Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

5  novembre 2014 - 11 Cheshvan 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“Disse se ho trovato grazia ai Tuoi occhi, non passare oltre il Tuo servo … ”(Bereshìt 18, 3). Si domanda il Grande Rabbì Israel ben Eliezer, conosciuto come Baal Shem Tov e fondatore del movimento chassidico: Che cosa vuole insegnarci in pratica la Torah, quando viene a mostrarci che è più importante l’ospitalità che stare al cospetto della Shechinà – la presenza Divina? Da questo insegnamento noi impariamo che anche se spesso l’ospitalità può distoglierci dallo studio della Torà o può farci ascoltare del Lashòn ha-rà, maldicenza, nonostante questo dobbiamo adempiere ed essere coscienti che questo precetto è superiore allo stare al cospetto della presenza Divina.
 
Leggi

David
Assael,
ricercatore
“Ohev Shalòm ve Rodef shalòm”, ama la pace e persegui la pace. È a tutti noto che, con un centro-sinistra incapace di esprimere leadership e linea politica e dopo il forte ridimensionamento di Kadima, il vero rivale di Bibi Netanyahu sia Naftali Bennet. Dobbiamo leggere in termini di banali calcoli elettorali, il supporto che il Ministro dell’Economia sta confermando in queste ore di scontri all’ultra-destra religiosa del suo Paese? Davvero, non si trovano altri motivi per buttare benzina sul fuoco come si sta facendo in questo momento.
 
Leggi

Roma - Serata finale del Pitigliani Kolno'a Festival (Centro Pitigliani, via Arco de' Tolomei 1), alle 18 la proiezione di "Mi ritroverai dentro di te" a seguire "Life as a rumor" e alle 21 "I'm your man". 
 
 
Aggiudicata la gara
per il Museo della Shoah
"Aggiudicata la gara per la realizzazione per la realizzazione del museo della Shoah”, così annuncia l’edizione romana del Messaggero con un commento dell’assessore Paolo Masini: “Il nostro impegno è quello di accelerare i passaggi per l’avvio dei lavori in coincidenza con la commemorazione del 27 gennaio, mentre sotto il profilo della legalità, in collaborazione con il prefetto, manterremo alta la vigilanza sulla correttezza di tutti i passaggi e sul sistema dei subappalti”. A dare la notizia anche la Repubblica Roma: “Sarà un consorzio guidato dal costruttore Cerasi a realizzare il Museo della Shoah di Villa Torlonia: ieri l’apertura delle buste per la gara d’appalto a cui hanno partecipato 24 aziende. Il vincitore ha offerto 13 milioni e 299 mila euro”.
 
Leggi

 
 
  davar
Museo della shoaH - soddisfazione di paserman
Aggiudicati i lavori

"Adesso bisogna lavorare sodo"
“È un passo importante che aspettavamo da anni e che saluto con soddisfazione anche se resta il rammarico per il tanto tempo trascorso, in passato, senza che si siano fatti progressi. Adesso bisogna lavorare. Lavorare sodo”. Leone Paserman, presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma, commenta per i nostri lettori l’aggiudicazione provvisoria della gara d’appalto per la costruzione del Museo di Villa Torlonia al consorzio guidato dal costruttore Cerasi, in lizza insieme ad altre 23 aziende. L’impresa di Roma Sac ha al suo attivo, tra le altre, la realizzazione del Teatro dell’Opera di Firenze. Un impegno riconosciutole con la consegna del prestigioso premio In/Arch_Ance. L’iter prevede adesso che passi circa un mese prima dell’aggiudicazione definitiva della gara. Analogo lasso di tempo passerà poi per la stesura del contratto cui seguirà la consegna dell’area in cui si svolgeranno i lavori. Sottolinea Paserman: “Per il 27 gennaio, data in cui ricorreranno i 70 anni dalla liberazione di Auschwitz Birkenau, è auspicabile che il cantiere possa essere aperto. Per la posa della prima pietra si dovrà invece attendere ancora qualche mese. Verosimilmente questo accadrà nel settembre 2015”. Il consorzio vincitore, rivela Paserman, si è aggiudicato il bando con un’offerta che permetterà di risparmiare il 26% rispetto alla base d’asta. La cifra è stimabile attorno ai 16 milioni e mezzo di euro. Ad intervenire anche l’assessore alle Infrastrutture di Roma Capitale Paolo Masini: “Con l’aggiudicazione provvisoria della gara – le sue parole – è stato compiuto un altro passo avanti importante. Il nostro impegno è di accelerare i passaggi per l’avvio dei lavori in coincidenza con la commemorazione del 27 gennaio, mentre sotto il profilo della legalita, grazie anche alla collaborazione con il prefetto Pecoraro, manterremo alta la vigilanza sulla correttezza di tutti i passaggi e sul sistema dei subappalti”.
 
