Qui Torino – “Comunità al fianco di Israele
contro la campagna di odio”

kcdczichron2“Si boicotta un’artista non per le sue idee o azioni, ma semplicemente per la sua cittadinanza israeliana. Questo è razzismo e antisemitismo”. È la chiara risposta del presidente della Comunità ebraica di Torino Beppe Segre al gruppetto di persone che ieri ha inscenato, nella città piemontese, una manifestazione per “boicottare Israele”. Bersaglio della protesta, alcuni artisti israeliani che nelle prossime settimane saranno protagonisti delle manifestazioni Torino Danza e MiTo. “Noi crediamo che cultura e arte siano il mezzo per creare e approfondire legami, conoscersi per dialogare, posizione che deriva da tutta la tradizione ebraica e che riteniamo appartenga nel profondo alla civiltà occidentale nel suo insieme”, spiega Segre, ricordando che la cultura serve a creare ponti, non a seminare odio e rancori come invocano i promotori del boicottaggio. “La Comunità Ebraica di Torino è assolutamente contraria alle posizioni violente e distruttive espresse da questa protesta – le dichiarazioni di Segre, rilanciate dal sito de La Stampa – e appoggia completamente la posizione dello Stato di Israele, impegnato a difendere i suoi cittadini oggetto di una campagna violenta di odio e di assurda criminalizzazione. La Comunità propende fortemente per l’incontro e la trattativa, verso la quale pare si siano indirizzate le parti in causa, e per questo trova controproducente ogni appello alla messa al bando della cultura solo perché di provenienza ritenuta ‘nemica’”. I manifestanti, presenti ieri davanti alla biglietteria di Torino Danza, in via Rossini, se la sono presa con il trio jazz guidato dal contrabbassista Avishai Cohen (concerto il 12 settembre), con il pianista Omri Mor, sul palco il 19, con la cantante Noa (21 settembre) e con la Kibbutz Contemporary Dance Company, che si esibirà al Carignano il 27 e 28 settembre e il cui spettacolo – Aide-Memoire (nell’immagine un momento dell’esibizione) – è sostenuto dall’Ambasciata di Israele in Italia. “La stupidità umana non ha limiti, purtroppo”, il commento di Beppe Segre di fronte a queste intimidazioni, che, come ricorda lo stesso movimento dei boicottatori, aveva già avuto luogo due anni fa. Allora bersaglio di chi afferma di sostenere la causa palestinese, era stata la compagnia di danza Batsheva. Il direttore artistico della rassegna, Gigi Cristoforetti aveva definito l’azione come una “censura violenta”.

(3 settembre 2014)