18 novembre 2014 - 25 Chesvan 5775 |
|
|
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi e Mario Avagliano.
|
|
 |
PM of Israel @IsraeliPM
18 nov
PM: This is the direct result of incitement being led by Hamas &
Abu Mazen, incitement which the intl community is irresponsibly
ignoring. > > We will respond with a heavy hand to the brutal
murder of Jews who came to pray and were met by reprehensible murderers.
Maurizio Molinari @Maumol
18 nov
#Gerusalemme, il capo della polizia #Danino: "Nessuno deve farsi
giustizia da solo, saranno le forze di sicurezza a sconfiggere il
terrore"
|
|
 |
#PE24BreakingNews |
Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
| |
|
|
Attentato a Gerusalemme
Terroristi attaccano una sinagoga
Quattro persone sono state uccise questa
mattina in un attentato terroristico in una sinagoga di Gerusalemme.
“Due terroristi arabi sono entrati nella sinagoga Kehilat Yaakov di
Shimon Agassi Street, nel quartiere ortodosso di Har Nof a Gerusalemme
Ovest, con pistole, coltelli e aste di metallo avventandosi contro i
fedeli alle 7, l’ora della preghiera mattutina”. La ricostruzione
di Maurizio Molinari su La Stampa.it, dell'attacco. Secondo le
informazioni rilasciate dal Maghen David Adom, la croce rossa
israeliana, nell'attentato sono rimaste ferite anche otto persone di
cui cinque verserebbero in gravi condizioni. “I due terroristi, che
sono stati uccisi dall’intervento delle guardie di sicurezza, avevano
le carte di identità blu che indicano cittadinanza israeliana - scrive
Molinari - Un paramedico racconta: «Ci hanno sparato addosso mentre
stavamo soccorrendo i feriti». Polizia ed elicotteri militari stanno
perlustrando l’area alla ricerca di altri complici. Fra le vittime vi
sarebbe anche un esponente del partito ortodosso-sefardita Shas”. “A
rivendicare l’attentato è stata Hamas – scrive il Corriere.it - che
spiega come l’attacco sia la rappresaglia alla tensione sulla Spianata
delle Moschee e all’uccisione - un suicidio secondo la polizia
israeliana - dell’autista di autobus palestinese di una ditta
israeliana”. Rispetto all'attentato di Gerusalemme, Repubblica
scrive che “L'esercito ha subito escluso altre possibilità: 'Si è
trattato di un attentato terroristico', ha detto un portavoce
dell'esercito: 'I testimoni parlano di una scena terrificante'. Sempre
secondo un testimone, un fedele presente in sinagoga, i due avrebbero
urlato 'Allah akbar' (Allah è grande) entrando nell'edificio a volto
scoperto”. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha
convocato per oggi pomeriggio un gabinetto di sicurezza (Haaretz) e ha
dichiarato che Israele risponderà in modo duro all'attentato di
Gerusalemme. “Non ci sono soluzioni magiche per questo tipo di
attacchi”, ha dichiarato il capo della polizia Danino (ynet) mentre il
segretario di Stato Usa ha chiesto ai vertici palestinesi “di smettere
di istigare alla violenza (ynet).
Tra i quotidiani in edicola oggi, il Corriere della Sera riprende la
notizia rilanciata dallo spagnolo El Pais secondo cui Italia e Spagna
sarebbero gli unici due paesi a non aver contribuito al Fondo perpetuo per salvare Auschwitz.
“Mi risulta che ci siano contatti tra la presidenza del Consiglio e il
governo polacco per risolvere la questione”, ha dichiarato Renzo
Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
interrogato dal giornalista Paolo Conti che scrive come abbia “ragione
Gattegna quando sostiene che 'la nostra presenza è indispensabile.