a.s twitter @asmulevichmoked 

nuova luce dopo la denuncia di pagine ebraiche
Azzariti, il busto della vergogna
"Strada per strada, lo sbadato omaggio alla geografia dell’odio”. È il titolo di un’inchiesta sulle distorsioni della tipografia italiana apparso, a firma del direttore Guido Vitale, sul numero di marzo del mensile dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche. Un viaggio che si addentrava, con annessa mappatura, alla scoperta delle molte strade e onorificenze concesse ancora oggi ad alcuni esponenti di spicco del partito fascista e ai principali fautori delle sue dottrine antisemite.
A partire da Gaetano Azzariti, già presidente del Tribunale della Razza, cui questo infamante fardello non precluse la strada alla nomina, avvenuta nel 1955, a giudice della Corte Costituzionale. A raccogliere l’appello di Pagine Ebraiche è stato per primo Umberto Eco, che all’inchiesta del giornale dell’ebraismo italiano ha dedicato ampio spazio in una delle sue mitiche Bustine di Minerva sul settimanale l'’Espresso (17 luglio). Il nome di Azzariti, le sue responsabilità, la capacità di riciclarsi nell’Italia post-fascista, l’infamante busto commemorativo posto ancora oggi nel corridoio della Corte costituzionale, tornano d’attualità in queste ore grazie al giurista Massimiliano Boni, autore della monografia “Gaetano Azzariti: dal Tribunale della razza alla Corte costituzionale” in uscita a dicembre per la rivista Contemporanea del Mulino. Ieri, sul Corriere della sera, l'anticipazione dei contenuti salienti di un’opera destinata a lasciare una traccia importante in ambito storiografico.

Leggi

ISRAELE
Nuovi equilibri con Washington
Sonora bocciatura per il presidente Barak Obama e chiavi del Congresso – di entrambe le sue camere – in mano ai repubblicani. Questa la sentenza emersa dalle urne americane ieri notte. E mentre in molti analizzano i perché della sonora sconfitta democratica, in Israele si guarda al futuro: cambierà qualcosa nei rapporti tra i due paesi ora che a Washington il partito dell'Elefantino, vicino alle posizioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu, rappresenta la maggioranza? Secondo Eytan Gilboa, docente di comunicazione alla Bar Ilan University ed esperto nelle relazioni Usa-Israele, è difficile fare previsioni su come agirà Obama nei due anni che gli rimangono alla guida degli Stati Uniti. Ma il conflitto israelo-palestinese potrebbe diventare una priorità nell'agenda del presidente americano.

Leggi

iSRAELE
Gerusalemme, torna il terrore
Ha un nome il terrorista palestinese lanciatosi questa mattina sulla folla a Gerusalemme con la propria vettura. Si tratta infatti di Ibrahim al-Akari, un esponente della Jihad islamica proveniente da Shuafat (Gerusalemme Est). L’attentatore sarebbe il fratello di uno dei 1027 prigionieri rilasciati durante le trattative per liberare Gilad Shalit, soldato israeliano ostaggio per oltre cinque anni dei criminali di Hamas. Il bilancio dell’attentato parla al momento di un morto e di numerosi feriti, tra cui alcuni in gravissime condizioni.
Leggi

