12 ottobre 2014 - 18 Tishri 5775 |
|
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
|
|
 |
Maurizio Molinari
@Maumol
(11 Ott)
Appello su #FB:”#Berlino più economica di #TelAviv, immigriamo”. Polemiche
François Hollande
@fhollande (9 Ott)
Félicitations à Patrick Modiano, ce prix Nobel consacre une œuvre qui
explore les subtilités de la mémoire et la complexité de l’identité
|
|
 |
#PE24BreakingNews
|
Aggiornamenti
regolari e notizie notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla
homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure
seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
|
|
|
|
Priebke, macabra messa in scena
Sdegno
collettivo di istituzioni e società civile per la messa, con un
altarino improvvisato di fiori e cartelli, celebrata ieri a Ponte
Sant’Angelo in ricordo del carnefice nazista Erich Priebke.
L’iniziativa è stata ideata dal suo legale, Paolo Giachini, e dallo
stesso è così spiegata al Messaggero (Raffaella Troili): “Visto che il
luogo della sepoltura non si può rivelare, per risolvere il problema di
chi vuole coltivare la memoria di Priebke e rendergli omaggio in un
luogo fisico abbiamo deciso di eleggere come luogo ideale Ponte
Sant’Angelo, che lui amava già dal ’41 e dove negli ultimi anni andava
a passeggiare. In futuro chiunque potrà portare un fiore o rivolgere un
pensiero”. Immediata la reazione del Campidoglio, che ha stigmatizzato
con chiare parole l’accaduto (“Uno schiaffo a tutta la città”, ha detto
Marino) e fatto rimuovere i manifesti celebrativi di Priebke affissi
sul ponte. C’è intanto preoccupazione per il corteo in suo onore
organizzato nel pomeriggio da Forza Nuova ad Albano Laziale.
Continuano a far discutere le dichiarazioni di Beppe Grillo,
che a Circo Massimo si è lanciato in nuove provocazioni riportate dal
Corriere della Sera: “Il Parlamento è una dimensione che non ci
appartiene. Ai ragazzi ho detto: da domani uscite, ricostruiamo gli
scranni del Parlamento davanti ai cittadini. Verrò anch’io”. Ha poi
continuato annunciando un referendum sull’euro: “Dobbiamo uscire il
prima possibile. Entro maggio raccoglieremo un milione di firme per una
legge di iniziativa popolare”, duro infine l’attacco al Governo, dopo
la terribile alluvione di Genova: “Lunedì vado al casello e voglio che
l’Esercito italiano arrivi prima di Renzi (…) Questi cialtroni vanno
fermati con l’esercito, perché l’esercito deve stare con gli Italiani”.
Sul Tempo un intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano
a tema terrorismo, ripreso dal sito www.formiche.net: “Terrorismo e
antiterrorismo sono entrati prepotentemente nella vita degli Stati,
delle società e degli individui dell’intero pianeta, modificando il
concetto stesso di sicurezza e di sovranità. In più, il terrorismo
internazionale di matrice religiosa, nella sua versione più evoluta e
aggressiva, veste anche abiti europei, muovendosi, talvolta,
insospettabile tra insospettabili e lanciando una sfida senza
precedenti alla sicurezza globale”. Alfano sottolinea poi l’importanza
di non confondere e far coincidere l’Isis con l’Islam, lo Stato
Islamico sta infatti colpendo gli stessi musulmani oltre alle minoranze
cristiane. L’approccio di Europa e USA per contrastare il terrorismo,
continua, si fonderà su: “l’integrazione di soft power e hard power,
cioè su di un mix oculato di diplomazia, intelligence e law enforcement
con lo strumento militare, con una probabile, progressiva, prevalenza
del primo sul secondo”.
