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15 marzo 2015 - 24 Adar 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Quando Rabbi Simcha Zissel di Kelm viaggiava per le città per raccogliere offerte per il suo Talmud Torà, l'istituzione gli rimborsava tutte le spese affrontate durante gli spostamenti. Al ritorno, rabbi Simcha presentava ai tesorieri una relazione completa delle offerte ricevute e delle spese affrontate. Una volta si presentò con un fascio di banconote e mezza sigaretta. Dal momento che durante la missione ne aveva fumata solamente mezza, rendeva in quel momento l'altra metà.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Non c’è idea di comunità possibile se non a partire dal fatto che siamo un niente, ciascuno di noi è un niente.
 
Israele verso il voto
Tra quarantotto ore gli israeliani andranno al voto e molti quotidiani italiani analizzano le imminenti elezioni della Knesset attraverso il volto dei protagonisti di quest’ultima campagna elettorale. Davide Frattini sul Corriere della Sera racconta di un Benjamin Netanyahu in difficoltà, criticato da ex vertici militari del paese, indietro nei sondaggi rispetto al rivale laburista Isaac Herzog – alleato con Tzipi Livni – e con un partito, il Likud, in cui la sua leadership comincia ad essere messa in discussione. Eppure, come sottolineano Avvenire e Fatto Quotidiano, Netanyahu continua ad essere l’uomo forte della politica israeliana e potrebbe essere l’unico a poter ottenere alla Knesset la maggioranza, raccogliendo attorno a sé una coalizione formata dai vari partiti di destra. Una maggioranza che il laburista Herzog – che Avvenire descrive come “l’uomo qualunque che può conquistare Israele” – rischia, nonostante la conquista di un numero maggiore di seggi rispetto al Likud, di non riuscire a trovare e così, secondo Libero, si potrebbe profilare un governo di unità nazionale: Herzog assieme a Netanyahu. La Casa Bianca, dopo i contrasti con l’attuale premier israeliano, non si espone ma tifa Herzog e in ogni caso, come ha dichiarato il segretario di Stato John Kerry, auspicano che il prossimo governo riprenda le trattative di pace con i palestinesi.
 
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  davar
I LAVORI DEL CONSIGLIO UCEI 
Focus sui temi strategici
L'operatività delle Commissioni attive in seno all'Unione. I progetti, le sfide, le criticità da affrontare per una migliore realizzazione dei servizi al centro dell'odierna riunione del Consiglio dell'Unione delle Comunità ebraiche Italiane.
Dalla creazione di un marchio di kasherut nazionale al dialogo interreligioso, dai rapporti tra l'UCEI e le 21 Comunità territoriali ai nuovi strumenti di monitoraggio e lotta contro l'antisemitismo, la prima parte della riunione ha permesso di affrontare diversi temi strategici nel presente e nel futuro dell'ebraismo italiano.
Ad essere espressa, da parte di alcuni Consiglieri, l'esigenza di una maggiore cooperazione interna e di un più funzionale raccordo tra le singole commissioni e tra le commissioni e la Giunta dell'Unione. Il Consiglio si è dimostrato compatto nel voler affrontare queste criticità e nell'adottare le iniziative più adeguate ed efficaci per una loro risoluzione.
I lavori si sono aperti con un'introduzione del presidente UCEI Renzo Gattegna e proseguiranno nel pomeriggio con gli altri punti all'ordine del giorno della seduta tra cui il dibattito sulla modifica di alcuni articoli statutari. Quest'ultimo punto sarà affrontato come discussione generale e non come momento deliberativo da parte dell'assise.
 

israele - un governo di unità nazionale
Il laburista Herzog apre a destra
Mancano meno di 48 ore alle elezioni in Israele e il leader dell'Unione Sionista Isaac Herzog, avanti di quattro seggi nelle proiezioni, decide di aprire al partito rivale, il Likud, mentre il suo leader, Benjamin Netanyahu, agli occhi della stampa è sempre più solo. Intervistato dal sito di informazione israeliano Walla, Herzog non ha infatti chiuso la possibilità di costruire una colazione con il partito di destra del Likud nonostante lui rappresenti le istanze del centro sinistra israeliano. “Mi sto concentrando sulla vittoria e sul cambiamento – ha dichiarato Herzog - “Qualsiasi partito per me è degno di far parte di questo cambiamento”. Da qui l'apertura indiretta al Likud ma il leader laburista ribadisce che la sua priorità è “battere Netanyahu”, il primo ministro uscente, secondo molti l'unico in grado di creare una coalizione all'indomani del voto. Da qui la strategia di Herzog di non scartare la possibilità di aprire anche ai rivali della destra, in un sodalizio difficile da immaginare e per ora solo nascosto tra le parole. Herzog non sembra invece voler contare sull'Unione araba, la compagine che riunisce i tre partiti arabi. “Non c'è possibilità che facciano parte del governo”, ha dichiarato Herzog. Intanto Netanyahu si prepara a parlare questa sera a Gerusalemme a una manifestazione indetta dalla destra israeliana e legata al partito Habayt Hayhudi di Naftali Bennet,  ministro alle Finanze uscente dell'attuale governo.
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melamed
Tre anni di rassegna stampa
E una nuova iniziativa

Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una
selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Oggi insieme al numero 156 della selezione della rassegna la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri.
Grazie a tutti i colleghi, e in particolare grazie a Ada Treves cui il progetto è affidato, per questo traguardo raggiunto e per la professionalità e la generosità che segna ogni passo del loro straordinario lavoro.

