Jonathan Sacks,
rabbino
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Una
famiglia/società ha bisogno sia d'amore che di giustizia perché l'amore
è parziale e particolare, la giustizia è imparziale e universale.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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All’Istituto
De Amicis di Bergamo il dirigente scolastico ha vietato il presepe in
nome del rispetto delle fedi degli altri. Una scelta che indica almeno
due cose: 1) il venir meno alla propria mission da parte della scuola;
2) un’idea sbagliata di laicità. Se è vero che la scuola deve essere
uno dei luoghi in cui si allarga la conoscenza anche in conseguenza
delle molte appartenenze culturali dei suoi iscritti allora essa deve
offrire di più, non di meno. Pensare di essere laici eliminando le cose
non rende più tolleranti né più disponibili verso gli altri. Rende
tutti più poveri e direi, anche più soli. E nella solitudine, più
intolleranti.
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ROMA
- Questa sera alle 20.30, al Teatro Orione, lo spettacolo "Il
violinista sul tetto" con regia di Paolo Pignero. L'iniziativa è
promossa dal Keren Kayemeth LeIsrael.
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"Italia in prima linea
per riunificare la Libia"
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L’Italia e la minaccia libica.
“La Libia è troppo importante. Per la nostra sicurezza, per gli
approvvigionamenti energetici, per l’impatto dei flussi migratori (dei
165 mila migranti che nel 2014 hanno raggiunto le nostre coste, oltre
il 90% lo ha fatto transitando per la Libia)”. Il ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni dalle colonne della Stampa rilancia il ruolo italiano
per portare la Libia alla riconciliazione nazionale. Secondo il
ministro costruire una democrazia a Tripoli significa rispondere
concretamente alle minacce fondamentaliste dell’Isis.
A Roma è “operazione legalità”
Continuano le rivelazioni sul caso Mafia Capitale, la maxi-inchiesta
che ha investito una parte della politica romana, invischiata in un
sistema di criminalità legata al mondo neofascista. Secondo il prefetto
Giuseppe Pecoraro, se il caso fosse scoppiato in un comune del
Meridione, questo sarebbe stato sciolto per mafia, tale è la gravità
della situazione capitolina (Repubblica). Il sindaco Ignazio Marino
resiste, prepara il rimpasto e pensa all’ex procuratore Giancarlo
Caselli per l’assessorato alla Trasparenza e legalità (La Stampa). “Da
questa inchiesta romana emerge una classe politica completamente
subalterna alle lob-bycriminali”, afferma il presidente dell’Autorità
anticorruzione Raffaele Cantoni (Sole 24 Ore). E intanto tre uomini del
Pd, coinvolti nell’indagine – a dimostrazione della preoccupante
trasversalità del sistema corrutivo – si dimettono e autosospendono dal
partito (Corriere) mentre la base di questo sistema di malaffare
comincia a traballare, con altri imputati pronti a parlare (Corriere
della Sera). Il Movimento Cinque Stelle e Silvio Berlusconi chiedono a
Marino un passo indietro e nuove elezioni mentre il Vaticano,
attraverso il cardinale Pietro Parolin, dichiara la sua preoccupazione
per lo stato di illegalità emerso dall’inchiesta (Sole 24 Ore).
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pagine ebraiche - dossier moda e modi
Telavivian, raccontare
il fascino della città bianca
Vino
frizzante scorre alle inaugurazioni delle gallerie d’arte a ogni angolo
di strada, il profumo di cappuccino pervade l’aria dei caffè chic, i
graffiti colorano i muri dei quartieri underground, persone di ogni età
popolano le strade fino alle prime luci dell’alba, i computer sono
bollenti negli uffici delle startup. Tel Aviv è così, non si ferma mai.
