Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Le
due sezioni più corte della Torah, Nitzavìm e Vajelekh si leggono
spesso insieme e quasi sempre nell’ultimo Shabbat dell’anno, quello che
precede il Rosh Ha-Shanà. Il paradosso è che Nitzavìm significa stare
fermi, mentre Vajelekh significa andare, camminare. Il popolo ebraico
che sta andando in Israele per costruire un nuovo progetto viene
invitato a fermarsi, “Attém Nitzavìm”, “Voi starete fermi…” (Devarìm,
29;9), viceversa Moshè che è costretto a fermarsi nel cammino verso
Eretz Israel, è colui che va, che cammina, “Vajelekh Moshè”, “Moshè
andò..” (Devarìm, 31;1).
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Dario
Calimani,
anglista
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È
tempo di messaggi augurali, e riceverne fa piacere. Si è perso tuttavia
il gusto dell’augurio personalizzato: globalizzato, anche quello. Gli
auguri per email sono diventati una spam, inviati a una lista di mille,
anche indifferenti, destinatari, come se si trattasse della reclame di
un dentifricio. Magari il mittente non sa neppure di averteli inviati.
Rispondo? Se ne accorgerà se non lo faccio?
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VENEZIA
- Dal Mausoleo delle Fosse Ardeatine alle pietre d'inciampo, il
percorso tra Memoria e architettura seguito da Adachiara Zevi nel suo
libro Monumenti per difetto, che sarà presentato oggi (17.30) nell'aula
magna dell'Università Iuav. A discutere con l'autrice, Marco Borghi,
Simon Levis Sullam e Maria Teresa Sega. A introdurre l'incontro, Franco
Mancuso.
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La vittoria di Israele
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“Ora,
a settant'anni di distanza dal buco nero della Shoah, in Israele vivono
sei milioni e cento-quattromila ebrei. Il sorpasso è d'un soffio o poco
più. Ma è la prima volta che succede nella storia di questo piccolo
paese, nella storia del movimento politico e spirituale che l'ha creato
-il sionismo -. Ed è una vittoria che mette i brividi, tanto da
meritarsi il titolo di giornale a tutta pagina”. Il sorpasso di cui
parla Elena Loewenthal su La Stampa riguarda i dati demografici su
Israele, pubblicati ieri dalle autorità del paese, confrontati con un
doloroso numero del passato: le sei milioni di vite spezzate dalla
Shoah. La giornalista, sulla base dell'ultimo censimento della
popolazione israeliana, sottolinea infatti che per la prima volta il
numero di ebrei che vivono in Israele ha superato il numero delle
vittime della Shoah. Un dato che, riporta Loewenthal, è stato accolto
dal giornale Yisrael Hayom come una “vittoria del sionismo”: “non è una
vittoria conquistata con le armi – scrive la giornalista - ma
raggranellata un numero dopo l'altro nelle sale parto, con tenacia e
pazienza e voglia di esistere”.
“Dio ci doni di contribuire insieme a promuovere la giustizia e la pace
in un mondo che tanto ne ha bisogno”. È l'auspicio di papa Bergoglio
contenuto nel messaggio di auguri inviato al rabbino capo di Roma rav
Riccardo Di Segni in occasione delle ricorrenze di Rosh Ha-Shanah 5775,
Yom Kippur e Sukkot (Osservatore Romano).
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EYAL, GILAD NAFTALI – LA FINE DEGLI ASSASSINI
Una tragedia all’ultimo atto
Cercavano
evidentemente giustizia e non vendetta, i militari israeliani che hanno
a lungo dato la caccia ai barbari che hanno assassinato a freddo tre
adolescenti indifesi.
Nel nome di Eyal, Gilad e Naftali sono state tradite molte speranze, è
stato scatenato un conflitto sanguinoso e si è allontanato il sogno
della pace. Una delle più terribili conseguenze di questa inaudita
violenza è stata altra violenza da parte di folli criminali che non
hanno esitato a colpire un adolescente arabo indifeso infamando l’alta
moralità e il sincero desiderio di pace e convivenza condiviso dalla
stragrande maggioranza della popolazione israeliana.
In questo scorcio di fine anno la vicenda ha trovato una sua
conclusione terribile e violenta con la liquidazione di terroristi che
hanno tentato, praticando ancora la più barbara violenza, di evitare di
fare i conti con le proprie responsabilità con gli inquirenti che li
cercavano.
Sarebbe un terribile errore rallegrarsi della loro fine, ma certamente
la loro identificazione da parte di Tsahal deve servire da fermo monito
nei confronti di chi si crede legittimato ad attaccare civili
israeliani indifesi.
