Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
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Quando
Rabbi Simcha Zissel di Kelm viaggiava per le città per raccogliere
offerte per il suo Talmud Torà, l'istituzione gli rimborsava tutte le
spese affrontate durante gli spostamenti. Al ritorno, rabbi Simcha
presentava ai tesorieri una relazione completa delle offerte ricevute e
delle spese affrontate. Una volta si presentò con un fascio di
banconote e mezza sigaretta. Dal momento che durante la missione ne
aveva fumata solamente mezza, rendeva in quel momento l'altra metà.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Non c’è idea di comunità possibile se non a partire dal fatto che siamo un niente, ciascuno di noi è un niente.
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Israele verso il voto |
Tra
quarantotto ore gli israeliani andranno al voto e molti quotidiani
italiani analizzano le imminenti elezioni della Knesset attraverso il
volto dei protagonisti di quest’ultima campagna elettorale. Davide
Frattini sul Corriere della Sera racconta di un Benjamin Netanyahu in
difficoltà, criticato da ex vertici militari del paese, indietro nei
sondaggi rispetto al rivale laburista Isaac Herzog – alleato con Tzipi
Livni – e con un partito, il Likud, in cui la sua leadership comincia
ad essere messa in discussione. Eppure, come sottolineano Avvenire e
Fatto Quotidiano, Netanyahu continua ad essere l’uomo forte della
politica israeliana e potrebbe essere l’unico a poter ottenere alla
Knesset la maggioranza, raccogliendo attorno a sé una coalizione
formata dai vari partiti di destra. Una maggioranza che il laburista
Herzog – che Avvenire descrive come “l’uomo qualunque che può
conquistare Israele” – rischia, nonostante la conquista di un numero
maggiore di seggi rispetto al Likud, di non riuscire a trovare e così,
secondo Libero, si potrebbe profilare un governo di unità nazionale:
Herzog assieme a Netanyahu. La Casa Bianca, dopo i contrasti con
l’attuale premier israeliano, non si espone ma tifa Herzog e in ogni
caso, come ha dichiarato il segretario di Stato John Kerry, auspicano
che il prossimo governo riprenda le trattative di pace con i
palestinesi.
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I LAVORI DEL CONSIGLIO UCEI
Focus sui temi strategici
L'operatività
delle Commissioni attive in seno all'Unione. I progetti, le sfide, le
criticità da affrontare per una migliore realizzazione dei servizi al
centro dell'odierna riunione del Consiglio dell'Unione delle Comunità
ebraiche Italiane.
Dalla creazione di un marchio di kasherut nazionale al dialogo
interreligioso, dai rapporti tra l'UCEI e le 21 Comunità territoriali
ai nuovi strumenti di monitoraggio e lotta contro l'antisemitismo, la
prima parte della riunione ha permesso di affrontare diversi temi
strategici nel presente e nel futuro dell'ebraismo italiano.
Ad essere espressa, da parte di alcuni Consiglieri, l'esigenza di una
maggiore cooperazione interna e di un più funzionale raccordo tra le
singole commissioni e tra le commissioni e la Giunta dell'Unione. Il
Consiglio si è dimostrato compatto nel voler affrontare queste
criticità e nell'adottare le iniziative più adeguate ed efficaci per
una loro risoluzione.
I lavori si sono aperti con un'introduzione del presidente UCEI Renzo
Gattegna e proseguiranno nel pomeriggio con gli altri punti all'ordine
del giorno della seduta tra cui il dibattito sulla modifica di alcuni
articoli statutari. Quest'ultimo punto sarà affrontato come discussione
generale e non come momento deliberativo da parte dell'assise.
