Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Le
vicende di Giuseppe risultano, nella loro concatenazione,
incomprensibili. Il loro senso si svelerà alla fine, quando ogni evento
avrà il suo posto in un disegno più grande da cui tutto prende
significato. Un po' come gli otto lumi conclusivi di Hanukkà che hanno
tutti origine dal primo.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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L’episodio
di Giuseppe che interpreta il sogno del faraone è come il mitologo che
analizza i miti. La capacità di Giuseppe di decrittare le visioni in
sonno del faraone non sta nel saper decodificare i simboli che le
costituiscono (e dunque dare a ciascuno di essi il suo significato), ma
nel vedere che corrispondono a un unico testo e che hanno senso se si
coglie la connessione che li fa stare insieme.
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Hamas attacca,
Israele reagisce
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Israele
reagisce al razzo di Hamas. Venerdì un razzo era partito dalla Striscia
di Gaza contro il territorio Israeliano. Il terzo, ricordava il
portavoce dell’esercito Peter Lerner, dalla firma della tregua estiva
con Hamas (Avvenire). E Israele ieri ha reagito, colpendo con un
attacco aereo una base di addestramento del movimento terroristico di
Gaza a Khan Yunis (Libero), senza danni a persone ma solo a
installazioni di Hamas. A quest’ultimo si è rivolto il primo ministro
Benjamin Netanyahu, dichiarando che ogni escalation di violenza sarà
imputabile al movimento terroristico e che “garantiremo la sicurezza di
Israele”. La tregua sembra in ogni caso tenere.
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bilancio ucei
Numeri per il futuro
Ragionare
sulle risorse, leggere i conti, progettare il futuro. L’appuntamento
con il Bilancio preventivo ha costituito, negli ultimi giorni del 2014,
una nuova occasione di riflessione progettuale per l’ebraismo italiano.
All’indomani dell’approvazione unanime del documento contabile da parte
dell’ultimo Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in
calendario per l’anno che volgeva al termine, l’assessore al Bilancio
Noemi Di Segni sottolinea come anche l’evoluzione del bilancio possa
aiutare un confronto più consapevole.
Dai documenti sottoposti all’attenzione dei Consiglieri, tabelle del
Preventivo e Relazione di missione, emerge una nuova impostazione, che
non si limita alla rappresentazione grafica, ma propone diverse chiavi
di lettura, sia sotto il profilo delle scelte politiche-istituzionali e
della destinazione, sia dell’analisi delle diverse risorse impiegate
per il raggiungimento degli obiettivi e dei progetti proposti. Seguendo
l’articolazione dei centri di costo che caratterizzano l’ente UCEI, si
agevola ora la lettura secondo i centri di progettualità e la natura
della voce di bilancio. È una architettura che segue una logica nuova
nell’incrocio di una lettura verticale (le colonne che scandiscono le
aree di attività e di progetto) e orizzontale (le righe che mettono in
chiaro le risorse impegnate e i fattori produttivi). Leggi
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israele
Diplomazia e duelli elettorali
“Il
mondo ascolta me, non Bibi o Bennett”. La campagna elettorale è in
corso in Israele e gli avversari politici si scambiano convenevoli.
Così Tzipi Livni risponde alle critiche del Likud, in merito al suo
colloquio con il Segretario Usa John Kerry. Secondo quanto riportavano
i media israeliani, nel colloquio con Kerry, la leader del partito
Hatnuah avrebbe chiesto agli americani di posticipare a dopo le
elezioni israeliane del 17 marzo il voto alle Nazioni Unite sulla
risoluzione palestinese in cui si chiede il riconoscimento dello Stato
di Palestina. “Non ho chiesto di ritardare il voto sulla risoluzione,
ho chiesto che non ci sia affatto un voto”, ha risposto oggi la Livni
in un'intervista alla radio dell'esercito israeliano. Per poi dare una
stoccata agli avversari: “La differenza tra me e Netanyahu e Bennet è
che il mondo mi ascolta”. E visto lo scarso feeling che la Casa Bianca
ha dimostrato con il premier Netanyahu, le carte in mano all'ex
ministro della Giustizia hanno un discreto valore. Diversi analisti,
infatti, sottolineano che gli Stati Uniti potrebbero muoversi sul
fronte diplomatico per fermare, almeno temporaneamente, l'iniziativa
palestinese in modo da non dare eventuali appigli al Likud e alla
destra israeliana in campagna elettorale. Intanto a cercare di farsi
sentire, dopo essere stato pesantemente indebolito nel conflitto
estivo, è il movimento terroristico di Hamas. Leggi
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dal numero di gennaio di il magazine
Le graffette della libertà
Sul nuovo numero (gennaio 2015) del prestigioso magazine IL
del Sole 24 Ore, appare un articolo della nostra collega Ada Treves
dedicato ai misteri del mondo della cartoleria, in particolare al
design delle graffette, che nella Seconda Guerra Mondiale diventarono
simbolo di libertà e della lotta all'oppressione nazifascista.
