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30  novembre 2014 - 8 Kislev 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
"Io guardo solo i caratteri positivi che ci sono in ogni persona. E così giungo ad amarla" (Rabbi Menachem Mendel di Kotzk)
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
"De Berlin à New York, 1920-1975” è il titolo della mostra, aperta fino al 25 gennaio al Musée d'art et d'histoire du Judaïsme a Parigi, un omaggio a Roman Vishniac, l’occhio che ha raccontato e il mondo scomparso egli ebrei dell’Est Europa nel corso degli anni ‘30.
 
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Le Pen-Salvini,
baci e abbracci
Amicizie pericolose. Si rinsalda, tra baci e abbracci, l’alleanza tra il Fronte Nazionale di Marine Le Pen e la Lega Nord di Matteo Salvini. A Lione, sul palco del FN, il leader leghista afferma: “Sono orgoglioso di essere populista. Orgoglioso di ridare, finalmente, voce al popolo” (Marco Cremonesi, Corriere della sera).

Estrema destra a Milano, un fiasco. Appena trecento partecipanti all’Hammerfest, il festival aperto agli estremisti di tutta Europa conclusosi con una performance musicale in un capannone privato alla periferia di Milano. Per l’Anpi, sostenuta tra gli altri dalla Comunità ebraica, si tratta di un raduno neonazista che, per i suoi contenuti antisemiti e razzisti, “si pone in aperto contrasto con i principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, e costituisce una inaccettabile offesa a Milano Città Medaglia d’Oro della Resistenza” (Giorno).

Un premio alla creatività digitale. Si svolgerà mercoledì a Roma, all’Ara Pacis, la cerimonia conclusiva del premio che la conferenza dei rabbini d’Europa assegna ai migliori giovani inventori di applicazioni digitali. “Cerchiamo i nuovi Mark Zuckerberg ed è la prima volta che la consegna annuale di questi riconoscimenti si tiene a Roma” spiega il rabbino capo Riccardo Di Segni (Gabriele Isman, Repubblica).

Israele all’Expo. Di innovazione si parla oggi anche a Milano in occasione di una prima presentazione del padiglione Expo di Israele. Tra le tematiche che saranno maggiormente poste in evidenza, come spiega Repubblica, le procedure di fertilizzazione dei terreni che hanno fatto di Israele un modello all’avanguardia nel mondo (Repubblica).
 
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  davar
israele - Eisenkot capo di stato maggiore 
Una nuova guida per Tsahal
Nel 2011 aveva indicato il generale Benny Gantz per la nomina a Capo di Stato Maggiore. Ora sarà lui, il maggiore generale Gadi Eisekot, a ricoprire una delle posizioni più importanti e delicate per la sicurezza di Israele. È infatti arrivata ieri sera l'investitura ufficiale (preannunciata venerdì) di Eisenkot, già comandante delle Brigate Golani nonché vice di Gantz dal gennaio 2013, alla guida di Tsahal. Dal prossimo 15 febbraio Eisenkot diventerà dunque il ventunesimo Capo di Stato Maggiore di Israele. Scelto dal ministro della Difesa Moshe Yaalon, con il benestare del premier Benjamin Netanyahu, il nuovo comandante dell'esercito israeliano dovrà confrontarsi con la nuova ondata del terrorismo palestinese, con le tensioni che minacciano i confini del paese e con il nuovo grande nemico d'Oriente, l'Isis. “Non è una questione di fortuna se sei stato opportunamente scelto per questo ruolo – le parole del presidente israeliano Reuven Rivlin, nel complimentarsi Eisekot per la nomina – ma per le tue notevoli abilità e per il talento mostrato come comandante e come soldato in questi lunghi anni di servizio”. “Siamo di fronte a un periodo di profonde sfide rispetto alla sicurezza – ha continuato il presidente – e sono sicuro che Tsahal, sotto il tuo comando, continuerà a costituire una barriera difensiva che protegge lo Stato di Israele”. A mettere in pericolo la sicurezza del paese, nelle ultime ore, sono però le tensioni interne: una scuola bilingue di ebraico e arabo è stata investita da un incendio ieri sera a Gerusalemme. La polizia e i pompieri – che sono riusciti a spegnere le fiamme – sospettano si tratti di incendio doloso legato a movimenti estremisti israeliani visto che sui muri dell'edificio sono comparse scritte come “Kahane (fondatore del partito razzista Kach) aveva ragione” e “Non si può convivere con il cancro”. “Poche settimane fa in questa scuola gli studenti hanno appeso poster in cui c'era scritto 'qui c'è cooperazione, amore e amicizia tra arabi ed ebrei – ha dichiarato il ministro della Giustizia Tzipi Livni, condannando assieme a diversi esponenti politici l'accaduto – Questa scuola è una riserva naturale che qualcuno ha cercato di bruciare questa notte. Quindi dovrebbe essere chiaro: non permetteremo agli estremisti di bruciare la coesistenza che è ancora difesa. La legge e il dipartimento di Giustizia sapranno come trattare i responsabili”.