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israele - un governo di unità nazionale
Il laburista Herzog apre a destra
Mancano
meno di 48 ore alle elezioni in Israele e il leader dell'Unione
Sionista Isaac Herzog, avanti di quattro seggi nelle proiezioni, decide
di aprire al partito rivale, il Likud, mentre il suo leader, Benjamin
Netanyahu, agli occhi della stampa è sempre più solo. Intervistato dal
sito di informazione israeliano Walla, Herzog non ha infatti chiuso la
possibilità di costruire una colazione con il partito di destra del
Likud nonostante lui rappresenti le istanze del centro sinistra
israeliano. “Mi sto concentrando sulla vittoria e sul cambiamento – ha
dichiarato Herzog - “Qualsiasi partito per me è degno di far parte di
questo cambiamento”. Da qui l'apertura indiretta al Likud ma il leader
laburista ribadisce che la sua priorità è “battere Netanyahu”, il primo
ministro uscente, secondo molti l'unico in grado di creare una
coalizione all'indomani del voto. Da qui la strategia di Herzog di non
scartare la possibilità di aprire anche ai rivali della destra, in un
sodalizio difficile da immaginare e per ora solo nascosto tra le
parole. Herzog non sembra invece voler contare sull'Unione araba, la
compagine che riunisce i tre partiti arabi. “Non c'è possibilità che
facciano parte del governo”, ha dichiarato Herzog. Intanto Netanyahu si
prepara a parlare questa sera a Gerusalemme a una manifestazione
indetta dalla destra israeliana e legata al partito Habayt Hayhudi di
Naftali Bennet, ministro alle Finanze uscente dell'attuale
governo.
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qui gerusalemme - il progetto nerazzuro
Inter, in campo per l'infanzia
Gerusalemme,
una camminata di pochi minuti sulla Rakevet, una delle passeggiate più
apprezzate della città lungo quelli che un tempo furono i binari del
treno che la collegava al resto del paese, portano dal cuore della
capitale israeliana al quartiere arabo di Beit Safafa, al confine tra
Est e Ovest. È lì, al confine delle due zone in una transizione molto
più dolce che altrove, che si apre il grande campo da calcio. È lì che
ha preso avvio l’avventura di Inter Campus a Gerusalemme, con un evento
pilota che ha coinvolto decine di bambini arabi ed ebrei, in una
giornata magica nel nome dei colori nerazzurri, e soprattutto dei
valori dello sport. Leggi
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Raffigurazioni mutevoli |
La
vicenda della Shoah costituisce un oggetto di studio e riflessione
fortemente problematico, nel momento in cui di essa se ne intendano
resocontare modalità ma, soprattutto, natura e ragioni. Non c’è nessuna
autoevidenza, contrariamente a quanto certuni si ostinano a credere. Il
fatto che sia oggetto di molteplici discussioni è ben lontano dal
renderla un elemento immediatamente intelligibile. Anzi, se ne parla
frequentemente poiché continua ad interrogarci su di sé come sul nostro
presente.
Claudio Vercelli
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Passi falsi |
Succede
che Hamas per stare al passo con i tempi decida di modificare la
propria immagine da gruppo terrorista a gruppo di resistenza lanciando
una nuova campagna social promozionale su Twitter e Facebook proponendo
la discussione sotto l’hashtag #AskHamas.
Da tutto il mondo e sotto la stessa discussione, tra messaggi seri e
sarcasticamente provocatori si è innescata una vera e propria guerra
virtuale, moltissimi i messaggi ricevuti in poche ore, una scelta
scellerata, una comunicazione inefficace che è tornata loro indietro
come un boomerang.
Claudia Sermoneta
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Nugae
- House of Cards |
Non
si capisce perché si debba sempre iniziare a guardare una nuova serie
televisiva nei momenti meno opportuni. Tanto per cominciare perché di
solito – a meno di non essere una liceale che si avvicina a Gossip Girl
per puro senso di sopravvivenza, decidendo però di condannare
volontariamente se stessa all’emarginazione dopo i primi dieci minuti
di noia – succede che non ci si dà pace fino a che non si finiscono
tutti gli episodi a disposizione.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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Humans Of Israel – Sarah |
Ho
pensato di votare “lareshimà ametufeshet”. Dice Sarah alla cena di
famiglia nella pubblicità della lista araba unita, deludendo il resto
della famiglia. Entrano le parodie di tutti i leader dei partiti
concorrenti a creare confusione nella casa, alla fine interviene il
leader della lista Ayman Odeh: “Capitemi! Tutti abitano assieme in
questa casa. Vogliamo i diritti per tutti! E anche uguaglianza, pace e
tranquillità”. “Walla!” risponde il sorpreso e appena convinto padre di famiglia.
Jonathan Misrachi
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