1 marzo 2015 - 10 Adar 5775 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Francesca Matalon.
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The Jerusalem Post @Jerusalem_Post
(28 Feb.)
Netanyahu at Western Wall: I respect Obama, but it's my duty to ensure Israel's security
Maurizio Molinari @Maumol (27 Feb.)
#Isis, i caccia francesi mancano Al Baghdadi per un soffio, nuova strage di cristiani
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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Lega a Casa da Pound
Saluti
romani, omaggi al Duce, slogan neofascisti a scandire la manifestazione
organizzata a Roma dalla Lega Nord insieme a Casa Pound. Una saldatura,
quella tra le due forze politiche, che occupa oggi le prime pagine dei
giornali. “Per noi non esiste eccesso di legittima difesa. Se entri in
casa mia in piedi, devi sapere che puoi uscirne steso” ha affermato il
leader leghista Matteo Salvini. Su Repubblica Gad Lerner osserva: “La
folla è in visibilio, il comizio non fa rimpiangere quelli di Almirante
nella piazza del Popolo fascista di 40 anni fa”. Sul Corriere un
inquietante affresco di Fabrizio Roncone. A contrapporsi all’iniziativa
leghista una contromanifestazione partita da piazza Vittorio. “Per
arginare il pericolo salvinista – si legge sul Messaggero – si
mobilitano anche i partigiani, fazzoletto rosso e tricolore”.
Gentiloni a Teheran.
Un’intesa per contrastare l’Isis, questa la motivazione con la quale il
ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in visita a Teheran, apre nuovi
negoziati con l’Iran che prevedono un controllo sulle attività nucleari
del paese in cambio di una progressiva eliminazione delle sanzioni. In
questo modo l’Iran potrebbe infatti “assumersi responsabilità di primo
piano nella lotta al terrorismo islamico e alla minaccia dell’Isis”.
Teheran si apre così a nuovi dialoghi internazionali (in primis con gli
Stati Uniti) in prospettiva di un accordo generale sul nucleare
previsto per fine marzo. Accordo che crea non poche preoccupazioni a
Israele, più volte minacciata dallo stesso Iran, e che sarà
protagonista del discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso degli Usa.
Il capo della diplomazia iraniana Mohammad Zarif non si mostra
preoccupato e dichiara: “Gli sforzi di Netanyahu saranno vani e non
potranno impedire un’intesa” (Corriere della Sera).
Hamas uguale terrorismo.
Hamas è un’organizzazione terroristica “scioccante e pericolosa”: a
dichiararlo è un tribunale del Cairo. La causa contro il gruppo
estremista palestinese che controlla la Striscia di Gaza, scrive il
Tempo, è stata intentata da due avvocati, Samir Sabry e Ashraf Said,
che lo hanno ritenuto tra i responsabili dei recenti attentati nella
regione del Sinai.
Torino, falso allarme vicino alla sinagoga. Duplice
intervenento per gli artificieri, al consolato danese e nei pressi
della sinagoga. Nel primo caso si trattava di una macchina sospetta,
nel secondo di una valigia. In entrambi, dopo il pronto intervento, gli
esiti sono stati negativi. Alta la soglia di attenzione delle forze di
sicurezza, spiega Il Giornale del Piemonte.
Lech Lechà, il Meridione torna protagonista.
Si inaugura domani in Puglia la settimana di arte, cultura e
letteratura ebraica Lech Lechà. Un calendario fitto di appuntamenti,
illustrato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, che prevede anche la
riapertura della sinagoga di Trani alla presenza del presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e diversi
eventi culturali tra i quali un incontro dedicato al rapporto tra
giornalismo italiano e Israele con i giornalisti Oscar Iarussi, Stefano
Jesurum e il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale.
Le donne per il dialogo. Su
La lettura l’intervista allo scrittore ebreo francese di origine
polacca Marek Halter che pubblica il suo nuovo libro Réconciliez-vous!,
“un appello alla riconciliazione lanciato a musulmani, ebrei e
cristiani”. Halter vede un possibile cambiamento solo grazie all’azione
delle donne, e per spiegarlo racconta il suo incontro con l’ex premier
israeliano Golda Meir: “Andai a Gerusalemme ad avvisarla che il giorno
dopo avrei visto Arafat. Era furiosa. ‘Stringerai una mano macchiata di
sangue di bambini ebrei’, mi disse. Le risposi che persino Mosé era
andato dal faraone, quello stesso faraone che aveva fatto uccidere i
primogeniti ebrei. Ci lasciammo male, senza salutarci. Ma il giorno
dopo mi chiamò al telefono per dirmi: ‘Va’!’. Incontrai Arafat con la
benedizione di Golda Meir. Sono convinto che oggi, come e più di prima,
sono le donne a poter rompere il sistema”.
Francia, raccontare il pregiudizio. Sulla
Domenica del Sole 24 Ore, Sergio Luzzatto introduce la mostra parigina
“La collaboration 1940-1945″, nella quale si espone “tutto il
campionario della caccia all’ebreo: foto, carte di polizia, lettere
anonime”. Un’esposizione, spiega Luzzatto, che assume maggior
importanza e significato dopo gli ultimi attacchi antisemiti che hanno
colpito la Francia.
La satira dopo Charlie. Su
La Lettura Claudio Magris riflette riguardo limiti della satira e
libertà d’espressione dopo l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo e
conclude con una domanda: “Come reagiremmo se, in nome della libertà di
satira, qualche imbecille facesse delle vignette che sbeffeggiano i
vignettisti di ‘Charlie Hebdo’ che, in quanto vite stroncate da abietti
assassini, rappresentano veramente l’umanità ossia tutti noi?”
Rachel Silvera
twitter @rsilveramoked
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