(Nell'immagine il maggiore generale Gadi Eisenkot, a destra, al momento della nomina a Capo di Stato maggiore di Israele. Al suo fianco il ministro della Difesa Moshe Yaalon - Foto Ariel Hermony, Ministero della Difesa).
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qui roma - IL SEMINARIO DEL COLLEGIO RABBINICO
I dilemmi dell'anno sabbatico
Si è aperto stamattina il seminario del Collegio Rabbinico Italiano dedicato all’anno sabbatico. Una prima sessione ricca di spunti con due rabbanim della Yeshivat Hakotel di Gerusalemme: rav Roni Klopstock, che ha analizzato il problema secondo i dettami dell’Halakha e rav Tuvia Lifshitz, il direttore della medesima Yeshivah, che si è concentrato sulla mitvah del settimo anno secondo i versi della Torah e dei Midrashim. I lavori del seminario sono dedicati al giovane soldato Evyatar Moshe Turgeman, caduto la scorsa estate durante l’Operazione Margine Protettivo e studente della Yeshivat Hakotel. Oggi pomeriggio alle 17, l’appuntamento si sposterà al Tempio dei Parioli per l’inaugurazione della sifrià in memoria di rav Yehudà Kahlon, rabbino capo di Livorno e Evyatar Moshe Turgeman. A introdurre, rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio Rabbinico: “Il problema dell’anno sabbatico, la Shmita, un periodo che arriva ogni sette anni nel quale non si può coltivare la terra, si acuisce quando ci troviamo di fronte ad uno Stato moderno. Come fa Israele a gestirlo? Che lavoro fanno i contadini? Inoltre, come si può basare tutto sull’importazione se prezzi salgono alle stelle? Si può vendere la terra ai non ebrei, o costruire delle serre sopraelevate, ma in realtà le discussioni restano. Bisogna inoltre considerare un altro punto importante; l’anno sabbatico è anche il momento nel quale si cancellano i debiti. Un elemento ovviamente non da poco. Con l’istituzione di questa regola, molti smisero infatti di concedere prestiti in prossimità dell’anno sabbatico. Proprio per questo rav Hillel introdusse il prozbul, un prestito nel quale veniva coinvolto il Bet Din, il tribunale rabbinico, e non ricadeva più i singoli”.
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qui firenze
Ugei, la sfida del rinnovamento
“Venti di rinnovamento”. È il filo conduttore del 20esimo Congresso ordinario dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia in svolgimento a Firenze. Ed è nel solco di questo tema che si entra nel vivo dei problemi più stringenti dell'associazione: partecipazione agli eventi e maggiore attrattività del marchio Ugei fuori e dentro l'ebraismo, mentre nel pomeriggio avranno luogo le operazioni di voto per il nuovo Consiglio che entrerà in carica il primo gennaio per l'anno 2015.
Tra i vari momenti della tre giorni fiorentina anche un confronto con i protagonisti della vita comunitaria locale tra cui il rabbino capo Joseph Levi e la presidente Sara Cividalli mentre a nome del sindaco Dario Nardella è intervenuto l'assessore alla casa, al welfare e alle pari opportunità del Comune Sara Funaro.
“Tante volte si sente dire che 'i giovani sono il nostro futuro'. Una frase spesso abusata ma che contiene una innegabile verità: sta a tutti noi, nessuno escluso, far sì che questo assioma si tramuti in crescenti opportunità, responsabilità e gratificazioni sia all'interno che all'esterno delle nostre Comunità”, ha affermato in un messaggio di saluto il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
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qui firenze
Careggi, un secolo di vita
con le musiche del Balagan

