Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

2 novembre 2014 - 9 Cheshvan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"Va'..verso una terra che ti indicherò". Il primo comando di Dio ad Abramo lascia indeterminata la destinazione. Ogni passo del suo vagare diventa così, in sé, adempimento della parola divina.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Nel suo ultimo libro Amos Oz (“Giuda”, Feltrinelli) scrive frasi intorno all’idea di tradimento che forse solo attraverso un libro si possono dire e possono trovare la via per essere ascoltate, molto di più di un discorso in piazza o alla televisione.
È il messaggio che chi ancora crede nella lettura si aspettava da tempo: non è vero che il libro è morto. Con i libri si può, ancora.
 
Milano, saluti romani
per i caduti di Salò
Saluti romani e insegne della Decima Mas in ricordo dei caduti repubblichini. L’indecente commemorazione si è svolta ieri a Milano, al Cimitero Monumentale, e ha visto la partecipazione di un centinaio di militanti neofascisti. “Durante la predica, Giulio Tam, il sacerdote noto per le simpatie di estrema destra, s’è scagliato contro la Chiesa moderna, l’islam, gli omosessuali e le giovani generazioni imbelli” riporta il Corriere della sera nelle pagine milanesi.

In partenza per la Polonia il Viaggio della Memoria organizzato dall’ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. Insieme ai Testimoni Sami Modiano, Andra e Tatiana Bucci, legati a Veltroni da una lunga amicizia, 60 parlamentari in rappresentanza di tutto l’arco politico ad eccezione di Lega Nord e Fratelli d’Italia. L’iniziativa è stata sponsorizzata, tra gli altri, dal parlamentare pd Emanuele Fiano. “Chissà che per molti deputati, futuri grandi elettori del presidente della Repubblica, non possa essere anche l’occasione per conoscere e apprezzare da vicino quello che un giorno, quando Napolitano deciderà di lasciare, potrebbe diventare il prossimo candidato al Colle”, scrive Mariagrazia Gerina sul Fatto Quotidiano. Infelice la scelta della titolazione: “Veltroni porta tutti ad Auschwitz. Sognando il Colle”.

“Primo segno dei tempi: ieri mattina, alle 9.30, nei corridoi della Farnesina, l’abbraccio tra la ministra uscente Federica Mogherini e l’entrante Paolo Gentiloni non è stato di maniera, ma sinceramente caloroso. E così il colloquio tra i due che ne è seguito, di ben tre ore, a parlare fitto di Libia, di Medio Oriente, di Russia e Ucraina, di Europa e America”. Così La Stampa (Francesco Gnignetti) nel raccontare la prima giornata da ministro degli Esteri di Paolo Gentiloni.
 