In
Norvegia le hanno dedicato una statua alta sette metri. È stata simbolo
della resistenza contro il nazismo. Si è fatta detestare da milioni di
utenti Microsoft Office. Grazie a lei si possono scassinare serrature
o, più innocentemente, tenere in ordine le proprie carte. La graffetta,
da umile articolo di cartoleria presente in fondo a ogni cassetto è
diventata negli anni oggetto di ammirazione da parte dei designer in
tutto il mondo. Nata quando la crescente industrializzazione con la sua
burocrazia ha prodotto un esubero di fogli da tenere in ordine, si è
trasformata in una sorta di feticcio. Una graffetta è stata esposta nel
2004 al MoMa, per la mostra Humble Masterpieces, e il mito secondo cui
si tratterebbe di un oggetto identico a se stesso sin dalla sua
invenzione è difficile da sradicare. Sul magazine online americano
Slate un articolo sulla storia delle graffette è stato intitolato
addirittura The Perfection of the Paper Clip. It was invented in 1899.
It hasn’t been improved upon since. (La perfezione della graffetta.
Inventata nel 1899. Da allora non è stata migliorata). È falso.
Basterebbe andare sul sito dell’Early Office Museum per scoprire che le
cose non sono affatto andate così: la collezione comprende una
sessantina di design diversi (senza contare le varianti dello stesso
brevetto) e aggiunge una spiegazione illuminante: “Non abbiamo incluso
le graffette che sono state brevettate dopo il 1902 se non nei casi in
cui è stato possibile trovare una prova della loro effettiva
produzione. Abbiamo scelto tale data perché nel 1903 sono stati
registrati 13 diversi brevetti per una graffetta”. È vero che le più
diffuse sono molto simili a quelle che si vedevano nelle pubblicità
degli anni Novanta (dell’Ottocento), ma si tratta comunque di
evoluzioni della storica Gem, la più nota, inventata dal norvegese
Johann Vaaler nel 1899. Almeno, così si tramanda. Falso anche questo.
Ma c’è chi è andato a fondo della questione: l’inglese James Ward –
noto per aver organizzato con sorprendente successo tre edizioni della
Boring Conference – è autore di Adventures in Stationery. A Journey
through Your Pencil Case, e alle sole graffette dedica un intero
capitolo. Serissimo, documentato, così preciso anche nell’uso del
linguaggio da essere esilarante, Ward racconta tra mille altre cose
come l’umile, utile, misconosciuta seppur tanto incensata graffetta sia
stata indossata dai norvegesi come simbolo della resistenza ai nazisti.
“Contro l’occupazione restiamo uniti”, voleva dire, come fogli tenuti
insieme da una graffetta.
Ada Treves, IL Magazine – Sole 24 Ore, Gennaio 2015
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Harry potter e la sorpresa di chanukkah
Anche a Howgwarts si fa festa
Nato
nel 1997, Harry Potter è il mago della finzione più famoso del mondo,
orfanello con una strana cicatrice in fronte vive con degli zii odiosi
(Vernon e Petunia) e non se la passa troppo bene. Sembra destinato ad
una vita invero piuttosto deprimente fino a quando, dopo aver ricevuto
una sequela di lettere, si reca in una stazione nella quale appare un
binario fantasma che lo conduce a Hogwarts, la scuola di magia che lo
formerà fino farlo diventare un potentissimo stregone, così da
sconfiggere i criminosi attacchi di malvagi nemici. In sette libri
cresce, rischia a più riprese di lasciarci le penne, si innamora e
coltiva l’amicizia con i compagni Ron ed Hermione. Sette volumi di
incontri con personaggi, ai quali un Harry Potter fan che si rispetti
avrà tracciato come minimo mappature genetiche e alberi genealogici. Ed
è proprio qui che volevo arrivare: il primo giorno di Chanukkah, un 16
dicembre 2014 / 24 di Kislev 5775 che verrà ricordato negli annali,
l’autrice JK Rowling ha comunicato che Anthony Goldstein, uno degli
studenti e compagni di magie di Harry, è ebreo. La Rowling ha risposto
tramite twitter ad un lettore accanito che le chiedeva: “Mia moglie
sostiene che non ci sia nessun ebreo nella scuola di Hogwarts. Davvero
è così?”. “Anthony Goldstein, Ravenclaw, mago ebreo”. Leggi
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qui mantova - chanukkah 5775
L'arte delle luci
Raccontare
il significato della Festa di Channukah e l'arte delle Channukiot.