La città risplende di vita e di creatività, la moda tiene il passo con
una personalità prorompente. A catturare questo spirito speciale è Anna
Kopito con il suo blog Telavivian, dove le menti più vulcaniche di Tel
Aviv “convergono sotto uno stesso tetto, unendo lifestyle e cultura ai
loro pensieri personali. Quello che vogliamo non è creare una guida
informativa della città, ma piuttosto costruire qualcosa con il
materiale generato dallo stile di vita di Tel Aviv”. Nella pratica,
Telavivian risulta come una parete di finestrelle da cui affacciarsi
per vivere una piccola parte di questa quotidianità esplosiva, grazie a
tutti i blogger, artisti, giornalisti, stylist e fotografi che
contribuiscono dipingendone i vari aspetti. “Telavivian ha attentamente
selezionato alcuni dei più interessanti ed esuberanti blogger che Tel
Aviv ha da offrire. Cerchiamo di combinare un design minimalista con
storie e pensieri dalle mille sfumature da Tel Aviv”, sintetizza Anna.
Dalla città con non una ma ben due Fashion Week, ovviamente queste
storie non possono che riguardare la moda.
Quella femminile naturalmente, attraverso gli occhi esperti della
stylist Roza Sinayski per la quale anche un negozio di tappeti prende
la forma del più interessante set fotografico per un servizio sulle
ultime tendenze degli stilisti israeliani. Ma anche la moda maschile si
è fatta strada sgomitando elegantemente, ed è al centro di The
Garçonnière, il primo blog israeliano di moda maschile curato da Eyal
De Leeuw, che “guarda alla moda maschile contemporanea con un senso
della storia, e vede l’abbigliamento come un’intersezione culturale tra
idee politiche, popolari e artistiche”. Un must di The Garçonnière sono
ad esempio dettagliati servizi sui cappelli più di tendenza, e nel 2012
ha avuto l’esclusiva di un servizio fotografico sulla collezione
firmata da Maison Martin Margiela per H&M. L’abbigliamento da uomo
è protagonista anche di Hommegrown, il blog curato da Asaf Einy e Nadav
Fink, “un fotografo e un fashion designer che hanno miracolosamente
trovato la loro strada l’uno nelle braccia creative dell’altro”. Ma
lifestyle, com’è noto, non significa solo moda: e infatti su Telavivian
è possibile addentrarsi nelle vibrazioni offerte dall’arte, nei sapori
di una cucina dalle mille ispirazioni, nel multiforme design, nella
variopinta architettura, nella glitterata vita notturna e nella musica
col suo mitico mix tra pop e Medio Oriente. Il fotografo Goni Riskin
cura poi il blog da cui proviene l’immagine di questo articolo. Ma
chiunque abbia qualche istantanea telavivese da condividere è invitato
a farlo con il profilo Instagram di Telavivian, dove Anna si propone di
pubblicare foto dei suoi follower con l’hashtag #TelavivianMoments.
“Telavivian punta a catturare i dettagli, il carattere unico e le vie
di Tel Aviv per riflettere quello che viene visto attraverso gli occhi
dei singoli collaboratori”, sottolinea Anna. È lei che ha fondato
Telavivian nel 2012, insieme a Eva Kopito e Anna Lindahl, e con la
graphic designer Katarina Lindh. Tutte svedesi, hanno fatto esperienza
in alcune importanti testate giornalistiche del Paese.
Nel caso di Anna Kopito si tratta di Elle, come redattrice di moda ça
va sans dire. Ma la creatività di Anna è illimitata, e oltre a essere
una giovane giornalista ha ad esempio anche un diploma al Gemological
Institute di New York. Dopo un primo soggiorno a Tel Aviv per uno
scambio universitario, ha deciso di trasferirsi stabilmente finiti gli
studi e così è diventata anche co-fondatrice di Telavivian nella città
di cui è innamorata. “Dal momento che Israele è spesso associato in
primo luogo alla sua situazione politica, mi sono accorta che la
cultura, l’arte e la creatività di Tel Aviv passano frequentemente in
secondo piano”, racconta. “Noi vogliamo mostrare l’autentica vita
quotidiana di Tel Aviv al pubblico internazionale”.
