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21 dicembre 2014 - 29 Kislev 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Le vicende di Giuseppe risultano, nella loro concatenazione, incomprensibili. Il loro senso si svelerà alla fine, quando ogni evento avrà il suo posto in un disegno più grande da cui tutto prende significato. Un po' come gli otto lumi conclusivi di Hanukkà che hanno tutti origine dal primo.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
L’episodio di Giuseppe che interpreta il sogno del faraone è come il mitologo che analizza i miti. La capacità di Giuseppe di decrittare le visioni in sonno del faraone non sta nel saper decodificare i simboli che le costituiscono (e dunque dare a ciascuno di essi il suo significato), ma nel vedere che corrispondono a un unico testo e che hanno senso se si coglie la connessione che li fa stare insieme.
 
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Hamas attacca,
Israele reagisce
Israele reagisce al razzo di Hamas. Venerdì un razzo era partito dalla Striscia di Gaza contro il territorio Israeliano. Il terzo, ricordava il portavoce dell’esercito Peter Lerner, dalla firma della tregua estiva con Hamas (Avvenire). E Israele ieri ha reagito, colpendo con un attacco aereo una base di addestramento del movimento terroristico di Gaza a Khan Yunis (Libero), senza danni a persone ma solo a installazioni di Hamas. A quest’ultimo si è rivolto il primo ministro Benjamin Netanyahu, dichiarando che ogni escalation di violenza sarà imputabile al movimento terroristico e che “garantiremo la sicurezza di Israele”. La tregua sembra in ogni caso tenere. 
 
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  davar
bilancio ucei
Numeri per il futuro
Ragionare sulle risorse, leggere i conti, progettare il futuro. L’appuntamento con il Bilancio preventivo ha costituito, negli ultimi giorni del 2014, una nuova occasione di riflessione progettuale per l’ebraismo italiano. All’indomani dell’approvazione unanime del documento contabile da parte dell’ultimo Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in calendario per l’anno che volgeva al termine, l’assessore al Bilancio Noemi Di Segni sottolinea come anche l’evoluzione del bilancio possa aiutare un confronto più consapevole.
Dai documenti sottoposti all’attenzione dei Consiglieri, tabelle del Preventivo e Relazione di missione, emerge una nuova impostazione, che non si limita alla rappresentazione grafica, ma propone diverse chiavi di lettura, sia sotto il profilo delle scelte politiche-istituzionali e della destinazione, sia dell’analisi delle diverse risorse impiegate per il raggiungimento degli obiettivi e dei progetti proposti. Seguendo l’articolazione dei centri di costo che caratterizzano l’ente UCEI, si agevola ora la lettura secondo i centri di progettualità e la natura della voce di bilancio. È una architettura che segue una logica nuova nell’incrocio di una lettura verticale (le colonne che scandiscono le aree di attività e di progetto) e orizzontale (le righe che mettono in chiaro le risorse impegnate e i fattori produttivi).
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israele
Diplomazia e duelli elettorali
“Il mondo ascolta me, non Bibi o Bennett”. La campagna elettorale è in corso in Israele e gli avversari politici si scambiano convenevoli. Così Tzipi Livni risponde alle critiche del Likud, in merito al suo colloquio con il Segretario Usa John Kerry. Secondo quanto riportavano i media israeliani, nel colloquio con Kerry, la leader del partito Hatnuah avrebbe chiesto agli americani di posticipare a dopo le elezioni israeliane del 17 marzo il voto alle Nazioni Unite sulla risoluzione palestinese in cui si chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina. “Non ho chiesto di ritardare il voto sulla risoluzione, ho chiesto che non ci sia affatto un voto”, ha risposto oggi la Livni in un'intervista alla radio dell'esercito israeliano. Per poi dare una stoccata agli avversari: “La differenza tra me e Netanyahu e Bennet è che il mondo mi ascolta”. E visto lo scarso feeling che la Casa Bianca ha dimostrato con il premier Netanyahu, le carte in mano all'ex ministro della Giustizia hanno un discreto valore. Diversi analisti, infatti, sottolineano che gli Stati Uniti potrebbero muoversi sul fronte diplomatico per fermare, almeno temporaneamente, l'iniziativa palestinese in modo da non dare eventuali appigli al Likud e alla destra israeliana in campagna elettorale. Intanto a cercare di farsi sentire, dopo essere stato pesantemente indebolito nel conflitto estivo, è il movimento terroristico di Hamas.
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dal numero di  gennaio di il magazine 
Le graffette della libertà
Sul nuovo numero (gennaio 2015) del prestigioso magazine IL del Sole 24 Ore, appare un articolo della nostra collega Ada Treves dedicato ai misteri del mondo della cartoleria, in particolare al design delle graffette, che nella Seconda Guerra Mondiale diventarono simbolo di libertà e della lotta all'oppressione nazifascista.