Questo l'obiettivo della serata organizzata giovedì scorso
dall'associazione culturale Man Tovà nell’aula magna dell'Istituto
Isabella d'Este. Ad aprire la conferenza, davanti a un partecipe
pubblico mantovano, l'introduzione di Emanuele Colorni, vicepresidente
di “Man Tovà - La città della manna buona”, sul significato della Festa
delle Luci. Si è poi entrati nel vivo con l'intervento di David
Palterer, architetto, designer e artista di origine israeliana, che ha
illustrato ai presenti l'arte profusa in tante channukiòt antiche e
moderne, con una conferenza dal titolo “Le chanukkiòt ispirate. L'arte
in funzione della ritualità”.
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qui torino
Bruno De Benedetti (1946-2014)
“Nessuno
può essere felice se gli altri non lo sono. Quindi dare un contributo
nel volontariato, per quanto ci è possibile, è assolutamente
necessario. Ovviamente è un campo di attività in cui dovrebbero dare un
contributo coloro che sono arrivati a soddisfare le necessità primarie
e quindi hanno tempo e risorse da dedicare al prossimo”. Quel tempo e
quelle risorse, di cui lui stesso parlava in un'intervista a un
quotidiano piemontese, Bruno De Benedetti le aveva trovate. Docente di
metallurgia al Politecnico di Torino, aveva affiancato all'insegnamento
l'impegno per il sociale. “Era uno studente brillante”, il ricordo del
presidente della Comunità Ebraica di Torino Beppe Segre, che da giovane
aveva frequentato con De Benedetti le aule del Politecnico nelle vesti
di studente. “Lo avevo visto qualche volta a Kippur ma poi ci siamo
persi di vista”, ricorda ancora Segre, esprimendo il suo cordoglio per
la prematura scomparsa di De Benedetti, rimasto vittima venerdì scorso
di un incedente stradale a Torino. Leggi
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Otto giorni, otto luci |
VI Candela - Domenica sera 30 Kislew/21 Dicembre Rosh Chodesh Tevet
Nel libro di Ester (8:16) è scritto: “Per gli Ebrei fu luce, gioia,
allegria e onore” e nel Talmud (Meghillà 16b) si spiega che la luce è
la Torà. Spesse volte la parola “Or - luce”, si riferisce alla Torà.
Anche il Midrash (Bereshit Rabbà 2:4), quando commenta i versi della
creazione (“l’oscurità era sulla faccia dell’abisso…e D-o disse sia la
luce” Genesi 1:2-3), afferma che “l’oscurità (Choshekh) è il regno
della Grecia che oscurò gli occhi di Israele”. Quando il loro intento
di estinguere la luce della saggezza della Torà fu annullato, si
realizzò la dimensione del “D-o disse sia luce”. Il Maharal di Praga
(Judah Loew Ben bezalel 1520-1609) rileva a proposito, che la parola
“Yehy-sia” - che aprì alla luce - ha il valore numerico 25 (yod=10;
he=5; yod=10), come la data d’inizio dei giorni di Chanukkà (25 Kislew)
e che la parola “Or-luce”, è la venticinquesima dall’inizio della Torà.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
Otto giorni, otto luci. Leggi i pensieri per la luce dei giorni scorsi
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Il cono d'ombra |
Esiste
un meccanismo ad incastro che, nel suo operare, rischia di rivelarsi,
in prospettiva, come una minaccia infernale. In Francia, ad esempio, ne
parlano già da tempo con una certa preoccupazione, complice anche il
fatto che il vento della politica sembra soffiare a favore del Front
National di Marine Le Pen.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Harry Potter |
Che
bello che adesso Harry Potter sia stato ufficialmente sdoganato come
argomento con addentellati ebraici. In realtà non cambierà la vita di
nessuno, però non c'è dubbio che sia divertente veder ringraziare J. K.
Rowling per il “regalo di Chanukkah”.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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