9 novembre 2014 - 16 Cheshvan 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
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AJC @AJCGlobal
8 nov
In NJ, Europe's Jewish leaders study how to protect against anti-Semitism. AJC’s A. Baker takes issue w/Euro police http://bit.ly/1snMge7
The Jerusalem Post @Jerusalem_Post
8 nov
Limmud conference brings Jewish life back to Lviv http://bit.ly/10JtiHC
Federica Mogherini @FedericaMog
Meeting President Abbas in Ramallah concludes my visit to Palestine.
Tomorrow in Jordan for talks with FM @NasserJudeh and HM King Abdullah
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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Mogherini e l'obiettivo dell'Ue:
la nascita dello stato palestinese
L'Europa
come mediatrice per rilanciare i negoziati tra israeliani e
palestinesi. Questo l'obiettivo della missione di Federica Mogherini,
Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, in
Israele e nella Striscia di Gaza. Il capo della diplomazia europea,
come spiega Maurizio Molinari su La Stampa, ha aperto alla leadership
palestinese, appoggiando alcune sue posizioni. Tra queste l'idea di una
Gerusalemme capitale di due stati, “rivendicazione - ricorda
Molinari - che accomuna Fatah e Hamas”. E ancora, “'Gli insediamenti
israeliani in Cisgiordania sono illegali, un ostacolo alla pace'
aggiunge (Mogherini, ndr), facendo propria la posizione palestinese sul
contenzioso territoriale con il governo di Benjamin Netanyahu”.
L'obiettivo Ue è “la nascita di uno stato palestinese”,
afferma Mogherini, che vorrebbe far tornare al tavolo dei negoziati le
due parti, prendendo come base la formula degli accordi di Oslo del
1993. Per farlo, spiega Molinari, Mogherini spera che il leader
dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen – incontrato ieri
dall'Alto rappresentante agli esteri dell'Ue – desista dal progetto di
presentare all'Onu la risoluzione per il riconoscimento della sovranità
della Palestina. Decisione considerata inaccettabile da Israele, che ha
ribadito più volte come ogni azione unilaterale sia un ostacolo alla
pace. Il governo di Gerusalemme in ogni caso si è detto, per bocca del
suo ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, disponibile a riaprire i
colloqui. “Siamo per la ripresa del negoziato diretto di pace, la palla
è nel campo dei palestinesi”, ha dichiarato Lieberman. Per riaprire le
trattative però, spiega dall'Italia l'ambasciatore israeliano Naor Gilon,
intervistato dal Corriere della Sera, un riconoscimento preventivo di
uno stato palestinese è inutile e dannoso. “Riconoscere oggi lo Stato
di Palestina senza chiedere nulla in cambio non aiuta la pace, al
contrario la allontana – afferma l'ambasciatore, commentando le mozioni
presentate al Parlamento italiano per agire verso il riconoscimento e
quella già intrapresa dal governo svedese e dal parlamento britannico -
Perché non riporterà i palestinesi al tavolo negoziale, visto che
ottengono in anticipo quello che vogliono, e inoltre alimenterà la
delusione del popolo palestinese, perché la loro vita quotidiana non
cambierà in ragione di questo”.
Sul Mattino, la notizia della prossima apertura della mostra sui 150 anni della Comunità ebraica di Napoli.
“Attraverso testi, fotografie ed oggetti liturgici verrà ricostruita la
storia della comunità in due sedi prestigiose, la Biblioteca Nazionale
e l'Archivio di Stato di Napoli”, riporta il Mattino. L'inaugurazione
avverrà il prossimo 12 novembre (ore 11) alla Biblioteca nazionale dove
interverranno tra gli altri, Sandro Temin, Consigliere Unione Comunità
Ebraiche Italiane e Pier Luigi Campagnano, presidente Comunità ebraica
di Napoli.
“'Loro' entrano di prepotenza in casa cercando lo zio, fracassando le
pareti come se l'avessimo murato vivo. 'Loro' prelevano mia zia e le
sue figlie, uccidendole a colpi di mitra in giardino. È tanta la
confusione che non pensiamo al peggio. Ma basta un secco e sicuro
jawohl perché si intuisca la tragedia”. È il terribile ricordo di Lorenza Mazzetti,
regista e scrittrice, della strage nazista di Rignano (provincia di
Firenze) in cui fu sterminata la sua famiglia. Mazzetti, intervistata
da Repubblica, torna ora a Firenze come ospite del festival
internazionale Cinema e donne e con il suo nuovo libro Diario
londinese. Tra i protagonisti della rassegna anche Margarethe Von
Trotta, regista del film sulla filosofa tedesca Hannah Arendt. Sempre a
Firenze, la Nazione ricorda la marcia silenziosa in memoria della
deportazione degli ebrei fiorentini, organizzata lo scorso 6 novembre
dalla Comunità ebraica fiorentina assieme alla Comunità di Sant'Egidio.
Tensione a Bologna, dove un gruppo di antagonisti ha aggredito il leader della Lega Matteo Salvini
(intervistato da la Stampa) nei pressi del campo rom che lo stesso
Salvini aveva dichiarato di voler visitare. Inoltre, “Un'ora dopo, un
gruppo di anarchici si è accanito con calci e spintoni contro un
cronista del Resto del Carlino, Enrico Barbetti – racconta il Corriere
della Sera - che ne è uscito con un gomito rotto”. Il Resto del Carlino
parla di “vendetta anarchica” contro il suo inviato mentre sul Corriere
e su Repubblica due editoriali di Pierluigi Battista e Michele Serra
stigmatizzano l'accaduto. Battista, nel condannare la violenza degli
antagonisti afferma però che “Matteo Salvini provoca buon senso e buon
gusto andando ad arringare le folle che vorrebbero smantellare i campi
rom: una minaccia da far esplodere per la grancassa della propaganda”.
Cultura e arte. Sul Corriere Lettura Piero Stefani e Cinzia Fiori danno
una propria interpretazione dell'ultimo libro dello scrittore
israeliano Amos Oz, Giuda. “Lo
studio Morpurgo De Curtis ha realizzato un piccolo capolavoro
allestitivo”, scrive il Fulvio Irace sul Sole 24 Ore, raccontando la
mostra dedicata a Chagall e al suo rapporto con la Bibbia in
esposizione al Museo Diocesano di Milano.
Berlino ricorda i 25 anni dalla caduta del Muro.
Su La Stampa, un ritratto che racconta la Capitale tedesca oggi, un
quarto di secolo dopo la sua riunificazione. “Persino gli ebrei tornano
perché poche altre città al mondo portano i segni della loro cultura
come questa – scrive la giornalista Tonia Mastrobuoni - 'È la nuova
Gerusalemme', ci disse l'israeliano Zeev Avrahami nel suo piccolo
ristorante di Prenzlauer Berg mostrandoci orgoglioso le foto dei due
figli avuti con una donna tedesca”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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