In Norvegia le hanno dedicato una statua alta sette metri. È stata simbolo della resistenza contro il nazismo. Si è fatta detestare da milioni di utenti Microsoft Office. Grazie a lei si possono scassinare serrature o, più innocentemente, tenere in ordine le proprie carte. La graffetta, da umile articolo di cartoleria presente in fondo a ogni cassetto è diventata negli anni oggetto di ammirazione da parte dei designer in tutto il mondo. Nata quando la crescente industrializzazione con la sua burocrazia ha prodotto un esubero di fogli da tenere in ordine, si è trasformata in una sorta di feticcio. Una graffetta è stata esposta nel 2004 al MoMa, per la mostra Humble Masterpieces, e il mito secondo cui si tratterebbe di un oggetto identico a se stesso sin dalla sua invenzione è difficile da sradicare. Sul magazine online americano Slate un articolo sulla storia delle graffette è stato intitolato addirittura The Perfection of the Paper Clip. It was invented in 1899. It hasn’t been improved upon since. (La perfezione della graffetta. Inventata nel 1899. Da allora non è stata migliorata). È falso. Basterebbe andare sul sito dell’Early Office Museum per scoprire che le cose non sono affatto andate così: la collezione comprende una sessantina di design diversi (senza contare le varianti dello stesso brevetto) e aggiunge una spiegazione illuminante: “Non abbiamo incluso le graffette che sono state brevettate dopo il 1902 se non nei casi in cui è stato possibile trovare una prova della loro effettiva produzione. Abbiamo scelto tale data perché nel 1903 sono stati registrati 13 diversi brevetti per una graffetta”. È vero che le più diffuse sono molto simili a quelle che si vedevano nelle pubblicità degli anni Novanta (dell’Ottocento), ma si tratta comunque di evoluzioni della storica Gem, la più nota, inventata dal norvegese Johann Vaaler nel 1899. Almeno, così si tramanda. Falso anche questo. Ma c’è chi è andato a fondo della questione: l’inglese James Ward – noto per aver organizzato con sorprendente successo tre edizioni della Boring Conference – è autore di Adventures in Stationery. A Journey through Your Pencil Case, e alle sole graffette dedica un intero capitolo. Serissimo, documentato, così preciso anche nell’uso del linguaggio da essere esilarante, Ward racconta tra mille altre cose come l’umile, utile, misconosciuta seppur tanto incensata graffetta sia stata indossata dai norvegesi come simbolo della resistenza ai nazisti. “Contro l’occupazione restiamo uniti”, voleva dire, come fogli tenuti insieme da una graffetta.

Ada Treves, IL Magazine – Sole 24 Ore, Gennaio 2015

Harry potter e la sorpresa di chanukkah
Anche a Howgwarts si fa festa
Nato nel 1997, Harry Potter è il mago della finzione più famoso del mondo, orfanello con una strana cicatrice in fronte vive con degli zii odiosi (Vernon e Petunia) e non se la passa troppo bene. Sembra destinato ad una vita invero piuttosto deprimente fino a quando, dopo aver ricevuto una sequela di lettere, si reca in una stazione nella quale appare un binario fantasma che lo conduce a Hogwarts, la scuola di magia che lo formerà fino farlo diventare un potentissimo stregone, così da sconfiggere i criminosi attacchi di malvagi nemici. In sette libri cresce, rischia a più riprese di lasciarci le penne, si innamora e coltiva l’amicizia con i compagni Ron ed Hermione. Sette volumi di incontri con personaggi, ai quali un Harry Potter fan che si rispetti avrà tracciato come minimo mappature genetiche e alberi genealogici. Ed è proprio qui che volevo arrivare: il primo giorno di Chanukkah, un 16 dicembre 2014 / 24 di Kislev 5775 che verrà ricordato negli annali, l’autrice JK Rowling ha comunicato che Anthony Goldstein, uno degli studenti e compagni di magie di Harry, è ebreo. La Rowling ha risposto tramite twitter ad un lettore accanito che le chiedeva: “Mia moglie sostiene che non ci sia nessun ebreo nella scuola di Hogwarts. Davvero è così?”. “Anthony Goldstein, Ravenclaw, mago ebreo”.
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chanukkah 5775
Cosenza, la via della menorah
"Antonio corri in via Arabia! Non potrai credere ai tuoi occhi". Così Antonio Calabrese si affretta per raggiungere la via centrale di Cosenza e scopre che le decorazioni natalizie di quest'anno raffigurano decine di menoroth illuminate. Questa la luminosa storia che racconta Rossella Tercatin sul Times of Israel, una delle testate più cliccate del paese. Rossella, attualmente responsabile di Pagine Ebraiche International, la newsletter che ogni lunedì dà un assaggio pluriligue dell'ebraismo italiano, racconta la vicenda che si cela dietro questi sorprendenti ornamenti attraverso la testimonianza di Antonio Calabrese, un commerciante che ha riscoperto le proprie origini ebraiche e Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza che ha dichiarato: "Abbiamo avuto questa idea seguendo la leggenda del re dei Visigoti Alar I che fu seppellito in questa città insieme al suo tesoro. E nel suo tesoro, si racconta, doveva esserci anche la menorah d'oro rubata dai romani dopo la distuzione del Tempio di Gerusalemme. Volevamo inoltre fare un tributo speciale alla festa di Chanukkah".
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qui firenze - chanukkah 5775
Il segreto della festa
Tra cibo, letture, musica e riflessioni sul cielo stellato, Firenze ha festeggiato questo Chanukkah 5775. Una serata per la comunità in collaborazione con il Dipartimento Educazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, insieme al Gilgul Sevivon Trio e a Paolo Tozzi dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
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qui mantova - chanukkah 5775
L'arte delle luci
Raccontare il significato della Festa di Channukah e l'arte delle Channukiot. Questo l'obiettivo della serata organizzata giovedì scorso dall'associazione culturale Man Tovà nell’aula magna dell'Istituto Isabella d'Este. Ad aprire la conferenza, davanti a un partecipe pubblico mantovano, l'introduzione di Emanuele Colorni, vicepresidente di “Man Tovà - La città della manna buona”, sul significato della Festa delle Luci. Si è poi entrati nel vivo con l'intervento di David Palterer, architetto, designer e artista di origine israeliana, che ha illustrato ai presenti l'arte profusa in tante channukiòt antiche e moderne, con una conferenza dal titolo “Le chanukkiòt ispirate. L'arte in funzione della ritualità”.