“Museo e uscita dall’UCEI. Per la Comunità ebraica il Consiglio
decisivo”, titola il Corriere della Sera Roma relativamente alla
riunione del Consiglio comunitario
in programma oggi con due punti, definiti “choc”, all’ordine del
giorno: avvio delle procedure per l’uscita della Comunità dall’UCEI e
uscita dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione Museo della
Shoah. L’articolista, Alessandro Capponi, riferisce dell’orientamento
che sarebbe stato adottato dai consiglieri della lista di minoranza
Hazak. “In riunioni e lettere e appelli – scrive – invitano a
considerare che ‘la prospettiva dell’uscita dall’UCEI mette a
repentaglio l’unità dell’ebraismo’. Una scelta che sarebbe in ogni caso
‘impraticabile’ anche perché fuori dall’UCEI ‘non ci sarebbero le
tutele garantite dall’Intesa (con lo Stato italiano) anche per gli
iscritti”. Oltre al Consiglio della Comunità ebraica di questa sera, si
legge ancora, “nei prossimi giorni, per la precisione mercoledì, ecco
la riunione decisiva del cda della Fondazione Museo della Shoah:
secondo indiscrezioni in quell’occasione Riccardo Pacifici dovrebbe
confermare le sue dimissioni, anticipate con una lettera al sindaco
Ignazio Marino”. Anche in questo caso si riportano le valutazioni dei
consiglieri di Hazak secondo cui, scrive Capponi, ostacolare
l’impostazione data al futuro del Museo dal sindaco (Villa Torlonia
come sede definitiva, la Casina dei Vallati come sede temporanea)
sarebbe inaccettabile “perché vanificherebbe il faticoso lavoro
collettivo e ormai decennale, mettendo forse fine alle speranze di
avere il Museo della Shoah a Roma”.
Sulla Domenica del Sole 24 Ore, David Bidussa
recensisce il libro, protagonista di un caso editoriale (data la
pubblicazione in contemporanea del volume “Il passato che è in me”,
Belforte editori), “La Shoah in me. Memorie di un combattente del
Ghetto di Varsavia” (ed. Sandro Teti, a cura di Anna Rolli e con
prefazione di Gad Lerner) di Simcha Rotem, eroe della rivolta del
Ghetto contro i nazisti. Rotem ripercorre la sua lotta per la
sopravvivenza in Polonia: “II problema non è solo come ci si nasconde
dai tedeschi o come si sfugge alla caccia all’ebreo della Gestapo, ma
come si coabita e spesso come si deve imporre la propria vita e le
proprie ragioni a un ambiente che sopporta a mala pena gli ebrei,
talora li denuncia, spesso li deruba delle loro cose non prima di
averli malmenati, e li percepisce come intrusi nella resistenza e nella
lotta all’invasore”. Da segnalare poi l’importanza delle donne
nell’unità di combattimento Zob, nella quale vennero trattate
assolutamente alla pari. La salvezza e la fortuna di Simcha Rotem
risiedono nella propria fisionomia che lo fa apparire polacco e gli
permette di dialogare con l’esterno: “È questa ‘fortuna’, come rileva
Gad Lerner nella sua prefazione, a ‘salvarlo’ ma anche a esporlo, alla
violenza dei polacchi più che a quella dei nazisti”.
Nuove rivelazioni, dopo la pubblicazione di documenti d’archivio, sull’affair Clinton-Lewinsky
nell’articolo di Vittorio Zucconi, firma di Repubblica. Nel tentativo
di giustificare il proprio tradimento coniugale agli occhi dell’America
intera, il presidente Bill Clinton si appigliò infatti al Talmud per
testimoniare la propria buona fede: “Chiesero il parere di una autorità
in materia di Talmud, cioè nella interpretazione della Legge divina, la
professoressa di Dartmouth, Susannah Heschel che sembrò gettare a
Clinton un salvagente. Secondo la legge classica dell’Ebraismo —
rispose la specialista del Talmud — adulterio è commesso soltanto
quando un uomo sposato ha un rapporto sessuale completo con una donna
sposata, e Monica Lewinsky è nubile. Nella peggiore delle ipotesi, il
presidente Clinton è colpevole del comune peccato di onanismo, un
peccato che probabilmente affligge la coscienza della maggioranza di
uomini ebrei”. Particolari documentati e provati che riemergono,
sottolinea Zucconi: “Proprio quando si fa sempre più concreta la corsa
di un’altra Clinton, Hillary, verso la Casa Bianca”.
Ad aprire il Festival del Cinema di Roma, il documentario “My Italian Secret – The Forgotten Heores” che vede come protagonista Gino Bartali,
Giusto tra le Nazioni. Sul Corriere Fiorentino le parole del regista
Oren Jacoby: “Ero studente di cinema a Roma quando ho sentito parlare
del rastrellamento nazista degli ebrei nel 1943. Anni dopo ho
conosciuto la storia poco nota degli italiani che rischiarono la vita
per salvare degli stranieri innocenti dai tedeschi. Gino Bartali
contrabbandava documenti nella sua bici, il dottor Giovanni Borromeo
inventò una malattia fittizia per spaventare la SS. Ingegnosi atti di
coraggio, storie per me irresistibili”. La voce narrante sarà quella
dell’attrice Isabella Rossellini.
