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23 settembre 2014 - 28 Elul 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Le due sezioni più corte della Torah, Nitzavìm e Vajelekh si leggono spesso insieme e quasi sempre nell’ultimo Shabbat dell’anno, quello che precede il Rosh Ha-Shanà. Il paradosso è che Nitzavìm significa stare fermi, mentre Vajelekh significa andare, camminare. Il popolo ebraico che sta andando in Israele per costruire un nuovo progetto viene invitato a fermarsi, “Attém Nitzavìm”, “Voi starete fermi…” (Devarìm, 29;9), viceversa Moshè che è costretto a fermarsi nel cammino verso Eretz Israel, è colui che va, che cammina, “Vajelekh Moshè”, “Moshè andò..” (Devarìm, 31;1).
 
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Dario
Calimani,
anglista
È tempo di messaggi augurali, e riceverne fa piacere. Si è perso tuttavia il gusto dell’augurio personalizzato: globalizzato, anche quello. Gli auguri per email sono diventati una spam, inviati a una lista di mille, anche indifferenti, destinatari, come se si trattasse della reclame di un dentifricio. Magari il mittente non sa neppure di averteli inviati. Rispondo? Se ne accorgerà se non lo faccio?
 
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VENEZIA - Dal Mausoleo delle Fosse Ardeatine alle pietre d'inciampo, il percorso tra Memoria e architettura seguito da Adachiara Zevi nel suo libro Monumenti per difetto, che sarà presentato oggi (17.30) nell'aula magna dell'Università Iuav. A discutere con l'autrice, Marco Borghi, Simon Levis Sullam e Maria Teresa Sega. A introdurre l'incontro, Franco Mancuso.
 
La vittoria di Israele
“Ora, a settant'anni di distanza dal buco nero della Shoah, in Israele vivono sei milioni e cento-quattromila ebrei. Il sorpasso è d'un soffio o poco più. Ma è la prima volta che succede nella storia di questo piccolo paese, nella storia del movimento politico e spirituale che l'ha creato -il sionismo -. Ed è una vittoria che mette i brividi, tanto da meritarsi il titolo di giornale a tutta pagina”. Il sorpasso di cui parla Elena Loewenthal su La Stampa riguarda i dati demografici su Israele, pubblicati ieri dalle autorità del paese, confrontati con un doloroso numero del passato: le sei milioni di vite spezzate dalla Shoah. La giornalista, sulla base dell'ultimo censimento della popolazione israeliana, sottolinea infatti che per la prima volta il numero di ebrei che vivono in Israele ha superato il numero delle vittime della Shoah. Un dato che, riporta Loewenthal, è stato accolto dal giornale Yisrael Hayom come una “vittoria del sionismo”: “non è una vittoria conquistata con le armi – scrive la giornalista - ma raggranellata un numero dopo l'altro nelle sale parto, con tenacia e pazienza e voglia di esistere”.
“Dio ci doni di contribuire insieme a promuovere la giustizia e la pace in un mondo che tanto ne ha bisogno”. È l'auspicio di papa Bergoglio contenuto nel messaggio di auguri inviato al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni in occasione delle ricorrenze di Rosh Ha-Shanah 5775, Yom Kippur e Sukkot (Osservatore Romano).
 