L'Italia fascista fu corresponsabile delle atrocità di Auschwitz
accanto all'alleata Germania nazista. II Paese di oggi non ha una
responsabilità rispetto al passato ma è doveroso che partecipi a un
progetto per evitare che tutto cada nel dimenticatoio. Quel capitolo di
storia è una tappa indispensabile nell'educazione delle nuove
generazioni. Non abbiamo alcuna motivazione legata al rancore o
all'odio. Vogliamo che la memoria resti viva, che I giovani sappiano,
che il luogo resti lì a dimostrare cosa è accaduto'”. “Verrebbe da
dire: fatelo per Primo Levi... L'Italia ha una responsabilità primaria
nelle deportazioni degli ebrei”, la dichiarazione dello storico
Marcello Pezzetti, direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma.
A chiudere l'articolo, le considerazioni di Conti che con amarezza
commenta “la crisi economica non può stavolta funzionare come scusa.
Proprio no”.
Giovanni Preziosi sull'Osservatore Romano ricostruisce la storia
inedita di Raffaele e Giacomo Pilosoff, due fratelli ebrei di origine
italiana, salvati assieme alle loro famiglie dalla furia nazista grazie
alla creazione di un corridoio di solidarietà
interno alla Chiesa. Ad aprire la catena d'aiuti che porterà i Pilosoff
dalla Bulgaria all'Italia, un sacerdote bresciano, Don Francesco
Galloni. Una storia di grande coraggio e disponibilità verso il
prossimo come quello dimostrato dalla superiora di Vicenza, suor Gemma
Paoletto, presso cui convento la famiglia Pilosoff trovò rifugio. Suor
Gemma, racconta Preziosi, non si lasciò intimidire da ricatti e
delazioni, continuando a ospitarli nelle mura del convento e
adoperandosi affinché fossero procurati alla famiglia Pilosoff dei
documenti falsi.
Su Repubblica il ricordo del filosofo Serge Moscovici,
scomparso due giorni fa a Parigi all'età di 89 anni. Fu tra i fondatori
della psicologia sociale europea. Una vita movimentata, quella di
Moscovici, “a cavallo tra ideologie, totalitarismi e culture: l'odissea
di un giovane romeno, nato a Braila da una famiglia ebraica, colpito
dalle persecuzioni antisemite e internato in un campo di lavori forzati
durante la seconda guerra mondiale. 'Quel che ho visto — ha spiegato
nel libro— ha offuscato per sempre la mia visione degli uomini'”.
“Il Museo della Resistenza
contro Israele. Una mostra-choc a Torino” titolo il Foglio, in un
articolo scritto da Giulio Meotti in cui si da conto dell'inaugurazione
presso le sale del museo della Resistenza di Torino della mostra "Il
lungo viaggio della popolazione palestinese rifugiata", realizzato dal
Comitato italiano per l'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i palestinesi.
Meotti denuncia una visione faziosa della realtà storica del conflitto
israelo-palestinese esposto nei pannelli della mostra. Sul terribile
massacro di Shabra e Shatila del 1982 contro rifugiati palestinesi e ad
opera dei delle falangi cristiano maronite, l'azione viene definito
come il massacro compiuto dalle forze armate israeliane. “Dalle forze
armate israeliane? - l'interrogativo di Meotti - Così
quell'episodio che si staglia nella coscienza di Israele come l'ombra
di Banquo (peccato di omissione sotto i riflettori di Tsahal) viene
adesso ascritto dal Museo della Resistenza di Torino alla mano
assassina dell'esercito con la Stella di Davide. Il sindaco, Piero
Fassino, è al corrente di aver finanziato una simile e fatale menzogna?
E perché la comunità ebraica di Torino, quella di Primo Levi, che
figura fra gli enti finanziatori del Museo della Resistenza, tace e
acconsente a questo scempio ideologico?”.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
Leggi
|
|
|


|
Seguici
su
Pagine
Ebraiche 24 e l'Unione Informa sono pubblicazioni edite dall'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di
comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle
realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non
sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come
una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione
delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente
disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio
contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio
perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se
non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare
un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del
messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati -
I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto
l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario
quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 -
direttore responsabile: Guido Vitale. |