La vicenda di Eyal, Gilad e Naftali tocca così un nuovo grado di dolore e trova una sua straziante, ma inevitabile conclusione.
Possa il nuovo anno portare conforto alle famiglie delle persone che
hanno sofferto e a tutti i cittadini che continuano a credere nella
pace e nella ferma inesorabile difesa della giustizia, della democrazia
e della sicurezza di Israele.
gv
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QUI ROMA - RINVENUTE RARE PELLICOLE
Vita ebraica prima della tempesta
nei filmati degli anni Venti
Due
giovani sposi si guardano teneramente, tre donne incontrano sorridenti
altrettanti uomini. Scorrono sulla pellicola immagini mai viste prima,
momenti della vita quotidiana di due storiche famiglie ebraiche
italiane, con abiti di preziosa fattura e volti luminosi. Scene di
ordinaria amministrazione dei Di Segni e Della Seta negli anni '20. E
saranno loro i protagonisti, domenica 5 ottobre, di un'occasione
eccezionale: alle 16.15 presso l'Istituto per il restauro e la
conservazione del patrimonio libraio e archivistico (via Milano 76) di
Roma verranno presentati dei filmati inediti che li ritraggono,
risalenti al 1923. A spiegare l'importanza storica di questa nuova
scoperta, il caporedattore del tg5, Claudio Della Seta: “Quando alcuni
anni fa Yad Vashem ricercò in tutta Europa filmati riguardanti la vita
delle famiglie ebraiche prima della Shoah per approntare
l'installazione multimediale che ora si trova al suo ingresso, ne trovò
ovunque, tranne che in Italia. La loro testimonianza costituisce
pertanto un unicum”. Un tesoro prezioso inoltre, se si considera che
nel 1923 non esisteva ancora la possibilità di eseguire riprese
amatoriali ma si doveva ricorrere per forza allo standard 35mm
professionale.
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ROSH HASHANAH 5775
Un anno per un mondo migliore
In
occasione del nostro Capodanno 5775 auguro a tutti un anno di
cambiamento positivo, pieno di soddisfazioni personali, prosperità
economica in Italia e in Europa e soprattutto, di pace nella nostra
amata terra d’Israele. Che le diversità tra i popoli diventi un punto
di forza per un mondo migliore.
Amnon Cohen, presidente Comunità ebraica di Genova
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ROSH HASHANAH 5775
Un anno di bontà
Il
pensiero che rivolgo a tutti gli ebrei in occasione del capodanno mi
porta ad augurare loro che il 5775, sia, ovviamente, un anno buono ed
anche che Baruch Hashem presti orecchio a quanto chiestoGli durante il
seder di Rosh Hashanah, ovvero che vengano allontanati e finiscano
distrutti coloro che desiderano il nostro male.
Emanuele Colorni, presidente Comunità ebraica di Mantova
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Italia - Israele, i passi da fare |
Dal
2004 esiste anche in Israele il Com.It.Es., il Comitato rappresentativo
degli Italiani all'estero, che è l'organismo eletto dai cittadini
italiani a tutela dei loro interessi di fronte alle autorità nei
diversi paesi del mondo. I Com.It.Es. generalmente vengono eletti sulla
base delle circoscrizioni consolari, ma solamente in quelle che
includono almeno 3.000 iscritti. In Israele esistono due Consolati
d'Italia, a Tel Aviv e a Gerusalemme. Il primo supera ampiamente il
quorum necessario, ma il secondo no. Vi è poi un problema politico:
l'Italia, come tanti altri paesi, non riconosce Gerusalemme come parte
dello Stato d'Israele, ma solamente come parte della cosiddetta
Circoscrizione Speciale.
Sergio Della Pergola, Università di Gerusalemme
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Investire nella convivenza |
In
Germania sfilano decine di migliaia di musulmani contro l'Isis e contro
il terrorismo. A pochi giorni dalla grande manifestazione contro
l'antisemitismo, una delle più grandi comunità islamiche d'Europa dà un
segnale importante e mostra la forza della democrazia tedesca. Nei
giorni scorsi le mobilitazioni sono continuate in altre capitali
europee.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Il ritorno del Memoriale |
Quando
il 13 aprile del 1980 ad Auschwitz, nel Blocco 21, venne inaugurato il
Memoriale degli italiani deportati nei campi di sterminio nazisti, una
grande installazione artistica voluta dall'Aned, l’associazione
nazionale degli ex deportati, e realizzata dallo studio di architettura
BBPR di Milano, nessuno avrebbe pensato che un giorno quello
straordinario monumento sarebbe stato sfrattato.
Mario Avagliano
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