Sopravvisse all'inferno di auschwitz
Martino Godelli (1922-2014)
È scomparso all’età di 92 anni Martino Godelli, nato Goldstein, uno degli ultimi sopravvissuti italiani all’orrore di Auschwitz Birkenau. Nato in Romania, trasferitosi giovanissimo nella Fiume fascista, Godelli – tra i pionieri del sionismo socialista in Italia – viveva nel kibbutz di Netzer Sereni, in Israele, dove si è svolto ieri il suo funerale. Godelli fu arrestato a Fiume il 25 gennaio 1944. Fu prima trasferito all’ex distilleria Wortmann, a Sussak, adibita dai nazisti a luogo di interrogatorio e prigionia e successivamente alla Risiera di San Sabba, a Trieste, dove verrà trattenuto per una notte. Il 28 gennaio sarà fatto salire sul treno per Auschwitz Birkenau. La sua tormentata vicenda, insieme a quella dei cugini Laci e Andi, è stata raccontata da Silvia Cuttin in un libro di struggente intensità: “Ci sarebbe bastato”, pubblicato nel 2011 da Epika.
Leggi

QUI TRIESTE - Al via l'incontro internazionale
Il valore della Memoria
La Memoria deve essere un laboratorio permanente. Con l’incontro internazionale “Il valore del Ricordo - La perdita dei beni e la Memoria”, proseguono a Trieste il 6 e 7 novembre le attività del “Laboratorio permanente sulla Memoria e sull’uso della Storia”, il centro fortemente voluto dall’amministrazione provinciale in accordo con Comune, dipartimento di Studi Umanistici dell’ateneo triestino e Comunità ebraica per promuovere e approfondire la riflessione attorno alle tematiche storiche, con un riguardo particolare al Novecento. Un progetto di lungo periodo, capace di riaffermare la centralità della città non solo come luogo di incontro di tutte le minoranze, ma anche come spazio di riflessione e conoscenza delle sofferenze, dei traumi e dei diritti, volto a restituire alla città adriatica, capitale e luogo d’incontro delle minoranze d’Europa il senso della Storia e della Memoria.
Dopo il primo convegno organizzato nel 2013 dal Laboratorio e intitolato “Storia e memoria. Raccontarsi e raccontare il passato”, dedicato al rapporto fra memoria individuale e sua rielaborazione storica (ne sono ora disponibili gli atti), il focus dei due giorni che si apriranno domattina al Magazzino delle Idee di corso Cavour sarà incentrato sul valore del ricordo e, come recita il sottotitolo dell’incontro, su “La perdita dei beni e la memoria”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked
Leggi

qui milano
Traducendo Primo Levi
La Memoria come dovere civico in particolare in un momento storico come quello attuale in cui la “zona grigia” di cui parlava Primo Levi “ci appare vasta, tanto che ci sentiamo un po' smarriti”, con nuove forme di razzismo e xenofobia che nascono da degenerazioni di forme di protesta contro il sistema e la sua possibilità di trovarne di nuove anche in rete. Così il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli ha dato il benvenuto alla Lezione Primo Levi, quest'anno dal titolo “In un'altra lingua”, a cura del Centro internazionale di Studi Primo Levi, replicata ieri pomeriggio a Milano dopo il successo torinese, grazie all'organizzazione da parte dell'Associazione Figli della Shoah e l'ospitalità dell'auditorium del Memoriale della Shoah di Milano, in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera. Al centro della lezione l'edizione americana delle opere complete di Primo Levi (ed. Norton-Liveright), a cura di Ann Goldstein, editor del New Yorker e traduttrice americana di molti scrittori italiani tra cui Leopardi ed Elena Ferrante, presente per illustrare il suo lavoro. Accanto a lei Domenico Scarpa, linguista e consulente letterario del Centro Primo Levi, che ha dato il suo contributo anche a questa nuova traduzione, che per la prima volta negli Stati Uniti riunisce integralmente l'opera dello scrittore italiano in lingua inglese.
Leggi

piemonte ebraico
Mondovì, gioiello da riscoprire
La giornata di sole ha reso la gita autunnale dell’Asset, l’Associazione ex allievi e amici della scuola ebraica di Torino, ancora più gradevole: la giornata ha portato a Mondovì alcune decine di persone, per scoprire un gioiello dell’enorme patrimonio storico e culturale del Piemonte ebraico. La cittadina oltre al grande fascino dovuto anche alla sua collocazione geografica, conserva notevoli tracce della storica presenza ebraica, che meritano di essere valorizzate.