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  davar
EYAL, GILAD NAFTALI – LA FINE DEGLI ASSASSINI 
Una tragedia all’ultimo atto 
Cercavano evidentemente giustizia e non vendetta, i militari israeliani che hanno a lungo dato la caccia ai barbari che hanno assassinato a freddo tre adolescenti indifesi.
Nel nome di Eyal, Gilad e Naftali sono state tradite molte speranze, è stato scatenato un conflitto sanguinoso e si è allontanato il sogno della pace. Una delle più terribili conseguenze di questa inaudita violenza è stata altra violenza da parte di folli criminali che non hanno esitato a colpire un adolescente arabo indifeso infamando l’alta moralità e il sincero desiderio di pace e convivenza condiviso dalla stragrande maggioranza della popolazione israeliana.
In questo scorcio di fine anno la vicenda ha trovato una sua conclusione terribile e violenta con la liquidazione di terroristi che hanno tentato, praticando ancora la più barbara violenza, di evitare di fare i conti con le proprie responsabilità con gli inquirenti che li cercavano.
Sarebbe un terribile errore rallegrarsi della loro fine, ma certamente la loro identificazione da parte di Tsahal deve servire da fermo monito nei confronti di chi si crede legittimato ad attaccare civili israeliani indifesi.
La vicenda di Eyal, Gilad e Naftali tocca così un nuovo grado di dolore e trova una sua straziante, ma inevitabile conclusione.
Possa il nuovo anno portare conforto alle famiglie delle persone che hanno sofferto e a tutti i cittadini che continuano a credere nella pace e nella ferma inesorabile difesa della giustizia, della democrazia e della sicurezza di Israele.
 
gv
 
QUI ROMA - RINVENUTE RARE PELLICOLE 
Vita ebraica prima della tempesta
nei filmati degli anni Venti  

Due giovani sposi si guardano teneramente, tre donne incontrano sorridenti altrettanti uomini. Scorrono sulla pellicola immagini mai viste prima, momenti della vita quotidiana di due storiche famiglie ebraiche italiane, con abiti di preziosa fattura e volti luminosi. Scene di ordinaria amministrazione dei Di Segni e Della Seta negli anni '20. E saranno loro i protagonisti, domenica 5 ottobre, di un'occasione eccezionale: alle 16.15 presso l'Istituto per il restauro e la conservazione del patrimonio libraio e archivistico (via Milano 76) di Roma verranno presentati dei filmati inediti che li ritraggono, risalenti al 1923. A spiegare l'importanza storica di questa nuova scoperta, il caporedattore del tg5, Claudio Della Seta: “Quando alcuni anni fa Yad Vashem ricercò in tutta Europa filmati riguardanti la vita delle famiglie ebraiche prima della Shoah per approntare l'installazione multimediale che ora si trova al suo ingresso, ne trovò ovunque, tranne che in Italia. La loro testimonianza costituisce pertanto un unicum”. Un tesoro prezioso inoltre, se si considera che nel 1923 non esisteva ancora la possibilità di eseguire riprese amatoriali ma si doveva ricorrere per forza allo standard 35mm professionale.
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USA - ROSH HASHANAH 5775 
Lo Shofar da record 
Whippany è una di quelle ridenti cittadine del New Jersey nella quale ti aspetti vengano ambientati cupi film dei fratelli Coen e libri dolorosamente pungenti di Philip Roth. Casette a schiera, foliage d'autunno, neve d'inverno, bambini che cadono rovinosamente sul ghiaccio con cappellini di lana rossi. C'è il museo delle ferrovie, la redazione del New Jersey Jewish News e Dan Frischman, attore famoso per i ruoli da nerd o geek, che torna lì per le feste comandate. Whippany d'ora in poi avrà qualcosa di nuovo da scrivere nei propri annali: più di 1000 persone si sono date appuntamento la scorsa settimana al parcheggio del Alex Aidekman Family Jewish Community Campus e hanno suonato tutte insieme lo shofar.
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ROSH HASHANAH 5775 
Un anno per la creatività 
Auguro all'ebraismo italiano un anno di creatività e di sviluppo. Negli ultimi mesi il pensiero è stato rivolto alla difficile situazione in Israele e ai preoccupanti rigurgiti di antisemitismo che hanno afflitto l'Europa, e la mobilitazione popolare che ha caratterizzato questi difficili frangenti certamente ha colpito.

Ariel Di Porto, rabbino capo di Torino
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ROSH HASHANAH 5775 
Un anno per il dialogo 
Quello che si chiude è stato un anno non facile per l'ebraismo italiano, chiamato sempre più a confrontarsi con un antisemitismo crescente in Europa anche a seguito del conflitto in Israele e della sua scorretta rappresentazione da parte di una significativa parte degli organi di informazio

Paolo Gnignati, presidente Comunità ebraica di Venezia

 
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ROSH HASHANAH 5775 
Un anno per un mondo migliore
In occasione del nostro Capodanno 5775 auguro a tutti un anno di cambiamento positivo, pieno di soddisfazioni personali, prosperità economica in Italia e in Europa e soprattutto, di pace nella nostra amata terra d’Israele. Che le diversità tra i popoli diventi un punto di forza per un mondo migliore.

