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13 ottobre 2014 - 19 Tishiri 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Oshannah rabbah è il giorno definitivo. La fine di un percorso iniziato a Rosh HaShanah.
Speriamo di essere all'altezza di questo giorno. E di vedere le nostre Selichoth ascoltate da HaShem:
Disse Rabbi Yochannan: Da dove risulta che il Signore diede ragione a Moshe? Da quanto è detto: “e D-o disse: ho perdonato secondo le tue parole” (Bemidbar 14, 20). Disse Rabbi Ishmael: D-o disse a Moshe: Beato il discepolo a cui il Maestro da ragione! (vari punti in Berachot 32a-b).
 
Anna
Foa,
storica
L'attribuzione alla giovane pakistana Malala Yousafzai, a metà insieme con l'attivista indiano Kailash Satyarthi, del premio Nobel per la pace “per la loro lotta contro la repressione dei bambini e dei giovani e per i diritti di tutti i bambini all'istruzione”, è una bella notizia che ci riempie di fiducia e di speranza. Che sia anche una brutta notizia per i talebani è evidente, dal momento che Malala è stata gravemente ferita nel 2012 proprio dai talebani per la sua lotta per l'istruzione delle bambine in Pakistan.
 
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Dal Cairo i fondi per Gaza
“I donatori arrivati al Cairo offrono quasi cinque miliardi e mezzo di dollari (4,4 miliardi di euro) per la ricostruzione di Gaza” riporta Davide Frattini sul Corriere della Sera, superando così la cifra auspicata dal presidente palestinese Abu Mazen. Ma nonostante i finanziamenti la situazione non pare chiara: “Oggi la sua Guardia avrebbe dovuto dispiegarsi ai valichi con Israele, una condizione posta dal premier Benjamin Netanyahu per concedere il passaggio dei materiali più importanti”, ossia per evitare che Hamas possa utilizzarli per ricostruire il proprio arsenale, ma i leader fondamentalisti negano di aver ceduto il controllo della frontiera. L’Italia ha partecipato ai finanziamenti con quasi 19 milioni di euro, 450 arrivano dall’Europa mentre un miliardo di dollari arriva dal Qatar. Il Quotidiano Nazionale ricorda che la “conferenza dei donatori” è stata organizzata al Cairo alla presenza di 50 tra ministri degli Esteri e rappresentanti delle organizzazioni internazionali, e dalla capitale egiziana il ministro Federica Mogherini ha dichiarato che “occorre mandare anche un messaggio politico”, perché, continua l’articolo, lo status quo di un conflitto decennale non è più accettabile. La Stampa riporta anche che “Tutti i big arrivati al Cairo, a cominciare dal segretario di Stato Usa, John Kerry, si sono detti d’accordo sul fatto che i negoziati tra israeliani e palestinesi debbano riprendere a partire dall’accordo per il cessate il fuoco del 26 agosto scorso.”
A un anno dalla scomparsa del criminale nazista Erich Priebke tensioni si sono registrate ad Albano Laziale tra estremisti di destra guidati da Forza Nuova e antifascisti. Un contatto tra i due gruppi, spiega il Messaggero, è stato evitato grazie alla massiccia presenza di forze dell’ordine. Sempre sul Messaggero, Marco Pasqua parla della manifestazione romana organizzata a Ponte Sant’Angelo dall’avvocato Paolo Giachini come di “un’offesa a tutta la città, alla sua storia, al suo dolore” avvenuta a pochi giorni dall’anniversario della retata del 16 ottobre 1943.
La decisione del Consiglio della Comunità ebraica di rimandare un confronto sul tema dei rapporti con l’UCEI, argomento all’Ordine del giorno della seduta assieme alle dimissioni dello stesso presidente della Comunità romana Riccardo Pacifici dalla Fondazione Museo della Shoah, è riportata dalle cronache romane del Corriere della Sera con il titolo: “Vince la mediazione”. Riferisce Alessandro Capponi: “Prima ancora dell’inizio viene cambiato l’ordine del giorno che chiedeva di ‘avviare la procedura per uscire dall’Unione delle comunità ebraiche’ e invita ‘il presidente della Comunità a ritirare le dimissioni dalla Fondazione’. Alle dieci della sera, a Consiglio appena terminato, Pacifici fa sapere che accoglierà la richiesta”.
 