gv
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demenza digitale - l'autogol social
L'ironia della rete affonda Hamas
“#AskHamas Perché i Sionisti me lo fanno vedere blu e nero se il vestito è bianco e oro?”. “#AskHamas Chi è il vostro stylist, John Galliano?”. “#AskHamas Che succede se starnutisce?”, chiede infine qualcuno allegando una foto di un uomo dal viso completamente coperto. Questi sono solo alcuni dei tweet pubblicati in queste ore con l’hashtag #AskHamas, creato dal movimento che controlla Gaza come campagna social per riabilitarne l'immagine. Lanciata venerdì, l'iniziativa si è rivelata fin dalle prime ore un fallimento a causa sia delle parodie sia delle accuse che ha generato, legate al suo tentativo di mascherare la sua natura di organizzazione terroristica.
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qui gerusalemme - il progetto nerazzuro
Inter, in campo per l'infanzia 
Gerusalemme, una camminata di pochi minuti sulla Rakevet, una delle passeggiate più apprezzate della città lungo quelli che un tempo furono i binari del treno che la collegava al resto del paese, portano dal cuore della capitale israeliana al quartiere arabo di Beit Safafa, al confine tra Est e Ovest. È lì, al confine delle due zone in una transizione molto più dolce che altrove, che si apre il grande campo da calcio. È lì che ha preso avvio l’avventura di Inter Campus a Gerusalemme, con un evento pilota che ha coinvolto decine di bambini arabi ed ebrei, in una giornata magica nel nome dei colori nerazzurri, e soprattutto dei valori dello sport.
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qui milano
Sicurezza e campagna elettorale
Perplessità, polemiche e scuse 

Perplessità e polemiche negli ambienti comunitari milanesi a fronte dell'organizzazione di un incontro dedicato al delicato tema della sicurezza e organizzato per sostenere la propria campagna elettorale dalla componente Wellcommunity.
All'incontro, di cui la redazione dei media comunitari ha diffuso l'invito questa mattina assieme a un appello del presidente uscente Walker Meghnagi a votare questa specifica lista di candidati, è annunciata tra gli altri la presenza dello stesso Meghnagi, del presidente uscente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e anche di alcuni alti esponenti dei pubblici poteri, il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca e il questore Luigi Salvina. Il biglietto di invito all'incontro mostra anche l'immagine di un agente di pubblica sicurezza sullo sfondo della sinagoga centrale di Milano.
Sia la posizione di Meghnagi, sia l’utilizzo di un invito ai rappresentanti del ministero degli Interni e della Polizia ai fini di propaganda elettorale per favorire una specifica componente nella competizione elettorale, sono stati criticati da più parti e considerati un gesto pericoloso e inopportuno.
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Qui Gerusalemme – Il seminario Ye’Ud
La scelta dell’Aliyah
Dopo aver affrontato il tema delle imminenti elezioni in Israele, lo Shabbat dei partecipanti di Ye’ud, il future leader training organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il supporto della World Zionist Organization, ruota attorno a una domanda: la scelta giusta è fare l’Aliyah (trasferirsi in Israele) o è necessario mantenere vivo il ruolo della Galut, la diaspora?
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pilpul
Raffigurazioni mutevoli
La vicenda della Shoah costituisce un oggetto di studio e riflessione fortemente problematico, nel momento in cui di essa se ne intendano resocontare modalità ma, soprattutto, natura e ragioni. Non c’è nessuna autoevidenza, contrariamente a quanto certuni si ostinano a credere. Il fatto che sia oggetto di molteplici discussioni è ben lontano dal renderla un elemento immediatamente intelligibile. Anzi, se ne parla frequentemente poiché continua ad interrogarci su di sé come sul nostro presente.

Claudio Vercelli
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Passi falsi
Succede che Hamas per stare al passo con i tempi decida di modificare la propria immagine da gruppo terrorista a gruppo di resistenza lanciando una nuova campagna social promozionale su Twitter e Facebook proponendo la discussione sotto l’hashtag #AskHamas.
Da tutto il mondo e sotto la stessa discussione, tra messaggi seri e sarcasticamente provocatori si è innescata una vera e propria guerra virtuale, moltissimi i messaggi ricevuti in poche ore, una scelta scellerata, una comunicazione inefficace che è tornata loro indietro come un boomerang
.

Claudia Sermoneta
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Nugae - House of Cards
Non si capisce perché si debba sempre iniziare a guardare una nuova serie televisiva nei momenti meno opportuni. Tanto per cominciare perché di solito – a meno di non essere una liceale che si avvicina a Gossip Girl per puro senso di sopravvivenza, decidendo però di condannare volontariamente se stessa all’emarginazione dopo i primi dieci minuti di noia – succede che non ci si dà pace fino a che non si finiscono tutti gli episodi a disposizione.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Humans Of Israel – Sarah
Ho pensato di votare “lareshimà ametufeshet”. Dice Sarah alla cena di famiglia nella pubblicità della lista araba unita, deludendo il resto della famiglia. Entrano le parodie di tutti i leader dei partiti concorrenti a creare confusione nella casa, alla fine interviene il leader della lista Ayman Odeh: “Capitemi! Tutti abitano assieme in questa casa. Vogliamo i diritti per tutti! E anche uguaglianza, pace e tranquillità”. “Walla!” risponde il sorpreso e appena convinto padre di famiglia.

Jonathan Misrachi






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