Leggi

  davar
A FERRARA UNA GIORNATA DI STUDIO DEL MEIS
Ghetto di Varsavia, l'orrore

e la propaganda svelata
Svelare la manipolazione e la propaganda dei nazisti sul Ghetto di Varsavia. È la sfida della giornata di studio internazionale organizzata sinergicamente da Museo dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, Memoriale della Shoah di Parigi e Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e con il patrocinio, tra gli altri, della Comunità ebraica ferrarese oltre che delle principali istituzioni cittadine.
L'appuntamento è per il pomeriggio di domani (Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management della locale Università degli studi, ore 17) con grande protagonista lo storico francese Georges Bensoussan, che terrà una lectio magistralis sull'eclusione “dal mondo dei vivi” e sul genocidio “prima del genocidio”. Un intervento che, spiegano dall'organizzazione, "offrirà elementi di comprensione sulla politica dei ghetti nazisti, analizzandola come una tappa significativa nel percorso di distruzione dell’ebraismo europeo". Focalizzando l'attenzione su "fonti primarie ancora troppo poco conosciute" (archivi e testimonianze delle vittime rinchiuse nel ghetto, ma anche testimonianze della visione dei carnefici che fotografarono e filmarono gli effetti della loro azione di annientamento) si cercherà inoltre di stimolare una riflessione sulla conoscenza "e sull’uso che oggi facciamo di tali fonti". Bensoussan avrà al suo fianco il direttore del Meis Riccardo Calimani e Anna Quarzi dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
Alle 21, presso il cinema Boldini, sarà invece proiettato il documentario originale “A Film Unfinished” (Shtikat Haarchion, Il silenzio dell’archivio) di Yael Hersonski. L'ingente lavoro di ricerca ha permesso di ricostruire una sorto di doppio film: da un lato, un documentario delle terribili condizioni di vita nel ghetto; dall’altra la finzione imposta dai nazisti che organizzarono una vera e propria messa in scena con le vittime trasformate in attori e protagoniste di finti pranzi, ricevimenti, musica e feste "a dimostrare che gli ebrei non se la passavano poi così male".
Realizzata con il supporto del Pitigliani Kolno'a Festival, la serata vedrà l'intervento di Laura Fontana, responsabile per l'Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi e responsabile per l'educazione alla Memoria del Comune di Rimini.
Leggi
QUI PITIGLIANO
Una targa per rav Isidoro Kahn
A dieci anni dalla sua scomparsa, realizzandosi la proposta partita da Anna ed Enzo Priami, una targa è stata apposta nel Tempio pitiglianese a ricordo della consulenza entusiasticamente fornita da rav Isidoro Kahn alla ricostruzione del luogo. La cerimonia è stata ospitata da "La piccola Gerusalemme", l'associazione che cura l'antico e suggestivo sito ebraico. Nell’occasione è stato anche presentato il volume "Quale è la via del vento?" (editore Belforte) opera dello studioso Paolo Orsucci.
Leggi
QUI PARMA - PREMIO LETTERARIO ADEI WIZO
Scrittura e interpretazione,

gli studenti protagonisti
Aula gremita, al liceo scientifico Ulivi di Parma, per l'ultimo atto dell'edizione 2014 del premio letterario organizzato dall'Adei Wizo nel nome di Adelina Della Pergola. Nell'occasione è stato infatti assegnato il riconoscimento che gli studenti delle scuole italiane (16 gli istituti coinvolti, da Milano alla Sicilia) hanno attribuito allo scrittore israeliano Assaf Gavron per il suo “Idromania” (ed. Giuntina).

