in Europa, la patria della Rivoluzione francese). Troppa ingenuità nel pensare che le altre potenze geostrategiche del mondo avrebbero spianato la strada ai suoi progetti riformatori, dalla finanza alle relazioni politiche.
 
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Isis, i crimini del Califfato  nuova strategia del terrore
Una nuova crudele esecuzione del Califfato suscita lo sdegno del mondo. Ieri l’Isis ha diffuso il video della decapitazione del giornalista americano Steven Sotloff, rapito un anno fa. La carriera di Sotloff, proveniente da una famiglia ebraica di Miami, viene raccontata da Viviana Mazza sul Corriere della Sera: “Sotloff, 31 anni, è un giornalista freelance come Foley e come la maggior parte dei reporter rapiti in Siria negli ultimi tre anni. Ha scritto per quotidiani e riviste americani tra cui Time Magazine, Foreign Policy e il Christian Science Monitor. La passione per il giornalismo era nata al liceo, nell’unico periodo in cui da ragazzo aveva lasciato la Florida per studiare in New Hampshire: aveva iniziato a dirigere il giornalino della scuola con un compagno, e aveva continuato anche con quello universitario. Era affascinato dalle realtà tumultuose del Medio Oriente. Intorno al 2010 andò a vivere in Yemen per alcuni anni, aveva imparato l’arabo”. Commenta la fine drammatica del reporter anche Vittorio Zucconi (Repubblica): “Obama, dice l’orrendo figurante in nero brandendo il coltello per sgozzare un altro reporter americano, Steven Sotloff. Tu, si rivolge il macellaio al capo di uno Stato eletto da una nazione di 310 milioni di cittadini liberi, minaccioso, infantile come un bambino sadico che sevizi un gatto, arrogante e insieme confidenziale, nel rapporto diretto che la comunicazione del terrore crea superando ogni distanza nel tempo istantaneamente fruibile della Rete e nel grottesco”. “Boicottare gli artisti israeliani”: con questo titolo La Stampa racconta la contestazione avvenuta ieri davanti alla biglietteria di Torino Danza. Nel mirino quattro spettacoli che avverranno in città: “Quelli di Mi-To, dove il 12 settembre è atteso il trio jazz guidato dal contrabbassista Avishai Cohen, il 19 il pianista Omri Mor, il 21 la cantante Noa. Quelli di Torino Danza, dove al Carignano si esibirà la Kibbutz Contemporary Dance Company nello spettacolo Aide-Memoire”. I contestatori hanno steso un documento che recita: “In conformità con la campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni verso Israele, è importante che tutte le persone e le associazioni sensibili si mobilitino per l’annullamento di questi eventi”. In un articolo sul Corriere della Sera Davide Frattini scrive che il preside della scuola palestinese aperta al dialogo con Israele, Abu Gosh ha annullato il viaggio della sua scolaresca ad Auschwitz. Dopo l’uccisione del sedicenne Mohammed Abu Khdeir da parte di tre estremisti israeliani, i genitori non avrebbero permesso il viaggio, spiega Abu Gosh. Gli scontri di questa estate sarebbero quindi il sostanziale motivo per cui gli alunni non partiranno per la Polonia. Giulio Meotti racconta sul Foglio il caso del boicottaggio dell’azienda israeliana Soda Stream: “Gli effetti del boicottaggio anti israeliano si sentono. Come riferisce il Nasdaq, dove Sodastream è quotata da anni, la compagnia ha perso il trenta per cento del fatturato in un anno e la vendita delle macchine per l’acqua è calata di oltre il cinquanta per cento”.
 
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  davar
INFORMAZIONE
Settembre con Pagine Ebraiche
La serie tv che ha anticipato la crisi del Medio Oriente, l’altra guerra da non dimenticare, i grandi festival culturali di fine estate, un grande protagonista del vino italiano si confida e dichiara il suo amore per la cultura ebraica. Il numero di settembre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche offre molti spunti al lettore per affrontare il trauma del rientro dalle vacanze, della ripresa della vita di lavoro o di studio e concludere un’estate inquietante e anomala anche dal punto di vista delle condizioni atmosferiche.
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il giornalista vittima dell'isis
Steven Sotloff (1983 - 2014)
Aveva fatto l'Alyah nel 2005, l'americano Steven Sotloff. Era arrivato in Israele per frequentare l'università Idc di Herzelya e seguire il corso di Relazioni Internazionali. Voleva apprendere di più sul Medio Oriente, la sua passione, il tema principe dei suoi articoli, con le sue conflittualità, i suoi pericoli e il suo fascino. Di quel periodo in Israele, di cui era diventato cittadino, sulla rete però non c'è quasi più traccia. Un tentativo vano di proteggerlo dai suoi aguzzini, spiegano i media israeliani: dopo il suo rapimento in Siria nell'agosto 2013 da parte di miliziani jihadisti, le notizie sul suo legame con Israele erano state fatte sparire. Non è bastato. Sotloff è stato brutalmente giustiziato, come il suo collega James Foley, perché simbolo dell'Occidente. Lui, ebreo, americano con passaporto israeliano, è la nuova vittima dell'Isis. Quel Califfato che sta violentando e minacciando quel Medio Oriente tanto amato da Sotloff.
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prorogata la commissione sul caso palatucci
Più tempo per fare chiarezza
sul questore Giusto tra le Nazioni