Festa grande per i cento anni della cittadella di Careggi, polo ospedaliero d'eccellenza nel panorama della sanità fiorentina e toscana. A un secolo della posa della prima pietra, ad affermare l'inestricabile nesso che vi è tra città, istituzioni e Comunità ebraica, la performance della Balagan Cafe Orkestar, il gruppo musicale espressione della Comunità che da due anni anima l'omonimo festival culturale oltre ad altri momenti d'incontro, iniziative, convegni. Accolti da Valentina Nepi, anima delle celebrazioni, i giovani artisti sono stati accompagnati da Sara Cividalli, presidente della Comunità ebraica, e dall'assessore alla cultura e direttore artistico del Balagan Cafe Enrico Fink. Nell'intervento della presidente Cividalli, pronunciato in una aula magna gremita di pubblico, un riferimento alla significativa tradizione di medici ebrei fiorentini formatisi proprio a Careggi.
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qui milano - gli e-book delle edizioni tiqqun
L'attualità di Feuchtwanger
Un libro moderno, complesso, che apre finestre di riflessione sull'attualità. "Non avrete la possibilità di sentirlo leggere e interpretare così bene da Gioele Dix a casa, ma vale comunque la pena leggerlo", scherzava Paolo Mieli giovedì scorso alla Fondazione Corriere della Sera. Il libro in questione è “La fine di Gerusalemme“, di Lion Feuchtwanger (traduzione di Ervino Pocar), disponibile ora anche in e-book grazie alle Edizioni Tiqqun che, con questa opera, lanciano una nuova collana editoriale, in formato esclusivamente digitale, dedicata alla letteratura ebraica. Un'iniziativa - che si avvale della collaborazione e della consulenza scientifica dello staff della Biblioteca della Fondazione CDEC - inaugurata dunque con il testo di Feuchtwanger, presentato al pubblico di Milano grazie al coinvolgente dialogo tra la giornalista Anna Momigliano, caporedattrice della rivista Studio, e dal citato ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Ad aprire l'incontro, Anna Foà, membro del comitato promotore di Tiqqun - assieme a Giuseppe Saracino, Nanette Hayon e Paola Mortara - che ha spiegato il motivo della nuova avventura editoriale rivolta al mondo degli e-book: aprire una prospettiva originale sulla letteratura legata a Israele e all'ebraismo, riscoprendo autori e libri meno noti al grande pubblico. E dopo La fine di Gerusalemme - di cui l'attore Gioele Dix ha letto o meglio interpretato alcune pagine nel corso dell'evento alla Fondazione Corriere della Sera - sarà i Ladri nella notte di Arthur Koestler a continuare la collana.
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qui venezia
Le forme del sacro
Dedicata alla 'forme del sacro' la 38esima edizione della Giornata di Studio organizzata dalla Comunità ebraica di Venezia, tradizionale appuntamento annuale per affrontare un aspetto dell'ebraismo nelle sue varie sfaccettature. “Se, per certi versi, l’ebraismo contemporaneo pare essersi allontanato dalle sorgenti più immediate della propria sacralità, smarrendo in parte il ricordo di quello che la tradizione le aveva insegnato, potremo però cercare di recuperare quanto altro di sacro può cogliersi da una pluralità ed una compresenza di esperienze vitali in cui, nei loro ritmi e nei loro cambiamenti, si sentono vibrare le più intime radici dell’essere ebreo”, si legge nella presentazione dell'evento. Tra i protagonisti della giornata, in svolgimento, il rav Roberto della Rocca, Salomon Resnik, Gheula Canarutto, Stefano Levi Della Torre, Vittorio Corinaldi e Piergabriele Mancuso. Moderatore dell'incontro il consigliere Enrico Levis mentre in apertura di lavori, da registrare, i saluti del presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati.
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QUI TORINO – BOTTA E RISPOSTA Su repubblica
Segre Amar: “Mai intervistato”
Il giornale: “Confermiamo tutto”