Circa ottanta tra alunni ed insegnanti hanno partecipato all’incontro condotto da Miriam Rebhun e dall'attrice Silvia Zoffoli: uno stimolante laboratorio didattico che ha visto gli stessi dare sfogo alla creatività e al talento interpretativo. In un messaggio rivolto agli studenti la famiglia Della Pergola, sostenitrice del Premio assieme all'UCEI (che vi destina una quota della raccolta dell'Otto per Mille), hanno espresso l'auspicio che il Premio possa continuare con sempre maggiore seguito "perché la diffusione della cultura ebraica, in un mondo ancora pieno di incomprensioni, ignoranza e pregiudizi, è più che mai necessaria". La cultura, rilevano Sergio e Mara Della Pergola, "è salute e speranza, e la cultura ebraica è più che mai in prima linea in questo obiettivo comune di pubblica utilità".
QUI ROMA - PITIGLIANI KOLNO'A FESTIVAL
Porte aperte sul cinema di Israele
Il Pitigliani Kolno’a Festival di Roma viene inaugurato da Gett, il lungometraggio firmato da Ronit e Shlomi Elkabetz, proiettato ieri sera nelle affollate sale Deluxe e Kodak della Casa del Cinema. Viviane Amsalem ha 45 anni ed è sposata da 30 con Elisha, un ebreo marocchino molto osservante. Da trent’anni la donna vuole divorziare e grazie alla complicità dell’avvocato Carmel trova il coraggio di portarlo davanti al tribunale rabbinico per sciogliere il matrimonio, ottenere il Gett. La situazione però si complica: Elisha non ha alcuna intenzione di lasciarla libera e grazie alla sua inattaccabile dirittura morale riesce a rimandare il giudizio dei rabbini. Due ore dentro al tribunale che riassumono cinque anni del calvario della signora Viviane che grida disperata la propria impotenza, mentre sul banco si susseguono i testimoni: parenti e vicini che spiattellando la vita della famiglia Amsalem rivelano i propri limiti, sogni e paure. Un’opera intensa che chiude la trilogia della protagonista Viviane preceduta da To take a wife del 2004 e Seven days del 2008 e che corre per conquistare l’Oscar come miglior film straniero. Dan Muggia, direttore artistico del festival insieme ad Ariela Piattelli, spiega la scelta di aprire con un lungometraggio così dolente: “Questa è stata una decisione puramente artistica, non un tentativo di sollevare polemiche. Mi è sembrato più che naturale, facendo un bilancio, portare Gett qui: dopo aver vinto il premio dell’Academy israeliana, cerca di arrivare agli Oscar e sarà presto distribuito in Italia. Ho amato questo lavoro per la bravura degli attori, così credibili, e per la complessità nella quale hanno deciso di imbarcarsi; non è affatto facile recitare in un luogo chiuso, senza fare mai riprese di spalle, senza inquadrare più persone inseme”. Poi continua: “Il pubblico è rimasto in sala perché la storia di Viviane lo aveva colpito, gli spettatori non ebrei hanno chiesto delucidazioni sul significato del ghet, del divorzio religioso e il rabbino capo Riccardo Di Segni, che ha assistito alla proiezione, ha spiegato la differenza sostanziale del potere del tribunale rabbinico in Israele che si regge sul sostegno dello Stato e nel quale non esistono matrimoni civili e quello in Italia. Il rav ha inoltre aggiunto che ogni anno celebra circa 40 matrimoni e si ritrova a dover affrontare circa 12-15 casi di divorzi. Un numero impressionante”. La storia di Viviane Amsalem colpisce perché non cerca di essere neorealista, non si imbarca in moralismi universali. Viviane affronta il suo caso personale, solo verso la fine lancia un grido che diventa collettivo. Improvvisamente si rende conto di non essere sola, di non essere l’unica. Un caso che ha sollevato anche domande degli spettatori sul tema del femminismo, perché – si sono chiesti – a decidere l’annullamento doveva essere il marito?. “Un film – conclude Muggia – che si svolge dentro un’aula eppure coinvolge un mondo intero”.
Leggi
  pilpul
Pensare il radicalismo islamico/7
Gli approcci radicali, onnicomprensivi, totalizzanti alla religiosità islamica sono vecchi quanto la sua stessa origine, quattordici secoli fa, ma l’islamismo più recente, come già abbiamo avuto modo di dire, si genera in quanto filiazione oppositiva al movimento della «rinascita araba», al-Nahda. Di quest’ultimo, in buona sostanza, coglie alcuni aspetti, a partire dall’urgenza di un confronto diretto tra Islam e modernizzazione socioculturale. Ma se per i riformisti fondamentale era una revisione del primo alla luce della seconda, per i radicali, invece, valeva il principio esattamente opposto. Già con un pensatore come il libanese Muhammad Rachid Rida (1865-1935), il maggiore esponente dell’attivismo politico della cosiddetta «restaurazione», che si rifaceva ad un’epoca d’oro dell’Islam, questo elemento emerse con indiscutibile nettezza.

Claudio Vercelli
Leggi
Nugae - Taccuino smeraldo
Adoro come deve vedermi la gente in questo momento. Dunque, c’è una ragazza che indossa una mantella nera e una collana con un po’ troppi brillantini, e scrive china su un taccuino verde smeraldo, mentre sorseggia cappuccino decaffeinato in modo eccessivamente lento seduta al tavolino di un bar in una sera d’autunno. È bello perché sembra l’inizio di un romanzo in cui la fanciulla rivelerà la sua stoffa di eroina. Oppure una scena di vita quotidiana della Francia di inizio ’900 in qualche bistrot frequentato da artisti e intellettuali. Si capisce che ha il suo fascino. In realtà ne avrebbe di più se fosse davvero un elegante caffè letterario e non il bar semivuoto di una stazione, ma bisogna accontentarsi. Vorrei così tanto dire che lo faccio spesso, ma nel quadretto c’è sempre un computer a rovinare tutto. Sebbene sia una grande fan della scrittura a mano – lo testimoniano pile di quaderni riempiti di lezioni universitarie, bozze di articoli poi inviati per email, ma nel numero maggiore di annotazioni varie ed eventuali – purtroppo questo specifico idillio risulta un po’ démodé anche per me. La verità è che normalmente nemmeno mi verrebbe mai in mente.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.