(fotografie di Sergio Franzese)
Leggi
QUI MILANO - "dialoghi a due voci"
A confronto sulla Genesi

pilpul
Martino Godelli (1922-2014)
Un nodo mi stringe la gola mentre scrivo queste righe su Martino Godelli: Ocsi, “fratellino”, il diminutivo ungherese usato da tutti noi di famiglia e dagli amici stretti, quelli di Fiume. Con lui la generazione dei quattro figli di Ignatz Goldstein, nati in Transilvania e portati dal destino in Italia, diventati Godelli dal cognome della loro mamma Clara Godel, segnati dalle persecuzioni, sopravvissuti, e migrati tre su quattro in Israele, ha chiuso la sua partita terrena. Ultimo tra i quattro fratelli per età, ultimo a lasciarci. Ora siamo noi, i nove cugini Godelli, gli anziani della famiglia. Promossi sul campo da una scomparsa che in fondo ci aspettavamo, ma a cui mai abbiamo voluto pensare. Devo dirlo: chi più chi meno, lui ci ha forgiati. Non per far torto ai nostri genitori, ma per tutti noi il riferimento era sempre Martino.

Silvia Godelli
 

Leggi
Ticketless - Calamite
“Dare viso e numero ai pochi che portano testimonianza” è, lo sappiamo, la nota stilistica che ha reso inconfondibile “il leggero accento straniero” di Marina Jarre, scrittrice che ama cimentarsi con la storia. Il suo meraviglioso doppio ritratto di suo padre, ebreo lettone fucilato dai nazisti (“I padri lontani”, 1987 e “Ritorno in Lettonia”, 2003), ha messo in crisi le mie (per altro tremolanti) convinzioni sulla matrilinearità. Vorrei che gli ebrei italiani la conoscessero di più e le riconoscessero gratitudine. La casa editrice Claudiana pubblica adesso un piccolo libro (“Cattolici, ma nuovi”), che aderisce perfettamente al titolo della collana che lo ospita. Calamite. Le riflessioni dell’autrice “calamitano” l’attenzione anche di chi valdese non è. Con una lodevole ricerca archivistica, la Jarre ha ricostruito le vicende di alcuni abitanti dell’alta val Chisone del Piemonte, che dopo la revoca dell’editto di Nantes dovettero farsi cattolici per non essere costretti a emigrare come i loro fratelli verso paesi di fede protestante.

Alberto Cavaglion
Leggi

Periscopio - Sionismo religioso
In un reportage da Gerusalemme, pubblicato su la Repubblica di lunedì scorso, 3 novembre, Gad Lerner descrive la situazione critica in cui versa la Città Santa, analizzando le ragioni delle presenti tensioni e dell’incombente rischio di una terza Intifada. Al di là di qualche fuggevole riferimento all’estremismo islamista, Lerner attribuisce la responsabilità di quello che sta accadendo alla deriva oltranzista dei governanti israeliani, e, in particolare, al fatto che “il sionismo religioso” avrebbe assunto “l’egemonia culturale dentro a un establishment israeliano chiamato a misurarsi con le nuove forme del jihadismo”. Non intendiamo commentare, parola per parola, tutto ciò che scrive l’articolista. La mia lettura degli avvenimenti è completamente diversa, ma ciò non ha importanza, il mondo è bello perché è vario. Leggo sempre con interesse chi la pensa diversamente da me, e non si può dubitare che Lerner sia persona intelligente, onesta e documentata. Mi chiedo, però, su cosa si basi la sua diffidenza verso l’espressione “sionismo religioso”, che farebbe tanti danni. Forse è uno dei due termini a generare allarme? È la parola sionismo che non piace? O la parola religione?

Francesco Lucrezi, storico
Leggi


Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.