Amnon Cohen, presidente Comunità ebraica di Genova  

ROSH HASHANAH 5775 
Un anno di bontà
Il pensiero che rivolgo a tutti gli ebrei in occasione del capodanno mi porta ad augurare loro che il 5775, sia, ovviamente, un anno buono ed anche che Baruch Hashem presti orecchio a quanto chiestoGli durante il seder di Rosh Hashanah, ovvero che vengano allontanati e finiscano distrutti coloro che desiderano il nostro male.

Emanuele Colorni, presidente Comunità ebraica di Mantova

ROSH HASHANAH 5775  
Un anno per i nostri figli 
Insieme al nuovo Consiglio della Comunità ebraica veronese auguro a tutti i nostri iscritti, agli amici che ci sono vicini e a tutti gli ebrei italiani un anno ricco e costruttivo  per la vita delle loro famiglie e delle nostre Comunità. Un augurio particolare va allo Stato di Israele affinché,  nel suo sforzo per difendere popolazione e territorio dai nemici che creano quotidiane tensioni e minacce,  possa finalmente trovare la strada di una pace duratura ed  il pieno  riconoscimento dei  suoi diritti.
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CULTURA EBRAICA E COMUNICAZIONE 
Un master aperto a tutti 
Il significato del termine “Kabbalà” nella tradizione rabbinica classica , lo Zohar e i momenti fondamentali della storia del pensiero mistico ebraico, la comunicazione ebraica in un contesto di crescente perfezionamento di strumenti e di tecniche. Si parlerà di questo e di molto altro nei corsi istituiti all’interno del Master di Primo Livello in Cultura ebraica e Comunicazione organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nell’ambito del Diploma triennale in studi ebraici, che prenderà il via a fine ottobre. Il master è diretto dal rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni e coordinato da Myriam Silvera, docente dell'Università di Roma.
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pilpul
Italia - Israele, i passi da fare
Dal 2004 esiste anche in Israele il Com.It.Es., il Comitato rappresentativo degli Italiani all'estero, che è l'organismo eletto dai cittadini italiani a tutela dei loro interessi di fronte alle autorità nei diversi paesi del mondo. I Com.It.Es. generalmente vengono eletti sulla base delle circoscrizioni consolari, ma solamente in quelle che includono almeno 3.000 iscritti. In Israele esistono due Consolati d'Italia, a Tel Aviv e a Gerusalemme. Il primo supera ampiamente il quorum necessario, ma il secondo no. Vi è poi un problema politico: l'Italia, come tanti altri paesi, non riconosce Gerusalemme come parte dello Stato d'Israele, ma solamente come parte della cosiddetta Circoscrizione Speciale.

Sergio Della Pergola, Università di Gerusalemme


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Investire nella convivenza
In Germania sfilano decine di migliaia di musulmani contro l'Isis e contro il terrorismo. A pochi giorni dalla grande manifestazione contro l'antisemitismo, una delle più grandi comunità islamiche d'Europa dà un segnale importante e mostra la forza della democrazia tedesca. Nei giorni scorsi le mobilitazioni sono continuate in altre capitali europee.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas

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Storie - Il ritorno del Memoriale
Quando il 13 aprile del 1980 ad Auschwitz, nel Blocco 21, venne inaugurato il Memoriale degli italiani deportati nei campi di sterminio nazisti, una grande installazione artistica voluta dall'Aned, l’associazione nazionale degli ex deportati, e realizzata dallo studio di architettura BBPR di Milano, nessuno avrebbe pensato che un giorno quello straordinario monumento sarebbe stato sfrattato.

Mario Avagliano
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