Sulla Domenica del Sole 24 Ore, Giuseppe Scaraffia delinea la sagoma dell’ultimo premio Nobel per la letteratura Patrick Modiano,
le cui opere vivono il dramma dell’occupazione tedesca: “I suoi
genitori erano degli ‘avventurieri piuttosto misteriosi’. Il padre, un
bell’uomo elegante, era riuscito a salvarsi e a non portare la stella
gialla degli ebrei grazie ai suoi loschi traffici con i
collaborazionisti. Ed è proprio la contiguità col male e la sua
ambiguità a intessere tutta l’opera di Modiano”. Genitori tanto
particolari da aver portato il premio Nobel a descrivere se stesso
come: “Un cane che finta di avere un pedigree”.
Sempre sulla Domenica, Giulio Busi recensisce Le tre vite di Moses Dobrushka di Gershom Scholem.
Un personaggio inafferrabile e machiavellico, uno zelig del ’700:
“Moses Dobrushka, questo signor nessuno era venuto a Parigi in
compagnia delle belle donne, dei soldi e delle bugie, con l’intento
dichiarato di aiutare i giacobini e con quello, nascosto, di fare la
spia degli austriaci, o almeno così dicevano e spergiuravano i delatori
che lo denunciarono alla Comune. Aggiungete che Moses, che adesso si
faceva chiamare Junius Frey, era nato ebreo, s’era convertito al
cristianesimo ed era stato fatto nobile dall’imperatore”. Ma che in
realtà restò sempre fedele “al Sabbatianesimo, lo strampalato credo
eretico di chi venerava Shabbatai Sevi, il falso messia che, a metà
Seicento, aveva promesso di riportare gli ebrei in Palestina, salvo poi
convertirsi all’Islam quando il Sultano l’aveva messo alle strette”.
Sabato 18 ottobre (in scena per le scuole dal 14) al Teatro Goldoni di Firenze ci sarà la prima serale di Brundibár,
l’opera sul campo di concentramento di Terezin scritta da Hans Krása,
compositore ebreo morto a Auschwitz. A dedicarle ampio spazio la
Repubblica Firenze: “Quella rappresentazione fu immortalata in un film
di propaganda che doveva dimostrare alla comunità internazionale la
bontà del progetto. Tutti coloro che vi parteciparono vennero poi
sterminati”. Intervistata anche la regista Marina Bianchi che racconta
il difficile lavoro affrontato: “Sono partita dal fatto che è stata
scritta per i bambini dell’orfanotrofio di Praga, dove si tenne la
prima nel 1942, senza perdere però di vista il destino successivo. Ed è
come se questi ragazzi, senza genitori e senza controllo, vivessero la
vicenda in un sogno all’interno di una scenografia composta di letti
che richiamano anche un lager. Abbiamo aggiunto un prologo dove i
ragazzi suonano i temi dell’opera, poi entra in scena l’infermiera-kapo
e tutto si ferma”.
A inaugurare la stagione concertistica genovese, il violoncellista Mischa Maisky
che si esibirà domani “salvo emergenze meteo”. Il Secolo XIX nella sua
edizione Genova lo intervista e ne scrive il profilo: “Nato a Riga, in
Lettonia, nel 1948, Maisky è oggi uno dei più celebri violoncellisti al
mondo. Ebreo, è passato attraverso dure esperienze personali, fra cui
il carcere, prima di riuscire a espatriare in Israele. Oggi vive a
Bruxelles e alcuni dei suoi cinque figli sono valenti musicisti”.
Rachel Silvera
twitter @rsilveramoked
Leggi
|
|
|
|
Seguici
su
Pagine
Ebraiche 24 e l'Unione Informa sono pubblicazioni edite dall'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di
comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle
realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non
sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come
una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione
delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente
disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio
contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio
perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se
non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare
un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del
messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati -
I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto
l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario
quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 -
direttore responsabile: Guido Vitale. |