Nuova proroga per la commissione incaricata di far luce sulla vita di Giovanni Palatucci, ex questore di Fiume insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem. Il gruppo di lavoro, formato lo scorso anno su mandato dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e coordinato dal direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano Michele Sarfatti, concluderà infatti il proprio impegno mercoledì 17 dicembre, tre mesi dopo la scadenza prevista per la metà di settembre (scadenza già caratterizzata da un primo rinvio nel mese di giugno). Ad annunciarlo ai lettori del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it è proprio Sarfatti: “Si tratta di una scadenza improrogabile. Giunti a quella data, anche a costo di lasciare alcune questioni insolute, presenteremo i risultati”.
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qui mantova - pagine ebraiche in distribuzione
Al via il Festivaletteratura
Il Festivaletteratura di Mantova, primo degli appuntamenti dedicati alla cultura che a settembre portano migliaia di persone ad affollare le piazze italiane per incontrare autori e artisti, inaugura oggi la sua diciottesima edizione. E il festival, nato da un’indagine condotta per contro della regione Lombardia nel 1995 che aveva indicato Mantova come luogo che avrebbe potuto trasformarsi in una città del libro e della lettura, non ha tradito le aspettative del comitato organizzatore che è riuscito a elaborare un modello assolutamente originale, capace di innovare profondamente il modo di avvicinare il pubblico alla letteratura sfruttando anche la bellezza della città. Sin dalle prime edizioni l’attenzione a cultura e identità ebraica è stata forte, e ogni anno sono molti gli autori provenienti da tutto il mondo che ne hanno ben rappresentato storia e tradizioni con una presenza forte sia fra narratori e poeti di fama internazionale sia fra letterature emergenti e giovani generazioni, e fra saggisti, musicisti, artisti, scienziati. Pagine Ebraiche collabora con il comitato organizzatore per presentare ai suoi lettori una scelta seppure minima nella enorme quantità di appuntamenti interessanti che formano ogni giorno il calendario del Festival, per aiutare a orientarsi fra incontri, reading, tavole rotonde e proiezioni cinematografiche.
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qui torino - l'intervento del presidente segre 
"Comunità al fianco di Israele
contro la campagna di odio"

"Si boicotta un’artista non per le sue idee o azioni, ma semplicemente per la sua cittadinanza israeliana. Questo è razzismo e antisemitismo”. È la chiara risposta del presidente della Comunità ebraica di Torino Beppe Segre al gruppetto di persone che ieri ha inscenato, nella città piemontese, una manifestazione per “boicottare Israele”. Bersaglio della protesta, alcuni artisti israeliani che nelle prossime settimane saranno protagonisti delle manifestazioni Torino Danza (nella foto, lo spettacolo Aide Memoire della Kibbutz Contemporary Dance Company, in scena al Teatro Carignano il 27 e 28 settembre ) e MiTo.  “Noi crediamo che cultura e arte siano il mezzo per creare e approfondire legami, conoscersi per dialogare, posizione che deriva da tutta la tradizione ebraica e che riteniamo appartenga nel profondo alla civiltà occidentale nel suo insieme”, spiega Segre, ricordando che la cultura serve a creare ponti, non a seminare odio e rancori come invocano i promotori del boicottaggio.
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qui trieste 
Storie di cultura ebraica
La biblioteca comunale Pier Antonio Quarantotti Gambini (intitolata allo scrittore, giornalista e bibliotecario giuliano, nato a Pisino, in Istria, nel 1910 e morto a Venezia nel 1965) ha un’ampia sezione di letteratura e divulgazione per bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, una raccolta di audiolibri per ipo e non vedenti e libri a caratteri grandi per ipovedenti, una postazione multimediale per persone con disabilità motorie o difficoltà di apprendimento, angoli morbidi per la lettura guidata. È un luogo accogliente, dove le persone che ci lavorano mostrano disponibilità e attenzione.
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pilpul
Ticketless - Padre Marie-Benoît
Questa settimana vorrei segnalare un libro, suggerendone la traduzione a qualche editore. Da tempo volevo farlo, è uscito in America più di un anno fa. Ho sempre rinviato per una ragione o per l’altra. Mi è tornato in mente guardando in televisione i giardini vaticani dove si è svolto l’incontro di preghiera in Vaticano con Papa Francesco, Abu Mazel e Peres, caso più unico che raro di fallimento della diplomazia pontificia. Il volume di Susan Zuccotti (“Père Marie-Benoît and Jewish Rescue”, Indiana University Press) narra di un analogo tentativo andato a vuoto. 

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Democrazia
Alla mostra del cinema di Venezia è in concorso anche il film “Villa Touma” della regista araba-israeliana Suha Arraf, finanziato con il Fondo israeliano a sostegno delle opere cinematografiche. Ciò nonostante, la Arraf si oppone alla pretesa che il film sia presentato come israeliano, perché lei è palestinese, e lo sarebbe pertanto anche il film, e il fatto di volerlo presentare come un prodotto israeliano sarebbe soltanto “una buona propaganda, un segno di democrazia” (la Repubblica, 1° settembre), voluti ad arte per oscurare le terribili immagini provenienti da Gaza.

Francesco Lucrezi, storico
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