qui torino
Bruno De Benedetti (1946-2014)
“Nessuno può essere felice se gli altri non lo sono. Quindi dare un contributo nel volontariato, per quanto ci è possibile, è assolutamente necessario. Ovviamente è un campo di attività in cui dovrebbero dare un contributo coloro che sono arrivati a soddisfare le necessità primarie e quindi hanno tempo e risorse da dedicare al prossimo”. Quel tempo e quelle risorse, di cui lui stesso parlava in un'intervista a un quotidiano piemontese, Bruno De Benedetti le aveva trovate. Docente di metallurgia al Politecnico di Torino, aveva affiancato all'insegnamento l'impegno per il sociale. “Era uno studente brillante”, il ricordo del presidente della Comunità Ebraica di Torino Beppe Segre, che da giovane aveva frequentato con De Benedetti le aule del Politecnico nelle vesti di studente. “Lo avevo visto qualche volta a Kippur ma poi ci siamo persi di vista”, ricorda ancora Segre, esprimendo il suo cordoglio per la prematura scomparsa di De Benedetti, rimasto vittima venerdì scorso di un incedente stradale a Torino.
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Qui gerusalemme - borse di studio cantoni
Perché studiare in Israele
Come è oramai consuetudine, durante la festività di Chanukkah (La Festa delle Luci) verrano distribuite oggi a Gerusalemme, nella Palazzina del Centro Italia, quindici borse di studio a studenti italiani o di origini italiane.
La cerimonia verrà aperta dalla dottoressa Claudia Dell'Ariccia che presenterà la serata e gli scopi della Fondazione, nata oltre quarant'anni fa, e che in tutti questi anni ha distribuito circa 500 borse di studio; Sergio Minerbi, già ambasciatore di Israele presso la Comunità Europea, che alcuni anni fa scrisse un libro su “Raffaele Cantoni: un ebreo anticonformista”,  ricorderà la figura di Cantoni.
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pilpul
Otto giorni, otto luci 
VI Candela - Domenica sera 30 Kislew/21 Dicembre Rosh Chodesh Tevet

Nel libro di Ester (8:16) è scritto: “Per gli Ebrei fu luce, gioia, allegria e onore” e nel Talmud (Meghillà 16b) si spiega che la luce è la Torà. Spesse volte la parola “Or - luce”, si riferisce alla Torà. Anche il Midrash (Bereshit Rabbà 2:4), quando commenta i versi della creazione (“l’oscurità era sulla faccia dell’abisso…e D-o disse sia la luce” Genesi 1:2-3), afferma che “l’oscurità (Choshekh) è il regno della Grecia che oscurò gli occhi di Israele”. Quando il loro intento di estinguere la luce della saggezza della Torà fu annullato, si realizzò la dimensione del “D-o disse sia luce”. Il Maharal di Praga (Judah Loew Ben bezalel 1520-1609) rileva a proposito, che la parola “Yehy-sia” - che aprì alla luce - ha il valore numerico 25 (yod=10; he=5; yod=10), come la data d’inizio dei giorni di Chanukkà (25 Kislew) e che la parola “Or-luce”, è la venticinquesima dall’inizio della Torà.
 

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

Otto giorni, otto luci. Leggi i pensieri per la luce dei giorni scorsi

 

Il cono d'ombra
Esiste un meccanismo ad incastro che, nel suo operare, rischia di rivelarsi, in prospettiva, come una minaccia infernale. In Francia, ad esempio, ne parlano già da tempo con una certa preoccupazione, complice anche il fatto che il vento della politica sembra soffiare a favore del Front National di Marine Le Pen.

Claudio Vercelli
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Nugae - Harry Potter
Che bello che adesso Harry Potter sia stato ufficialmente sdoganato come argomento con addentellati ebraici. In realtà non cambierà la vita di nessuno, però non c'è dubbio che sia divertente veder ringraziare J. K. Rowling per il “regalo di Chanukkah”.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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