Sotto il titolo “Comunità ebraica “I miei scambi di mail”, Repubblica Torino torna con una lettera del vicepresidente della Comunità locale Emanuel Segre Amar sulla questione delle divergenze suscitate dalla mostra sui profughi palestinesi ospitata dal museo della Resistenza e delle dichiarazioni che il quotidiano aveva attribuito allo stesso nell’edizione di giovedì 20 novembre.
“Scrivo – queste le parole di Segre Amar - a seguito di scambi di mail e di una telefonata con Vera Schiavazzi per significarle che nella giornata di giovedì la giornalista mi ha telefonato per poter avere il testo della lettera scritta dalla Comunità Ebraica al Museo Diffuso a seguito della nota mostra organizzata in collaborazione con l'Unrwa. La lettera non poteva essere diffusa prima della definitiva approvazione, e pertanto l'ho inviata a Vera solo nelle prime ore di venerdì. Grande è pertanto stata la mia sorpresa di vedere, nella giornata stessa di venerdì, pubblicata un'intervista a me, intervista che non c'è mai stata, con affermazioni assolutamente non corrette. A seguito della pubblicazione, nell'edizione di venerdì 21, di un'intervista al sottoscritto relativa alla lettera della Comunità Ebraica di Torino al Museo Diffuso dopo l'inaugurazione della mostra organizzata in collaborazione con l'Unrwa segnalo di non aver mai rilasciato quell'intervista né di aver riferito”.
“Per rispondere a questa missiva – ribatte la giornalista Vera Schiavazzi - dovrei ripescare mail e messaggi che ci siamo scambiati, ben prima del mattino di venerdì, a proposito della lettera di risposta della Comunità Ebraica sulla mostra dedicata ai palestinesi. Anzi, delle lettere, visto che ce n’erano addirittura due, come lei stesso mi ha spiegato. Ma non intendo seguirla su questo piano. Mi limito a suggerirle per il futuro, quando trascorre un certo periodo di tempo parlando con una giornalista, di considerare l’idea che una parte delle sue parole possa venir scritta”.

sorgente di vita
Israele e la paura del terrorismo
Nella puntata di Sorgente di vita di questa sera il rabbino Amitai Sermoneta racconta il terrore e lo shock di Nissim, 26 anni e padre di due bambine, sfuggito miracolosamente alla strage della sinagoga a Gerusalemme in cui stava pregando. Segue un’intervista al professor Sergio Della Pergola del corrispondente  RAI Gian Stefano Spoto sui pericoli, i sospetti, i nodi politici e l’atmosfera nella capitale israeliana dopo  l’attacco terroristico alla sinagoga di Har Nof. Nella puntata anche un'intervista allo scrittore israeliano Amos Oz.
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pilpul
Istanbul, il papa e il rav
Il Papa a Istanbul questa mattina ha incontrato il Gran Rabbino Isak Haleva. Hanno parlato in spagnolo.

Carlo Marroni, vaticanista
 

La norma e l'identità
La vicenda del disegno di legge presentato dal governo israeliano all'approvazione della Knesset in merito alla definizione di Israele come «Stato della nazione ebraica» ha provocato numerose reazioni tra gli osservatori e, soprattutto, nella pubblica opinione. Non Italia, a parte qualche prevedibile riflesso pavloviano e poche, savie e ragionevoli riflessioni, ma senz'altro su una parte della stampa internazionale e nel Paese.

Claudio Vercelli
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Nugae - Gioie dell'Italia ebraica
Venezia. L'aria è umida e fredda, l'insolitamente largo campo del Ghetto è poco illuminato in un buio tardo pomeriggio d'inverno, l'acqua oscilla scura e silenziosa tra le sponde dei canali. Il museo ebraico e le sue sinagoghine sono ormai svuotate del calore e dell'eco delle impressioni delle grandi folle di turisti.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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