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  davar
qui roma - il ministro lieberman in visita
Italia e Israele, si parla di Esteri
I rapporti tra Italia e Israele ma anche l'evoluzione del quadro mediorientale, con la questione palestinese e la minaccia dell'Isis in primo piano. Saranno questi i punti principali dell'agenda italiana del ministro degli Esteri di Israele Avigdor Lieberman, atterrato questa mattina a Roma e impegnato domani in una serie di appuntamenti istituzionali. Ad aprire la sua due giorni nella Capitale del ministro, l'incontro con i vertici dell'ebraismo italiano e romano con cui Lieberman ha avuto modo di confrontarsi in queste ore. Molto atteso il faccia a faccia previsto per domani con il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini (nell'immagine l'incontro tra i due ministri durante la visita questa estate di Mogherini in Israele) – di ritorno dal vertice del Cairo sulla ricostruzione di Gaza - che sarà preceduto dall'intervento di Lieberman davanti alla Commissione Esteri della Camera. Tra gli appuntamenti del ministro israeliano, anche l'incontro con il ministro degli Interni Angelino Alfano.
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Informazione - International Edition
Il Nobel a Patrick Modiano,
una storia tra Italia e Francia

Una vita a Parigi, un rapporto complesso con la seconda guerra mondiale al punto da dichiarare di essere nato non due mesi, ma due anni dopo il termine del conflitto, e soprattutto il padre italiano e la sua storia di ebreo sfuggito alle deportazioni naziste. Il pubblico dell’edizione internazionale di Pagine Ebraiche incontra questa settimana lo scrittore Patrick Modiano, Premio Nobel per la Letteratura 2014. Un riconoscimento che premia l’impegno dell’autore per la Memoria, e le sue riflessioni sui temi di storia, identità e sensi di colpa.
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demenza digitale - la sfida di jaron lanier
Il valore umano del web

“A tutti quelli che mia figlia, crescendo, conoscerà. Spero che sarà in grado di inventare il proprio posto in un mondo in cui è normale trovare successo e realizzazione”, questa la dedica e la speranza con la quale Jaron Lanier introduce il suo ultimo libro La dignità ai tempi di Internet (ed. il Saggiatore). Un combattente in contrasto con la demenza digitale, Lanier, che ieri alla prestigiosa Fiera del Libro di Francoforte ha ricevuto il Premio per la Pace, in passato consegnato a scrittori e attivisti come Claudio Magris, David Grossman e Susan Sontag e Orhan Pamuk. Un riconoscimento attribuito a chi si spende per il progresso e l’umanità. Ieri ad investire nella sala circolare della Paulskirche Jaron Lanier (nell’immagine assieme al sindaco di Francoforte Peter Feldmann nel corso della cerimonia di premiazione) è stato un personaggio d’eccezione: il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz cha ha dichiarato: “Il fatto che sia stato destinato proprio a lui è un buon segno”. Nel discorso fatto durante la premiazione Lanier ha invocato la nascita di un nuovo umanesimo:”Il nuovo umanesimo consiste nel credere nell’uomo, come prima, e in particolar modo rifiutare l’intelligenza artificiale. Questo non significa rinunciare agli algoritmi o ai meccanismi; essi devono essere utilizzati come strumenti. Bisogna quindi capire in che modo relazionarsi con essi e in che modo gli esseri umani debbano percepire la realtà”. Jaron Zepel Lanier è un personaggio multiforme ed eclettico: nato cinquantaquattro anni fa a New York da genitori ebrei (madre viennese sopravvissuta alla Shoah e famiglia paterna scampata dai pogrom) e cresce in Messico, approda poi in California e lavora per Atari, la più importante società di videogame concentrandosi sulla realtà virtuale. Dopo aver prestato la propria consulenza e lavorato a diverse start-up inizia ad ingaggiare una durissima battaglia morale contro l’uso improprio della rete e la pericolosità di un progresso non sempre benefico per l’umanità.
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qui roma
Museo della Shoah, il Consiglio
approva il piano del sindaco 

“Il Consiglio della Comunità ebraica di Roma esprime apprezzamento per la proposta operativa del sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino per la realizzazione del Museo della Shoah e gratitudine per la disponibilità della Casina dei Vallati quale sede della Fondazione. Ribadisce la necessità che Roma si doti in tempi rapidi di un Museo della Shoah il cui valore universale è indiscutibile per l’intero Paese. Invita il presidente della Cer a ritirare le dimissioni dagli organi della Fondazione. Esorta i componenti del Collegio dei Soci Fondatori e del Cda ad operare affinché il museo veda la luce nelle modalità e nei tempi previsti”.
È quanto si legge nella delibera approvata ieri a maggioranza dal Consiglio della Comunità ebraica romana. All'ordine del giorno della riunione i rapporti della Comunità con l'UCEI e le dimissioni del presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici dal Consiglio della Fondazione Museo della Shoah. Relativamente al primo punto si è deciso di attendere ulteriori approfondimenti mentre, per quanto concerne il secondo, Pacifici ha confermato di aver preso atto della delibera del Consiglio.
 

pilpul
 Oltremare - Inverno, autunno
Finalmente autunno. Spuntano come funghi le Sukkot, capanne, a ogni angolo di strada, in cui mangiare e chicchierare; una brezza fresca la sera ci fa perfino mettere un golfino, e dubitare se magari abbandonare temporaneamente i sandali per un paio di scarpe chiuse. No, non esageriamo, finché non arriva la pioggia vera, quella a scrosci, non c'è motivo di chiudere i piedi interamente in gabbia.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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