Francesca Matalon, Pagine Ebraiche dicembre 2014
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qui torino
Ebrei e antifascisti, 80 anni dopo
Ponte
Tresa, 11 marzo 1934: Sion Segre Amar, bloccato dagli uomini della
milizia con materiale di propaganda antifascista veniva arrestato
mentre Mario Levi riusciva a fuggire in Svizzera. Da quell’episodio
iniziarono le indagini del’OVRA – la polizia segreta dell’Italia
fascista – che portarono alla scoperta del gruppo antifascista di
matrice azionista di cui facevano parte Vittorio Foa, Carlo Levi, Leone
Ginzburg, Giuliana Segre e Leo Levi, oltre appunto a Sion Segre Amar e
Mario Levi. L’arresto per alcuni di loro arrivò poche settimane dopo,
il 30 marzo. Un arresto importante, di cui La Stampa diede notizia in
prima pagina il giorno successivo e che fu l’inizio di una stagione in
crescendo dell’antisemitismo fascista.
A più di ottant’anni di distanza il 9 dicembre a Torino, nel centro
sociale della Comunità ebraica, l’incontro “1934 Quegli arresti di
ebrei torinesi antifascisti. Il ricordo dei protagonisti nelle parole
dei loro figli e nipoti” ricorda quegli avvenimenti e le sue
conseguenze sulla storia del fascismo e dell’antifascismo. Al tavolo
dei relatori siederanno Anna Foa, Bice Fubini, Carlo Ginzburg, Giovanni
Levi e Manuel Segre Amar, figli e nipoti dei protagonisti di allora,
insieme a Chiara Colombini, dell’Istituto piemontese per la storia
della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto) che curerà
l’introduzione storica alla serata.
a.t. twitter @atrevesmoked
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La Memoria come paradosso |
A
quattordici anni dalla sua costituzione, il Giorno della Memoria come
sta funzionando? Richiede forse un esercizio di manutenzione? In caso
affermativo, di quale tipo? Quali sono state le ricadute sulla
collettività? Più in generale, ha avuto senso l’istituirlo, rischiando
forse di cristallizzare in una data, raccolta inevitabilmente in un
solo giorno, il racconto e la metabolizzazione di un evento così
complesso, le persecuzioni e lo sterminio razziale, che invece si
presenta storicamente come un “processo” di lunga durata, prodotto di
un percorso di radicalizzazione cumulativa che dai pregiudizi iniziali,
quasi di senso comune, si concluse nell’assassinio di massa? Non di
meno, se non si fosse fatto nulla, se ne sarebbe ricavato un diverso
beneficio, magari maggiore? Oppure sarebbe subentrato il vuoto,
l’omissione, il silenzio, che da sempre si accompagnano alla
compromissione nei grandi delitti dell’umanità?
Claudio Vercelli
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Nugae
- Fascino epistolare
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I
romanzi epistolari sono l'apoteosi della romanticheria vintage. Il
fascino retro si unisce alla sensazione di entrare per davvero nella
vita dei personaggi, di essere ammessi nella loro sfera più intima. In
pratica di farsi con lo spirito più impiccione i fatti altrui, ma quasi
su invito. Figuriamoci se i personaggi sono veri, ed è possibile
leggere vere lettere scambiate tempo addietro. Per esempio, è stata
pubblicata proprio questa settimana una lettera inviata da Albert
Einstein a Marie Curie. E l'argomento non sono straordinarie scoperte
scientifiche. Nel qual caso si aggiunge dunque l'immagine affascinante
di una tenera corrispondenza tra due geni a cui sono affezionati
persino quelli che di scienza non capiscono nulla, che si sostengono a
vicenda contro i tormenti della vita.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Il presepe negato
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Puntuale
come le tasse arriva anche quest’anno la polemica sul presepe negato in
una scuola pubblica. Puntuali come gli avvoltoi non mancano i politici
che si gettano sull’occasione per strumentalizzarla, trovandoci noi in
perenne e noiosa campagna elettorale. L’ipocrisia che permea questo
tipo di dibattito è storica ed è dovuta, a modesto credente e liberale
parere di chi scrive, alla mancanza di volontà e coraggio nel
realizzare un vero e paritario rapporto, come Costituzione peraltro
vorrebbe, tra Stato e singole fedi.
Gadi Polacco
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